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sabato 31 ottobre 2020

Alle radici del Cristianesimo

Gianfranco Ravasi - Cardinale, arcivescovo e biblista: 

riprendiamo da "Le Parole e i Giorni", pag. 339,  1 Novembre: Gemme Nascoste

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Il santo indossa abiti vili, ma nasconde le gemme nel suo petto.

Lao-Tzu.

   Ecco oggi davanti a noi -nella giornata a loro dedicata dal calendario-  la gran folla dei santi noti ed ignoti. La lettera agli ebrei (12.1) li compara a una nube dorata, le cui gocce riflettono la luce del sole che è Dio. L'Apocalisse (7,9) ci ricorda che sono "una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua". Potremmo aggiungere anche "di ogni religione", se è vero che la Bibbia stessa tra i giusti che sono con Dio introduce anche Enok, Noè, Giobbe, il re pagano Daniele, che appartengono a culture e fedi differenti da quella ebraica, mentre Cristo ammette nel Regno dei cieli anche coloro che, pur non avendolo conosciuto, l'hanno amato nei poveri e negli ultimi della terra (Matteo 25,37-40).

   Proprio in questa linea abbiamo voluto chiamare a parlarci della santità un personaggio estraneo all'orizonte della Rivelazione biblica. La bella raffigurazione del santo che sopra abbiamo citato è, infatti, attribuita a Lao-Tzu, pensatore e maestro cinese del VI-V secolo a.C,, esponente della spiritualità taoista. E' suggestiva l'idea di distinguere tra parvenza e realtà per illustrare la santità. L'arte non ha obbedito a questa concezione e ha isolato i santi nelle aureole, li ha trasfigurati nelle icone, li ha disumanizzati nelle leggende agiografiche.. E, invece, essi indossano gli abiti della quotidianitò, sono spesso persone semplici e modeste. Eppure nel loro intimo ci sono gemme di luce, c'è un fuoco che riscalda, c'è un segno del divino che opera. Aveva, perciò, ragione Rudolf Otto (1869-1937), grande studioso del fenomeno religioso, quando affermava che "il santo è totalmente diverso e nel contempo estremamente vicino all'uomo".

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  Confraternita cosa intendiamo?.

A) Storia 

Confraternita è una associazione di fedeli, in prevalenza laici, canonicamente eretta, cioè riconosciuta e regolamentata ufficialmente dalle autorità ecclesiastiche, allo scopo di compiere insieme opere di pietà e di carità.

I membri non pronunciano voti e non vivono in comune. Nel Medioevo le confraternite avevano uno statuto, un luogo dove radunarsi, un altare, una chiesa o una cappella in cui compiere le pratiche religiose con canti e preghiere in lingua volgare (piuttosto che in latino), un nome e una foggia particolare di abito.

Le confraternite più antiche erano formate da chierici (religiosi); di confraternite laiche si comincia ad avere notizia dopo il XII secolo con l'accrescersi della capacità consociativa. Si trattò di fervore religioso ? Molta storiografia  oggi evidenzia più gli aspetti sociali e conviviali che quelli religiosi.

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 Il Cristianesimo

unifica l'esigenza e la volontà d'amore dell'anima umana

con la dura e impersonale legge che di contro governa la natura. (Vito Mancuso)

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B) Riflessione (Albert Schweitzer)

Albert Schweitzer è stato un medico e filantropo, musicista e musicologo, teologo, filosofo, biblista, pastore e missionario.

Esiste il Bene ed esiste il Male:

Nessuno finora sa spiegare.

"Vi è un oceano d'acqua fredda e immobile. In quest'oceano, tuttavia, passa la Corrente del Golfo, una massa di acqua calda che scorre dall'Equatore verso il Polo. Chiedete a tutti gli scienziati come si possa concepire dal punto di vista fisico che una corrente di acqua calda scorra in mezzo alle acque dell'Oceano, le quali, per così dire, formano i suoi argini; acqua in movimento entro acqua immobile, acqua calda entro acqua fredda: nessuno scienziato sa spiegarlo. 

In egual modo vi è Dio dell'amore entro il Dio delle forze universali, unito a Lui, eppure così totalmente diverso. Lasciamoci afferrare e trascinare da questa corrente vitale".

Albert Schweitze

Situazione Sicilia. Sono 952 i nuovi positivi e 18 i morti nelle ultime 24 orei

Sicilia

 I ricoverati in terapia intensiva sono  122, +5, mentre le persone ricoverate in ospedale sono 1084, +72. In isolamento domiciliare vi sono 13358 persone e al momento le persone contagiate sono 4442. Nelle ultime 24 ore ci sono anche 56 guariti. Con i 18 morti  il totale delle vittime siciliane dall’inizio della pandemia è di 502

La maggior parte dei nuovi casi si è verificata a Palermo con 347, a Catania 108, a Messina 101, a Trapani 102, a Ragusa 115, e poi via via  a Siracusa 15, ad Agrigento 44, a Enna 66, a Caltanissetta 54.

Contessa Entellina

L'1 e 2 Novembre, in Sicilia, e pertanto a Contessa, sono giornate tradizionalmente dedicate alle visite ai cimiteri per deporre fiori e luminarie sulle tombe dei cari di ciascuno e per tanti pure per pregare. Tutti i Comuni hanno regolamentato il comportamento da tenere, principalmente sono stati contingentati gli accessi al fine di garantire le minime misure da intrattenere, soprattuto le distanze prescritte a causa del coronavirus.

