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mercoledì 30 novembre 2022

Valle Belice. Qualcosa sul 1968 e qualcosa sui nostri giorni.

(4)

Le promesse vanificate 

del dopo-terremoto 

DATI TERRITORIALI

L'area della Valle del Belice, quella interessata dal terremoto del gennaio 1968, in linea prevalente è tutta collinare. Raramente le altitudini dei centri abitati raggiungono i 400-500 metri s.l.m. C'è ovviamente, ed è sul territorio di Contessa Entellina, il Monte Genuardo che si eleva fino a 1.118 m.l.m. che, stando agli studiosi,  possiede una morfologia piuttosto tormentata. Vedremo di farci spiegare -in prosieguo- dagli esperti cosa cosa possa significare "tormentata". 

Antico Mulino ad acqua



Il sistema idrografico è caratterizzato, ovviamente, dal fiume Belice che attraversa la Valle da Nord in direzione Sud che nei pressi del territorio di Contessa Entellina congiunge in un unico corso sia il Belice Destro (dai territori di Camporeale, Monreale e Roccamena) che il Belice Sinistro (dal territorio di Corleone). Lungo il suo corso, il Belice convoglia acque da vari "valloni" e "torrenti" e per quanto risulta a noi i più rilevanti sono il "Senore" ed il "Realbate".

Nella parte occidentale della Valle scorre il fiume "Freddo" che sfocia nel Golfo di Castellamare ed il fiume "Grande" che alimenta l'invaso Trinità (territorio di Castelvetrano), e quindi fuori dal'area belicina e che consente l'irrigazione di territori di Castelvetrano e Mazara del Vallo.

Sul versante orientale della Valle del Belice, lo abbiamo già ricordato in precedenti pagine, scorre il Carboi che con con le acque dei suoi torrenti (Landore, Dragonara e Caricagiachi) alimenta l'invaso Arancio (Sambuca di Sicilia).

In tutta la Valle la distribuzione nel corso dell'anno delle piogge è in linea generale irregolare (con concentrazione, prevalente, fra ottobre-marzo). Secondo alcune osservazioni curate dagli esperti, a Contessa Entellina le precipitazioni medie annue arrivano ad essere di 700 mm.

Era il 30 Novembre

1782

Guerra d’indipendenza americana: a Parigi, rappresentanti di Stati Uniti e Regno di Gran Bretagna firmano gli articoli preliminari di pace (in seguito formalizzati nel Trattato di Parigi).

1786
Il Granducato di Toscana è il primo Stato del mondo ad abolire la pena di morte (Leopoldo I d’Asburgo-Lorena, poi II come imperatore).

1789
L’Assemblea nazionale costituente proclama l’isola di Corsica “parte integrante dell’Impero francese… retta dalla stessa costituzione degli altri francesi”.

1803 
Nel palazzo del Cabildo di New Orleans, i rappresentanti spagnoli, Governatore Manuel de Salcedo e Marqués de Casa Calvo, trasferiscono ufficialmente il Territorio della Louisiana al rappresentante francese Pierre Clément de Laussat (solo 20 giorni dopo, la Francia trasferirà lo stesso territorio agli Stati Uniti).

1872
La prima partita internazionale di calcio si svolge ad Hamilton Crescent, in Scozia

1916
L’olocausto ellenico entra nella sua ultima fase, quando vengono riportate le parole del ministro dell’interno turco Rafet Bey: “dobbiamo finire i greci, così come abbiamo fatto con gli armeni il 28 novembre.”

1962
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite elegge U Thant della Birmania come nuovo segretario generale.

1972
Guerra del Vietnam: il portavoce della Casa Bianca, Ron Ziegler, dice alla stampa che non ci saranno più annunci pubblici riguardanti il ritiro delle truppe statunitensi dal Vietnam, poiché il loro livello è sceso sotto le 27.000 unità.

1981
Guerra Fredda: a Ginevra, i rappresentanti di USA e URSS iniziano i negoziati per la riduzione delle armi nucleari a medio raggio in Europa (l’incontro fallirà il 17 dicembre).



Piccola, grande Riflessione

 Il Novecento

Ricordo il ventesimo secolo soltanto come il secolo più terribile della storia occidentale, che ho vissuto quasi per intero (devo dire senza traversie personali).

Isaiah Berlin

Filosofo, politologo e diplomatico, teorico di un liberalismo inteso soprattutto come limitazione dell'ingerenza statale nella vita sociale, economica e culturale dei singoli e delle comunità. Considerato uno dei maggiori pensatori liberali del XX secolo. 

