«La cappa mafiosa che offusca e opprime lo Stato è ancora bella grossa, anzi dagli anni Novanta è cresciuta. Secondo l’Istat l’economia criminale vale il 10% del Pil, per l’Ocse il 27%. Gli investimenti delle mafie aumentano e diventano legali perché si comprano pezzi di politica».
MAURIZIO BALISTRERI, avvocato
Appare davvero surreale, degno del “Teatro dell’assurdo” di Samuel Beckett, il dibattito sull’art. 18.
Il premier Renzi, che afferma l’esigenza di non discriminare i lavoratori senza “tutela reale”, la reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo, e per questo sostiene un’operazione di riforma dei diritti per sottrazione: si tolgano a quelli che c’è l’hanno per parificarli a chi ne è privo!
L’opposizione interna al Pd, con Bersani, sostiene che la proposta del governo deve essere modificata e per questo rilancia, paradossalmente, il modello degli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi, notoriamente sostenitori del “liberismo a sinistra”, che, in verità, non è molto diverso da quello del giuslavorista-senatore montiano ex-comunista Pietro Ichino: il contratto a protezione crescente, in cui le attuali tutele, differenziate a seconda del limite dimensionale di 15 dipendenti, vengono applicate dopo 3 anni. Non si capisce quale sia la differenza con la proposta Renzi-Ichino, anzi, qualcuno nell’opposizione del Pd sostiene che si potrebbe portare il periodo di non applicazione delle tutele contro i licenziamenti ingiustificati a 6 anni: già, come diceva Keynes “nel lungo periodo saremo tutti morti!”.
CARLO ALBERTO TREGUA, direttore de QdS
Mangiavamo in maniera adeguata, mentre oggi di bimbi e ragazzi obesi ve ne è una quantità impressionante, mentre, in concomitanza, vi sono tanti bambini denutriti che muoiono ogni giorno.
Allora non c’era internet né play station, però l’amicizia era una cosa seria, gli amici erano veri, anche mandandoli a scopare il mare, i dialoghi erano vis à vis e non mandandosele a raccontare su Facebook.
A scuola gli scherzi erano innocenti e se per caso ci si prendeva qualche libertà con la compagna di banco nessuno parlava di stalking, al massimo un’occhiataccia quasi affettuosa e poi, durante la ricreazione, magari si comprava un ghiacciolo che si leccava in tre.
I batteri la facevano da padrone, non tutto era sterilizzato e certificato come oggi, però il cancro non era diffuso come ora.
Se poi tuo padre ti diceva di no, era veramente no e non come si fa oggi. A nessun figlio/a passava per la testa di mandare a ramengo i genitori.
Allora non c’era internet né play station, però l’amicizia era una cosa seria, gli amici erano veri, anche mandandoli a scopare il mare, i dialoghi erano vis à vis e non mandandosele a raccontare su Facebook.
A scuola gli scherzi erano innocenti e se per caso ci si prendeva qualche libertà con la compagna di banco nessuno parlava di stalking, al massimo un’occhiataccia quasi affettuosa e poi, durante la ricreazione, magari si comprava un ghiacciolo che si leccava in tre.
I batteri la facevano da padrone, non tutto era sterilizzato e certificato come oggi, però il cancro non era diffuso come ora.
Se poi tuo padre ti diceva di no, era veramente no e non come si fa oggi. A nessun figlio/a passava per la testa di mandare a ramengo i genitori.
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