Parole e opere di
relatori, politici, amministratori ed istituzioni presenti
Interrotto nel 1961 il plurisecolare pellegrinaggio che, ogni anno il 28 agosto, richiamava a questo
antico luogo di culto e di cultura le popolazioni dei comuni di tutta la vallata e progredendo rovinosamente il
degrado di S. Maria del Bosco, per i
crolli verificatisi dal 1970, provocati dall'incuria e dalle intemperie,
sembrava che fosse stata già definitivamente segnata la triste sorte della
chiesa: "un cumulo di macerie, profanato da sciacalli di ogni genere"
(Cav.G. Inglese, convegno del 1985).
Questa inaccettabile prospettiva è stata in parte allontanata dal
movimento d'opinione e dall'interesse
emerso nel corso dei tre convegni organizzati dall'Associazione Culturale "Nicolò
Chetta": 1985, "Significato di
un recupero", 1986 "Verso il Recupero", 1988 "Recupero e valorizzazione".
Queste tre manifestazioni culturali pubbliche, svoltesi con la
partecipazione di parecchie centinaia di persone, hanno infatti stimolato
l'intervento degli enti interessati al recupero e alla ricostruzione di S. Maria
del Bosco. Al riguardo però molte sono state le parole e poche le opere,
come sinteticamente di seguito evidenziato.
Sono
stati effettuati due interventi sulle
strutture di proprietà pubblica: restauro dei locali annessi alla chiesa (lato
Est del primo chiostro) ed opere di sostegno delle strutture, che hanno evitato
finora il crollo di quanto rimasto della chiesa (campanile, facciata e cappelle lato Nord).
Primo convegno: " Significato di un recupero"
Si è svolto nel
primo chiostro il 6 settembre 1985, promosso e organizzato dall'Associazione
Culturale "Nicolò Chetta" col contributo e la collaborazione delle
Amministrazioni comunali di Bisacquino, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani,
Giuliana e Sambuca di Sicilia.
Il
convegno-proposta è stato organizzato per richiamare l'attenzione delle
istituzioni pubbliche e private sul recupero della storica, monumentale e
importante abbazia, definita dal giornalista Giuseppe Quatriglio
"Documento assai interessante dell'arte siciliana e nello stesso tempo
testimonianza tra le più nobili della civiltà monastica che si espresse
nell'Isola" (Giornale di Sicilia del 10 febbraio 1977).
Numerosa e significativa
la partecipazione di autorità religiose (vescovi di Monreale e di Piana degli
Albanesi) e civili (deputati, senatori, consiglieri, sindaci, assessori e
consiglieri regionali, provinciali e comunali, funzionari di varie
Amministrazioni operanti nel campo della ricostruzione dopo il terremoto del
1968, rappresentanti di varie istituzioni sociali e culturali). Di seguito è
riportata una selezione delle frasi più significative estratte dalle relazioni
e dagli interventi.
Dott. Giuseppe
Musacchia, sindaco di Contessa Entellina.
Determinati
monumenti sono la testimonianza delle nostre radici e in questi monumenti
rivive la nostra storia. A Santa Maria del Bosco si gioca la partita del
recupero non solo strutturale ma soprattutto morale, economica e sociale di
tutta la zona.
Dott. Salvatore
Mangano, assessore dell'Amministrazione provinciale di Palermo.
Santa Maria del
Bosco è il simbolo di una vasta area di grossi interessi ecologici, artistici,
religiosi e storici. Ciascuno faccia la sua parte per il recupero di S. Maria
del Bosco.
Dott. Calogero
Raviotta, presidente dell'Associazione Culturale "Nicolò Chetta".
Il recupero di
S. Maria del Bosco ha in sintesi questo significato: restituire restaurata al
pubblico l'Abbazia, dallo storico Atanasio Schirò definita "Un edificio
sacro che onora la religione e l'Italia".
