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domenica 30 giugno 2019

Tradizione/Contemporaneità. Esposizione di Icone a Monreale

Torniamo ancora una volta a ricordare -e ad invitarne la visita- la mostra di Icone che dal 4 aprile al 4 settembre 2019 si svolge presso il Museo Dicesano di Monreale
Si tratta di Icone post-bizantine provenienti, in prevalenza, dal territorio eparchiale di Piana degli Albanesi.

Il linguaggio figurativo della futura umanità
L'icona, priva di prospettiva vuole presupporre una
 metafisica oltre le immagini  e oltre le luci; come 
l'insieme dell'iconostasi essa sta tra il mondo visibile, 
di qua, e il mondo invisibile.

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Proseguiamo nella presentazione della mostra delle Icone esposte fino al 4 settembre nel Museo Diocesano di Monreale mediante i testi curati da Vasileios Karampatsas, -curatore dell mostra-   e da Francesco Piazza  - pittore, incisore, poeta ed educatore-. 
                       
                                                                                                                























                                  















          

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Era il 14 agosto 1939 quando Hitler decise di far scoppiare la seconda guerra mondiale; la Germania approfittando dell'impreparazione del resto dell'Europa ad affrontare un prevedibile conflitto di lunga durata e disastroso nelle conseguenze si era per intanto accorpata nei mesi precedenti la Cecoslovacchia e l'Austria; il tutto nell'apparente disinteresse dei paesi limitrofi.

In quel 14 agosto il Furher convocò gli alti gradi delle tre armi dell'esercito ed uno stuolo di feldmarescialli  per comunicazioni urgenti.
La riunione si svolse in piedi e durò per parecchie ore. La traccia del discorso che gli storici riportano ruota attorno a questo concetto: "Probabilmente nessun uomo avrà mai più l'autorità che io possiedo"
Quel tempo -quindi- per Hitler era il momento buono per agire nei confronti della Polonia e risolvere, in via definitiva, la questine di Danzica e della Prussia Orientale. 
Il Furher si proponeva, in buona sostanza, di ri-accorpare la città libera di Danzica, sottratta alla Germania dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, ed inoltre la possibilità per il Reich di potere realizzare su territorio polacco una autostrada ed una ferrovia a doppo binario che attraverso un corridoio -appunto- potesse ricongiungere Danzica e la Prussia Orientale al resto della Germania. 

Hitler riteneva l'inziativa di facile realizzazione e spiegò che la Germania non
aveva nulla da perdere. Tracciò quindi il quadro sullo stato dei paesi europei:
1) La Gran Bretagna è ancora stremata dallo sforzo sostenuto nel corso della prima guerra mondiale;
2) La Francia non sta meglio;
3) L'attuale quadro favorevole per le aspirazioni tedesche potrebbe non sussistere più fra due/tre anni.
4) Meglio quindi una guerra subito e aggiunge: "adesso peraltro sono ancora giovane".
5) Gli anglo-francesi non sono tipi da farsi amazzare per correre in aiuto dei polacchi.
6) In queste ore il ministro degli esteri tedesco, Ribbentrop, è a Mosca per firmare un "patto di non aggressione con l'Unione Sovietica " per evitare interventi da est.
7) Un "casus belli" nei confronti della Polonia lo si trova comunque, non occorre che sia plausibile.
8) Rivolto direttamente ai generali dice con determinazione: "Nessuna pietà. Siate brutali. La forza fa diritto".

Hanno detto ... ...

GINO STRADA medico, attivista e filantropo 
Oggi c'è profondo bisogno di resistere: il rischio dell'arretramento a livello globale, dell'estinzione dei valori e della cultura, del rinnegare principi di civiltà, è un rischio sempre più pesante.
Non è nemmeno più un rischio: sta succedendo.

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ROBERTO SAVIANO, scrittore
Carola Rackete non scappa di fronte alla giustizia pur di portare a terra le persone salvate dalla Sea Watch3.
Matteo Salvini, al contrario, si è sottratto alle sue responsabilità nel caso della Nave Diciotti per aver bloccato migranti in mare.


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CLAUDIO CERASA,  direttore del quotidiano Il Foglio.
Se lo scopo di Salvini è ridistribuire i migranti in Europa perché - Ha votato no in Parlamento Eu alla riforma del Trattato di Dublino - Ha partecipato a una sla riunione su 7 dei ministri dell’Interno d’Europa - È alleato con i paesi che non vogliono redistribuire i migranti in Europa?

