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lunedì 30 settembre 2019

30 Settembre

Il 30 Settembre 1941 Inizia da parte dei tedeschi l’operazione Tifone
battaglia per la conquista di Mosca. Russi e tedeschi avevano iniziato nel settembre del 1939 la seconda guerra mondiale da alleati e si erano spartiti, in piena sintonia i territori della Polonia e dei paesi baltici.

A far cambiare fronte all'Unione Sovietica secondo alcuni storici -non tutti- sarebbero state le tensioni militari nei rapporti tra Mosca e Tokyo. Il Giappone era unito in quel 30 Settembre 1941 alla Germania e all'Italia nell'Asse.
L’URSS sostanzialmente non poteva permettersi di fare la guerra su due fronti: in Oriente contro il Giappone e in Occidente alla Germania.

Mercati palermitani. Sovrapposizioni e osmosi di antichi linguaggi

Quando l'arcaico, il moderno ed il modernissimo si affiancano nella vicenda siciliana, dove ogni situazione nuova si cumula nel tempo e lascia convivere miracolosamente culture avvicendatesi sull'isola, senza mai cancellare le precedenti.
E' questa la sensazione che si ricava visitando gli storici "mercati" della città di Palermo.
Al mercato del "Capo" -a poche decine di metri dal Palazzo di Giustizia- la prima cosa che colpisce è il sistema sonoro  alimentato dalle grida dei venditori di pesce, principalmente, ma non solo di loro. Il descrivere le qualità dietetiche, di freschezza e di bontà mediante la "abbanniata" ricca di enfasi e soprattutto mediante il ritmo vocale che inevitabilmente attira l'attenzione dei passanti, della gente, ci riesce difficile, anche se incanta.

Il linguaggio della "abbanniata"  è sicuramente ricco di retorica al punto che i peperoni acquistano consistenza migliore della carne e la bellezza del tonno è associata ad una signorina da "baciare".

La "abbanniata" fino a non molto tempo fa si poteva ascoltare anche nei paesi di provincia. 
A Contessa fino ad un paio di decenni fa, o forse di più, quando Calidru portava il pesce fresco da Sciacca prima di esporlo nella Pescheria, in piazza, faceva il giro delle principali strade del paese per rappresentare con la abbanniata i pregi esclusivi del pesce di giornata proposto ai consumatori. 
Era una "abbanniata" molto simile a quella che ancora oggi si può ascoltare al mercato del "capo", a Palermo.

Dissero

LA QUESTIONE ECOLOGICA
Hans Jonas affermava che dobbiamo autolimitarci perché non abbiamo possibilità infinite. E aggiungeva: 
«La consapevolezza che le promesse della tecnica moderna si sono trasformate in minaccia, o che questa si è indissolubilmente congiunta a quelle, (...) va al di là della constatazione della minaccia fisica. La sottomissione della natura, finalizzata alla felicità umana, ha lanciato, con il suo smisurato successo, la più grande sfida che sia mai venuta all'essere umano dal suo stesso agire. Tutto è qui nuovo, dissimile dal passato, sia nel genere che nelle dimensioni. Ciò che l'uomo oggi è in grado di fare e nell'esercizio irresistibile di tale facoltà è costretto a continuare a fare, non ha eguali nell'esperienza passata, alla quale tutta la saggezza tradizionale sul comportamento giusto era improntata».
HANS JONAS, filosofo tedesco
10 maggio 1903-5 febbraio 1993


domenica 29 settembre 2019

29 Settembre

Francisco Franco instaura  il 29 Settembre 1936 in Spagna il regime dittatoriale fascista.

La guerra civile nel paese iberico inizia con l'insurrezione guidata dai militari di ideologia fascista che sotto la guida del generale Francisco Franco si oppongono al Fronte popolare (repubblicani moderati, socialisti, comunisti e cattolici baschi autonomisti)  che aveva vinto le elezioni nella giovane Repubblica iberica. 

La guerra dura dal 1936 al 1939 e rappresenta sotto alcuni aspetti un preludio alla Seconda guerra mondiale, di cui in Spagna si delineano già quelli che saranno i due opposti schieramenti: da un lato i fascismi e dall’altro tutti coloro che ad essi si oppongono. 
Inoltre in questa guerra si sperimentano quelle tecniche che diverranno tristemente note nel conflitto mondiale, come i bombardamenti sulle città rappresaglie e i rastrellamenti.