Probabilmente il miglior consiglio da dare è quello di spostare -per scelta personale- nel tempo la visita ai cimiteri. in modo da diluire le visite in più giorni. 

La quasi generalità dei Comuni ha comunque -più o meno- così regolamentato le visite ai cimiteri:

  • nei giorni di sabato 31 ottobre, domenica 1 e lunedì 2 novembre sarà consentito l'accesso pedonale ai cimiteri solo dall'ingresso principale con uscita da un varco laterale così da mantenere separati i flussi di persone;
  • per l'accesso ai cimiteri dovranno essere rispettate con attenzione le regole sul distanziamento e sull'uso costante della mascherina a coprire bocca e naso;
  • all'ingresso saranno disponibili prodotti per l'igiene delle mani;
  • non ci saranno celebrazioni liturgiche all'interno dei cimiteri;
  • durante la visita ai cimiteri occorrerà mantenere il distanziamento di almeno 1 metro tra le persone, evitando di creare capannelli o assembramenti;
  • in caso di eccessivo affollamento l'accesso ai cimiteri potrà essere temporaneamente sospeso per dare modo alle persone all'interno di defluire verso l'uscita.
Ovviamente esistono differenze di comportamento da Comune a Comune. Alcuni, per esempio, hanno deciso di contingentare e regolamentare l'afflusso, nel rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid. 
In ogni circostanza ed in ogni luogo, ovviamente, servirà il buon senso di ciascuno, nell'attenersi all'invito che arriva da tutte le Pubbliche Amministrazioni a diluire le visite in più giorni. 

Epidemie trascorse. Quando le difese dell'uomo erano fragili, o inesistenti. (2)

Il governo italiano ragiona in queste ore su ulteriori chiusure, le Regioni da parte loro cominciano in modo autonomo la stretta.

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Le epidemie esistono e sappiamo che erano presenti fin dall'antichità. Esse sono state per secoli e secoli un fattore decisivo per l'evoluzione demografica dei popoli e delle regioni dell'intero pianeta. Nel passato la comparsa di una epidemia significava il brusco rialzo della mortalità, che di per sé, fino a pochi decenni fa era elevata per vari altri fattori ambientali e igienico-sanitari. Le conseguenze di una epidemia potevano durare decenni su decenni prima che la natura, ed essa sola stante l'impotenza assoluta dell'uomo, potesse trovare un equilibrio. Ogni epidemia -allora come nei giorni che stiamo vivendo- causava vari effetti collaterali. 

La gente prioritariamente pensava 1) di fuggire dalle zone infette 2) producendo conseguentemente la paralisi di tutte le attività economiche e commerciali; 3) sul piano più prettamente demografico si verificava il calo immediato dei matrimoni 4) e conseguentemente della natalità. 5) Gli effetti più gravi delle epidemie dei secoli trascorsi erano tuttavia culturali e sociali, infatti si sviluppavano immediatamente "superstizioni" e "persecuzioni"  contro coloro che venivano -a capriccio- individuati di essere diffusori volontari del male, dell'epidemia.

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Continueremo per alcune giornate a scavare (a fare ricerche) sui secoli trascorsi, su cosa accadeva nei casi di epidemie. Riporteremo in calce ad ogni pagina che riporteremo sul blog l'elenco di alcune delle epidemie rimaste nella memoria storica.

La peste manzoniana
1575-1577
Qui di seguito le epidemie in Italia (di cui la letteratura, non solo medica, ci ha lasciato memoria).

1347-51       la peste "La peste nera europea, diffusasi in Italia dopo la carestia del  1346-47; ricordata nel Decameron di Boccaccio;

1522-30           peste-tifo collegati alla carestia e agli eventi bellici; colpirono l'intera Italia.

1575-77            peste diffusa solo in alcune zone e città (p.e. nella Milano di San Carlo Borromeo)


Contessa Entellina. La Storia precedente gli arbëteshë (2)

 Sotto la denominazione di Monti Sicani si indica un insieme di comuni situato a metà strada tra le città di Palermo ed Agrigento e tra le città di Trapani e Caltanissetta da ovest ad est. L'area interna dell'intera Sicilia Occidentale.

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Calatamauro

Cosa sappiamo? 

In Sicilia i castelli ebbero vasta rilevanza e quindi diffusione con i normanni (sec. XI). Prima di loro esistevano dei castelli ma avevano caratteristiche -come dire- rozze; non corrispondenti a come l'immaginario di noi che viviamo nel XXI secolo li trattegiamo.  Servivano come luoghi di "vedetta" per trasmettere col fuoco, col fumo, messaggi a grande distanza; servivano anche per alloggiamento di milizie che transitavano da un luogo all'altro del territorio dominato. Erano quindi, quelli precedenti il periodo normanno, "castelli" disadorni, privi di torri e di quant'altro la storia del periodo normanno e successiva ci fa immaginare.

Il Castello Calatamauro esisteva nel periodo bizantino e assolveva a funzioni prettamente militari in quanto luogo "riparato" per la difesa e la protezione dei militari. Dalla sommità si controllavano lunghi tratti della costa meridionale/occidentale siciliana e dalla medesima costa si ricevevano messaggi "col fuoco o meglio col fumo" che da lì (da Calatamauro) venivano ulteriormente rimessi alla costa settentrionale/occidentale (nei pressi di Castellamare) a chi era incaricato di sottoporli all'attenzione dei comandi militari di Palermo (o di altre sedi).

