Il linguaggio figurativo storicizzato
Fra l'Europa occidentale, cattolica e
protestante o laica, e l'Europa orientale, ortodossa, c'è un approccio diverso
sugli accadimenti della vita. Noi occidentali di fronte ad un fatto subito ci
chiediamo "chi è stato?" "di chi è la responsabilità?". Gli
ortodossi, i credenti dell'Europa orientale si chiedono invece: "cosa
significa questa circostanza?", "quale è il messaggio?".
I commenti domenicali e/o i testi delle pagine del Vangelo curati dai religiosi occidentali sono ispirati al massimo razionalsmo (ricerche storiche, citazioni di autori e santi, autenticità dei testi ...); nelle chiese dell'Oriente cristiano si punta subito al significato simbolico e all'allegoria. E se si prende atto che Gesù parlava per parabole è facile capire che per parecchi secoli le poplazioni che insistono sul Mediterraneo parlavano per "immagini".
Quanto abbiamo provato a riportare qui sopra spiega perchè il culto delle sacre immagini ha una rilevanza notevole nelle "chiese orientali" rispetto alle chiese cattoliche/protestanti dell'Occidente.
Questa introduzione spiega perchè le chiese bizantine hanno una grande "iconostasi" che separa l'altare (il paradiso) dalla navata (il mondo di qui).
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