I giornali di oggi






Dissero

A molti individui o popoli può accadere di ritenere più o meno consapevolmente che ogni straniero è nemico. Perlopiù questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente. Si manifesta solamente in atti saltuari e non coordinati e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena  sta il lager. La storia dei campi di distruzione  dovrebbe venire intesa  da tutti come un sinistro segnale di pericolo.
Primo Levi
in Se questo è un uomo

Alle radici del Cristianesimo

"La Liturgia cristiana (bizantina) ha forse la sua radice nel vaso di nardo prezioso che Maria Maddalena versò sul capo e sui piedi del Redentore nella casa di Simone il Lebbroso, la sera precedente alla Cena. 
Sembra che il Maestro si innamorasse di quello spreco incantevole. Non soltanto lo oppose alteramente alla torva filantropia di Giuda che, molto tipicamente, ne reclamava il prezzo per i poveri. 'Avrete sempre i poveri, ma non avrete sempre me' -(...) ma addirittura replicò quel gesto la sera dopo, quando,  pre-cinto e inginocchiato, lavò con le Sue mani i piedi dei dodici Apostoli, allo stesso modo che Maddalena, scivolando tra il giaciglio e il muro, aveva lavato i suoi".
Cristina Camposcrittrice, poetessa e 
traduttrice italiana (25.04.1923-10-01-1977).
Per la Campo lo splendore della forma, dei gesti, è quindi un elemento necessario di lode, è una esplicita manifestazione della "Bellezza", una immagine terrena della Perfezione.



SAN BASILIO di CESAREA
«“Vendi quello che hai e dallo ai poveri” (Mt 19,22) …: perché, anche se non hai ucciso o commesso adulterio o rubato o detto falsa testimonianza, non ti serve a nulla se non fai anche il resto: solo in tale modo potrai entrare nel regno di Dio» (Omelia contro i ricchi 1). 
Chi infatti, secondo il comandamento di Dio, vuole amare il prossimo come se stesso, «non deve possedere niente di più di quello che possiede il suo prossimo» (ibid.). 
«Sei povero?», domandava; «l’altro è più povero di te. Tu hai il pane per dieci giorni, lui per uno soltanto. Ciò che t’avanza ed abbonda, questo tu – come persona buona e benevola – dividilo equamente col bisognoso. Non dubitare di donare del tuo poco; non anteporre il tuo vantaggio all’emergenza pubblica! Se il tuo cibo è ridotto ad un unico pane e davanti alla porta sosta un mendicante, tira fuori dalla tua dispensa quell’unico pane e, postolo sulle mani e guardando al cielo, di’ con voce lamentosa e amorevole: “Ho solo quest’unico pane che vedi, o Signore, e il pericolo della fame evidentemente incombe. Pongo però davanti a me il tuo comandamento e del mio poco offro una parte al fratello affamato. Ora tu stesso vieni in aiuto del tuo servo esposto al rischio. Conosco la tua bontà, confido nella tua potenza”» (Omelia in tempo di fame e di siccità 6).

sabato 28 settembre 2019

Razzismo e immaginazione. Anche i "buoni" possono superare la linea di demarcazione fra ciò che immaginano e ciò che fanno

Noi esseri umani. Riflessioni

In un libro, recentemente uscito, di uno studioso, Valter Tucci, si colgono interessanti spunti per capire l'animo umano. 
C'è una pagina che ci piace estrapolare per capire come ancora nel terzo millennio possa esistere lo spirito di avversione verso l'essere umano di colore, cultura, lingua etc. diversa dalla nostra.
Il libro in questione è di oltre cento pagine e andrebbe letto tutto, ma la pagina che estrapoliamo ci sembra apportatrice di sufficiente chiarezza.

"Un popolo che viene sottoposto per anni a una propaganda aggressiva nei confronti di un altro popolo e vive in un clima di pressione psicologica vedrà ad un certo momento nascere i presupposti concreti e la legittimazione per azioni abominevoli, come per esempio uccisioni di massa e azioni terroristiche. La "soluzione finale" verso il popolo ebraico durante la Shoa arrivò solo dopo una lunga campagna ideologica di disprezzo ed emarginazione.  Una volta presa per vera una realtà immaginaria, la nostra mente è poi abilissima nel trovare pretesti e ragionamenti che soddisfano la propria visione distorta. Per esempio, in seguito alla decisione della soluzione finale i militari tedeschi sotto la guida di Hitler crearono un ampio numero di leggi e documenti, nel tentativo di creare un vero e proprio diritto formale per quello che stava per accadere.
La storia non è fatta, però, solo di esempi negativi. L'immaginazione è, tra tutte le nostre funzioni mentali, quella che ha generato anche i cambiamenti più importanti per la nostra società. Una grande visione prodotta dall'immaginazione di pochi individui può tramutarsi in un piano d'azione per il futuro dei popoli. L'ideale per un futuro in cui  il colore della pelle non determini i diritti delle persone può diventare realtà e gettare le fondamenta per una società migliore. La visione di Gandhi per i diritti di tutti gli uomini ha guidato un movimento internazionale per il rifiuto delle discriminazioni  attraverso la disobbedienza non violenta".
Valter Tucci, I geni del male, Longanesi