1909 - 1997

martedì 29 novembre 2022

Gli italiani. Sguardi e strisce sulla loro Storia

Quell'arbëresh 

"Capo del Governo" (4)   

Nel 1887 il benedettino Luigi Tosti doveva trattare con il ministro degli Interni, Francesco Crispi, la restituzione al Vaticano della basilica di S. Paolo (v. la foto). Le difficoltà della Chiesa ad accettare la perdita di Roma, rinunciando alla sovranità papale, e l'impossibilità dell'Italia di negare il plebiscito del '70, fecero fallire la "conciliazione". (Arrigo Petacco, 1929-2018).
*     *     *


Francesco Crispi nel suo albero genealogico ha più antenati e parenti
"papas" (sacerdoti del rito bizantino). Il suo percorso di vita e la sua storia
personale sono tuttavia segnati -stando a più storici- da anticlericalismo e da ostilità nei confronti
dello Stato Pontificio e della Chiesa. Fu veramente così? Sergio Romano, in una nota giornalistica 
ridimensiona, almeno in parte,  quel suo anticlericalismo da partito preso e lo
presenta come convinto "uomo di stato"

Lo storico, giornalista, ex diplomatico, politologo e saggista italiano Sergio Romano  presenta Crispi, in termini meno oltranzisti di quanto più testi abbiano invece accentuato l'anticlericalismo. Vediamo:

Le parole di Crispi, se davvero pronunciate in quei termini (come da un testo di Indro Montanelli), appartengono allo stile spesso battagliero e focoso dell’uomo politico siciliano. Ma non corrispondono alla linea che adottò non appena l’Italia apprese la morte di Pio IX. 
Crispi era massone e aveva votato contro la legge delle Guarentigie, con cui lo Stato italiano aveva offerto alla Santa Sede, dopo la conquista di Roma, un generoso regime di pacifica coabitazione. Ma sapeva che i cattolici europei avrebbero giudicato l’Italia, in quelle circostanze, dal modo in cui il suo governo avrebbe gestito il conclave. 
Se i cardinali convocati a Roma fossero stati trattati con puntigliosi metodi polizieschi e ai fedeli fosse stato impedito di partecipare liberamente alle cerimonie della successione, molte potenze ostili all’unità italiana ne avrebbero approfittato per rimettere all’ordine del giorno la legittimità dello Stato risorgimentale. Non è tutto. Crispi sapeva che vi era in Vaticano un partito del «tanto peggio tanto meglio», una fazione di partigiani del «papa re» che auspicavano lo scontro e speravano di provare al mondo l’impossibilità della convivenza con lo Stato italiano. Vi erano cardinali che proponevano di convocare il conclave a Malta. E vi erano anche anticlericali italiani che desideravano, per ragioni opposte, la stessa cosa. Occorreva che a questi sanculotti della fede e a questi mangiapreti non venissero offerti alibi e pretesti.
 Come ministro degli Interni, d’altro canto, Crispi non era privo, per i suoi eventuali rapporti con la Santa Sede, di canali confidenziali. Poteva contare in particolare su due sacerdoti amici (padre Isaia e monsignor Di Marzio) e a uno di essi, non appena apprese la morte del papa, scrisse: «Dite al Cardinal Vicario che mi metto ai suoi ordini per tutto ciò che è necessario nell’interesse della Santa Sede». Due giorni dopo ricevette un misterioso biglietto di padre Isaia: «Signor ministro, il cardinale Di Pietro abita ai monti, via Panisperna n. 207, piano I. Stasera circa le sette».
 Crispi non lasciò fra le sue carte alcuna traccia dell’incontro (l’abitudine della cospirazione gli era entrata nel sangue), ma sappiamo che mons. Camillo di Pietro, cardinale di San Giovanni a porta Latina, era vicedecano del Sacro Collegio ed ebbe un ruolo importante nelle intese segrete fra il Vaticano e lo Stato italiano per il buon andamento del conclave. Ricordo inoltre, ..., che Crispi, quando tornò al governo nel 1887, tentò la strada della conciliazione e si valse allora del benedettino Luigi Tosti, abate di Montecassino. Il progetto falli e l’«anticlericale» Crispi ne fu molto deluso. Perché la Chiesa accettasse esplicitamente e formalmente l’esistenza dello Stato italiano fu necessario attendere ancora qualche decennio.
SERGIO ROMANO


Valle Belice. Qualcosa sul 1968 e qualcosa sui nostri giorni.

(3)

Le promesse vanificate 

del dopo-terremoto. 

L'area di studio e di interventi della "Valle"

Un poco di geografia: L'area complessiva interessata dagli interventi del post-terremoto '68 era estesa di 1133 kmq e rientra neo fogli n. 606 "Alcamo", n. 607 "Corleone", n. 618 "Sciacca" a scala 1/50.000 della Carta Topografica d'Italia dell'I.G.M.. e comprende i territori comunali di cui abbiamo riportato l'elenco a pag. (2).

Riportiamo i limiti dell'intera area; lo facciamo anche perché ci accorgiamo che più scorrono i decenni dagli eventi del '68 e più le nuove generazioni dimenticano i nomi delle stesse contrate di ciascun territorio comunale. Tutto infatti col trascorrere degli anni punta ad essere semplificato e ... quindi dimenticato.

Ad oriente della "Valle" il limite corre da sud verso nord lungo il fiume Carboi sino al Lago Arancio proseguendo in prossimità delle Case Fondacazzo, Case Mangiaracina, Case Intornata, Cozzo S. Biagio, per seguire poi il torrente Rincione e il torrente Landro e continua quindi, in prossimità di M. Genuardo, Portella Balata, Cozzo dell'Abbruscata; risale in fine verso Contessa Entellina collegando le cime di Cozzo Guglino, Cozzo di Lauro, Cozzo Spina e Cozzo Maledetto.

