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| Una foto degli anni trenta del Novecento del porto di Messina che nel periodo siculo fu chiamata Zancle (=falce) per la forma arcuata. |
Flash di preistoria e Storia
Sfogliando libri e consultando appunti raccolti nell’arco di decenni mi incuriosisce l’origine della denominazione “Sicilia” della nostra terra. Il toponimo pare che origini dalla voce italica (o balcanica?) sica, che secondo il letterato romano Terenzio Varrone (127 a.C.-56 a.C) significa falce. I Siculi, secondo cui il nome deriva da falciatori furono loro ad attribuire la denominazione. Noi arbereshe di Sicilia sappiamo che sica sa di qualcosa che taglia, di coltello, e non ci sentiamo di dissentire da una possibile origine con la falce.
Cicerone, nelle Verrine, descrive la Sicilia come il granaio dello Stato romano. Il professore di geografia economica nella facoltà di Economia sosteneva che i Greci una volta distrutta Troia si volsero verso occidente occupando la Sicilia, che fino ad allora si chiamava Trinacria (terra dei tre capi), e che la denominarono Sikelia (quod latine est dicerie ficus et olivam) in latino significa fico ed oliva. La denominazione Trinacria si consolidò, comunque, in periodo greco-romano e Orazio, poeta romano, ancora ai suoi giorni si riferiva alla Sicilia come la “terra triangolare” triquetra tellurica.

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