Alle radici del Cristianesimo

Il tesoro di Sapienza dell'Oriente Cristiano

L'umanità ha sempre immaginato che lo "spirito" si identifica con l'inizio della "vita". Chi respra lo fa perchè ha vita. Una circostanza quasi materiale.
I filosofi greci, Platone sopratutti, asserì che lo "spirito" sa invece di immateriale, di completamente diverso dal materiale, dal corporale.
Lo spirito, secondo gli antichi greci, lo riconosciamo dalle azioni dell'uomo, da quelle che egli compie, che egli opera e che esterna in "verità" e che travalicano tempo e spazio; conseguentemente, quello spirito è pure esso immateriale ed eterno.
Sempre secondo gli antichi greci, e Platone in particolare, l'uomo è pertanto materiale nel corpo ed immaterile nell'anima e nello spirito; anzi Platone andando ben oltre asserì che l'uomo è solo anima e che il corpo si è aggiunto ad essa più come un peso che come elemento di libertà.
La concezone platonica fu fatta propria da molti dei primi cristiani che così diedero importanza prima ancora che ai beni materiali ai valori sprituali, ossia:
-la scienza
-l'arte
-la filosofia (e la religione).

La vita spirituale è -quindi- vita nello Spirito.

Da un libro estrapolo qui sotto lo schema che sarebbe stato curato da un anonimo monaco cristiano, un monaco del deserto:
Che differenza c'è fra un "Pastore" ed il suo "grege", si chiede il monaco che -subito da sè stesso- si risponde ?
1) Il pastore condivide con le pecore la vita animale; (prima sfera di vita).
2) Il pastore ha però un suo specifico grado di vita intellettuale; (seconda sfera di vita)
3) Il pastore, se battezzato, ha lo Spirito di Cristo, del Vangelo (terza sfera di vita).
Si è cristiani, quindi, se si possiede lo stesso Spirito di Cristo.

Citazione N. 2
"Perchè lo Spirito viene raffrontato con l'acqua?
Dall'acqua nasce tutto, l'acqua nutre le erbe e gli animali. Scende dal cielo come pioggia. E' una sola, ha la stessa natura, ma quanti effetti differenti produce!
Una sorgente irriga tutto il giardino; la stessa pioggia cade dal cielo in tutto il mondo. Essa però nel giglio diventa bianca; nella rosa rossa, nel giacinto purpurea. 
Così anche lo Spirito Santo, pur essendo uno e indistinto, distribuisce come vuole la sua grazia ad ognuno".
San Cirillo di Gerusalemme

I giornali di oggi



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sabato 29 giugno 2019

Guardiamola col punto di vista di ... ...

Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera e attualmente senatore del Gruppo Misto, così valuta ciò che sta capitando a Lampedusa.

"Il comportamento di Carola Rackete, che approvo, è stato quello di una persona che ha piena consapevolezza del gravoso onere che incombe sul comandante di una nave soccorritrice di completare l'operazione di soccorso attraverso lo sbarco delle persone. Non è liberato dai propri obblighi finché non porta a terra le persone, lo dicono le convenzioni internazionali che sono imperativi giuridici ed entrano nell'ordinamento a un livello superiore rispetto alle leggi ordinarie. Ecco perché non c'è violazione di legge, tuttavia scriminate dalla sussistenza dello stato di necessità: a bordo c'è una emergenza, persone salvate dall'acqua che la nave deve portare in salvo".

Per De Falco il comportamento del comandante Rackete, arrestata dopo aver forzato l'alt della Guardia di Finanza ed esser attraccata al porto di Lampedusa speronando una motovedetta delle Fiamme Gialle va letto in questi termini:  "E' stato fatto un paragone con il posto di blocco - continua De Falco - è una sciocchezza perché il paragone corretto va fatto con l'ambulanza o con una macchina privata che debba portare un ferito in ospedale e, mostrando il fazzoletto bianco o suonando il clacson, deve ottenere la priorità sul traffico".
"Fatti gli accertamenti da parte della Procura, dovrà tenersi conto del fatto che non ci sono gli estremi giuridici per tenere in stato di fermo la comandante Carola Rackete. Dovrà essere liberata per civiltà giuridica e umana", ha aggiunto.
"La motovedetta della Finanza non è una nave da guerra".
"L'arresto di Carola Rackete è stato fatto per non essersi fermata all'alt impartito da una nave da guerra ma la nave da guerra è altra cosa, è una nave militare che mostra i segni della nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che non è il personale della Guardia di Finanza. Non ci sono gli estremi. La Sea Watch è un'ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un'emergenza. La nave militare avrebbe dovuto anzi scortarla a terra".