Il limite settentrionale corre da est verso ovest lungo il Belice Destro, continua in prossimità della Rocca di Maranfusa e prosegue lungo il Belice Sinistro sino a Pizzo di Gallo e Cozzo di Renelli; incontra quindi il Belice Destro per un breve tratto e arriva alle Case della Pietra. Il limite prosegue ancora in direzione Nord lungo il fiume Freddo e riprende ancora in direzione ovest lungo il fiume Caldo e la linea ferrata Palermo-Trapani  sino alla stazione di Bruca.

Ad Occidente il limite prosegue da nord verso sud unendo Cozzo di Marmo con Montagna Grande, passa per Ponte della Collura e continua in prossimità di Baglio Massinello e Contrada Aquilotta;  segue poi verso est alle Case del Fartaso e verso sud sino a Monte Giurbi e lungo il fiume Modione; prosegue  quindi sino a Cozzo La Guardia e Costa Mascafratta e arriva infine al mare con direzione nord-sud ad ovest di Porto Palo.

A Meridione la zona è limitata dalla costa tra Porto Palo e la foce del fiume Carboi.

(Segue)


Era il 29 Novembre

1394 

Il sovrano coreano Yi Sŏnggye, taejo di Chosŏn (nome dello Stato coreano nato dalla caduta del regno Koryŏ e dell’omonima dinastia che regnerà sulla Corea per 5 secoli fino all’annessione giapponese del 1910), sposta la capitale del regno da Kaesŏng a Hanyang, l’attuale Seoul.

1807

Giovanni VI, principe reggente del Portogallo e futuro sovrano, stretto dalla morsa franco-spagnola e dall’avanzata delle truppe di Napoleone nella penisola iberica, trasferisce l’intera corte portoghese in Brasile grazie al sostegno dell’alleato Regno Unito. La corte tornerà a Lisbona soltanto nel 1821.

1944

 Festa della Liberazione in Albania, in commemorazione della vittoria dei partigiani contro le forze d’occupazione tedesche nel 1944.


1947

Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese, indetta dall’Onu in memoria dell’approvazione nel 1947 della risoluzione 181 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che prevedeva la partizione della Palestina in due Stati.


1989 

Rivoluzione di velluto: l’Assemblea federale cecoslovacca elimina dalla costituzione il riferimento al “ruolo dirigente” del Partito comunista.

Piccola, grande Riflessione

Essere religiosi

Che cosa significa essere religiosi? Significa un pò di tutto perché le religione hanno a che fare con l'intero complesso della vita -e della morte- dell'uomo. Per migliaia e migliaia di anni i popoli hanno cercato il senso della loro vita e quello dell'universo, e le religioni, che hanno a che fare con l'intero complesso della vita e della morte dell'uomo,  ne sono il risultato. Persino le scienze naturali all'origine erano religiose; solo negli ultimi 300 anni la religione e la scienza si sono separate. Oggi noi guardiamo alle religioni come a delle comunità di persone che condividono particolari costumi e credenze (in un Dio o in più dei), che si riuniscono in appositi edifici per celebrare o meditare, e che vivono nel mondo in un modo tutto loro. Sappiamo che più di tre-quarti della popolazione mondiale si considera appartenente a una religione, a prescindere dal fatto che la praticano di più o di meno.

David Bowker

Scrittore e sceneggiatore. Ha lavorato come giornalista e come editorialista del Times.


lunedì 28 novembre 2022

Ischia e territori. Le responsabilità sono del "cambiamento climatico" e dell'uomo

 Ischia. 

Così la geologa Micla Pennetta, docente di Geomorfologia all’Università Federico II sulle cause della frana: «Un’area ad alto rischio, lì si è costruito troppo».

 «La colpa è del cemento». 

Questo il suo pensiero riportato sul Corriere della Sera: «Lì c’è un terreno di natura vulcanica, ovvero poco compatto. In caso di piogge abbondanti l’acqua lo gonfia e tende a portarlo a valle. Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale per prevenire questi fenomeni, ma ne sono stati eliminati molti per le attività antropiche. La cementificazione dei suoli ha ridotto la capacità di assorbimento delle acque, che scivolano a valle con una violenza devastante, trascinano fango ed altri materiali e creano disastri. Si è verificata una colata detritica».

Gli italiani. Sguardi e strisce sulla loro Storia

Quell'arbëresh 

"Capo del Governo" (3)  

Con l'insediamento al governo della Sinistra parlamentare guidata da Depretis, esponente di spicco dell'opposizione al governo Minghetti (1876), governo che in Parlamento fu posto in minoranza per essersi opposto alla nazionalizzazione delle -da poco sorte- Ferrovie, inizia una sorta di rivoluzione parlamentare: il capo del governo non verrà più rimosso dall'autorità regia ma dal Parlamento. Inizia attraverso questo significativo passaggio parlamentare l'era della Sinistra storica e con essa la competenza sulla sussistenza o meno di un governo non più secondo il volere regio ma di quello parlamentare.

