Barak Obama è stato chiaro: "C'è un divario troppo grande nelle spese per la difesa tra gli Stati Uniti e l'Europa. Gli Usa spendono il 3% del Pil per la difesa, l'Europa l'1%, l'Italia lo 0,89%".
Nessun giro di parole, Obama è venuto a Roma per dire che la ... spesa per gli F35 non si tocca.

Il Presidente Usa in termini diplomatici ha fatto capire a Renzi, e ai partners europei, che sono finiti i tempi in cui l'ombrello americano assicurava la protezione all'Europa.
L'Italia ha -tra l'altro- obblighi precisi in ambito Nato che la impegnano ad essere il guardiano dell'Occidente nel bacino Mediterraneo e al contempo di concorrere alla sicurezza continentale per quanto riguarda le intenzioni russe.
Allora ?

Renzi quindi auspica che la Merkel sia conseguente ai suoi desideri e non dia troppa retta ad Obama in quanto l'Italia non può mostrarsi dura con la Russia dal momento che 1/3 (un terzo) del suo fabbisogno energetico è targato Federazione Russa.
Conclusione:
L'Italia continuerà ad avere una politica estera ambigua per necessità; energia da un lato e necessità di tagliare la spesa pubblica nell'ordine dei miliardi (F35) per far decollare l'economia.
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