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domenica 2 marzo 2014

CHIESE E CAPPELLE A CONTESSA ENTELLINA ... ... di Calogero Raviotta

Molte sono le chiese e le cappelle aperte al culto a Contessa Entellina sia nel centro urbano sia nei borghi e nelle contrade rurali. Molte tradizioni, vicende del clero, culto popolare, tanti momenti e aspetti della storia di Contessa hanno un legame con le numerose chiese di Contessa. Questi edifici costituiscono inoltre un originale patrimonio culturale, sia sotto l’aspetto architettonico sia per le numerose opere d’interesse artistico custodite (mosaici, affreschi, icone, statue, paramenti, suppellettili sacre varie). Di seguito riporto un elenco completo delle varie chiese, urbane e rurali, di Contessa dando per ciascuna una sintesi brevissima di notizie e mi riservo di proporre in seguito ai lettori del blog dati più dettagliati (fondazione, costruzione, beni culturali, clero, ecc.). 
La chiesa SS. Annunziata (KLISHA), dedicata anche a S. Nicola, patrono di Contessa Entellina, è sede della parrocchia di rito greco ed è dotata di iconostasi dal 1938. L’antica cappella medioevale, diroccata e abbandonata quando arrivarono gli Albanesi nel casale di Contessa (XV secolo), fu ricostruita, ampliata e adattata alle esigenze del rito greco. L’antica cappella è stata ampliata ed abbellita nei secoli scorsi con interventi sia all’interno che nelle strutture esterne. Chiusa al pubblico dopo il terremoto del 1968 è stata restaurata e riaperta al culto. E' costituita da tre navate con cappelle laterali. Dalla navata laterale destra si accede alla sottostante antica cappella. Recentemente è stata dotata di nuove icone ed all’esterno di due mosaici (Annunciazione sulla porta centrale e S. Nicola nella nicchia a metà struttura del campanile). 
La chiesa di S. Maria della Favara (Shën Mëria) fu costruita (secolo XVI) nelle vicinanze del luogo dove, secondo la tradizione, fu trovata una immagine della Madonna, dipinta su una lastra di pietra (Madonna del Muro). Inizialmente di rito greco, fu ceduta provvisoriamente ai fedeli di rito latino nel 1698 (costituzione della parrocchia di rito romano) con decreto del vescovo di Girgenti, che prevede anche la riserva di alcuni diritti a favore dei greci Sede della parrocchia di rito latino, è dotata di casa canonica. L’antica cappella è stata ampliata e abbellita nei secoli XVIII e XIX. 
Dopo il terremoto del 1968 la chiesa é rimasta per alcuni anni chiusa al culto. Nel 1995 furono avviati i lavori di manutenzione generale. E’ stata riaperta al culto, in occasione della festa dell’otto settembre del 1997, dopo essere stata rimessa a nuovo, sia all’interno che all’esterno. In tale occasione la facciata della chiesa é stata abbellita con un grande immagine della Madonna della Favara dipinta su maiolica. 
La chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, edificata verso il 1700, é costituita da una sola navata con iconostasi. Si trova al centro del paese (piazza Umberto I). E' stata restaurata dopo il terremoto del 1968. Durante il terremoto è stata sede della parrocchia latina e della parrocchia greca, essendo state dichiarate inagibili le due chiese parrocchiali. La chiesa del Purgatorio era già stata sede provvisoria della parrocchia latina, dal 1843 per qualche anno, essendo crollata gran parte della chiesa della Madonna della Favara. Afferisce alla parrocchia greca. 
 La chiesa di S. Rocco è costituita da una sola navata di piccole dimensioni. Costruita alla fine del secolo XVII, verso il 1744 fu restaurata. Inagibile dopo il terremoto del 1968, é stata restaurata e recentemente riaperta al culto. E' dotata di iconostasi. Custodisce un prezioso e antico organo a canne del secolo XVIII e la prima iconostasi (1938) della chiesa parrocchiale greca. Afferisce alla parrocchia greca. 
La Chiesa di S. Maria del Bosco, costituita originariamente da una piccola cappella, consacrata il 22 giugno 1309 dal Vescovo di Girgenti, alla cui giurisdizione ecclesiastica allora afferiva il territorio di Contessa Entellina, oggi si presenta nelle dimensioni, che aveva dopo la ricostruzione avviata nel 1483 e conclusa nel 1757, anche se in gran parte diroccata e conseguentemente inagibile per i crolli avvenuti dopo il terremoto del 1968, non per l'azione sismica ma per l' incuria di chi doveva curarne l'ordinaria manutenzione. Un recente intervento di recupero ha almeno evitato che andasse in rovina anche quanto rimasto (campanile, facciata, mura e cappelle del lato Nord). In occasione dell’annuale pellegrinaggio del 28 agosto, sospeso dal 1961 e ripristinato dai fedeli di Contessa a seguito del convegno del 1985, viene celebrata la Divina Liturgia: nei primi anni nella grande sala del refettorio, successivamente nel colonnato del primo chiostro e recentemente in un locale del primo chiostro, adattato a cappella. 