28 Settembre

Dopo appena ventitrè giorni di pontificato il 28 Settembre 1978, in Vaticano, muore Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani.
E' stato il 263° papa della Chiesa di Roma.

Dopo di lui, fino ai nostri giorni, non sono seguiti altri papi di nazionalità italiana.
Era stato eletto quasi all'unanimità dal Conclave.
La sua breve storia da Pontefice non ha impedito tuttavia di conservarne il ricordo. La sua vicenda papale sembrò in vasti settori di opinione pubblica un lampo "rivoluzionario" nella storia della Chiesa per alcune discontinuità che il nuovo Papa mostrò nei confronti del predecessore, il freddo, intellettuale e distaccato Paolo VI

Dissero

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. 
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione.”
Piero Calamandrei 
è stato un politico, avvocato e 
accademico nonché uno dei fondatori del Partito d'Azione.
21 aprile 1889, Firenze
27 settembre 1956, 

venerdì 27 settembre 2019

Dissero

"Ho percorso questo lungo cammino verso la libertà sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una montagna ce ne sono sempre altre da scalare. Adesso mi sono fermato un istante per riposare, per volgere lo sguardo allo splendido panorama che mi circonda, per guardare la strada che ho percorso. Ma posso riposare solo qualche attimo, perché assieme alla libertà vengono le responsabilità, e io non oso trattenermi ancora: il mio lungo cammino non è ancora alla fine".
Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà
E' stato un politico e attivista sudafricano, 
presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999.

Manifestazione e giustificazione del ministro. Il centro di Palermo, dal Politeama ai Quattro canti di città, invaso da scolaresche

Salvaguardare il pianeta, l'ambiente. 
Oggi in tutto il Paese gli studenti sfilano, una sorta di sciopero del clima che vede la grande moltitudine degli studenti aderirvi. A Palermo è impossibile quantificare il numero dei partecipanti, sicuramente migliaia e migliaia.
La tematica è seria e impegna scienziati, politici e persone comuni.
Come è ovvio che possa avvenire in un paese democratico non tutti concordano sul cosa e sul come fare per salvaguardare la casa (pianeta) che appartiene a tutti.

Voce di dissenso su come il governo intende affrontare il problema, giustificando l'assenza da scuola dei ragazzi italiani, non piace affatto al filosofo più conosciuto e più seguito dai media, Massimo Cacciari.

Sul Corriere della Sera sostiene. "Se continuiamo ad affrontare i problemi alla Greta siamo fritti. Siamo all'ideologia dell'incompetenza". Poi sostiene "Mica il ministro può giustificare i ragazzi. O è diventato un suo potere ?" (...).  Quella di oggi "sarà una manifestazione autorizzata. Come il 'Giorno della memoria'. Solo che è di una assurdità pazzesca".
"Non si affrontano in termini ideologico-sentimentale-patetico" ma "in termini scientifici". 
Il tempo della sfilata, secondo Cacciari, avrebbe dovuto dedicarsi "Per fare seminari autogestiti ai quali far partecipare lo scienziato che racconta come va il clima" (...) "Non dicendo mi avete rubato i sogni' che si affrontano i problemi".

In buona sostanza Cacciare intende dire che ciò che adesso dice Greta gli scienziati l'hanno denunciato da tempo, ma i media hanno voluto disattenderli per creare una icona a cui invece danno eco. L'attenzione della scuola, però, dovrebbe essere attratta dalla Scienza e non dai media manipolabili. 

Quel diario degli anni ottanta

Appunti estrapolati

Economia
AVANZO PRIMARIO

E' il saldo tra le entrate e le uscite di un ente pubblico (lo Stato), al netto degli interessi.

DEBITO Pubblico (come ridurlo)
1) diminuendo la spesa corrente (non quella per gli investimenti),
2) privatizzando i patrimoni dello stato e degli enti locali.
Quest'ultima soluzione genera  risparmi in c/interessi e sulle manutenzioni e gli sprechi.

