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martedì 31 marzo 2020

Contessa Entellina oggi. Chiusi bar e negozi, aperti alimentari e banche

In Sicilia













La situazione nell'Isola, alle 17 di oggi martedì 31 marzo, in merito all'emergenza Coronavirus, per come viene comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale è sintetizzata nel quadro che sopra riportiamo e che qui di seguito articoliamo.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 15.634. Di questi sono risultati positivi 1.647 (+92 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.492 persone (+84).
Sono ricoverati 575 pazienti (+16 rispetto a ieri), di cui 72 in terapia intensiva (-3), mentre 917 (+68) sono in isolamento domiciliare, 74 guariti (+3) e 81 deceduti (+5).

Su cosa possiamo soffermarci ?
1) Ieri sera ci è capitato di assistere al programma Tv settimanale "Report". Abbiamo capito che se il coronavirus dovesse dilagare nella nostra regione il disastro sarebbe enne volte superiore a quanto accaduto in Lombardia. 
Qui da noi manca tutto: dalle attrezzature sanitarie alle mascherine e pure alle professionalità. Se abbiamo ben capito il denaro (oltre che sottratto alla sanità per altre sfere) è in buona parte servito fino a ieri a creare una infinità schiera di reparti ospedalieri e conseguentemente di primari ,,, e ci fermiamo qui. 
Non parliamo delle misure di prevenzione al personale.
Il programma avrebbe dovuto essere visionato da tutti i siciliani. Evitiamo assolutamente di cadere nella rete del coronavirus. 
Non ci salverà nessuno ! o quasi.
2) Dice Musumeci: «L'emergenza Covid-19 ha procurato effetti gravi sul tessuto produttivo e le fasce più deboli in Sicilia: è una emergenza mai vista. E’ una congiuntura economica da guerra, non conosciamo durata e contorni. Il rilevante indebitamento ereditato e il pesante disavanzo certificato dalla corte dei conti e l’ingessamento delle entrate determinato da accordi della precedente legislatura sono elementi che hanno reso assai complessa la redazione di bilancio e legge di stabilità per il 2020». 
«L'emergenza economica in Sicilia è arrivata al suo picco prima dell’epidemia - ha aggiunto il presidente -. Si registrano effetti molto gravi sul tessuto produttivo e le fasce più deboli della popolazione. Una emergenza imprevista e affrontata e i cui strascischi dovremmo affrontare ancora per molto tempo e diversi anni. 
La Sicilia anche a causa della politiche pluridecennali di scarsa attenzione del Mezzogiorno registrava una assai flebile ripresa e adesso affronta una congiuntura economica da guerra di cui non conosciamo durata e contorni. 
Il rilevante indebitamento ereditato e il pesante disavanzo certificato dalla corte dei conti e l’ingessamento delle entrate determinato da accordi della precedente legislatura sono elementi che hanno reso assai complessa la redazione di bilancio e legge di stabilità per il 2020. La crisi giunge su una regione economicamente provata e deve affrontare emergenza e piano di ripresa economica che vuole redigere con il contributo di tutte le forze politiche, le organizzazioni sociali e di categoria».
3) Ci pare di capire che Musumeci voglia mettere le mani avanti. Se il coronavirus dovesse dilagare e raggiungere livelli del tipo lombardo -pare voglia dire in un certo senso-: "Non avremo ciò che ... servirebbe". 
Però -diciamo noi- per consolarci abbiamo un numero di primari ... infinito.
A Contessa
La giornata è trascorsa con un buon tempo, assolata. In paese c'è stato (lungo gli assi -in un certo senso paralleli- Via Morea/Via Scanderbergh più movimento del solito. La gente in questo periodo, con le buone giornate, ha da svolgere abbastanza impegni nei campi.
Tutti in paesi hanno parenti emigrati ed i contatti con chi sta in Germania, in Francia, in Svizzera sono abbastanza frequenti. In questi Paesi esteri l'epidemia sta pure lì raggiungendo livelli non troppo distanti da come è capitata da noi, in Italia. 
Le telefonate con i parenti servono pure a confrontare l'approccio estero e quello siciliano (quello che stando al programma Report ci trova impreparati su più fronti).
Cosa altro riferire su una piccola comunità che al di là dell'attuale "stasi" finalizzata al rispetto dell'obbligo/necessità dello stare il più possibile in casa, è -da decenni- "naturalmente" piccola oltre che nelle parvenze, anche "deserta" ? "spopolata"?
1) Ci viene riferito di un prossimo cantiere scuola per disoccupati per ri-mattonare la via Albania.
2) Ed ancora che nei prossimi giorni una telecamera-mobile svolgerà a cura dei Vigili Urbani servizio -per un mese- nelle vie:
Nicolò Barbato - Strada Provinciale 12 e 98 - c.da Giarruso - Via Morea - P.zza Umberto - Piazza Matrice - Via Merendino - Via Plescia - P.zza della Repubblica.

