Dove stava
la Mafia di paese e di campagna
Negli anni cinquanta del Novecento ciascun personaggio che sovraintendeva al vecchio mondo delle campagne aveva denominazioni e ruolo diversi.
I contadini stante le distanze fra centri abitati e feudi a cui accudire non sempre la sera tornavano nei paesi (i c.d. centri abitati). Le grandi (estese) proprietà di origine feudale possedevano vasti stuoli di personale salariato stabile e ciascun soggetto possedeva una qualifica in relazione ai servizi svolti entro una sorta di organigramma gerarchizzato (curatoli, garzoni, vaccari, ...).
La figura del soprastante, per esercitare il ruolo di potere sui vasti territori sottoposti alla sua vigilanza, si serviva di un nutrito numero di "campieri", gente che si muoveva lungo i feudi "a cavallo", bene armata. Se la figura del soprastante proveniva dalle file della Mafia siciliana (da quella di zona), i campieri erano nient'altro che "banditi", gente fuori legge e gente di malaffare associata che sapeva usare coltelli ed altre armi ai danni di chi non rispettasse l'assetto mafioso sul territorio.
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