Sotto il profilo militare i Romani non si servivano degli acquartamenti nei castelli. Essi usavano i "castrum", luoghi riparati ma sostanzialmente aperti. I castelli del periodo bizantino "castellum" erano ovviamente fortificati, adatti a garantire sicurezza alle truppe e alle aree prossime ed in quanto realizzate alla sommità di alte rupi servivano pure come luoghi di messagistica come più sopra abbiamo accennato. 

I castelli normanni e post-normanni non sorsero mai alla sommità di alte rupi. Essi furono localizzati in zone più o meno pianeggianti e con alti torrioni ebbero lo scopo di difendere i territori ad esso circostanti. Disponevano di alti torrioni e soprattutto di ampi fossati perimetrali con una unica porta (levatoia). Questo tipo di architettura è stata tipica del periodo medievale. Ciò che è stato, ciò a cui ha assolto Castello Calatamauro è anteriore al periodo normanno e va collocato e, soprattutto, va letto da noi che viviamo nel XXI secolo, come sito del periodo anteriore a quello normanno, quello dei castelli di ovvia impronta "feudale". Ruoli e architettura differenti hanno i castelli bizantini e quelli feudali. Anche se, e va ricordato,  Calatamauro ha svolto pure il ruolo di sede feudale per alcuni secoli prima e dopo i "Vespri Siciliani". Ma di questa circostanza avremo tempo per occuparcene.

Riflessioni sulla Storia (1)

 Abbiamo sospeso la pagina storica che finora abbiamo legato ad una annualità dall'Unità d'Italia e ad una annualità dall'istituzione della Repubblica. Riprenderemo fra qualche tempo. Sospendiamo pure la pagina con cui leghiamo una data ad un evento della vicenda siciliana. Avviamo oggi una pagina diversa, ma sempre con l'occhio alla Storia.

  Proporremo una foto, una foto storica, a cui affiancheremo un breve commento o una riflessione. Abbiamo ritenuto di far decorrere foto e commento dall'età moderna (dalla scoperta dell'America, o come altri suggeriscono dal crollo di Costantinopoli).

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Il Porto di Lisbona nei primi decenni
della scoperta dell'America.
E' l'inizio della decadenza delle Repubbliche
Marinare italiane. Il Mediterraneo è divenuto
un piccolo lago a fronte degli oceani che
sono tutti da  scoprire.

Sulle foto della nuova pagina via via che
le presenteremo
svilupperemo dei ragionamenti.  Serviranno
per capire, oltre che i tempi passati, i nostri
giorni: i giorni di Conte, Di Maio etc.

 Parte del XIV secolo e poi XV, XVI, XVII e XVIII secolo (dal crollo di Costantinopoli o se si vuole dalla scoperta dell'America) fino alla Rivoluzione Francese costituiscono, nella ripartizione degli studi storici, l'era moderna.

In Occidente per caratterizzare l'inizio dell'evo moderno si piglia, ancora, come riferimento il Rinascimento, quel movimento culturale che diede l'addio al Medio Evo.

Medio evo, per gli uomini di cultura del Rinascimento, significava "oscurità", perchè era compreso fra il declino di Roma ed il loro nuovo tempo di rinascita delle lettere e pure delle scienze e delle tecnologie. 

La fine della modernità viene fissata, dagli storici, con la Rivoluzione francese. Questa fu qualificata come inizio di una ulteriore  nuova era. La Rivoluzione diede inizio alla "contemporaneità", il tempo che stiamo ancora trascorrendo.

 Lo scopo sarà quello di meglio capire tutto ciò che ci capita ai nostri giorni alla luce di ciò che in precedenza è avveduto.

venerdì 30 ottobre 2020

Situazione Sicilia. In Sicilia 984 nuovi positivi

Riflessione

 È arrivata la seconda ondata del covid, e si presenta più pericolosa della prima. Il governo Conte e le Regioni si sono fatti trovare del tutto impreparati, e a leggere i giornali pure la comunità scientifica ha più di una responsabilità.

 La comunicazione del rischio si sarebbe dovuto illustrarla approfonditamente all’opinione pubblica. E' indispensabile che la popolazione si convinca a rispettare comportamenti prudenziali fondamentali per combattere l’epidemia.

Sicilia

C'è chi prova a guadagnare illecitamente. Pure in tempo di guerra ci fu chi provò ad arricchirsi indebitamente, allora, col contrabbando del grano..

Cominciano fortunatamente in Sicilia i controlli (fiscali) su quale strada abbiano preso i tanti soldi impegnati dagli organismi pubblici e che avrebbero dovuto raggiungere le persone più esposte al bisogno e all'aiuto.

A Corleone 31 persone sono state denunciate perchè hanno percepito i buoni spesa senza averne diritto. Sulla scorta del modello di autocertificazione redatto dal Comune di Corleone, avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale e le relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico. Ed invece i successivi controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle, incentrati proprio su quelle autocertificazioni hanno evidenziato che i nuclei familiari percepivano altre forme di sostegno economico.

Inevitabile la denuncia alla Procura per indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Alla denuncia è seguita l'azione amministrativa di recupero delle somme già erogate, (circa 12 mila euro).

Nelle ultime 24 ore nell'isola:

I positivi sono 984. I guariti sono 153  e 12 sono le vittime. I tamponi processati nell’Isola sono stati 7.226. I positivi ad oggi sono 13.564 mentre i ricoverati con sintomi sono 839; in terapia intensiva ci sono115 pazienti. In isolamento domiciliare 11.791 persone.
La ripartizione su base provinciale dei nuovi casi mostra: 276 a Palermo, 269 a Catania, 71 a Messina, 63 a Trapani, 90 a Ragusa, 48 a Siracusa, 53 ad Agrigento, 88 a Enna e 26 a Caltanissetta.  