Emergenza Coronavirus. Mette in evidenza che la Sanità va tolta alle regioni e affidata allo Stato Centrale


ll Sindaco di Brescia Del Bono invita a ripensare la sanità lombarda. E si chiede: “esiste ancora il servizio sanitario nazionale?” .

(da Il Messaggero)


Iniziativa Presidenza Consiglio. Vengono anticipati 4,3 miliardi ai comuni per aiutare i bisognosi (a parte i 400 milioni gestiti dalla protezione civile)

Il Viminale (Ministero degli Interni) eroga da subito l'anticipo del 66% di quanto previsto ai Comuni per il Fondo di solidarietà comunale
La cifra complessiva è 4,3 miliardi di anticipo rispetto alla scadenza prevista per maggio.

Il presidente del Consiglio, già due giorni fa, ha precisato: ""Abbiamo superato 10mila vittime, è un numero che ci colpisce. Si allarga la ferita nella nostra comunità nazionale, per questo permettetemi di esprimere vicinanza alle famiglie dei familiari". ...
I soldi del Fondo di solidarietà comunale
non sono erogazioni in più di quanto
lo Stato devolve annualmente ai
comuni.

Il PEG (Piano esecutivo di gestione) 

è un documento di programmazione 
annuale, che definisce gli obiettivi di ciascun 
servizio comunale e assegna le risorse 
finanziarie umane e strumentali necessarie
 al raggiungimento dei suddetti obiettivi.

Verosimilmente i Comuni quest'anno dovranno
destinare maggiori risorse per
aiutare le fasce più deboli della società
che dal coronavirus si vedranno
ridurre i loro già ridotti redditi.
Il Peg per la solidarietà alle famiglie
dovrà essere più robusto che negli
anni passati.
"Lo Stato c'è",  continua Conte, "abbiamo lavorato oggi con il ministro Gualtieri a un provvedimento di grande impatto. Coinvolgiamo i sindaci che sono le prime sentinelle sulle esigenze dei cittadini. Abbiamo appena firmato un Dpcm che dispone la possibilità di usufruire, in anticipo rispetto a fine maggio, di 4,3 miliardi del fondo di solidarietà nazionale" spiega il premier, annunciando che a questi fondi si aggiungono altri 400 milioni (di cui riferiamo in altra pagina del Blog).
"Vi chiedo di comprendere il nostro sforzo. La macchina dello Stato richiede procedimenti complessi, stiamo facendo l'impossibile".

I 4,3 miliardi non sono soldi in più per la finalità untile al critico tempo del coronavirus. Si tratta di semplice "anticipazione" dei fondi ordinari che annualmente transitano dal Bilancio dello Stato a quelli dei singoli Comuni.
Invece di arrivare a fine maggio -come dovrebbe avvenire- arriveranno in questi giorni.

Cosa diversa sono i 400milioni della Protezione Civile, di cui trattiamo in altra pagina del blog.

