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lunedì 4 luglio 2022

Sicilia dei viaggiatori. Dal Barocco al Novecento (7b)

  Dal Barocco alla Modernità Novecentesca

 LUOGHI CELEBRI DI CATANIA, SIRACUSA E PALERMO

di

John Dryden Jr.

(Poeta, drammaturgo, critico letterario e traduttore inglese era il maggiore dei quattordici figli di Erasmo e Maria Dryden, appartenenti all'alta borghesia puritana inglese).

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UN VIAGGIO IN SICILIA E A MALTA NEL 1700-1701 - PARTE VII°


 
Dalla città, in sella ai nostri cavalli,  ci inerpicammo per circa tre miglia su per la montagna, che era alta e ripida, finché arrivammo al maestoso monastero di S. Martino nel quale vivono i monaci Benedettini, tutti siciliani di alto lignaggio. Essi vivono principalmente di somme di danaro inviate dalle loro famiglie e ciascuno ha uno o due domestici al suo servizio. Osservano rigorosamente questa regola di ospitalità: 
intrattengono per tre giorni tutti coloro i quali per devozione vengono a visitare la chiesa e il monastero e, a seconda della persona  o del visitatore, i monaci stessi servono a tavola i loro ospiti, come fecero con noi per il pasto che consumammo in quel luogo: In verità,, chiunque li vada a visitare specialmente durante la brutta stagione  meriterebbe di essere trattato bene -considerato il viaggio difficile e faticoso. La difficoltà di arrivare al monastero, che si trova su un alto piano, è dovuto alla strada ripida, brutta e scoscesa, al freddo causato dalla neve che copre le montagne vicine e quelle, ancora più alte e innevate, che si trovano tutt'intorno. I Benedettini hanno una biblioteca assai bella e molto ben fornita; notevole è anche il pavimento del dormitorio fatto con una malta molto dura, lucida e di colore rossastro. Nonostante venga calpestato da tutti i visitatori  e dagli stessi monaci, conserva il suo primitivo splendore come fosse nuovo. Nella chiesa, non molto grande ma tenuta molto bene, il pezzo più importante è una statua in marmo della Madonna con il Bambino in braccio, che fu portata via dall'Inghilterra ai tempi di Enrico VIII, quando i cattolici cominciarono ad essere perseguitati.
 sia le grandi colonne di marmo del chiostro quanto quelle dell'interno della chiesa non vanno ammirate solo perché si possono vedere in quel posto, ma perché è difficile immaginare come delle colonne così pesanti e tutte in unico blocco possano essere state trasportate fin lassù, cosa che avvenne -così ci assicurano i frati- nonostante le montagne vicine  non lo consentissero.
(Segue)
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