E ha continuato: "Sea Watch non avrebbe potuto andare in altri porti, il più vicino è Lampedusa e non aveva alcun titolo a chiedere ad altri, sebbene lo abbia fatto. Ha atteso tutto quello che poteva attendere - continua De Falco - finché non sono arrivati allo stremo; a quel punto il comandante ha detto basta ed è entrata per senso di responsabilità. E' perverso un ordinamento che metta un uomo, o una donna in questo caso, di fronte a un dramma di questo tipo. Quella nave aveva un'emergenza e aspettava da troppo".

Europa ed Euro. Non conoscendo la Storia, i populisti non sanno fare altro che spostarne indietro le lancette

Perchè e come l'euro ?

Oggi sentiamo parlare tanto di "sovranismo", di "intangibili confini della Patria", di "acque marittime territoriali", di "nazionalismo". Alcuni scrivono pure di stirpe e persino di razza dando -col loro linguaggio- la sensazione di ritrovarci a vivere in altri tempi nonostante gli sforzi che tante forze politiche hanno compiuto per costruire, decennio dopo decennio, una identità europea, senza che mai -comunque- esse intendessero trascurare e/o dimenticare le peculiarità specifiche di ogni territorio e di ogni etnia del vecchio cntinente (peraltro valorizzati più dall'U.E. che dai singoli stati).

Per alcune pagine ci piace scrivere sul Blog sulle ragioni per cui l'U.E. è insoddisfatta, anzi è critica, su come il governo dei due partiiti populisti (oscillanti fra l'incompetenza e la demagogia) tiene i "conti pubblici" del nostro paese. 
La materia contabile-gestionale per la conduzione con criteri unici della moneta unica (l'Euro) è stata liberamente sottoscritta alcuni decenni fa dai paesi aderenti in due trattati: Maastricht e Lisbona.
Essendo stati, quei trattati, liberamente sottoscritti, i paesi che si impegnarono sono tenuti a rispettarli; chi non si attiene ad essi deve consapevolmente subirne le conseguenze (=procedura di infrazione). I trattati non prevedono infatti che uno o due super-ministri di uno dei paesi aderenti li possano modificare prescindendo dal consenso di tutti  i paesi membri. 
Circostanza questa ovvia e di buon senso.

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Un po di Storia

Quarant'anni fa (il 9-Novembre 1989) cade sotto il muro di Berlino, irreversibilmente, l'illusione del comunismo e tutti i governi, sia ad est che all'ovest, si ritrovano a dover dare una soluzione alla questine tedesca. Circolava il timore che una Germania unita e forte potesse perdere interesse per l'unificazione europea; alcuni paesi confinanti addirittura temevano come potenziale minaccia la presenza del gigante/economico, loro vicino.
I paesi già aderenti al mercato unico accellerarono le trattative per dare significato più incisivo all'esistente mercato unico eurpeo: si puntò non solamente all'area economica unica ma pure alla creazione di una moneta unica, proprio -nelle intenzioni- per imbrigliare il gigante tedesco.
Ad avere indviduato e ad avere operato in questa direzione fu sopratutti il presidente francese Mitterand: i paesi europei avrebbero assecondato l'unificazione tedesca in cambio della rinuncia della Germania alla sua solida, anzi, forte moneta: il marco.
Le trattative furono intense e alla fine la Germania acconsentì alla "europeizzazione della sua moneta: il marco". Riuscì comunque a far valere i criteri di rigore di gestione monetaria che avevano ispirato la Repubblica Federale Tedesca:
1) una banca centralizzata indipendente dalla politica (=Bce)
2) orientamento avverso all'inflazione (vizio che, allora caratterizzava la "lira italiana".

Fu quindi la Germania soprattutto ad esigere:
-la rigorosa convergenza economica/finanziaria finalizzata a ridurre il differenziale inflazionistico fra un paese e l'altro;
-i paesi "mai virtuosi" in materia monetaria si dovevano -per questa via- sentire costretti ad una rigida disciplina di bilancio, condizione imprescindibile per avere una moneta unica.
Paesi come la Gran Bretagna, in quel dopo crollo del muro di Berlino, pur rimanendo a far parte dell'Unione economica preferirono non aderire all'Unione monetaria e conservare, conseguentemente, la sterlina.