Con l'avvento della Sinistra-Liberale al
governo iniziò, in via di fatto, il periodo
di crisi istituzionale.
L'allargamento del suffragio elettorale
con una classe dirigente incapace di intendere
i bisogni della massa inorganizzata iniziò
un periodo in cui la cosa pubblica venne
usata come mezzo per ottenere corrispettivi
di favori. Sorsero specialmente nel 
Meridione i patriarcali rapporti tra i rappresentanti
delle istituzioni e le masse elettorali (il
clientelismo).
Gli esponenti della Destra storica continuarono il ruolo di opposizione parlamentare, e dalla circostanza che prevalentemente provenivano dalla Toscana, furono chiamati dai loro avversari "consorteria".

La Sinistra Storica manterrà il potere governativo per un ventennio 1876- 1896, quando inizierà il periodo che gli storici definiscono del "giolittismo".
Il primo presidente del consiglio appartenente alla Sinistra storica fu Agostino Depretis, incaricato dal Re, pochi giorni dopo le dimissioni del governo Minghetti. Ruolo di primo piano e condizionante ebbe lungo l'intero ventennio l'arbëreshe Francesco Crispi. 

La matrice ideologica del raggruppamento era di tipo liberale-progressista, rispetto a quello liberal-conservatore che aveva condotto -nell'ambito del ruolo determinante dei Savoia- all'Unità della penisola.
 Dai banchi dell'opposizione e come precedente storico la nuova maggioranza, rivendicava idee mazziniane, garibaldine e dunque democratiche. 
 Depretis formò il primo governo della Sinistra avendo acquisito oltre all'appoggio del suo schieramento anche quello di una parte della Destra, quella che aveva contribuito alla caduta del governo Minghetti. Di fatto Depretis cercò sempre convergenze su singoli temi con settori dell'opposizione, dando avvio a quel al fenomeno che i libri di Storia definiranno del  "trasformismo". 


PROGRAMMA POLITICO di quell'iniziale processo di maggiore apertura alla società saranno:
• Riforma elettorale (l'allargamento del suffragio, tramite una legge del 1882 (legge Zanardelli) che concedeva diritto di voto a tutti i maschi, che avessero compiuto i 21 anni e rispettassero determinati requisiti per il voto.


• Riforma fiscale (Eliminata tassa sul macinato 1879; politica finanziaria in deficit; istituzione delle imposte di consumo e politica di sgravi fiscali e di investimenti nello sviluppo industriale del paese. Quella ventennale politica della Sinistra per favorire l'industrializzazione del Nord varò nel 1878 l'introduzione di tariffe doganali a protezione delle industrie tessili e siderurgiche e concessi sussidi ai settori in difficoltà. Istituì il Protezionismo-1876 ritenuto necessario per rispondere alla concorrenza agricola di Cina e Giappone. Bloccò invece la crescita del Mezzogiorno agricolo, abbandonato al latifondismo e alla Mafia.
• Protezione sociale del 1883; Cassa nazionale per aiutare i lavoratori che hanno incidenti sul lavoro, oggi INAIL (1933) e leggi protettive per il lavoro delle donne e dei bambini.
• Riforma scolastica (Istruzione elementare obbligatoria sino ai 9 anni di età e gratuita per i primi due anni (legge Coppino 1877) 
• Diritto di voto più esteso nella società.

La componente della "Sinistra Storica", culturalmente e politicamente sosteneva di essere liberale e su di essa ebbe grande influenza la Germania di Bismarck, dove le tensioni sociali fra la classe operaia e la borghesia sembravano -al contrario che in Italia-  piuttosto equilibrate e in sintonia col nascente movimento operaio. Crispi, da antico garibaldino, sembrò e di fatto diede la sensazione di avere dimenticato la tensione sociale garibaldina e fu -de fatto- determinato nel reprimere nel sangue la rivolta dei fasci operai e contadini in Sicilia (la sua terra natia) e non esitò a sciogliere nella violenza il Partito Socialista, fondato da Turati a Genova nel 1892 come se si trattasse non di un partito riformista ma di una forza sovvertitrice dell'ordine pubblico. Emanò comunque -come calate dall'alto- una serie di riforme sociali quali la riduzione della giornata lavorativa e la prima legge sull'assistenza sociale, passata alla storia proprio come "legge Crispi". 


RIFORME DI CRISPI: 
=1889 Riforma del codice penale (ZANARDELLI) 
=Riconoscimento diritto di sciopero 
=Abolizione pena di morte 
=Abolizione insegnamento religioso nelle scuole 1888; Istituzioni di beneficenza affidate a prefetti; Punibilità per clero reo di colpe; 1889 monumento a G. Bruno a Roma 
= Trattato di Uccialli 1889 stipulato con il negus Menelik per ottenere il protettorato sull’Abissinia sull’Etiopia e sulla Somalia; Disastrosa sconfitta ad Adua 1896.