Contessa Entellina

Zona a valle di "Pujata Brignano"
Ci viene chiesto di dare maggiori informazioni sulla situazione locale. Lo faremo per questo periodo caratterizzato da prevalenti aspetti socio-sanitari in termini flash; come peraltro abbiamo fatto finora al ritmo di due o tre giorni. Ci auguriamo tuttavia di poter tirare le somme sull'intero periodo al più presto.

1) Due nostre concittadine, anziane e ricoverate nella Casa di Riposo di Sambuca, sono il prezzo che come comunità contessiota abbiamo finora pagato al coronavirus.

2) Il numero dei "positivi" locali oscilla (più o meno) sulle due decine.

3) Il commercio ambulante di frutta e verdura, che vede giornalmente arrivare camioncini dalle zone vicine, prevalentemente dall'agrigentino, più che ambulante è divenuto, su determinazione municipale, fisso su appositi siti prefissati dove i consumatori possono recarsi.

4) Per il resto cosa possiamo dire ? Contessa è un paesino dove interi quartieri, fino a dieci-quindici anni fa abitati, sono ormai completamente disabitati.

Ma, lo sappiamo bene, quest'ultima situazione di "desertificaziuone" non ha nulla a che fare col coronavirus. E un tema che però su altre pagine riprenderemo ad analizzare ed eventualmente immaginare soluzioni.

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (34)

  Storia italiana in sintesi 

 1 877

L'Italia ha raggiunto il pareggio di bilancio e vive un intenso periodo di sviluppo industriale e scientifico.

Con l'approvazione della legge Coppino del 15 luglio viene resa gratuita l'istruzione elementare laica (il catechismo che fino ad allora era alla base della crescita dei fanciulli è reso facoltativo e su espressa richiesta dei genitori), anche se rimangono nel settore dell'insegnamento difficoltà di ordine economico ed organizzativo. Inizia, per concludersi nel 1884, l'inchiesta agraria promossa dal Parlamento e  affidata a Stefano Jacini.

Nel corso dell'anno si insedia un secondo governo De Pretis, il cui ministro degli Interni è Francesco Crispi.

segue)

1962

Prime interlocuzioni per un centro-sinistra

Il 27 Gennaio il Congresso di Napoli della Dc approva la linea politica di centro-sinistra. Il 22 Febbraio Fanfani viene chiamato a formare il suo quarto governo che questa volta sarà tripartito (Dc, Psdi, Pri) con l'appoggio esterno del Psi; i liberali si collocano all'opposizione. Il 6 maggio Antonio Segni viene eletto Presidente della Repubblica, con i voti del centro destra. I partiti del centro sinistra (Psdi, Pri, Psi e Pci) votano per Giuseppe Saragat. L'11 Ottobre Papa Giovanni XXIII innaugura in Vaticano il XXI concilio ecumenico. In novembre il governo di Amintore Fanfani procede alla nazionalizzazione dell'industria elettrica con la creazione dell'ENEL. Nello stesso anno viene varata la riforma della scuola media unificata (obbligatoria per tutti). La riforma urbanistica che rientrava, pure essa, negli accordi col Psi trova la netta avversione di più settori della Dc e non passa. La stessa istituzione delle autonomie regionali trova avversione  nella Dc. Sembra che già il disegno del centro-sinistra stia per affondare prima ancora che nasca. In Novembre la Dc in via ufficiale pone un freno all'azione riformatrice del governo Fanfani. Il Psi finora si è limitato ad un appoggio esterno al governo, ed intanto insorge la crisi di Cuba con i rischi per la pace nel mondo. In dicembre pure il Pci piglia in considerazione un possibile dialogo con la Dc.

Accadde oggi; 30 Ottobre, in Sicilia

 30 Ottobre 1268

Viene decapitato a Napoli Corradino di Svevia. Da quella data e da quell'evento si capisce come si arriva ai Vespri Siciliani.

Nel 1266 il papa francese Clemente IV incoronò re di Sicilia Carlo d’Angiò. 

Taormina, Catania, Caltanissetta, Agrigento e ad altre città non condivisero quell’incoronazione e si schierarono con Corradino di Svezia, re appena sedicenne. 

A causa della giovanissima età e della carenza di esperienza su come gestire le funzioni regie   non fu in condizioni di fronteggiare il più esperto Carlo d'Angiò.

 Il 29 Ottobre 1268 fu sconfitto e  il 30 ottobre decapitato in Piazza del Mercato a Napoli. Successivamente, l'esercito di Carlo D'Angiò, composto da avventurieri occupò la Sicilia. Iniziò, così, quella che molti libri di storia definiscono la mala signoria degli Angioini.

I siciliani furono infatti sottoposti a nuove tasse e perfino alle cosiddette collette regie. Gli usi civici subirono drastiche restrizioni. Il malessere sfociò, il lunedì di Pasqua del 31 Marzo 1282, nella ribellione che passò alla storia come I Vespri Siciliani

giovedì 29 ottobre 2020

Il Ricordo. Un contessioto che si è impegnato

 Nell'apprendere della dipartita del prof. Mimmo Azzaretto, che appena poche settimane fa avevamo incontrato a Contessa Entellina, dal Nord Italia dove da anni si era stabilito, non possiamo che ricordare come egli sia stato il ri-fondatore della storica Banda Musicale di Contessa Entellina.