Il periodo antecedente al varo della moneta unica (1989-1991) fu caratterizzato peraltro da vicende internazionali che spinsero i governi ad una sempre più stretta cooperazione politica (oltre che economica e finanziaria). Avvennero: la guerra del Golfo, il tracollo definitivo del comunismo non solo nell'est europeo ma pure nell'Unione Sovietica, la disintegrazione della stessa Unione Sovietiva e della Jugoslavia in più stati.
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Avremo modo di capire come col trattato di Maastricht (07.02.1992) ha operato l'Europa. 

Proposte di civiltà

Fondazione Umberto Veronese
sostiene la ricerca scientifica.
Opera nell'ambito della divulgazione.

--Come utilizziamo i fondi che raccogliamo? :
dal 2003 ad oggi abbiamo sostenuto il lavoro di migliaia di ricercatori impegnati contro tumori, malattie cardiovascolari e sindromi neurodegenerative.

Siamo nati dalla volontà di un grande medico, scienziato e ricercatore.
Il sogno di Umberto Veronesi è il nostro sogno. E anche tu puoi aiutarci a realizzarlo: destina il tuo 5x1000 alla Fondazione che porta il suo nome.

Caso Lampedusa. La legge del mare -da sempre- impone di portare i migranti al sicuro

Nel corso della notte, la Capitana della Sea Weatch, pur senza l'autorizzazione del Ministro degli Interni, Salvini, ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa.


Concluse le operazioni di attracco gli uomini della Guardia di Finanza, saliti a bordo, hanno "fermato" la capitana Carola per violazione dell'art. 1100 del C.d.n. (Codice della navigazione). 

Per quanto finora è dato sapere la decisine di entrare nelle acque territoriali e poi nel porto è stata assunta oltre che dalla Capitana dall'intero equipaggio. 

Hanno detto ... ...

GAD LERNER, giornalista
Per quanto lo si mascheri da atto dovuto, l'arresto della Capitana della Sea Whatch 3, Carola Rackete resterà una macchia indelebile di disonore a carico di uno Stato che calpesta il principio del soccorso in mare, fingendosi minacciato e invaso da un equipaggio generoso e da migranti inoffensivi.

VITO MANCUSO teologo e docente 
Volete una metafora di Dio? Dio è un porto sempre aperto.

MATTEO SALVINI, ministro degli Interni
Solo in Italia ci sono politici che vanno a bordo di una nave che se ne è fregata delle leggi. Vanno arrestati. Ho scritto al mio collega olandese, non mi ha risposto. Non voglio fare la figura del fesso. Siamo un grande Paese che non prende lezioni.


ROBERTO VICARETTI, giornalista
Oggi molti si sono accorti che gli sbarchi ci sono sempre stati, che i porti sono tuttora aperti e che obiettivo del governo è colpire le ong.
Lo abbiamo sempre detto.

SEA WATCH ITALY,  organizzazione non governativa umanitaria
La priorità è che queste persone vengano portate a terra e che si metta fine a questa messinscena, a prescindere da qualsiasi tipo di indagine rispetto alla quale offriremo la massima collaborazione. È nostro interesse che vega fatta chiarezza su molti aspetti di questa vicenda.
Prendiamo atto dell’iscrizione della nostra Capitana nel registro degli indagati per favoreggiamento e violazione del codice della navigazione.
Ancora nulla notificato a bordo.
Carola: affronterò tutto con il supporto dei legali e di Sea Watch, ora voglio solo le persone a terra.
VALERIO MOGGIA, scrittore

La Capitana affronterà il processo. il Capitano ha chiesto al parlamento di evitarglielo. Ognuno ha i suoi modelli: il mio è una ragazza che non ha paura delle conseguenze delle sue azioni.
PIERO SANSONETTI, giornalista, già direttore de Il Dubbio
Travaglio ha scritto un editoriale “di vituperio” per la ragazza tedesca che sta provando a salvare un po’ di naufraghi e a salvare l’onore d’Europa.
Si è ispirato a molti precedenti editoriali di Belpietro. “Difendere i confini” (dai negri...). Da oggi abbiamo BELMARCO!

TITO BOERI, già presidente Inps
Un grande in bocca al lupo ai 3000 consulenti della protezione sociale che da lunedì inizieranno a lavorare all'Inps. E' stata una procedura molto selettiva. Devono essere orgogliosi di se stessi. Vanno a fare il lavoro più bello: aiutare i più deboli. Sul territorio.