L'Italia (1).
In quanto a corruzione percepita, l'Italia è peggio del Ruanda. Il Paese è piazzato al 54esimo posto, su 187 paesi valutati.
La figura del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) è presente in tutte le pubbliche amministrazoni.
Essa si sostanzia prevalentemente in un’attività di controllo, assicurando trasparenza e completezza, dell’amministrazione per ciò che concerne i suoi obblighi in ambito di pubblicazione e divulgazione nonché segnalando all’Oiv, e all’Anac gli eventuali ritardi o inadempimenti. Agisce in più ambiti:
- Ambito di riferimento all’organo di indirizzo politico dell’attività svolta;
- Ambito propositivo di approvazione e modificazione del Piano triennale di Prevenzione della Corruzione, dopo averne verificato la concreta attuazione e applicabilità;
- Ambito di definizione delle procedure di selezione e formazione dei dipendenti operanti in settori esposti a corruzione;
- Ambito di controllo dell’effettiva ciclicità dei soggetti operanti in settori esposti particolarmente a reati di corruzione;
- Ambito di pubblicazione, inerente la pubblicazione della relazione dell’attività svolta sul sito dell’amministrazione e trasmetterla successivamente all’organo di indirizzo;
- Ambito di controllo del rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n33 2013 (inconferibilità e incompatibilità incarichi).
Contessa Entellina (2)

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E' quindi con soddisfazione che apprendiamo che la nuova Giunta recentemente ha varato il nuovo Piano Triennale sulla materia.

L'art. 3 prova a tratteggiare la realtà territoriale ed ambientale entro cui l'Ente deve operare ed entro cui deve -col proprio assetto organizzativo- mantenere vivo lo spirito di legalità e di trasparenza.
Scorrendo l'art. 3 apprendiamo che l'organico del Comune è inferiore alle quaranta unità. Che non sono poche se si tiene conto che nel Settentrione del Paese i comuni delle dimensioni del nostro hanno meno di 10 e pure meno di 6 unità complessivamente impiegate.
L'art. 4 è rilevante perchè individua, se così può dirsi, i punti deboli e/o più vulnerabili dell'assetto degli enti locali -in generale- in Sicilia.
Il lettore farebbe bene, in quanto cittadino, a leggere questo articolo attentamente e per intero al fine di memorizzarne il contenuto. D'altronde sono i cittadini che devono rispettare gli obblighi legislativi ed i pubblici dipendenti sono chiamati a far rispettare le regole, prescindendo da favoritismi.
Positivamente va certamente valutata la parte dell'art. 4 in cui viene evidenziato l'intendimento di centrare l'attenzione sul trattamento dei materiali da risulta dell'attività edilizia.
(segue)
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