 Persona attenta a tutti gli aspetti organizzativi che i nuovi tempi esigevano ha promosso in anni lontani il Nuovo Atto notarile di rifondazione della Banda che, collegialmente con tutti gli associati, ha voluto dedicare, intestandolo, all'antico "maestro" Giuseppe Ferrara. Ha curato in quegli anni numerosi corsi di insegnamento della musica nei nuovi locali sottostanti l'edificio della Scuola Media che si fece formalmente assegnare dalla Giunta Municipale allora guidata dal Sindaco Francesco Di Martino. Ha voluto che a presiedere l'Associazione  Bandistica  non fosse il "maestro", cioè lui, ma una persona estranea che garantisse la perfetta gestione sotto il profilo amministrativo.

 Persona cordiale e rispettosa di tutte le regole, così ci piace ricordare il maestro Mimmo Azzaretto, l'amico con cui ho avuto il piacere di seguire il lungo processo di Ri-fondazione della Banda locale "Giuseppe Ferrara" e del successivo pluriennale consolidamento professionale. 

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo


Fatti e detti vari
 
La gravità dell'ora:  dice Gennaro Carotenuto, storico e giornalista:
 Critico sempre Repubblica e invece questa prima pagina mi pare perfettamente appropriata alla dimensione del momento, e al contesto europeo. Non il lurido berciare iperlocalista dell'opposizione, a lucrare vantaggi a spese del paese, ma la gravità dell'ora che viviamo.

Mimosa Martini, giornalista

Ricominciare a 59 anni in piena pandemia. Non e' facile ma #cercolavoro, con coraggio e flessibilità. Qualcuno può avere bisogno delle mie competenze? mi date una mano?

A tutti quelli che mi dicono di "fare la nonna", farmi da parte, che ingolfo il mercato del lavoro (quale mercato? avreste detto lo stesso a un uomo di 59 anni? Molinari, Giannini o anche un Cruciani sono miei coetanei per dire, come Brad Pitt o Monica Bellucci.

Emmanuel Macron, presidente della Repubblica Francese

Nous continuerons, professeur. Nous continuerons ce combat pour la liberté, ce combat pour défendre la République dont vous êtes devenu le visage.

Jacobo Jacoboni, giornalista e saggista

Siamo seri: al punto in cui siamo, con tutto quello che NON è stato fatto dal governo, i lockdown sono inesorabili. E anzi, servivano dieci giorni fa. Prima, si sarebbero potute fare molte altre cose che non sono state fatte. Responsabilità grave del governo Conte. Ora è tardi.





Ridere a crepapelle

Umanità e Modernità. Cosa succede nei Balcani (6)

Balcani ed Ottomani

cultura greco-romana salvaguardata 

Particolare di un affresco
di Agia Roussanou
antico monastero della
regione greca della Tessaglia.
Proseguiamo nell'esplorare il testo di Nikolaï Todorov e nel rilevare che se i dominatori politici dei Balcani erano turchi, -in linea generale- tutti i popoli balcanici continuarono egualmente a gloriarsi della loro storia passata. I greci in particolare continuarono a chiamarsi  Romeioi, o Romani, come accadeva nel periodo bizantino quando Costantinopoli era la capitale dell'Impero Romano d'Oriente, anche se  gradualmente e soptrattutto nel corso del XVIII secolo fra gli studiosi e gli intellettuali si affermò forte la consapevolezza che essi erano discendenti degli antichi greci, il popolo della civilizzazione occidentale. 

La classe dirigente e quella più istruita del paese -nel Settecento- cominciò a fare largo uso della lingua francese. Si trattava di coloro che, precedentemente, sulle pagine del blog abbiamo definito i "Fanarioti", i ricchi greci inseriti nelle attività commerciali e che risiedevano nel quartiere prossimo al Patriarcato di Costantinopoli. Tanti di essi lavoravano da interpreti e persino da responsabili di vari rami dell'amministrazione della "Sublime Porta", la sede del Sultanato ottomano. 

Fu proprio attraverso il ruolo e l'influenza assunta dalla classe dirigente greca nella Capitale ottomana che l'Illuminismo prese piede nella cultura greca. Nel contesto socio-culturale dei Fanarioti spicca la figura dell'insigne filosofo E. Voulgaris (1716-12806) a Ianina, città a sud dell'Albania, oggi Grecia, che insegnò inoltre filosofia moderna all'Accademia Atonita e all'Accademia patriarcale prima di essere invitato in Russia da Caterina II che lo nominò Arcivescovo di Cherson (città ucraina). Questi tradusse in greco la gran parte delle opere illuministe francersi  e quelle di John Locke e Voltaire in particolare. Figure notevoli dal punto di vista culturale furono anche Nikiphoros Theotokis (1731-1800) che nei suoi Elementi di fisica (Lipsia 1768) presentò la teoria di Newton in stampa  e Iosipos Moissiodax (1730-1800)  che puntò al rinnovamento intellettuale e critico della vita sociale e politica.

In prosieguo vedremo come nel resto della penisola balcanica fu vissuto il dominio ottomano.

Accadde oggi; 29 Ottobre, in Sicilia

 29 Ottobre 1565

Negli Annali di Sicilia si possono leggere vari episodi di vita nell'Isola che descrivono un mondo parecchio lontano dagli stili dei nostri giorni. 

Chi doveva in quel periodo garantire l'ordine pubblico ?