CRONOLOGIA DEI GOVERNI DELLA SINISTRA STORICA 

• Governo Depretis I (25 marzo 1876 - 25 dicembre 1877) 
• Governo Depretis II (26 dicembre 1877 - 24 marzo 1878) 
• Governo Cairoli I (24 marzo 1878 - 19 dicembre 1878) 
• Governo Depretis III(19 dicembre 1878 - 14 luglio 1879) 
 Governo Cairoli II (14 luglio 1879 - 25 novembre 1879) 
 Governo Cairoli III (25 novembre 1879 - 29 maggio 1881)
 • Governo Depretis IV (29 maggio 1881 - 25 maggio 1883) 
• Governo Depretis V (25 maggio 1883 - 30 marzo 1884)
• Governo Depretis VI (30 marzo 1884 - 29 giugno 1885) 
• Governo Depretis VII (29 giugno 1885 - 30 maggio 1886) 
• Governo Depretis VIII(30 maggio 1886 - 4 aprile 1887) 
• Governo Depretis IX (4 aprile 1887 - 29 luglio 1887) 
• Governo Crispi I (29 luglio 1887 - 9 marzo 1889) 
• Governo Crispi II (9 marzo 1889 - 6 febbraio 1891) 
• Governo di Rudinì I (6 febbraio 1891 - 15 maggio 1892) 
• Governo Giolitti I (15 maggio 1892 - 15 dicembre 1893) 
• Governo Crispi III (15 dicembre 1893 - 10 marzo 1896)

Valle Belice. Qualcosa sul 1968 e qualcosa sui nostri giorni.

(2)

Le promesse vanificate 

del dopoterremoto.

Attenendoci in parte al Piano Integrato di Sviluppo per la Valle del Belice di cui alla legge regionale 28.01.86 n. 1 e alla numerosissima altra documentazione fra cui la Carta Topografica d'Italia dell'I.G.M. ci proponiamo di studiare le condizioni territoriali e socio-umane della Valle negli anni antecedenti il terremoto '68 per raffrontarle con quelle attuali e per verificare ciò che è cambiato in meglio e ciò che invece è persino peggiorato sul piano infrastrutturale nelle aree dell'interno siciliano. Tutti sappiamo quanto la viabilità esterna e di collegamento di Contessa Entellina col resto dei paesi viciniori sia attualmente in condizioni disastrose e quanto i politici continuino, come da tempo capita, a mostrare il loro disorientamento nell'individuare i percorsi per utilizzare le risorse finanziarie che sistematicamente ci vengono comunicate come già pronte, ma di cui da sempre restiamo in attesa di essere utilizzate.

La Valle del Belice di per sé sarebbe un'area piuttosto limitata della superfice regionale, appena il 4,4%. La superficie delle relative province che convergono nella Valle risulta estesa come di seguito: 
--gli 8 comuni del trapanese coprono il 25% dell'area provinciale, 
--i 4 comuni dell'agrigentino riguardano il 10,2%, 
--ed i tre   di Palermo il 4,2%. 

A noi residenti a Contessa E., risulta facile cogliere che la viabilità provinciale di Palermo, nell'area del Belice (interessata fino a non molto tempo fa da tantissimi Piani ...), è ai nostri giorni la più disastrata rispetto alle strade provinciali delle limitrofe province di Agrigento e Trapani. Basta varcare i confini territoriali di Sambuca per accorgerci che ...

E dal momento che di confini abbiamo fatto cenno, ci piace -sulla scorta delle indicazioni previste dall'allora Piano Integrato di Sviluppo- riportare la delimitazione dell'area che avrebbe dovuto rinascere socio-economicamente, dopo gli interventi pluridecennali del post-terremoto '68.
Punti di partenza erano le circoscrizioni comunali come riportate dalla l.r. 28-01-1986, n. 1.

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COMUNI___________________________Superficie Kmq____________%___________
Calatafimi                                                        154.82                                   13.7
Gibellina                                                            44.96                                     4.0
Partanna                                                             82.42                                     7.3
Poggioreale                                                        37.53                                     3.3
Salaparuta                                                          41.62                                     3.7
Salemi                                                              181.82                                   16.0
Santa Ninfa                                                        63.80                                     5.6
Vita                                                                      8.88                                     0.8
IN PROVINCIA DI TRAPANI                       615.85                                   54.4

Menfi                                                               113.21                                   10.0
Montevago                                                        32.46                                     2.9
Santa Margherita Belice                                    95.88                                    8.4
Sambuca di Sicilia                                            67.06                                     5.9
IN PROVINCIA DI AGRIGENTO                308.61                                   27.2

Camporeale                                                       38.61                                    3.4
Contessa Entellina                                          136.37                                  12.0
Roccamena                                                       33.32                                    3.0
IN PROVINCIA DI PALERMO                    208.30                               18.4

TOTALE VALLE DEL BELICE                 1132,76                              100.0             
(Segue)

Era il 28 Novembre

1520

Ferdinando Magellano raggiunge l’Oceano Pacifico attraverso il passaggio oggi noto come Stretto di Magellano.

1785

Il rappresentante statunitense Benjamin Hawkins e gli indiani Cherokee firmano il primo trattato di Hopewell (esteso ai Choctaw e ai Chickasaw nel 1786) per il riconoscimento del confine tra le terre indiane e gli insediamenti americani, a ovest del fiume Duck in Tennessee.

