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martedì 4 dicembre 2012

Denaro pubblico. L'errore di avere ritenuto Manganelli il superburocrate più retribuito del mondo: in Sicilia c'è chi lo supera

Una circolare della segreteria generale della Regione, voluta fortemente da Crocetta, pone fine all’esercito dei consulenti, personaggi i cui cognomi sarebbe interessante che i siciliani scorressero per rendersi conto che sono quelli che nei Palazzi di Mamma Regione si ripetono da venti o trenta anni.

La scure si abbatte sulle nomine prettamente politiche. Tutti gli uffici dovranno funzionare con le proprie forze. A farne le spese saranno gli esperti esterni ancora contrattualizzati, ovvero solo una minima parte dei quasi 700 consulenti nominati da Lombardo negli ultimi quattro anni, per una spesa di circa otto milioni e mezzo di euro.

Nella prima riunione di giunta che si è tenuta venerdì scorso, il governo ha stabilito anche la riduzione delle spese di missione del 30 per cento, ovvero qualcosa in più rispetto al 20 per cento annunciato all’indomani dell’insediamento, «degli straordinari, dei compensi per le missioni e dei costi degli assessorati». Le missioni in Italia e all’estero nel 2011 sono costati alla Regione circa sei milioni e 200 mila euro all’anno, per cui il risparmio ipotizzato è di circa un milione e novecentomila euro.

Resta il nodo dei tagli alle retribuzioni dei dirigenti generali. Il provvedimento deciso dalla giunta riguarda pure i 1.800 dirigenti regionali, ma si tratta solo di un primissimo passo verso la decurtazione in busta paga. Quanto basta, però, per scatenare l’ira dei sindacati.

Crocetta ha dichiarato: “In questi anni si sono permessi salari come quello di Felice Crosta da 600 mila euro all'anno, che valgono quanto le indennità di Obama, di Barroso e di Schulz insieme. Se si lamentano dell'annunciato taglio dei compensi accessori possono sempre licenziarsi e andare a lavorare nel privato... Questa è la Sicilia dei privilegi che si rivolta: che lo faccia attraverso il sindacato non cambia nulla».

IL BILANCIO. “Abbiamo previsto una spending review da un miliardo”, dice l’assessore Luca Bianchi che ha anche avuto il primo confronto sui fondi europei con il direttore generale Felice Bonanno e lo stesso Crocetta. Una lunga riunione in vista dell’incontro di giovedì con il ministro Fabrizio Barca. “Bisogna essere consapevoli del momento – dice Bianchi – Stiamo analizzando bene i capitoli di spesa. Ma è chiaro che anche lo Stato dovrà fare la sua parte. La partita del bilancio si gioca su due tavoli: quello siciliano e quello a Roma”.

Da approvare in tempi celeri c’è la riprogrammazione del Po Fesr e nelle prossime ore gli uffici saranno impegnati a chiudere tutto per presentarsi a Roma con le carte in regola. Anche la partita aperta con Bruxelles e relativa alla sospensione dei pagamenti, è alle battute finali. I controlli dei vari dipartimenti sono stati completati e adesso si attende la risposta di Bruxelles che pure nell’ultima nota inviata all’Italia e in cui chiedeva nuovi controlli intimando come scadenza il 30 novembre, aveva sottolineato “progressi significativi”.

 

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