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giovedì 7 agosto 2014

La musica. Il melodramma all'inizio del Novecento

Come il lettore avrà notato stiamo procedendo da alcuni giorni all'esplorazione della cultura letteraria, scientifica, filosofica ed altro ancora nel contesto europeo e nazionale dall'inizio del Novecento. 
Ci serve a capire entro quali parametri storici stiamo oggi vivendo i nostri giorni.
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La lirica italiana all'inizio del Novecento si rinnova e mira a divenire sempre più popolare grazie al melodramma, un genere di musica che racconta storie passionali di notevole presa sul pubblico.

Il Novecento si apre all'insegna di una nuova musica lirica. E' Giacomo Puccini ad inaugurare il secolo con l'opera Tosca grazie ad un libretto dell'omonimo dramma del 1887 di Victorien-Sardou.
Allora il teatro d'opera era lo spettacolo che qualificava culturalmente se teniamo presente che i tre quarti della popolazione italiana era analfabeta. 
Il successo di questo filone musicale si spiega col fatto che la gente si immedesimava nel melodramma e contestualmente cominciava a familiarizzare con le sue melodie.
Questo genere di intrattenimento proponeva sentimenti riconducibili allo schema amore-gelosia-morte-peccato-punizione-redenzione, da qui la significativa presa sul pubblico.

Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858 a Lucca.
La sua infanzia non fu felice; già a sei anni rimase orfano del padre e la madre venne a trovarsi in difficoltà economiche nel dover tirare sù la numerosa prole. 
Per  contribuire al mantenimento della famiglia Giacomo cominciò a suonare il pianoforte nei lussuosi locali delle città termali e nelle località di villeggiatura, ma pure in bettole, taverne e case chiuse.
Per mandare il figlio a studiare musica a Milano la madre scrisse ed ottenne dalla Regina Margherita di Savoia un sussidio. 
A Milano Giacomo Puccini visse con un suo cugino, un fratello e Pietro Mascagni. Nel 1883 si diplomò presso il Regio Conservatorio.

La sua prima opera è Le Villi , ma la sua prima presentazione si rivela una catastrofe. Dopo l'Edgar del 1889 e la Manon Lescaut del 1893 arrivò l'esordio al Teatro Regio di Torino con la Bohème, l'opera che lo rese celebre in tutta Italia.

Il 14 gennaio del 1900 Puccini debuttò con Tosca al teatro Costanzi di Roma, opera di forte impatto scenico e musicale. 
La musica ha spesso toni violenti e l'atmosfera a tratti diventa lucubre come se volesse anticipare oscuri presagi. 
La vicenda della cantante  che si suicida per amore assume -appunto- i toni di un melodramma cosicchè la sensualità dei personaggi finisce per scandalizzare quella platea del 1900.
La carriera di Puccini, personaggio tormentato comunque prosegue con numerosi altri successi: Madama Butterfly, la Fanciulla del West, La Rondine, Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi e l'incompiuta Turandot.
Puccini si spegne il 29 Novembre del 1924 a Bruxelles.

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