Prof. Antonino
Orlando, sindaco di Bisacquino.
Questo convegno
è un primo miracolo, un messaggio per le nostre popolazioni che hanno diritto
di entrare, come una volta, liberamente
in questa Abbazia: ciò che appartiene al
pubblico è doveroso restituirlo al pubblico.
Dott. Salvatore
Pollichino, sindaco di Chiusa Sclafani.
Bisogna
recuperare non solo il monumento ma anche i valori culturali, cristiani,
sociali ed economici che a Santa Maria del Bosco sono legati.
Dott. Francesco
Quartararo, sindaco di Giuliana.
Un convegno
voluto per avviare un processo di salvataggio di un bene comune di notevole
bellezza e prestigio. Il recupero non può prescindere da una precisa scelta di
recupero anche dell'ambiente.
Prof. Alfonso Di
Giovanna, sindaco di Sambuca di Sicilia
Principale
finalità del convegno è studiare con quali mezzi oggi restaurare l'Abbazia per
aprirla alla fruizione pubblica.
Sen. Antonino
Riggio.
Se vogliamo
recuperare Santa Maria del Bosco non è più tempo di fare accademia o sofismi,
ma discorsi concreti riferiti principalmente a tre aspetti: proprietà, risorse
finanziarie, utilizzazione del bene recuperato.
On. Paolo
Iocolano, Assemblea Regionale Siciliana.
Siamo
disponibili come Regione Siciliana a portare avanti concrete proposte per il
recupero di Santa Maria del Bosco.
Sen. Giuseppe
Montalbano.
Il problema dei
beni culturali in Sicilia è un problema politico, che investe tutti.
Ing. Enzo Pace,
Ispettorato delle zone terremotate della Sicilia.
Abbiamo due
miliardi e con questa somma faremo il restauro conservativo, per evitare che la
chiesa finisca di crollare per intero.
Dott. Giovanni
Gentile, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Ambientali.
Il problema del
recupero, della valorizzazione e della fruizione di un bene culturale sta molto
a cuore all'Assessorato Regionale dei Beni Culturali. La legislazione vigente
consente un immediato finanziamento da parte dell'Assessorato per il recupero
della Chiesa.
On. Ferdinando
Russo, Camera dei Deputati - Roma.
Questo monumento
è legato alla storia del popolo rurale di queste contrade, al quale popolo ha
dato alimento culturale, spirituale, assistenziale e sociale. Recuperare S.
Maria del Bosco potrà essere per tutti noi un servizio alla storia, alla
cultura, al turismo, allo sviluppo delle nostre comunità.
Il secondo
convegno " Verso il recupero"
si è svolto nel primo chiostro il 15 settembre 1985, promosso e organizzato
dall'Associazione Culturale "Nicolò Chetta" con la collaborazione delle Amministrazioni
comunali di Bisacquino, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani, Giuliana e Sambuca
di Sicilia.
Il religioso
raccoglimento, che solitamente avvolge l'Abbazia, il 15 settembre 1986 è stato
interrotto dalla presenza di circa 300 persone, convenute nel primo chiostro
per assistere al secondo convegno "Verso il recupero" e conoscere le
eventuali iniziative adottate a seguito di quanto emerso nel primo convegno,
che aveva fatto sperare in un primo intervento immediato, per porre fine alla
gravissima condizione di degrado della chiesa. Secondo il giornalista G.
Quatriglio dal primo convegno è emersa una "sensazione di impotenza e di
frustrazione di fronte ad una situazione confusa e ingarbugliata, che stenta ad
evolversi nel gioco delle competenze e delle suscettibilità, nella mancanza di
chiarezza concettuale sul da farsi" (Giornale di Sicilia del 17 settembre
1986).
Di seguito è
riportata una selezione delle frasi più significative estratte dalle relazioni
e dagli interventi del secondo convegno.
Dott. Giuseppe
Musacchia, sindaco di Contessa Entellina.
