di Nicola Graffagnini
Annette Schavan,
Ministro dell’Istruzione della Ricerca
Scientifica, ha rimesso il mandato nelle mani della Cancelliera Merkel.
L’accusa: plagio riscontrata nella sua Tesi di Dottorato di Ricerca .
Quando leggiamo
queste notizie sui nostri
quotidiani, magari relegate in un angolino degli esteri di minor rilevanza, non
possiamo fare a meno di riflettere che
l’etica è una cosa seria in Europa e in Germania
ancor di più, di certo i paesi
protestanti del Nord finora hanno dimostrato una maggiore attenzione all’etica pubblica,
ove l’ essere e l’apparire viene
coniugato alla stessa maniera.
Ma di che cosa si è trattato, qual è il reato che ha
costretto alle dimissioni il
Ministro dell’Istruzione e quindi dell’Università e della Ricerca ?
Appena Martedì scorso, l’Università di Dusseldorf aveva
revocato il Dottorato di Ricerca, là
conseguito della Ministra Annette
Schavan, stretta collaboratrice della
Merkel che ne ha accettate le dimissioni
.
L’accusa della commissione inquirente dell’Ateneo è grave:
plagio sistematico, scopiazzature in quantità industriali, riscontrate nella
tesi intitolata per ironia della sorte: Persona e Coscienza.
E’ la seconda volta che la Merkel perde un ministro a causa di un plagio: due anni fa era toccato al Barone Karl Theodor zu Guttenberg, allora tra i
politici più popolari del paese e forse
lontano parente dello scopritore dei
caratteri tipografici. Non si conosce ancora la motivazione con cui le due
Università hanno nominato le Commissioni inquirenti, per analogia
l’associazione di idee va
subito alle cose di casa nostra e il
riferimento non può che andare all’Università
più vicina a noi, quella di Palermo ove l’anno scorso era scoppiato un caso, a Giurisprudenza, relativo ad esami clonati e mai dati, in fretta e furia chiuso
dal Rettore, perché vi risultava implicato il fratello di un Segretario di un grande Partito nazionale
al governo.
A memoria d’uomo, in
Italia, non risulta ad esempio
che un Concorso per Dottorato di
Ricerca sia stato mai messo sotto accusa, anche quando il risultato , non solo era
apparso poco chiaro ma era
stato indovinato ancor prima della
fine di tutte le prove e depositato
in vari studi notarili . .
Un quotidiano nazionale
si cimentò l’anno scorso in una
analisi dei cognomi dei professori ordinari ed associati
delle maggiori università italiane, trovando casi
moltiplicati alcune volte per due
e si può continuare così, citando i casi di Concorsi
per incarichi direttivi nella
Scuola, impugnati da collettivi di
Docenti che hanno dimostrato prove alle
mani, casi di corruzione evidenti, coperti in ultima istanza dal Consiglio di
Stato, per continuare si possono
citare i Concorsi riservati
per Notai o i Concorsi
per l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, chi si ricorda il caso di un recente Ministro
dell’Istruzione e dell’Università che si
è dovuta recare a Catanzaro per superarlo.
L’esito sommato in decenni del malcostume del tutto italico,
disceso a pioggia dall’Università in poi,
è stato nel passato remoto ma anche
recente, la fuga collettiva dei nostri migliori cervelli, magari laureati
con lode ed ignorati nei Concorsi nazionali
e diventati in pochi anni Professori
a contratto nelle maggiori
Università Americane o Inglesi, che in fatto di esami e di competenze non sono inferiori a nessuno.
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