4 Aprile
A Memphis, nel Tennesee, il 4 aprile 1968 muore Martin Luther King, colpito alla testa da uno sparo partito da un fucile di precisione.
Era il leader del movimento pacifista che si batteva per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti.
Pastore della chiesa battista, Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuto ogni pregiudizio etnico. Ha predicato per la resistenza non violenta (si richiamava a Gandhi) come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta preferita da altri gruppi di colore, come ad esempio i seguaci di Malcolm X.
I momenti più rilevanti della sua attività sono stati:
- la marcia su Washington del 28 agosto 1963, che si concluse con il celebre discorso “I have a dream” davanti a più di 250.000 persone;
- la marcia da Selma a Montgomery del 25 marzo 1965, dopo il “Bloody Sunday” a Selma del 7 marzo;
- le proteste a Chicago del 1966, con cui si tentò di espandere il movimento dal Sud al Nord del paese;
- la “Poor People’s Campaign” del 1968, campagna con cui si domandavano aiuti economici per le fasce sociali più povere degli Stati Uniti;
- il famoso discorso a Memphis “I’ve Been to the Mountaintop“, il giorno precedente quello del suo assassinio.
Nel 1964 all’età di soli trentacinque anni (il più giovane vincitore del premio) gli fu consegnato il Premio Nobel per la Pace.
Il killer fu arrestato a Londra circa due mesi più tardi, si chiamava James Earl Ray ed aveva già dei precedenti per rapina, alcolismo e spaccio di dollari falsi.
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