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mercoledì 6 agosto 2014

La nostra Sicilia. Una carrellata dai Borboni al crocettismo n. 10

La storia dell'isola
La crescita dell'industria zolfifera

Il liberismo post-unitario, che -va detto per inciso- era fondato sul sistema economico reale piuttosto che -come quello dei nostri giorni- sulla finanza, ebbe riflessi positivi oltre che sull'esportazione dei prodotti agricoli (si intende deprimendo il mercato interno dove regnava la miseria delle masse contadine) anche sull'industria zolfifera, la cui produzione passò dalle 150-170.000 tonnellate dei primi anni sessanta dell'Ottocento fino alla punta massima di 300 mila tonnellate degli anni ottanta.
La produzione in gran parte finiva all'estero ed accresceva cospicuamente i traffici commerciali sia terrestri che marittimi dell'isola. Palermo nel ventennio 1860-1880 registrò il più alto indice  nazionale di sviluppo del traffico portuale (+165%).
I progressi produttivi del comparto agricolo e commerciale innalzarono di conseguenza il livello delle strutture civili, che al momento dell'unificazione presentavano una condizione di arretratezza impressionante.
Al momento dell'annessione della Sicilia al Regno d'Italia le ferrovie nell'isola erano inesistenti, la rete viaria -trazzere- arrivava ad essere appena di 2.500 chilometri, le strade carrozzabili e conseguentemente i ponti di attraversamento di fiumi e torrenti erano carenti ovunque. Intere zone (vaste quanto una delle province oggi esistenti) erano completamente isolate.
Contessa non era attraversata che da trazzere impervie e mai curate. In pratica il trasporta per ruota a Contessa era sconosciuto. Non solo a Contessa, ma in un raggio di 80 chilometri.
Da qui l'isolamento dal "mondo" che ha consentito, fino ad allora, la conservazione della parlata Arbëresh.
Il livello di istruzione della popolazione isolana (e contessiota) era desolante, da qui il controllo assoluto e meticoloso del clero sull'intera popolazione. 
A Contessa solamente qualche esponente del ceto civile era in condizione di saper leggere e scrivere (ossia notaio, sacerdoti, medico). Questo era il gruppo dirigente del paese, raccolto e/o imparentato ai Lo Iacono.
La Sicilia ufficialmente presentava 89% di analfabeti, su una media nazionale del 75%. A Contessa sacerdoti, notai, medici e insegnanti non superavano le 20/30 unità. E solamente costoro sapevano leggere.
Lo Stato unitario diede un significativo impulso alla costruzione di strade e nel 1867 il primo tratto di ferrovia Messina-Catania entrò in funzione. Entro il 1880 quattro provincie su sette disponevano di brevi tratti di strade carrozzabili e ferrovie.
Furono istituiti nei paesi i primi uffici postali ed i telegrafi, e dal 1880 in poi l'istruzione primaria cominciò ad essere sottratta al clero e affidata ad insegnanti laici.

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