StatCounter

giovedì 2 luglio 2020

3 Luglio

3 Luglio 1735
Carlo di Borbone viene incoronato rex utriusque Siciliae (re delle Due Sicilie) nella Cattedrale di Palermo.

A partire dal 1734 i Borboni, che governarono sull’Italia meridionale, compresa la Sicilia, ripresero l’antica denominazione e ciò fino alla restaurazione conseguente al congresso di Vienna del 1815, quando venne formalizzata l’unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, da parte del re Ferdinando (detto IV re di Napoli e III re di Sicilia). 

Con la legge del 22 dicembre 1816 che sanciva l’unificazione, Ferdinando assunse il titolo di “Ferdinando I re delle Due Sicilie”. Questa unificazione modificava il reale assetto politico e pertanto suscitò le proteste dei Siciliani e della Santa Sede. Quest’ultima si manifestò contraria perché vedeva mutata l’impronta di un Regno che riteneva da sempre suo vassallo. I Siciliani invece protestarono perché, essendo stata abolita la costituzione – che lo stesso re Ferdinando aveva concesso nel 1812 – venivano a perdere i privilegi di autonomia rispetto alla corona. Di fronte all’unificazione, il popolo siciliano si rivalse con l’arma della satira. Il motto ricorrente era: “Fosti quarto e insieme terzo, Ferdinando, or sei primiero, e se sèguita lo scherzo, finirai per esser zero!”

Il Regno delle Due Sicilie, così denominato, durò fino al 1860, sotto Francesco II di Borbone, quando in seguito alla spedizione di Garibaldi e ai Plebisciti del 21 e 22 ottobre fu proclamata definitivamente decaduta la monarchia borbonica e dichiarata l’unione delle Due Sicilie al Regno d’Italia.

Nessun commento:

Posta un commento