I nostri lettori hanno da tempo capito che la natura culturale di fondo del Blog è storica. Il nostro è un Blog di storia, non di storia che racconta guerre, monarchie ed eroi, ma un Blog che scandaglia tempi e luoghi per cogliere elementi socio-economici-umano-politici-culturali
Non scartiamo di certo l'attualità politica, partitica, quella generalmente culturale e/o scientifica dei nostri giorni, anzi ...
In questo cinquecentesimo anniversario dall'istituzione ufficiale della comunità "contessiota" ci proponiamo per alcune decine di pagine di fotografare il contesto umano e ambientale genericamente europeo, per porre poi maggiore attenzione alla Sicilia. Qui gli esuli arbëreshë vennero e qui si stanziarono i loro discendenti. Procederemo, come spesso abbiamo sempre fatto sul Blog, per flash.
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I Balcani
Assemblea di "Fanarioti" che si svolgeva per la salvaguardia dell'identità cristiana congiuntamente all'autorità religiosa ortodossa. |
Il clero cristiano, lo stesso Patriarcato, un anno dopo il crollo dell'impero, nel 1454, si era già reinsediato nella capitale -ridenominata Istambul-. Le chiese cristiane in tutti i Balcani poterono continuare a funzionare regolarmente, private però delle funzioni di istituzioni religiose ufficiali, divenendo semplici luoghi di culto.
A Istambul l'insieme del clero e dei ricchi mercanti cristiani, nel nuovo ordine ottomano, divennero i "Fanarioti"; erano (e ancora ai nostri giorni sono) legati al Patriarcato e -allora- lo erano alla Porta, la sede del Sultano. I Fanarioti continuarono il medesimo stile di vita dell'antica aristocrazia bizantina. Per un paio di secoli dalla caduta di Costantinopoli i "Fanarioti" continuarono ad accrescere la loro influenza nella conduzione dell'Impero ottomano; alcuni di loro ricevettero l'incarico di governare alcune regioni dei Balcani (Valacchia, Moldavia etc.). I sudditi non mussulmani venivano comunque tutelati se pagavano una imposta specifica, di cui erano invece esentati i mussulmani.
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