14 Ottobre 1820
Il generale Florestano Pepe, a capo dell'esercito borbonico in Sicilia, viene richiamato a Napoli dal momento che il Parlamento delle Due Sicilie, appena eletto, proprio in quel 14 ottobre rifiutò di ratificare l'accordo che egli aveva sottoscritto con i rivoltosi palermitani.
La situazione
Il 15 giugno 1820 gli indipendentisti siciliani insorsero, dopo essersi impadroniti di circa 14.000 fucili dell'arsenale di Palermo, guidati da Giuseppe Alliata di Villafranca. Istituirono un governo a Palermo (18-23 giugno), presieduto da Giovanni Luigi Moncada, principe di Paternò, e il 16 luglio ripristinarono lo storico Parlamento siciliano per immediatamente riattivare la Costituzione siciliana del 1812.
Il generale Florestano Pepe per creare un clima conciliante, il 22 settembre a Termini Imerese aveva stipulato un accordo con il governo dei rivoltosi mirante a rimettere in vita, previo alcuni passaggi da effettuare presso le realtà comunali, lo storico Parlamento siciliano. L'accordo però fu rigettato dal neo parlamento di Napoli e conseguentemente il 14 ottobre Pepe fu sostituito.
Il generale Pietro Colletta, che successe a Pepe, riconquistò la Sicilia dopo sanguinosi scontri.
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