Sei anni di crisi che lasciano un segno profondo. Ormai si è rassegnati all’idea che il peggio debba ancora arrivare.
E le famiglie si arrangiano come possono. Prima di tutto non spendendo e rimandando tutto quello è possibile.
Infatti il risparmio cresce, ma le spese sono ridotte all’osso. Che il picco negativo della crisi sembra ormai alle spalle, ne è convinto il 47% degli italiani, ma adesso a prevalere è l’incertezza sul futuro: il 60% teme, infatti, di diventare povero da un momento all’altro.
I redditi crollano e le famiglie si rifugiano nel risparmio. Un capitale umano di 8 milioni di individui che vorrebbe ma non riesce a trasformarsi in energia lavorativa.
Giovani umiliati con lavori sotto inquadrati, rispetto al proprio titolo di studio, o “ibridi”; uno su due ha un’occupazione temporanea, intermittente o ha una finta partita iva.
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