Esistevano le milizie feudali che dipendevano dal Barone o dai suoi rappresentanti locali come avveniva a Contessa, ma vi erano in Sicilia pure parecchie truppe mercenarie aragonesi, catalane e pure siciliane che si sostentavano con un piccolo soldo giornaliero e soprattutto con giornaliere razzie e "bottini" rastrellati in tutte le "terre" (=paesi) che giornalmente attraversavano e perlustravano.

Nell'Ottobre 1565 capitò che ... "da piccola scintilla si vide in Messina un fiero incendio di turbolenze. Per questione di pochi quadrini, attaccoassi  nel giuoco una baruffa tra alcuni messinesi ed alquanti soldati spagnoli, ed accrescendosi tratto tratto il numero d'ambo le parti, seguì mortalità numerrosa dei secondi. Indi paventando i messinesi il sacco della città, serrate le botteghe e prese le armi, s'ingrossò in tal guisa la zuffa, che credevasi non dover finire senza l'esterminio dell'uno e dell'altro partito, ma finalmente a gran fatica furono quietati. Ritornato però in Messina, il viceré  vendicar si volle con qualche severità, facendo morire molti di coloro che imputati vennero per capi e primi colpevoli". (Annali).


mercoledì 28 ottobre 2020

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (33)

 Storia italiana in sintesi 

 1 876

In marzo, in seguito alle dimissioni del gabinetto presieduto da Minghetti, Vittorio Emanuele II affida l'incarico per la formazione di un nuovo ministero a De Pretis, capo della Sinistra parlamentare.

Agostino De Pretis, leader della Sinistra Liberale, piemontese, assieme a Rattazzi formò il primo ministero della Sinistra rimanendo al potere quasi inibterrottamente fino al 1887. La Sinistra operaia, diversamente che in Germania non è ancora entrata in Parlamento, divisa come è tra moderati, mazziniani, socialisteggianti e internazionalisti. Punto fermo comunque di tutte le anime è che debba istituirsi il suffragio universale  il loro XIV congresso del 3-4 Settembre si chiude indicando comunque all'unanimità che la via al socialismo da perseguire è quello delle cooperative. Pure i cattolici continuano a restare fuori dal Parlamento

A Milano nasce il Corriere della Sera, con una tiratura iniziale di 3.000 copie. Primo direttore è Eugenio Torelli-Viollier. Alla prima uscita il giornale si autodefinisce "conservatore" ed è il portavoce di potenti gruppi imprenditoriali lombardi.

segue)

1961

Prime interlocuzioni per un centro-sinistra

E' l'anno di parecchie manifestazioni per il centenario dell'Unità d'Italia.
Il democristiano Ettore Bernabei diventa direttore generale della Rai.
A Milano, prima città d'Italia,  nasce la prima giunta di centro-sinistra con Psi, Psdi, Dc. sulla base di un accordo intercorso fra Pietro Nenni e Amintore Fanfani. Seguiranno nel corso dell'anno altre giunte di centro-sinistra a Genova, Firenze etc. Il centro-sinistra non nasce ancora invece al livello nazionale. Al livello parlamentare comunque viene avviato il dibattito sullo sviluppo sperequato fra Nord e Sud del Paese su cui i socialisti esigono una programmazione globale di tutti gli investimenti pubblici.
A metà marzo a Milano si apre il XXXIV congresso del Psi che affronta i rischi che in quel periodo corre la Repubblica circa possibili involuzioni di stampo autoritario. Il Congresso ribadisce l'assoluta autonomia del partito rispetto al Pci. Viene affrontato il possibile ingresso del partito al Governo solo se sussisteranno le condizioni di avviare una serie di riforme strutturali nel sistema socio-economico.
Dal Congresso uscirà comunque rafforzata la componente della Sinistra (29 componenti della Sinistra di Tullio Vecchietti, 9 della componente di Lellio Basso e Sandro Pertini, e 45 autonomisti di Pietro Nenni). Nenni e De Martino vengono riconfermati rispettivamente segretario e Vice Segretario. Il Psi sosterrà con voti di astensione i governi che dovessero orientarsi a sinistra. In giugno tuttavia il psi presenta una mozione di sfiducia al governo, che subito dopo si dimette. In quello che sarà definito il Convegno di San Pellegrino di alcuni esponenti Dc, sia Fanfani che Moro, si pronunciano favorevolmente per una svolta in direzione del centro-sinistra. Il psi continuerà a sostenere i governi successivi non votando favorevolmente ma astenendosi.

Riflessione. Forse è arrivato il tempo della politica

 Su tutti i media si scrive e si annunciano mobilitazioni contro il nuovo, recente, Dpcm con cui si bloccano alcune, tante branche produttive e culturali del paese.

 Protesta ci sarà ancora  nel pomeriggio di oggi nel capoluogo siciliano con appuntamento alle 18, ai Quattro Canti con un corteo che arriverà fino a piazza Indipendenza, a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. 

 Nei giorni scorsi, manifestazioni di protesta sono state organizzate contro il governo nazionale per la chiusura dei locali alle 18 in molte località siciliane da parte di esercenti, piccoli imprenditori, ristoratori, baristi, titolari di pub.

A Palermo hanno protestato in questi giorni pure  i rappresentanti del mondo sportivo con lo slogan: «Non fermate lo sport».

Ed è pure tempo per
la raccolta delle olive.
L'annata, per quanto ci
risulta, è piuttosto strada.
In alcune località c'è
abbondanza di raccolto
ed in altre, magari limitrofe,
assoluta mancanza di
produzione.