Interventi di Protezione Civile. Contributo pari a 400 milioni di euro per interventi dei Comuni di solidarietà alimentare


Ordinanza di Protezione Civile n. 658 recante “Ulteriori interventi di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”

risorse interventi solidarietà alimentare

Premessa

L’Ordinanza in oggetto nasce dall’esigenza forte e urgente di assicurare, in via emergenziale, risorse per interventi di solidarietà alimentare sul territorio.
Trattandosi di un’ordinanza di Protezione Civile, con i requisiti propri dello stato di necessità, le misure vanno applicate con l’obiettivo di accelerare  al massimo le procedure di spesa, pur nelle difficoltà operative note che i Comuni vivono a causa dell’emergenza.
In tal senso va letta l’assenza – in norma – di disposizioni su criteri e modalità di erogazione delle misure: assicurare nell’emergenza che i Comuni possano organizzarsi nel modo più vicino a soddisfare immediatamente il bisogno dei propri cittadini in stato di bisogno, anche con mezzi e strumenti già in uso e  in deroga alle ordinarie norme sugli affidamenti.

1.     Inquadramento normativo

L’ordinanza assegna ai Comuni un contributo pari a 400 milioni di euro per interventi di solidarietà alimentare.

Le spettanze per ciascun Comune sono quelle derivanti dal riparto in base ai criteri di cui all’articolo 2 dell’ordinanza stessa e riportate nel suo allegato.
La spettanza, così determinata, andrà contabilizzata nel bilancio di ciascun ente locale attraverso, se necessario, una variazione di bilancio a titolo di “misure urgenti di solidarietà alimentare” ( articolo 1 comma 1 dell’ Ordinanza ).

Gli enti locali, in esercizio provvisorio, in base all’articolo 1 comma 3 dell’Ordinanza potranno procedere (la disposizione parla di “autorizzazione”) ad una variazione di bilancio con delibera di Giunta. 
L’Ordinanza assegna al Ministero dell’Interno, entro il 31 Marzo p.v., la competenza al pagamento, a ciascun Comune, delle suddette spettanze.

Non è previsto un termine per l’utilizzo di tale risorse in capo ai Comuni, né obbligo di rendicontazione a terzi di quanto  speso.

I Comuni, oltre ad utilizzare le risorse di cui all’Ordinanza, possono destinare all’attuazione di misure urgenti di solidarietà alimentare anche eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura anche di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali dove far confluire le donazioni. Tali donazioni sono defiscalizzate come previsto dall’articolo 66 del DL N. 18/2020 in corso di conversione.

2.     Misure
Cosa possono acquistare i Comuni :
a)     buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco che ciascun Comune dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale. 
A tal fine si rileva che:
ü  possono utilizzarsi titoli legittimanti all’acquisto già in uso presso l’Ente ad esempio per i voucher sociali, ovvero acquistare buoni pasto utilizzabili per il servizio sostitutivo di mensa ovvero esternalizzare – senza necessità di procedura ad evidenza pubblica – tale attività a terzi soggetti idonei alla realizzazione e distribuzione dei titoli legittimanti all’acquisto per i beneficiari,  etc.
ü  l’individuazione degli esercizi commerciali non è soggetta a nessuna procedura standardizzata, sempre per consentire, nell’emergenza, ai Comuni,  la massima flessibilità di azione amministrativa. Può quindi procedersi a convenzioni  direttamente con esercizi commerciali che hanno manifestato interesse così come può procedersi con elenchi “aperti”, senza scadenza, per raccogliere adesioni da parte degli stessi.

b)     generi alimentari o prodotti di beni di prima necessità
Gli acquisti che i Comuni possono fare non sono assoggettati alle procedure del Codice degli Appalti decreto legislativo n. 50/2016

I Comuni, per l’acquisto e la distribuzione dei beni di cui sopra possono avvalersi degli Enti del Terzo Settore.
Nell’individuazione del fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare realizzate nell’ambito del Programma Operativo del Fondo di aiuti Europei agli indigenti (FEAD). Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rende disponibile l’elenco delle organizzazioni partner del succitato Programma Operativo.
Non sono disposte restrizioni agli spostamenti del personale degli Enti del Terzo Settore e dei volontari coinvolti.