Il titolo
dell'odierno convegno "Verso il recupero" ha insito il significato di
cammino, di strada che si intende percorrere per raggiungere una meta, nonostante
le difficoltà che tale cammino può presentare.
Dott. Calogero
Raviotta, presidente dell'Associazione Culturale "Nicolò Chetta"
Significativa
oggi, come un anno fa, la presenza in questo chiostro di un pubblico numeroso,
presenza che conferma l'antico legame religioso e culturale delle comunità
della vallata a questo luogo di culto e di cultura.
Prof. Alfonso Di
Giovanna, sindaco di Sambuca di Sicilia.
Per smuovere le
acque è necessario agire subito e dare corpo alle proposte emerse nell'odierno
convegno: costituzione di un consorzio tra i comuni interessati al recupero
dell'Abbazia; assunzione della gestione dell'intervento da parte del Comune di
Contessa Entellina; acquisizione dei locali del monastero ancora di proprietà
privata.
Dott. Epifanio
Di Natale, assessore al turismo di Giuliana.
Un monumento di
tanta importanza e bellezza merita certamente un grande sforzo unitario e
consensuale nella direzione del suo recupero. E' necessario che ognuno faccia
fino in fondo il proprio dovere.
Cav. Guglielmo
Inglese, proprietario dell'Azienda agricola di S. Maria del Bosco.
Giorno dopo
giorno e pietra dopo pietra, quella che era una splendida Basilica è diventata
un cumulo di macerie, profanate da sciacalli di ogni genere. La proprietà
privata ha un grande vantaggio per la conservazione e la cura dei beni
immobili: l'amore e l'interesse per le cose proprie.
Prof. Giuseppe
Nenci, docente di Storia greca - Scuola Normale Superiore di Pisa.
Questo monumento
insigne sorge al centro di un'area che, per la sua storia antica e meno antica,
è di un tale interesse e attrazione culturale, essendo stata storicamente
finora poco studiata, da rappresentare il fulcro di tutta una serie di
iniziative, alle quali la Scuola Superiore Normale di Pisa è lieta di poter
collaborare.
Prof. Girolamo
Cannaliato, assessore ai Beni Culturali del Comune di Prizzi.
Questo Monastero
restaurato può diventare un centro di attrazione per cui l'Amministrazione
comunale di Prizzi è disposta a portare il suo contributo perché questo
monumento diventi un luogo di vita comunitaria sociale e politica per tutta la
zona.
Il terzo
convegno " Verso il recupero"
si è svolto il 24 aprile del 1988 nell'aula consiliare del Comune di Contessa
Entellina con la partecipazione di amministratori
comunali e provinciali, tecnici e operatori culturali, rappresentanti di
istituzioni pubbliche e private e, come nei precedenti due convegni, di un
pubblico numeroso, attento e ansioso di conoscere come e quando l'auspicata
ricostruzione della antica Abbazia, bene culturale di inestimabile valore,
sarebbe diventata realtà.
All'iniziativa é stata assicurata l'adesione di illustri rappresentanti
di istituzioni locali, regionali e nazionali del mondo politico-sociale,
scientifico, tecnico e culturale.
L'importanza dell'incontro é stata sottolineata dagli interventi di
numerosi amministratori dei comuni interessati al recupero di S. Maria del
Bosco.
Il convegno é stato aperto dal dott. Giuseppe Musacchia,
sindaco di Contessa Entellina, con parole di saluto e di benvenuto rivolte ai
presenti. Ha quindi illustrato la situazione burocratica della ricostruzione e
rilevato l'importanza del recupero e della valorizzazione dell'intero complesso
monumentale.
Il Dott. Calogero Raviotta, presidente dell'Associazione
Culturale "Nicolò Chetta", ha svolto la relazione sul tema del convegno
"S. Maria del Bosco: recupero e valorizzazione".