Da un paio di giorni,
almeno a Contessa,
la pioggia non aiuta
le persone impegnate
nella campagna.

  La gente, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, chiede di poter lavorare ovviamente con misure di sicurezza vere e fatte rispettare dalle forze dell'ordine, perchè sa bene che non tutti coloro che chiuderanno le attività adesso domani potranno riaprire. Chi oggi è in cassa integrazioni non è detto che domani andrà ad occupare il posto di lavoro lasciato mesi prima. Il timore è infatti che il governo, questo governo semi-populista, non sarà in grado di salvare dalla crisi da pandemia il sistema economico e che da una lunga chiusura non potrà che uscirne collassato il sistema lavorativo. Le manifestazioni  di questi giorni sanno di sfiducia, anche se c'è, sicuramente, chi soffia sul fuoco della protesta per alimentare il peggio.

 La sfiducia dei piccoli produttori ha basi solide, purtroppo. Sono trascorsi tutti i mesi estivi con i tg che ci annunciavano che il governo stava preparando tutte le misure per fronteggiare l'ondata autunnale del virus in condizioni di sicurezza; i tg ci mostravano quasi giornalmente la ministra Azzolina che ci spiegava che sperndendo un poco di miliardi per sostituire i banchi delle scuole avremmo garantito continuità all'istruzione scolastica. Adesso abbiamo visto che quei soldi non sono serviti a nulla o comunque non hanno messo al riparo il sistema formativo del Paese. 

 Nostra sensazione è che il governo non ha al suo interno un piano condiviso per fronteggiare al meglio la situazione. Non è solamente l'impreparazione dei populisti a preoccupare; c'è pure la divisione fra i partiti (Italia Viva) minori e quelli maggiori che è molto palese in quanto il fine non è uscire dal pantano ma cercare visibilità sui media; ci sono punti di vista differenziati persino all'interno dello stesso Pd.

 Manca la consapevolezza che se il paese dovesse uscire dall'epidemia col collasso dell'apparato produttivo, i guai maggiori e le preoccupazini ulteriori, e sicuramente più gravi, li porterà la successiva gravissima disoccupazione.

 Servono politici alla guida del Paese. E' finito il tempo dei ragazzini di Grillo.

martedì 27 ottobre 2020

Situazione Sicilia. Bollettino del 27 ottobre: 860 nuovi casi e 10 morti

 Sicilia

Cresce nell'Isola (+50) il numero delle persone ricoverate sia nei reparti covid (oggi sono 727 e ieri erano 677) e soprattutto il numero dei pazienti in terapia intensiva (oggi sono 103 e ieri erano 98).
Le persone in isolamento domiciliare sono 10.904,  61 le persone dichiarate guarite.

La situazione nelle province dell'Isola: Palermo 345 nuovi casi, a Catania 197, a Messina 52, a Trapani 138, a Ragusa 35, a Siracusa 30, a Caltanissetta 45, ad Agrigento 3 e a Enna 15..
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Una dichiarazione del Presidente della Regione, Nello Musumeci, pare voglia preannunciare ò'allungamento dell'orario degli esercizi pubblici in Sicilia
«Con tutto il rispetto per il governo nazionale riteniamo di avere diritto a disciplinare su alcune materie le misure che i presidenti di Regione possono adottare. Misure che finora sono state restrittive e che potrebbero essere estensive. L’idea di chiedere deroghe anche per le materie estensive non è nuova, infatti, in questi giorni circola una norma della Provincia autonoma di Bolzano con la quale si disciplinano alcune misure di contenimento dell’epidemia.
 Questa sera il governo regionale si riunirà per adottare un disegno di legge che richiami nella forma e nella sostanza la legge già adottata e approvata dal governo centrale per la Provincia autonoma di Bolzano - ha affermato Musumeci -. Mi auguro che su questo tema si possa trovare la condivisione del Parlamento. In particolare mi riferisco a deroghe per materie che riguardano i beni culturali e alcune attività legate al turismo.
Il Dpcm  è stato molto restrittivo e noi abbiamo evidenziato come alcune norme di quel provvedimento, come in particolare la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie ed altri esercizi commerciali alle 18 costituisse un serio problema per alcune regioni, cioè per quelle dove il dato epidemiologico non presenta una condizione di grave emergenza e dove il tessuto imprenditoriale ancora può organizzarsi nel rispetto delle linee guide della conferenza stato regioni.
In Sicilia se uno entra al ristorante alle 19.30 gli fanno il Tso. Noi chiedevamo di adattare le norme alle abitudini della nostra terra.
Lo facciamo senza alcun spirito di rivendicazionismo sterile e inutile. Solo perché su alcune materie noi possiamo intervenire meglio di come possa fare una norma generica che disciplina la realtà territoriale che soltanto noi conosciamo nella specificità ».
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Una attenzione, che probabilmente sfugge a tanti: Tutte le persone entrate in contatto con un positivo, così come prevede la normativa, vengono poste in quarantena.  E' ovvio quindi che chi si trova in isolamento fiduciario deve starsene a casa ed evitare di venire a contatto con chiunque, compresi i familiari.

Contessa
 Qui da noi è tempo di raccolta delle olive; più gente si trova impegnata in campagna. 
Da ieri pare che siano stati portati avanti le effettuazioni dei tamponi ad alcune decine di concittadini. Concittadini ovviamente impazienti di ricevere l'auspicato certificato di potersi muove all'esterno dell'abitazione (almeno quelli il cui primo tampone fu effettuato precedentemente).
Da ieri il numero dei positivi è passato a 19.