La chiesa dell'Odigitria, nella contrada rurale omonima, la cui costruzione fu avviata dai profughi albanesi nel XVII secolo, è rimasta incompleta. E' stata in parte restaurata nel 1958. Afferisce alla parrocchia greca. E’ il monumento storico della memoria, dove ogni anno a Pentecoste si va in pellegrinaggio per ringraziare la Madonna Odigitria, per aver protetto i profughi albanesi nel viaggio verso l'Italia e per ricordare col canto popolare “E bukura Moré” (o mia bella Morea) la patria lontana lasciata per sempre dagli antenati albanesi. Chiese dei borghi ERAS, costruiti tra il 1950 ed il 1960. 
La chiesa, a navata unica, dedicata alla Madonna "Regina del Mondo”, nel borgo Piano Cavaliere, con annessa casa canonica, è sede della parrocchia rurale, costituita nel 1958. Nel borgo rurale Pizzillo si trova la chiesa rurale a navata unica, attualmente sede della Comunità Trinità della Pace. 
Nell borgo rurale Castagnola è stata aperta al culto nel 1990 la chiesa dedicata a S. Antonio Abate, costituita da una sola navata con iconostasi. Afferisce alla parrocchia greca. 
La Cappella rurale di S. Calogero si trova nella contrada omonima, sulla strada provinciale, che porta verso Sciacca. Afferisce alla parrocchia greca. 
La Cappella rurale S. Antonino, costruita nella prima metà del secolo XX, si trova nel feudo Bagnatelle ed è stata aperta al culto nel 1933. Danneggiata e inagibile dopo il terremoto del 1968, è stata recentemente ricostruita con le caratteristiche originarie. 
 La cappella dedicata alla Madonna del Balzo si trova in via S. Nicolò, contrada Cabina. Vi si recita il rosario in dialetto siciliano nella prima quindicina di agosto ed il parroco greco vi celebra la Divina Liturgia il 16 agosto. La sera del 14 agosto il clero ed i fedeli di rito greco, terminata l’Ufficiatura del Vespero nella chiesa della Madonna della Favara, si recano in questa cappella per il canto di una parte della “Paraclisis”, speciale e antica ufficiatura bizantina in onore della Madonna. 
La piccola cappella dedicata a S. Giuseppe si trova all'interno del "Parco delle Rimembranze",vicino al cimitero. Costruita nel 1927 col contributo dei contessioti emigrati a New Orlèans (USA), é stata recentemente restaurata. 
La chiesa di S. Rosalia, a navata unica, fu costruita alla fine del secolo XIX da Epifanio Viviani, nelle vicinanze di una edicola votiva dedicata alla santa protettrice di Palermo. Nella prima quindicina di luglio, nel tardo pomeriggio, vi si recita il rosario in dialetto siciliano. Afferisce alla parrocchia latina, con riserva di patronato a favore degli eredi di Epifanio Viviani.
Nel cimitero di Contessa si trovano oltre alla cappella comunale anche le cappelle delle varie Congregazioni (Madonna della Favara; S. Giuseppe; Immacolata) ed alcune cappelle private. Per completare la descrizione delle chiese di Contessa mi sembra doveroso ricordare la più antica chiesa, di cui si hanno notizie (Shën Koli di te Muzgat), ed una chiesa mai realizzata, anche se progettata e finanziata (SS. Pietro e Andrea). Shën Koli di te Muzgat era una cappella medioevale, nel 1308 affidata ad un sacerdote di nome Benedetto, distrutta unitamente al casale da una frana, come descritto nel testo "Motra Paula", riportato nel blog del 20 gennaio 2014. 
La chiesa progettata e finanziata con i fondi della ricostruzione post-terremoto, doveva essere costruita nella "Zona di Trasferimento" di Contessa Entellina. Sia gli amministratori comunali sia il clero non hanno però preso in seria considerazione le esigenze religiose della comunità residente nel nuovo quartiere (oltre il 50% dei contessioti) ed i fondi sono stati destinati ad altri interventi, vanificando le aspettative di molti fedeli ed in particolare degli anziani, dei bambini degli invalidi e di quanti hanno difficoltà a raggiungere le chiese di Contessa, tutte ubicate nel vecchio centro urbano. 
(chiese I - continua)

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