27 Settembre

Era il 27 Settembre 1939 quando la Polonia, aggredita da ovest dalla Germania nazista e ad est dall'Unione Sovietica comunista è costretta ad arrendersi alle forze sover
Spartizione della Polonia fra Germania nazista
e Unione Sovietica comunista.

Cade con quell'accordo la propaganda di un comunismo
antimperialista
chianti, dopo appena tre settimane di strenua difesa.
Il 1° settembre 1939, l’esercito tedesco invase la Polonia. Hitler sapeva che una mossa simile avrebbe scatenato la reazione di Francia e Inghilterra (che in effetti, due giorni dopo, il 3 settembre, dichiararono guerra alla Germania).  
Il Terzo Reich aveva firmato il 23 agosto 1939,  un Protocollo segreto, con l'Unione Sovietica di Stalin che prevedeva - in caso di guerra contro la Polonia di una della due potenze firmatarie - una vera e propria spartizione del paese.

La campagna militare in Polonia fu di una velocità sorprendente in seguito alla cosiddetta guerra lampo (Blitzkrieg). Si trattò dell'utilizzo combinato delle due nuove armi che resero la Seconda Guerra Mondiale un conflitto radicalmente diverso da quello del 1914-18: l'aviazione e il carro armato.
Il 17 settembre, da Est, entrò anche l'Armata Rossa, con l'obiettivo di occupare la porzione di Polonia che era stata assegnata all'URSS dal Protocollo segreto. Germania e Russia (nazismo e comunismo stando al recentissimo deliberato del Parlamento Europeo, che pone i due movimenti sullo stesso piano di violenza all'uomo) poco dopo (28 settembre) si accordarono in modo più preciso per la spartizione delle rispettive sfere di influenza nell'Europa orientale, il che permise all'URSS di occupare anche gli stati baltici: Lituania, Lettonia ed Estonia, ulteriore conferma dello spirito aggressivo di quel sistema.
L’esercito sovietico catturò circa 250 000 militari polacchi. Nella primavera del 1940, circa 15 000 di questi soldati catturati dall’Armata Rossa nel settembre 1939 vennero scelti all’interno dei campi in cui erano stati internati e assassinati dalla polizia politica di Stalin. Circa 4500  ufficiali (prelevati dal campo di Kozelsk all’inizio di aprile del 1940) furono uccisi nella foresta di Katyn. Le fosse comuni furono scoperte dai tedeschi l’ultima settimana di febbraio del 1943. 
Degli altri 10.000 non si conoscono né il luogo né le modalità dell’uccisione.

giovedì 26 settembre 2019

26 Settembre

26 settembre 1396   -   Si conclude la battaglia di Nicopoli, con la sconfitta degli eserciti cristiani contro i turchi ottomani che misero ulteriormente in difficoltà la città di Costantinopoli. 
Dopo quella sonora sconfitta, i sovrani cattolici europei abbandoneranno i bizantini alla mercè dei musulmani, e Costantinopoli, ormai circondata dalle forze turche, resisterà ancora per poco più di un cinquantennio prima di divenire capitale dell'Impero ottomano.
La battaglia di Nicopoli
L’impero ottomano nacque con intenzioni bellicose nelle regioni che stavano a ridosso dei territori bizantini. La prima area di fondazione ottomana fu la Bitinia, a nord-ovest della Turchia. Da quella regione i musulmani misero a segno molte vittorie conquistando vasti territori imperiali e prettamente cristiani. Il vero obiettivo era comunque Costantinopoli, che però riuscì a resistere, protetta dalle sue mura per più decenni. 
Nel 1389 i musulmani erano già arrivati nei Balcani ed avevano conquistato la Grande Serbia. Fu allora che l'Europa si allarmò al punto che Sigismondo di Lussemburgo riuscì ad ottenere l’adesione di francesi ed inglesi ( impegnati nella guerra dei cent’anni ) con la benedizione di papa Bonifacio IX e dell’antipapa Benedetto XIII, per formare un esercito di centomila soldati. 
I Veneziani ed i Genovesi offrirono un supporto navale.
 Le truppe crociate attraversarono il Danubio e conquistarono alcune città nei dintorni dell’attuale Bucarest, non senza problemi. Venne il momento di Nicopoli, la capitale ottomana sul Danubio, strappata nel 1393 ai Bulgari.