3.     Individuazione beneficiari
Ferma restando la discrezionalità degli Enti Locali, si sottolinea che l’Ordinanza non prescrive l’obbligo di approvare atti di indirizzo della Giunta Comunale, in merito ai criteri per l’individuazione della platea di beneficiari delle misure di cui trattasi.
La competenza in merito all’individuazione della platea dei beneficiari ed il relativo contributo è – dall’Ordinanza – attribuita all’Ufficio dei Servizi Sociali di ciascun Comune.
L’ufficio individua la platea tra:
ü  i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno
L’ufficio darà priorità a quelli non assegnatari di sostegno pubblico ( RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale).
Si rileva che ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico al reddito, ma nell’attribuzione del contributo  dovrà darsi priorità a chi tale sostegno non lo riceve.
Si ritiene possibile, tra le varie modalità, procedere con semplici modelli di autocertificazione che consentano la richiesta di accedere celermente alle misure del decreto, ai possibili aventi diritto.
Tra le varie modalità, è consentito l’accesso alle misure attraverso avviso aperto e a scorrimento dei richiedenti aventi diritto fino ad esaurimento delle spettanze o delle risorse comunque disponibili. 

In merito al criterio del relativo contributo, si ritiene possibile che gli Uffici procedano con criteri meramente proporzionali, ad esaurimento fondi.
Si suggerisce all’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune, infine, di rilasciare formale certificazione con un numero univoco di progressione ai beneficiari delle misure, idonea ad un loro riconoscimento da parte degli esercenti degli esercizi commerciali.      
Roma, 30 Marzo 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti vari

Annalisa Chirico, giornalista e scrittrice
Il premier ungherese Orban esagera ma neanche la democrazia italiana sta tanto bene: un governo che governa da settimane per decreto, libertà amputate con un Parlamento di fatto sospeso e un premier, mai eletto in un’assemblea, che ha una legittimazione democratica pari a zero.

Emiliano Fittipaldi, giornalista de L'Espresso
Salvini: "Poteri speciali a Orban per il virus? Saluto con rispetto la scelta del parlamento ungherese, eletto democraticamente". Anche Mussolini e Hitler ottennero pieni poteri da parlamenti eletti democraticamente. Salvini è un post-fascista pericoloso. Non dimentichiamolo mai.

Carlo Cottarelli, economista
Orban ottiene i pieni poteri in Ungheria. L'Italia sconfisse brigate rosse e terrorismo nero negli anni '70 e '80 restando un paese democratico. L'Italia batterà il coronavirus restando un paese democratico.

Giancarlo Loquenzi, giornalista
Non capisco, Salvini e Meloni si sono lamentati per settimane dello strapotere del Governo, del poco ascolto concesso alle opposizioni, del diritto dei parlamentari di discutere e votare. Poi il parlamento ungherese chiude e Orban prende i pieni poteri e va tutto bene?

Enrico Borghi, parlamentare pd
Siamo arrivati anche a questo: Salvini, per attaccare il governo, elogia il modello svizzero sostenendo che la “si stampa moneta”. E gli Svizzeri lo correggono: No, in Svizzera i soldi non piovono dal cielo

Carlo Calenda, parlamentare Europeo
Con Beppe Sala⁦, Giorgio_Gori, S. Bonaccini, Giovanni Toti, Luigi Brugnaro ⁩ e altri abbiamo preso una pagina della ⁦faznet per parlare ai tedeschi perché ricordino come dovrebbe comportarsi un grande paese durante un’emergenza.
Come ho detto chiaramente, i dati di laboratorio sull'efficacia del Plaquenil sono un PUNTO DI PARTENZA E NON UN PUNTO DI ARRIVO. In mancanza di studi clinici è sbagliato assumere questo farmaco, anche perché poi non è disponibile per chi ne ha davvero bisogno.