1843

Francia e Regno Unito riconoscono per la prima volta l’indipedenza di uno Stato non europeo: il Regno delle Hawaii.


1912 

L'Albania dichiara l'indipendenza dall'Impero Ottomano.


1990

Margaret Thatcher si dimette dalla guida del Partito conservatore e da primo ministro del Regno Unito. 


2020
Papa Francesco nomina il primo cardinale afroamericano, Wilton Gregory attuale arcivescovo di Washington, D.C.


Piccola, grande Riflessione

 Cosa è stata Roma

Per sei secoli, dal 200 a.C. al 400 d.C., lo Stato romano costituì una delle entità politiche più vaste e più durature del mondo. Al suo culmine, l'Impero Romano si estese dal mar Rosso all'oceano Atlantico, dai deserti roventi dell'Africa settentrionale alle turbinose brume della Scozia. Il territorio una volta governato da Roma è ora suddiviso in oltre venti Stati nazionali, ancora in competizione tra di loro; la popolazione ammontava probabilmente a 50-60 milioni di persone. Al suo centro si trovava il mar Mediterraneo che, una volta liberato dai pirati da (Ottaviano) Augusto verso la fine del I secolo a.C. rese possibili trasporti relativamente economici e comunicazioni altrettanto agevoli tra le città che erano fiorite tutt'intorno alle sue coste. E per quasi tre secoli gran parte delle regioni dell'Impero Romano non conobbero la guerra; era un'oasi di pace in una storia mondiale consacrata alla lotta.

Keith Hopkins

Storico e sociologo. È stato professore di storia antica presso l'Università di Cambridge dal 1985 al 2000.

1934 - 2004

domenica 27 novembre 2022

Riflessioni sulle "calamita' naturali" dell'ing. Luigi Cannelle

 Riflessioni sulle "Calamita' Naturali": 

la fragilità del nostro territorio, dal punto di vista idrogeologico, la pericolosità sismica, la presenza di vulcani, imporrebbero una maggiore attenzione nell'ambito della attività di "Prevenzione". Tutelare l'ambiente, bonificare i territori dissestati, verificare la Vulnerabilità del patrimonio edilizio esistente e mettere in atto gli interventi strutturali necessari, formare le persone per gestire le situazioni di emergenza, significa fare "Prevenzione". Purtroppo, dopo un evento calamitoso, superata la fase di emotività, il problema viene rimosso fino al prossimo dissesto che coglierà tutti di sorpresa con ciclica inesorabile puntualità. Saranno effettuati molti discorsi di circostanza, saranno dichiarati gli "Stati di Calamità", saranno proclamati i soliti reiterati impegni e ci commuoveremo per le vittime del nuovo "inaspettato disastro".

 Nella mia memoria emergono i drammatici ricordi delle principali "Calamità" indotte dal comportamento umano:

-9 ottobre 1963 (disastro del Vajont);

-4 novembre 1966 (alluvione di Firenze); 

-5 maggio 1998 (Sarno); 

-1 ottobre 2009 (Giampilieri-Scaletta Zanclea); 

- novembre 2013 (Olbia-Uras). 

Oggi 27 novembre 2022 assistiamo con dolore al tragico evento che ha colpito gli abitanti di Ischia.

Ing. Luigi Cannella

Medio Evo e Castelli. Riflessioni sulla natura e sul territorio che raramente sappiamo leggere ed interpretare (5)

Tra il Trecento/Quattrocento il Castello di Calatamauro

fu dei Peralta. Fu loro pure l'intera Val di Mazara.

La vicenda di una famiglia nobiliare (1)

Per conoscere la vicenda storica del territorio dove fra XV e XVI si insedieranno i primi nuclei arbëreshe, fondatori di Kuntisa, è quasi inevitabile e comunque opportuno iniziare -storicamente- a conoscere chi sono stati i Peralta per pervenire successivamente ai Cardona.  Conviene pure soffermarsi sul ruolo e le funzioni del  Castello di Calatamauro. 

L'insediamento degli  arbëreshe in questa parte di Sicilia fu determinata dall'allora vigente regime feudale-territoriale di fine Medio-Evo e dalle esigenze dell'allora influente famiglia Peralta che dominava nell'intero "vallo di Mazara" e, in decenni successivi ed ormai all'inizio della Modernità, dalle ulteriori esigenze politico-feudale  dei Cardona. 

Ruderi del Castello di Calatamauro,
già fortezza e presidio militare
durante il periodo bizantino


Detto in altri termini, i presupposti di quell'insediamento di profughi greco-albanesi in questa parte della Sicilia furono determinati da ragioni, diremmo oggi, politiche perseguite dalla monarchia spagnola degli aragonesi nell'ambito del bacino mediterraneo ed inoltre dalle esigenze socio-economiche di ripopolamento delle aree feudali sul territorio della Sicilia, conseguenti alla cacciata di migliaia e migliaia di ebrei voluta dalla monarchia iberica. I presupposti invece sulle situazioni ambientali-locali furono creati dai Peralta e l'effettiva accoglienza-insediamento degli arbêreshe fu resa possibile ed operante dai Cardona.