Il prof. Salvatore Fodale, direttore dell'Istituto di Studi
Medievali dell'Università di Palermo, ha parlato di S. Maria del Bosco come
grande Monastero della Sicilia.
I proff. Camillo Filangeri e Antonino E. Rizzo hanno
illustrato gli interventi previsti per il recupero della Chiesa e dei locali
annessi di proprietà pubblica.
Concluse le relazioni ufficiali, previste nel programma del
Convegno, alcuni rappresentanti di istituzioni pubbliche e private hanno svolto
brevi interventi.
Il Dott. Epifanio Di Natale, assessore al turismo del comune di
Giuliana, ha rilevato che il recupero di S.Maria del Bosco andrebbe
inserito nel contesto di un progetto più vasto di valorizzazione della zona
Corleonese, territorio ricco di beni culturali e ambientali. Ha inoltre
auspicato, a tal scopo, una più concreta collaborazione tra i comuni.
Il Sindaco di Bisacquino, per. agr. Giacomo Giangrosso, ha
assicurato la disponibilità e l'interesse dell'Amministrazione Comunale
rappresentata a collaborare alle iniziative di valorizzazione di S. Maria del
Bosco.
L'Assessore alla cultura del comune di Chiusa Sclafani, Dott.
Gaetano Cascio, ha confermato la disponibilità dell'Amministrazione comunale
rappresentata a collaborare ad un serio progetto di acquisizione e
valorizzazione pubblica di S. Maria del Bosco.
Il Sindaco del comune di Campofiorito, rag. Luigi Guadagnino, ha
espresso il suo apprezzamento per l'opera svolta dai vari enti interessati ed
ha assicurato l'interesse dell'Amministrazione da lui rappresentata a prendere
in considerazione proposte di collaborazione finalizzate al recupero e alla
pubblica fruizione dell'importante Abbazia.
E' seguito l'intervento del Dott. Francesco Di Martino,
presidente della Camera di Commercio di Palermo e consigliere comunale di
Contessa Entellina, il quale ha rilevato, tra l'altro, la necessità che vengano
attivate iniziative per l'acquisizione pubblica dell'intero complesso monumentale,
la cui valorizzazione e fruizione può
essere assicurata dalla collaborazione di tutti i comuni interessati.
Il Sig. Leonardo Alesci ha assicurato l'adesione del WWF-
delegazione della Sicilia Occidentale, da lui rappresentato, alle
iniziative rivolte alla salvaguardia ambientale di S. Maria del Bosco.
Il
dott. Guido Inglese, in rappresentaza
del padre, barone Guglielmo, proprietario dell'azienda agricola
e de Monastero di "S. Maria del
Bosco", ha richiamato l'attenzione sui danni provocati principalmente dai
ritardi dell'intervento pubblico nella ricostruzione della Chiesa, ha poi rivendicato il merito di aver evitato la
stessa sorte ai locali del Monastero mediante tempestivi interventi di
manutenzione, effettuati senza alcun contributo dello Stato, ricordando al
riguardo quanto già espresso dal padre nel primo convegno: "La proprietà
privata ha un grande vantaggio per la conservazione e la cura dei beni
immobili: l'amore e l'interesse per le cose proprie".
L'ultimo intervento è stato svolto della prof.ssa Maria Grazia
Ambrosini, assessore alla cultura dell'Amministrazione Provinciale di Palermo,
che ha assicurato la collaborazione della Provincia al recupero di S. Maria del
Bosco, mediante interventi diretti e indiretti, analogamente a quanto già fatto
per altri beni culturali di particolare interesse storico, archeologico e
monumentale.
Nota - Quanti sono interessati a conoscere le relazioni e
gli interventi dei tre convegni, presso il Centro Culturale Parrocchiale di
Contessa Entellina (piazza Umberto I) sono disponibili per la consultazione gli
"Atti" dei tre conve
Nessun commento:
Posta un commento