31 Marzo

Il 31 Marzo 1889
Viene inaugurata la Torre Eiffel, simbolo della città di Parigi. 

La Torre Eiffel è stata costruita in poco più di due anni. Venne completata nel 1889 e inaugurata il 31 marzo dello stesso anno in occasione dell’esposizione universale. La sua costruzione era legata all’idea di commemorare l’indipendenza francese, ad un secolo dalla rivoluzione francese, che avrebbe cambiato per sempre la storia della Francia.

Prende il nome dal suo creatore, Gustave Alexandre Eiffel. La sua collocazione in città, venne vista negativamente da quasi tutti i parigini, perché considerata inadatta alla città. Fu contestata anche dall’elitè artistica e culturale del tempo, per la sua costituzione nel materiale di ferro, poco adatto ad una città raffinata e classica come Parigi. L’idea era quella di distruggere la torre alla fine dell’esposizione universale. Nel 1909 rischiò seriamente la demolizione, ma venne salvata perché rappresentava un’ottima piattaforma per posizionare le antenne delle varie radio.

Nel corso del tempo, i parigini si sono resi conto di non poter più rinunciare a questa struttura storica, divenuta ormai simbolo di Parigi e meta di tantissimi turisti nel mondo.

lunedì 30 marzo 2020

Appello all'Europa. In margine al discorso di EDI RAMA

Dopo l'esempio dato dall'Albania e dal suo Primo Ministro Edi Rama, è il momento di far sentire la voce degli uomini liberi e autenticamente europeisti. Bastano pochi minuti per firmare il seguente appello e per condividerlo con i tuoi amici:

APPELLO ALL'EUROPA-IN MARGINE AL DISCORSO DI EDI RAMA


 FONDAZIONE UNIVERSITARIA « FRANCESCO SOLANO »



piggiare qui sotto




Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti vari

Tommaso  Monacelli, professore di economia
Un conto è chiudere una regione di 60mln di abitanti (Hubei) con il resto della Cina che lavora e produce per mantenerla. Un altro e’ mettere in quarantena un *intero* paese di 60 mln di abitanti.
Chi lo mantiene?

Antonio Nicita, professore di Politica Economica
Chiederò ad agcom, al Consiglio di martedì, una urgente valutazione degli esiti dei richiami e degli atti di indirizzo già rivolti alle emittenti tv e ad alcune trasmissioni sulle modalità di trattazione/spettacolarizzazione in tv dell’informazione sul tema Coronavirus.

Matteo Renzi, già premier
Ho letto le critiche e ho visto tanta ipocrisia. Non ho chiesto di riaprire oggi ma ad aprile e di pensare adesso a come riaprire. Diversamente arriviamo in ritardo all'appuntamento con l'emergenza economica almeno come siamo arrivati in ritardo su quella sanitaria.

Vittorio Feltri, giornalista
Complimenti a Edi Rama, premier albanese: parla italiano meglio di Di Maio.

Paolo Becchi, filosofo e accademico
Ti dicono di disinfettarti e nei supermercati non trovi nulla per farlo. Nei supermercati non si trova neppure più lievito e farina. E neppure latte a lunga conversazione. Anche la pasta scarseggia. Oltre che di virus dobbiamo anche morire di fame?

Davide Serra, imprenditore, finanziere
Sono 20 anni che cresciamo meno di tutti: 20% meno di Spagna e Portogallo. La responsabilita’ è al 100% solo nostra:
1) Politici mai fatto niente nella vita
2) Burocrazia ridicola
3) Sistema giudiziario inadatto
3) Evasione fiscale
4) Mafia e Corruzione.
EU una scusa da bambini !