La storiografia dei nostri giorni ha eliminato molte delle ricostruzioni quasi fantasiose tramandateci dal passato sulle reali motivazioni di insediamento in quest'angolo del Val di Mazara dei primi nuclei degli arbêreshe arrivati dalle sponde orientali dell'Adriatico e alcuni da isole dell'Egeo. 
Sullo sfondo di questa non molto diffusa lettura sulle origini di Contessa, un ruolo non secondario l'ha avuta la presenza ai margini del Val di Mazara del Castello di Calatamauro, sito peraltro non distante dal Castello di Giuliana, pure questo appartenuto ai Peralta.

Avremo modo, nel lungo termine, di far luce sui secoli antecedenti l'arrivo degli "albanesi" quando cominciarono a crearsi le condizioni e le motivazioni di ordine politico-economiche per il loro successivo insediamento ai margini della Valle di Mazara.

 Su questa impostazione che ci proponiamo di seguire avranno quindi notevole rilievo i Peralta e il Castello di Calatamauro e poi, in seguito, i Cardona.   Fortunatamente la storiografia territoriale degli ultimi decenni sui Peralta e sui Cardona è abbondante e abbastanza diffusa. Ad essa attingeremo per la nostra impostazione, a cui daremo ancora una impostazione storiografica e narrativa generale, che investe la vicenda del Regno di Sicilia. I Peralta ed i Cardona ebbero infatti ruoli rilevanti all'interno delle vicende di quel Regno

La politica. A che punto siamo

Secondo Giannelli







Ischia e territori. Le responsabilità sono del "cambiamento climatico" e non solo di esso

Morte e paura ad Ischia

Riprendiamo dal Corriere della Sera:

Del «piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici» neanche l’ombra. Siamo gli unici in Europa a non averlo ancora presentato. A Casamicciola in sei ore sono caduti 126 millimetri di pioggia, record da vent’anni. 
Un fenomeno estremo, che però non attenua le responsabilità e l’inerzia con cui il Paese pianifica e realizza interventi di «messa in sicurezza». 
Occorrono immediate «strategie di resilienza», le definisce il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. Perché anche ipotizzando «che spegnessimo oggi, d’incanto, tutte le fonti climalteranti nel mondo, dovremmo convivere almeno 30 anni con l’emergenza climatica».

Alle radici del Cristianesimo


Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 
 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003) 

2. La SACRA SCRITTURA NELLA CHIESA LOCALE

Incontrare la Parola fatta carne a partire dalle "parole" della Bibbia

                *   *   * 

Sacra Scrittura e predicazione 

12)  La collocazione naturale della predicazione nella Liturgia

Proprio per la sua natura di evento della Parola, la predicazione trova il suo più naturale contesto nell'assemblea liturgica, e in particolare nella Divina Liturgia. Ciò significa che le nostre comunità locali dovranno prestare particolare cura perché in essa non venga meno il momento e la qualità della predicazione, soprattutto durante la sinassi domenicale., "culmine e fonte" di tutta la vita della Chiesa, che è celebrazione integrale della Parola.

Tutti coloro ai quali, a norma del diritto (CCEO cann. 667-616), è affidato il ministero della predicazione, ricordino che l'omelia è vero e proprio atto liturgico (CCEO, can. 614, &1) e pertanto deve essere preparata con ogni cura, nel clima della preghiera e dedicando tutto il tempo necessario alla sua stesura; essa deve poi essere tenuta, nell'ambito della Divina Liturgia, con la maggior frequenza possibile, non solo domenicale (CCEO, can 614,&2), e con dignità e sobrietà.

Oggetto dell'omelia siano i testi scritturistici effettivamente proclamati, nella loro completezza. Non ci si limiti, pertanto, a commentare il Vangelo del giorno, ma si tengano anche nel debito conto le letture apostoliche e i testi innografici.

Nelle predicazioni si abbia cura di approfondire, gradatamente ma inninterrottamente, l'intero mistero della fede e della vita cristiana (cfr. CCEO can. 616). In modo speciale ciò sia fatto nell'omelia, che spesso per molti fedeli rappresenta l'unica occasione di mistagogia regolare.

Almeno una volta ogni anno si tenga in ogni parrocchia un corso di esercizi spirituali per tutti i parrocchiani, invitando a prendervi parte anche le comunità religiose che vivono nell'ambito territoriale della parrocchia (cfr. CCEO, can. 615). Tali esercizi spirituali  abbiano un tono spiccatamente biblico e siano tenuti in orari che favoriscano realmente la partecipazione degli adulti. 

La Parola e la comunità

13) La lectio divina "forma" della preghiera personale

L'incontro personale con Cristo, Parola fatta carne, e con il suo Spirito vivificante, fine della lettura ecclesiale della Scrittura.

 Perchè la fede nasca, cresca e giunga a pienezza è fondamentale che ogni credente si ponga costantemente e radicalmente in ascolto della Parola di salvezza, in particolare attraverso un contatto personale e quotidiano con le Sacre Scritture, contatto possibilmente non limitato alla sola partecipazione alla Liturgia della Chiesa.

