Dall'Astronomia delle origini
alla Scienza dei nostri giorni
Nei giorni in cui la Nasa si accinge alla prima missione di prova del razzo Sls (Space Launch System) per la missione che, alla fine, nel 2024 o forse nel 2025, dovrà portare degli astronauti sulla Luna e, in prospettiva, successivamente, su Marte, stiamo riportando sul Blog una serie di pagine con riflessioni e raffigurazioni (facili) sullo stato della "Scienza", di cui negli ultimi decenni l'uomo ha saputo fare tesoro.
Per quanto ne sappiamo i prelievi degli astronauti dell'allora "missione Apollo" avevano -tra tanti- lo scopo di assegnare un'età precisa ai vari tipi di rocce lunari che con i loro 4-6 miliardi di anni sono poi serviti per meglio stabilire l'età minima del "sistema solare" e conseguentemente del "sistema planetario".
Alcuni pianeti del sistema solare (Mercurio e Marte) sono stati finora fotografati dai satelliti artificiali Mariner e Viking, ma nulla si sa di Venere la cui atmosfera ha fatto tacere al primo impatto le apparecchiature dei satelliti inviati per studiarne il suolo. Gli studi, quelli più analitici, su Giove e Saturno necessitano ancora di approdare a dati perfettamente interpretabili. Urano e Nettuno, ad oggi, non sono alla portata delle indaggini satellitari, anche se da tempo (dagli anni '80 del Novecento) sono stati avvicinati da sonde Voyager.
Esistono in più università del pianeta settori specialistici di studi sulla "fisica stellare" e di ricerche circa la costituzione della Galassia entro cui la nostra Terra è compresa. Queste istituzioni universitarie operano in forza delle tecniche di osservazione e grazie a super-veloci calcolatori elettronici. Per quanto possiamo intendere, da profani, i migliori e preferibili campi da cui si ottengono dati comprensibili per lo studio sono quelli che colgono -con le osservazioni infrarosse- le fasi di nascita e quelle finali di una stella, entro cui si possono cogliere gli embrioni stellari.
Circa lo studio della Galassia, ed eventualmente di altre Galassie, ad oggi pare che le capacità e le possibilità dell'uomo sono piuttosto limitate. Sappiamo che il nucleo, la parte centrale della nostra Galassia, sprigiona enormi quantità di energia, di cui si ignora l'origine. Sappiamo ancora che negli immensi spazi interstellari esistono "gas atomici", grandi quantità di molecole (comprese quelle che stanno alla base dei composti organici complessi e che stanno alla base della vita sulla Terra).
(Segue)
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