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domenica 17 novembre 2019

Alle radici del Cristianesimo

L'Uomo nuovo
(estratto dall'opera più nota di
Nicola Cabasilas)

La vita in Cristo prende inizio e si sviluppa nell'esistenza presente, ma sarà perfetta soltanto in quella futura, quando giungeremo a quel giorno; l'esistenza presente non può stabilire perfettamente la vita in Cristo nell'animo dell'uomo; ma nemmeno lo può quella futura, se non comincia qui.
Durante la vita terrestre fa ombra l'elemento carnale, da cui derivano nebbia e corruzione impotente ad ereditare l'incorruttibilità; perciò Paolo riteneva meglio per lui partirsene per essere con Cristo. Lo dice: Partirmene ed essere con Cristo, certo sarebbe molto meglio.
Eppure, la vita futura non porterà affatto pienezza di felicità a quelli che avrà accolti senza le potenze ed i sensi ad essa necessari: morti ed infelici abiteranno quel mondo beato e immortale. E la ragione è che allora, benchè sorga la luce e il sole offra il suo raggio puro, non è più il tempo di plasmare l'occhio. Il profumo dello Spirito si effonde copiosamente e riempie tutto, ma non lo coglie chi non ha l'olfatto.
In quel giorno possono gli amici di Dio comunicare nei misteri col Figlio di Dio e apprendere da lui quello che ha udito dal Padre; ma è necessario vi giungano già amici, e con le orecchie già fatte. Non è quello il tempo di fare amicizie, di aprire le orecchie, di prepararsi le vesti nuziali e tutto quello che è richiesto per quelle nozze. E' l'esistenza presente l'officina di questa preparazione: e coloro in cui essa non si compie prima che muoiano, non possono in alcun modo partecipare alla vita divina. Ne fanno fede le cinque vergini e l'invitato alle nozze: giunti senza avere l'olio e la veste, non poterono più farne acquisto.
In conclusione: questo mondo porta in gestazione l'uomo interiore, nuovo, creato secondo Dio, finchè egli -qui plasmato, modellato e divenuto perfetto- non sia generato a quel mondo perfetto e che non invecchia.
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NICOLA CABASILAS
scrittore mistico e teologico bizantino (1322-1392). 
Kabasilas è un santo per la Chiesa Orientale.
 La sua festa è il 20 giugno. 
La Chiesa cattolica romana utilizza estratti 
della sua Vita in Cristo come letture nella Liturgia delle Ore. 

I primi capoversi della sua opera, quela più conosciuta, rievocano
tematiche che pure Dante in quel medioevo ritenne di
inserire nella sua Divina Commedia

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