Cos'altro aggiungere ? Ci auguriamo che al più presto sia ripristinato il commercio svolto dai venditori ambulanti, unica fonte di approvvigionamento per le varie specie di frutta.

Umanità e Modernità. Cosa succede nei Balcani (5)

  Balcani ed Ottomani

cultura greco-romana salvaguardata

Col crollo dell'Impero Romano d'Oriente non tutte le popolazioni che culturalmente erano state forgiate da esso reagirono allo stesso modo. 

Monastero di Agia Roussanou
Per sottrarsi sin dai
primi anni del 1400 alle
scorrerie turche i monaci
delle Meteore trovarono
in queste montagne
il rifugio.

Già prima del XV secolo, quando l'Impero era in gravi difficoltà si assistette a massicce migrazioni, non di popolazioni generiche, ma di studiosi (l'intelighenzia) di cultura greca in direzione dell'Europa Occidentale, l'Italia sopratutto. Furono essi a portare antichi, ed antichissimi manoscritti, di autori classici. Essi ricominciarono a far conoscere in Occidente la cultura greca e romana di cui qui -in seguito alle invasioni barbariche- si erano perse persino le tracce. Tanti di essi divennero professori nelle università:

-Laskaris (1445-1535) arrivò da Costantinopoli;

-M, Moussouros (1470-1556) da Creta che fornì  i testi antichi alle stamperie veneziane;

-M. Triboles (1470-1517) che dall'Italia, in seguito si trasferì in Russia.

Dai lavori storici di Nikola J Todorov, da cui raccogliamo il senso di quanto riportiamo, veniamo a conoscenza dei tantissimi uomini di cultura che consentirono in Italia soprattutto di sviluppare il periodo fecondo culturalmente del Rinascimento.

C'è da dire che nella terra di origine della cultura greca, nonostante l'occupazione turca e nonostante la diaspora -quasi di massa- degli uomini di cultura, nulla si perse delle radici culturali su cui ancora oggi si regge la visione del mondo occidentale (classica e/o cristiana). La Chiesa Ortodossa continuò a conservare e a diffondere nei limiti di cui disponeva lo spirito profondo.

Monastero
di 
San Nicola

La Chiesa ortodossa, anche sotto l'Impero ottomano, continuò a godere di particolari privilegi: i monasteri, in particolare quelli del Monte Athos, delle Meteore e di Patmo poterono continuare ad impartire l'istruzione superiore per la formazione dei quadri civili e religiosi. C'è da dire che molti degli uomini di prestigio della cultura greca venuti in Italia lasciarono a più università (Padova e Venezia, sopratutte) dei lasciti perchè istituissero dipartimenti di greco. Da questi dipartimenti più allievi venivano, a studi compiuti, chiamati a Costantinopoli (ormai Istambul) presso il Patriarcato, per la formazione del clero, e ad Atene. Da queste ultime sedi partivano poi altri giovani formati per insegnare nelle scuole e accademie di Bucarest etc. Nei monasteri continuò sempre il lavoro dei copisti.

Ovviamente ed inevitabilmente la storiografia di tutti i paesi balcanici era incentrata in quei secoli  sulle glorie del passato Impero Romano d'Oriente e sulla cultura greca.

Contessa Entellina. La Storia precedente gli arbëteshë (1)

 La nostra regione, la Sicilia,  dal punto di vista territoriale è prevalentemente collinare (per il 61,4%), per il 24,5% montuosa e per il restante 14,1% pianeggiante.

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Calatamauro

Cosa sappiamo? 

Ebbe un ruolo irilevante nel periodo bizantino ed in quello arabo. Tornò alla ribalta storico-politico dell'Isola nel periodo dei "Vespri" per perdere ogni ruolo politico-militare nel XVI secolo.

Il nostro concittadino, Atanasio Schirò nel suo libro "L' antico castello di Calatamauro, le sue dimensioni, la sua origine e le sue vicende" attribuisce l'edificazione a 764 metri dal livello del mare, assieme ad altri storici, quale il benedettino Vito Amico ne "Il Dizionario topografico della Sicilia", ai bizantini. Edrisi, il geografo e viaggiatore arabo, ricorda il Castello come Qal'at Mawru, nei seguenti termini, "da Manzil Sindi stessa a Rahl'al'armal nove miglia tra ponente e tramontana. Similmente da Manzil Sindi a Qal'at Mawru (la Rocca del Moro, Calatamauro) nove miglia, da Calatamauro a Batellari sei miglia levante".

Per alcuni studiosi il castello alla sommità della roccia ha disposto -per qualche periodo, anche prima dei bizantini- anche di una necropoli inaccessibile (e al servizio di un probabile abitato a valle). Finora comunque nessuna ampia e attendibile verifica è stata mai curata.

Tommaso Fazello (1498-1580) e Rocco Pirro (1577-1651) entrambi storici siciliani, attribuiscono la realizzazione del castello ai saraceni, portando a solo sostegno la denominazione "Calas o qual'a = luogo irto". Michele Amari, storico, politico e arabista (1806-1889), fissa il sorgere del Castello di Calatamauro ad un periodo contemporaneo a quello di Caltabellotta e di Corleone. Gli storici arabi -da parte loro- asseriscono che i castelli siciliani sorsero nella fase storica delle scorrerie mussulmane (a metà dell'VIII secolo) quando i Rum (=i romano-bizantini), così essi definivano i cristiani, pensavano di mettersi al riparo attorno a delle fortezze situate su una rocca.

(Segue)