(Brevi Riflessioni, n. 14)
Il nestorianésimo fu un Movimento religioso cristiano sorto nel 5° sec. a Costantinopoli per opera di Nestorio. Il Concilio di Efeso, lo abbiamo accennato in pagine precedenti, nel 431 condannò le dottrine di Nestorio, accusato di sostenere l'esistenza in Gesù Cristo, oltre che di due nature (divina e umana), anche di due persone.
A chiudere la questione non fu comunque nessuno dei cinque patriarchi che in quei secoli reggevano la Cristianità, bensì l'Imperatore Zenone nel 489, che è rimasto famoso per l'Henotikon, lo «Strumento d'unione», che promulgò nel tentativo di risolvere e chiudere la controversia monofisita.
La Chiesa, i cinque patriarcati, nell'Ottobre 451 avevano tenuto il Concilio (a Calcedonia) che in quei lontani secoli veniva indetto dall'Imperatore, a cui parteciparono 600 ecclesiastici. Papa Leone I in quella sede propose l'Epistola dogmatica con cui condannava la dottrina di ogni concezione del monofisismo e del nestorianesimo. La conclusione conciliare fu che Cristo esiste "in due nature" unite nel vertice dell'unica "personas" o "sussistenza". Si trattò di un compromesso che non convinse tutti. Non tutti davano il medesimo significato ai termini natura, ipostasis e prosopon di cui alla formulazione.
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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina
35) Felon, da phelonion, antico manto liturgico vescovile senza aperture, corto davanti e lungo dietro, in seguito sostituito dal sakkos.
36) Filocalia, raccolta di detti e fatti dei Padri del deserto ( apoftegmi).
37) Filoxenia, “accoglienza degli stranieri”, riferita all’ospitalità che Abramo offri’ a tre angeli-pellegrini.
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La Bibbia
Francesco De Santis, e’ stato un critico letterario, saggista e politico italiano, tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo e più volte ministro della pubblica istruzione.
Nelle nostre scuole dove si fanno leggere tante cose frivole non è penetrata un’antologia biblica, atta a tener vivo il sentimento religioso, che è lo stesso sentimento morale nel suo senso più elevato.
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