Laura Boldrini, già presidente della Camera dei deputati
Orban col pretesto dell’emergenza sanitaria assume i pieni poteri e inizia a trasformare l'Ungheria in dittatura. Misure di enorme gravità su cui l’Ue deve subito prendere seri provvedimenti. In questo momento si dovrebbe combattere contro il CoronaVirus non contro la democrazia.

Ritorno alla Costituzione. Con decreto legge (da esaminare in Parlamento) si procede per sconfiggere il coronavirus

È stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (25 marzo 2020) il Decreto Legge n. 19 recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19”. E' il Decreto che consentirà al Governo di estendere alcune o tutte le misure restrittive sino ad ora adottate per fronteggiare l’emergenza di diffusione del Coronavirus “Covid-19”. 
Fino alla pubblicazione della Gazzetta le norme restrittive di diritti costituzionali erano operanti al di fuori dell'Ordinamento, con semplici ordinanze del premier. 
Tra le misure contenute nel Provvedimento, una delle principali è quella di demandare, proporzionalmente all’emergenza in atto, al Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con i Presidenti delle Regioni la possibilità di prolungare (per un massimo di 30 giorni e fino al termine massimo del 31 luglio 2020 stabilito dal Cdm. il 31 gennaio 2020) le seguenti misure, di cui molte già in vigore:
  • limitazione della circolazione delle persone, anche prevedendo limitazioni alla possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora se non per spostamenti individuali limitati nel tempo e nello spazio o motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni;
  • chiusura al pubblico di strade urbane, parchi, aree gioco, ville e giardini pubblici o altri spazi pubblici;
  • limitazioni o divieto di allontanamento e di ingresso in territori comunali, provinciali o regionali, nonché rispetto al territorio nazionale;
  • applicazione della misura della quarantena precauzionale ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva o che rientrano da aree, ubicate al di fuori del territorio italiano;
  • divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus;
  • limitazione o divieto delle riunioni o degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
  • limitazione o sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni altra forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo, ricreativo e religioso;
  • sospensione delle cerimonie civili e religiose, limitazione dell’ingresso nei luoghi destinati al culto;
  • chiusura di cinema, teatri, sale da concerto sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi o altri analoghi luoghi di aggregazione;
  • sospensione dei congressi, di ogni tipo di riunione o evento sociale e di ogni altra attività convegnistica o congressuale, salva la possibilità di svolgimento a distanza;
  • limitazione o sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati, ivi compresa la possibilità di disporre la chiusura temporanea di palestre, centri termali, sportivi, piscine, centri natatori e impianti sportivi, anche se privati, nonché di disciplinare le modalità di svolgimento degli allenamenti sportivi all’interno degli stessi luoghi;
  • limitazione o sospensione delle attività ludiche, ricreative, sportive e motorie svolte all’aperto o in luoghi aperti al pubblico;
  • possibilità di disporre o di affidare alle competenti autorità statali e regionali la limitazione, la riduzione, la sospensione o la soppressione di servizi di trasporto di persone e di merci, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo, nelle acque interne, anche non di linea, nonché di Trasporto pubblico locale;
  • sospensione dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’art. 2 del Dlgs. 13 aprile 2017, n. 65, e delle attività didattiche delle Scuole di ogni ordine e grado, nonché delle Istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, o di altri analoghi corsi, attività formative o prove di esame, ferma la possibilità del loro svolgimento di attività in modalità a distanza;
  • sospensione dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sia sul territorio nazionale sia all’estero;
  • limitazione o sospensione dei servizi di apertura al pubblico o chiusura dei Musei e degli altri Istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101 del “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio”), di cui al Dlgs.  n. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;
  • limitazione della presenza fisica dei dipendenti negli Uffici delle Amministrazioni pubbliche, fatte comunque salve le attività indifferibili e l’erogazione dei servizi essenziali prioritariamente mediante il ricorso a modalità di “lavoro agile”;
