Vivendo il tempo del "coronavirus" in un piccolo paese di provincia.
In Sicilia
La Regione
siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza
alimentare ha messo a disposizione 100 milioni da erogare tramite i Comuni dell’isola.
Musumeci:
«Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a
migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle
immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli
interventi dello Stato, da me più volte sollecitati.
Le
risorse verranno assegnate, in più tranche, a tutti i comuni, che nella
distribuzione dovranno prestare
particolare riguardo alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non
percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra
assistenza economica o sanitaria».
"A questa prima misura abbiamo potuto
procedere in
via amministrativa ed è il frutto della condivisione di tutti i gruppi
parlamentari all'Ars e delle organizzazioni sociali. Adesso bisogna lavorare a
un Bilancio 2020 emergenziale, come abbiamo già concordato nel giro di incontri
di mercoledì e giovedì scorsi. È questo lo spirito unitario, richiamato anche
ieri, nel suo messaggio alla Nazione, dal presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, con il quale dobbiamo lavorare".
Sempre su indicazione della Regione partono da oggi i controlli a campione sui prezzi dei cibi, per il timore di rialzi ingiustificati che possano danneggiare i consumatori in questo momento di crisi.
Il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana inizierà da oggi i controlli.
Sempre su indicazione della Regione partono da oggi i controlli a campione sui prezzi dei cibi, per il timore di rialzi ingiustificati che possano danneggiare i consumatori in questo momento di crisi.
Il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana inizierà da oggi i controlli.
A Contessa
Tutte le attività definite non essenziali sono chiuse.
Dagli uffici pubblici ai cantieri edili (ma pare che qui da noi non ne esistano di aperte da gran tempo).
Lo stop per quanto ci viene riferito riguarda persino il Lotto, Superenalotto e Slot. Sono chiuse per il culto dei fedeli le due Chiese parrocchiali locali.
Colpisce la coda di gente che attende per essere servita fuori dai locali della farmacia e persino nei due negozi-panetteria.
Vige il divieto di praticare sport (anche perchè, a viene riferito, le strutture calcistiche non sono da tempo praticabili. Sono vietate le attività motorie svolte all’aperto, se non nei pressi del proprio domicilio.
Il divieto di assembramento vale, ovviamente, anche per i due circoli che insistono sulla piazza principale del nostro paese, in piazza Umberto. Il mercato periodico quindicinale (alimentare e non) è sospeso ed esiste il divieto alla vendita di alimentare con camion, quello che il venerdì si posizionava nello slargo di piazza Croce.
Da noi, a Contessa, restano aperti quindi l'edicola di Via Croja, la farmacia, i tabaccai, i due punti "alimentari", tutti luoghi dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Sono chiusi gli edifici scolastici e, a proposito di scuola, la ministra della pubblica istruzione Azzolina ha rilasciato la seguente dichiarazione "Sono orgogliosa di come tutto il mondo della scuola italiana, i suoi docenti, i suoi alunni e tutto il personale, abbia reagito ad un evento di questa portata. Sono orgogliosa di tutti voi e vi ringrazio per aver accompagnato ogni decisione, ogni cambiamento, per quanto repentino, con professionalità e umanità".
Riflessione fra l'obbligo di questi giorni dello stare in casa
e la realtà di sempre che vede le nostre strade più che deserte
Viene da chiedere: "Come vive la gente di Contessa questa vicenda di 'isolamento' " ?
La risposta -seppure può apparire paradossale- non è lontana dalla realtà. In pochi ci accorgiamo di questo "obbligo" dello stare in casa. Le strade sono sempre deserte qui.A Contessa siamo ridotti in pochi e tutto ciò che ci sta attorno non è altro che un piccolo mondo antico "agricolo" dove a trattenere qui la poca gente «non è stato il reddito di cittadinanza» nè lo saranno altre iniziative fantasiose del tipo gli slogans elettoralistici "faremo tornare gli emigrati", che sanno come tante altre simili enunciazioni di pessimo vuoto populista.
Il silenzio delle strade c'è stato qui da un paio di decenni e continuerà ad esserci. I provvedimenti governativi di questi giorni di poco stanno incidendo sul modo di vivere nel nostro paesino. Sul blog è da parecchio che scriviamo di paese disabitato, immerso nel silenzio.
Qui da noi servono "iniziative, per richiamare altri abitanti: mettendo a disposizione le case abbandonate o accordando incentivi fiscali, per aziende e nuovi residenti. Come la tassazione ridotta ...".
Servirebbe "fare politica", quella vera, ma non avviene.
Servirebbe seria e grande capacità per «trasformare i limiti, quale è -primo fra tutti- il nostro isolamento, in in opportunità per nuovi abitanti».
Servirebbe un cambiamento sulla visione della questione. Che è comunque all'orizonte non si vede.
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