 La fede, perciò, si alimenta nella preghiera, ossia nel dialogo orante con Dio reso possibile dalla sua iniziativa di amore (Dio "parla") e dalla sua attenzione alle nostre gioie e alle nostre sofferenze (Dio stesso "ascolta").

Questo misterioso incontro dialogante tra Dio e l'uomo è giunto a pienezza ed è divenuto universalmente possibile nel Figlio. E' perciò in Cristo, alla sua scuola e in comunione con lui che noi impariamo a pregare veramente. E' nell'incontro personale con Lui che impariamo a rivolgerci al Padre chiamandolo: "Abba".

La Chiesa sa che l'incontro con lui avviene anzitutto nella partecipazione al culto del Corpo mistico integrale, ossia nella Liturgia, ma che tale incontro va prolungato e al tempo steso reso possibile e inverato nell'incontro di ogni credente con Cristo nella preghiera personale.

Tra le diverse espressioni della preghiera personale, a più riprese il Santo Padre Giovanni Paolo II ha sottolineato nel suo pontificato l'eminenza e l'esemplarità della lectio divina. Tale termine, pur essendo stato coniato dalla tradizione occidentale, esprime in realtà un'esperienza comune a tutte le Chiese, sia d'Oriente che d'Occidente.

Conscie del fatto che "l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo stesso" le chiese hanno sempre favorito una lettura orante delle Sacre Scritture tesa all'incontro personale con il Cristo Signore delle nostre vite. Tale lectio divina ha inizio con 'invocazione dello Spirito Santo -come ogni autentica preghiera cristiana- affinché la nostra lettura assidua e attenta dei testi scritturistici  ci porti a discernere la volontà di Dio in essi contenuti, fino a operare  una vera e propria meta, ossia a mutare la nostra visione e il nostro atteggiamento più profondi verso Dio, gli esseri umani e ogni realtà creata. E' questo che l'apostolo allude quando invita ad assumere i "sentimenti (phronein; cfr Fil2,5)  e il "pensiero (noùs cfr 1 Cor 2,16) di Cristo. La Tradizione parla in tal senso dell'acquisizione dei "sensi spirituali". Infine, la lectio divina si compie nell'adorazione silenziosa del Signore nel nostro cuore.

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L'oggi del terzo millennio


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La pensa così ...                                                              =  =  =  =


A poco a poco ci siamo abituati a sentire e a vedere, attraverso i mezzi di comunicazione, la cronaca nera della società contemporanea, presentata quasi con una soddisfazione perversa, e ci siamo anche abituati a toccarla e a sentirla attorno a noi e nella nostra stessa carne. Il dramma è nella strada, nel quartiere, in casa nostra e, perché no, anche nel nostro cuore. Conviviamo con la violenza che uccide, che distrugge famiglie, attizza guerre e conflitti in tanti Paesi del mondo. Nel nostro cuore conviviamo con l'invidia, con l'odio, con la calunnia, con la mondanità. Ci schiaffeggia la sofferenza di innoccenti e pacifici; il disprezzo dei diritti delle persone e dei popoli più fragili non lonano da noi; il dominio del denaro, con i suoi effetti demoniaci come la droga, la corruzione, la tratta di persone -perfino di bambini- insieme alla miseria materiale e morale, è moneta corrente. Anche la distruzione del lavoro decoroso, le emigrazioni dolorose e l'assenza di futuro si uniscono a questa sinfonia. Nemmeno i nostri errori e peccati in quanto Chiesa restano fuori da questo grande panorama. Gli egoismi più personali giustificati, e non per questo meno gravi, l'assenza di valori etici dentro una società che crea metastasi nelle famiglie, nella convivenza nei quartieri, nei paesi e nelle città, ci parlano della nostra limitatezza, della nostra debolezza e della nostra incapacità ad alterare questa lista interminabile di realtà distruttrici....

Papa Francesco, 

Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio, 

Nt. 17-12-1936

Era il 27 Novembre

1095

Papa Urbano II convoca la Prima Crociata al Concilio di Clermont.

1895 
Alfred Nobel sottoscrive il proprio testamento, con il quale istituisce i riconoscimenti oggi noti come Premio Nobel.

1912
La Spagna dichiara un protettorato sulle coste settentrionali del Marocco.

1941
Con la Resa di Gondar, l’Italia perde l’Africa orientale.

1957 
Guerra Fredda: il primo ministro indiano Jawaharlal Nehru si appella a Stati Uniti ed Unione Sovietica per cessare i test nucleari e iniziare il disarmo nucleare, dichiarando che una tale azione “salverebbe l’umanità dal disastro finale”.

1965
Guerra del Vietnam: Il Pentagono dice al presidente statunitense Lyndon B. Johnson che, per far sì che le operazioni pianificate abbiano successo, il numero di soldati americani in Vietnam deve essere incrementato da 120.000 a 400.000.

2005
Il fiume Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri, livello record secondo solo ai 12 metri e 41 centimetri del 1986.

2008
Attacchi terroristici in India, un italiano morto e altri 7 in ostaggio