  • limitazione o sospensione delle procedure concorsuali e selettive finalizzate all’assunzione di personale presso datori di lavoro pubblici e privati, con possibilità di esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero con modalità a distanza, fatte salve l’adozione degli atti di avvio di dette procedure entro i termini fissati dalla legge, la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati e la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di specifici incarichi;
  • limitazione o sospensione delle attività commerciali di vendita al dettaglio, a eccezione di quelle necessarie per assicurare la reperibilità dei generi agricoli, alimentari e di prima necessità da espletare con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio;
  • limitazione o sospensione delle attività di somministrazione al pubblico di bevande e alimenti, nonché di consumo sul posto di alimenti e bevande, compresi bar e ristoranti;
  • limitazione o sospensione di altre attività d’impresa o professionali, anche ove comportanti l’esercizio di pubbliche funzioni, nonché di lavoro autonomo, con possibilità di esclusione dei servizi di pubblica necessità previa assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non sia possibile rispettare la distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio come principale misura di contenimento, con adozione di adeguati strumenti di protezione individuale;
  • limitazione allo svolgimento di fiere e mercati, a eccezione di quelli necessari per assicurare la reperibilità dei generi agricoli, alimentari e di prima necessità;
  • specifici divieti o limitazioni per gli accompagnatori dei pazienti nelle sale di attesa dei Dipartimenti emergenze e accettazione e dei Pronto soccorso (Dea/Ps);
  • limitazione dell’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, Residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, nonché agli istituti penitenziari ed istituti penitenziari per minorenni;
  • obblighi di comunicazione al Servizio sanitario nazionale nei confronti di coloro che sono transitati e hanno sostato in zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità o dal Ministro della Salute;
  • adozione di misure di informazione e di prevenzione rispetto al rischio epidemiologico;
  • predisposizione di modalità di lavoro agile, anche in deroga alla disciplina vigente;
  • previsione che le attività consentite si svolgano previa assunzione da parte del titolare o del gestore di misure idonee a evitare assembramenti di persone, con obbligo di predisporre le condizioni per garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio; per i servizi di pubblica necessità, laddove non sia possibile rispettare tale distanza interpersonale, previsione di protocolli di sicurezza anti-contagio, con adozione di strumenti di protezione individuale,
  • oltre che l’eventuale previsione di esclusioni dalle limitazioni alle attività economiche di cui all’art. 1 comma 2, con verifica caso per caso affidata ad Autorità pubbliche specificamente individuate.
Il Decreto prevede anche una riduzione dei poteri dei Sindaci, sancendo il divieto di emanare ordinanze contingibili e urgenti, a pena di inefficacia, dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con quanto stabilito dalle misure del Governo centrale.
Si prevede inoltre l’apertura “coatta” per le attività non soggette a sospensione di cui al Dpcm. 22 marzo 2020 per tutta la durata dello stato di emergenza (quindi fino al 31 luglio 2020), imponendo lo svolgimento delle attività, ciò a seguito degli scioperi ventilati nei giorni scorsi che avrebbero compromesso il regolare svolgimento delle attività essenziali al Paese, assicurandone l’effettività e la pubblica utilità con provvedimento del Prefetto assunto dopo avere sentito, senza formalità, le parti sociali interessate.
Vengono modificate anche le sanzioni previste dalla violazione dell’art. 650 del Codice penale, che inizialmente prevedeva l’arresto da 1 a 3 anni e il pagamento di un’ammenda di Euro 206, rimodulando la pena contravvenzionale da ammenda a sanzione amministrativa da Euro 400 a Euro 3.000 (infatti si precisa nella norma “salvo che il fatto non costituisca reato”) applicando la stessa anche per le violazioni delle ulteriori disposizioni di legge. In caso di violazione delle disposizioni mentre si è alla guida di un mezzo è prevista, altresì, la confisca del veicolo e l’aumento fino ad un terzo della sanzione.
L’eventuale apertura delle attività commerciali, contrariamente a quanto stabilito dalle disposizioni di cui al presente Decreto, prevede l’irrogazione della sanzione amministrativa accessoria di chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.