Il governo italiano ragiona in queste ore su ulteriori chiusure, le Regioni da parte loro cominciano in modo autonomo la stretta.
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Le epidemie esistono e sappiamo che erano presenti fin dall'antichità. Esse sono state per secoli e secoli un fattore decisivo per l'evoluzione demografica dei popoli e delle regioni dell'intero pianeta. Nel passato la comparsa di una epidemia significava il brusco rialzo della mortalità, che di per sé, fino a pochi decenni fa era elevata per vari altri fattori ambientali e igienico-sanitari. Le conseguenze di una epidemia potevano durare decenni su decenni prima che la natura, ed essa sola stante l'impotenza assoluta dell'uomo, potesse trovare un equilibrio. Ogni epidemia -allora come nei giorni che stiamo vivendo- causava vari effetti collaterali.
La gente prioritariamente pensava 1) di fuggire dalle zone infette 2) producendo conseguentemente la paralisi di tutte le attività economiche e commerciali; 3) sul piano più prettamente demografico si verificava il calo immediato dei matrimoni 4) e conseguentemente della natalità. 5) Gli effetti più gravi delle epidemie dei secoli trascorsi erano tuttavia culturali e sociali, infatti si sviluppavano immediatamente "superstizioni" e "persecuzioni" contro coloro che venivano -a capriccio- individuati di essere diffusori volontari del male, dell'epidemia.
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Continueremo per alcune giornate a scavare (a fare ricerche) sui secoli trascorsi, su cosa accadeva nei casi di epidemie. Riporteremo in calce ad ogni pagina che riporteremo sul blog l'elenco di alcune delle epidemie rimaste nella memoria storica.
La peste manzoniana 1575-1577 |
1347-51 la peste "La peste nera europea, diffusasi in Italia dopo la carestia del 1346-47; ricordata nel Decameron di Boccaccio;
1522-30 peste-tifo collegati alla carestia e agli eventi bellici; colpirono l'intera Italia.
1575-77 peste diffusa solo in alcune zone e città (p.e. nella Milano di San Carlo Borromeo)
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