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domenica 2 febbraio 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

ORA SCIOGLI il tuo servo, o padrone, secondo la tua parola in pace
Luca, (2,21-38)

 21 E quando furono compiuti otto giorni per circonciderlo, allora fu chiamato il nome suo Gesù, come chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel ventre. 22 E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, lo condussero a Gerusalemme  per presentarlo al Signore,23 come è scritto nella legge del Signore, che ogni maschio che apre la vulva, santo per il Signore sarà chiamato, 24 e per dare in sacrificio, secondo quanto è detto nella legge dei Signore, una coppia di tortore o due pulcini di colomba. 25 Ed ecco:c’era un uomo a Gerusalemme, di nome Simeone,- e quest’uomo era giusto e pio, in attesa della consolazione d’Israele - e lo Spirito era santo su di lui,26 e gli era stato rivelato dallo Spirito santo, che non avrebbe visto la morte prima di vedere il Cristo dei Signore. 27 E venne nello Spirito al tempio, e, mentre i genitori introducevano il bambino Gesù per fare con lui secondo quanto è costume della legge,28 allora egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio e disse: 29 Ora sciogli il tuo servo, o padrone, secondo la tua parola in pace, 30 perché videro i miei occhi  la tua salvezza, 31 che preparasti in faccia a tutti i popoli, 32 luce per illuminare le nazioni e gloria del tuo popolo, Israele. 33 Ed erano il padre suo e la madre sua meravigliati di quanto si diceva di lui. 34 E li benedisse Simeone  e disse a Maria sua madre: Ecco: egli è qui per la caduta e per la risurrezione  di molti in Israele,  e per segno contraddetto 35 - e la tua stessa vita trapasserà una spada! - in modo che siano rivelati i ragionamenti di molti cuori. 36 E c’era Anna profetessa, figlia di Fanuele, della tribù di Aser, - avanzata in molti giorni,  avendo vissuto con un uomo  per sette anni dopo la sua verginità 37 e vedova fino a ottantaquattro anni  e non abbandonava il santuario,  con digiuni e suppliche  rendendo culto notte e giorno. 38 E, sopraggiunta in quell’ora stessa, celebrava Dio e parlava di lui a tutti quanti attendevano  il riscatto di Gerusalemme.

E quando ebbero finito ogni cosa   secondo la legge del Signore, ritornarono nella Galilea nella loro città di Nazareth.

40 Ora il bambino cresceva e si fortificava riempiendosi di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
Brano del Vangelo di Luca proclamato oggi nella Chiese di rito bizantino
(e pure in quelle di rito romano)
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 L'uomo, da sempre ha paura della morte. Per paura della propria morte si compiono misfatti, errori e -pure- studi per allungare la vita. Ma la morte resta ad attendere chiunque. Oggi negli Ospedali si tenta di nasconderla, di evitare che essa arrivi entro quelle pareti e gli ubitori li si localizza fuori dai percorsi dei visitatori.

Nel passato delle società contadine la morte era un fatto sociale, comunitario. Ne cogliamo ancora qualche segno nei paesi di provincia. A Contessa Entellina la morte di un compaesano mobilita l'intera comunità, il vicinato organizza ai parenti del defunto pranzi ricchi e di parecchie portate. Una specie di festa. Non così nelle città.

Il messaggio del Vangelo è semplice "Ora, Simeone, figura dell’Antico Testamento e di ogni uomo, di ciascuno di noi,  può morire in pace.  La paura della morte è vinta, perché c’è la memoria di un Dio bambino, umile, fragile  che morirà pure lui". 
La memoria mortis non fa più paura e si trasforma in una ars vivendi, di come vivere  nella solidarietà, nella pace, nell'altruismo, perché finalmente è possibile trovare Dio nel proprio limite. Vivere civilmente e nel rispetto altrui fa si che non esista la morte-paura. La morte cristiana, dopo la venuta del Messia, è puramente e semplicemente un passaggio da una vita ad un'altra più entusiasmante.
Alcuni anni fa in una isoletta greca mi capitò di assistere ad un funerale. Il rito era identico a quello che si svolge a Contessa. Alla fine del rito però ho -con stupore- visto che i parenti del defunto all'ingresso della Chiesa distribuivano, con un viso allegro e soddisfatto, dolci e cibi locali. Era festa; la Chiesa Ortodossa esige che si festeggi il trapasso verso la terra promessa.
La morte è stata sconfitta.
Il Kristos Anesti (pasquale) infatti ricorda: Cristo è risorto, con la sua morte ha calpestato la morte ed ha ridato la vita a coloro che giacevano nelle tombe.

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