Nicopoli era molto fortificata e non potè essere conquistata in tempi brevi. 
All’alba del 26 settembre 1396 i francesi, contro l’inascoltato appello del sovrano d’Ungheria che li esortava a rimanere sulla difensiva,  partirono all’attacco  sicuri di poter sconfiggere il nemico. Fu la cavalleria leggera turca che prima si era ritirata a sbaragliare senza fatica la cavalleria francese e la battaglia e la crociata fu vinta a fine giornata dai soldati del Sultano.
Dopo quella crociata non ne vennero più fatte a causa delle guerre interne all’Occidente, ma anche i turchi non poterono avanzare in Europa a causa delle pressioni delle armate mongole a Oriente. 

mercoledì 25 settembre 2019

Noi esseri umani. Riflessioni

Da un libro, uno dei tanti, scritto da Vittorio Messori, giornalista e autore di molti saggi a sfondo cristiani estrapoliamo il brano che segue.

Il "Problema", cioe', che sta dietro alle domande spesso irrise, quasi fossero da lasciare agli adolescenti, indegne di adulti: chi siamo ? da dove veniamo, dove andiamo ?
C'e' un futuro per noi, al di la' di una linea di un orizzonte che cozza, ineluttabile, contro il muro della morte ? O davvero, come canticchiava amaro Petrolini, non siamo che pacchi, campioni senza valore, che l'ostetrico spedisce al becchino ?
Al di qua dell'ostetrico e al di la' del becchino, la vita e' aperta a due misteri. Prima della nascita e dopo la morte, da entrambi i capi la nostra esistenza e' immersa nell'ignoto. Senza dubbio, sull'eterno. Eterno, il nulla da cui forse siamo venuti, Eterno,  il niente nel quale forse sprofonderemo.

Non crediamo sia in torto chi ha paragonato la nostra condizione a quella di chi si svegli su un treno che corre nella notte. Da dove e' partito quel treno su cui siamo stati caricati, non sappiamo quando e perche' ? dove e' diretto ? e perche' questo treno  e non un altro ?

C'e' chi si accontenta di esaminare il suo scompartimento, di verificare le dimensioni dei sedili, di analizzare i materiali. Per poi riaddormentarsi tranquillo: ha preso coscienza dell'ambiente che lo circonda, tanto gli basta. Il resto non e' affar suo. Che', se poi l'angoscia dell'ignoto prendera' alla gola, ci sara' sempre modo di scacciarla pensando ad altro. Come esorta il poeta, "meglio oprando obliar senza senza indagarlo, quest'enorme mister dell'universo".

Ovviamente Messori nel suo libro continua la riflessione. Noi per intanto ci fermiamo qui. 

25 Settembre

Nella tarda estate del 1942, il 25 settembre, il Consiglio Federale svizzero impone una svolta drastica nella politica d’asilo che riguardava gli ebrei che tentavano di fuggire dalla Germania e dai paesi occupati dai tedeschi.
Con decisione presidenziale fu decretato che si procedesse più frequentemente al respingimento di profughi civili «anche se per gli stranieri interessati ne risulteranno gravi inconvenienti (pericolo di morte o per l’integrità fisica)» 
Il consigliere federale Eduard von Steiger,in un discorso paragonò il paese a «una piccola scialuppa di salvataggio affollata, con limitate capacità di trasporto» una metafora che, riassunta nella formula «la barca è piena», sarebbe diventata famosa.

Da quella data i perseguitati, perchè ebrei, non poterono più contare sull'ospitalità in Svizzera. 

Welfare state. Non è mai indipendente dalle forze che siedono in Parlamento

Le vicende politiche che da mesi attraversano la Gran Bretagna ci lasciano riflettere. 
Il primo ministro  Boris Johnson ha disposto per cinque settimane la chiusura del Parlamento, un atto che tutti in Italia avremmo considerato non grave, ma gravissimo, se qualcuno avesse messo in dubbio la centralità e l'assoluta indipendenza del Parlamento.
E' intervenuta la Corte Suprema britannica, qualcosa di equivalente alla nostra Corte Costituzionale, a ripristinare la sovranità della Camera dei Comuni.
Prescindendo dall'episodio ora ricordato, la sensazione che ci sembra preoccupante è che in Europa, in Occidente, girano nelle alte sfere della politica  troppo  Boris Johnson, ... intendiamo dire che a dominare la scena dei nostri giorni vi sono troppi politici di estrema destra, Italia compresa.

Volendo soffermarci sulle vicende della Gran Bretagna ci piace scavare nella storia di quel paese.
All'inizio del Novecento erano presenti due partiti che si fronteggiavano fra loro I Tories (conservatori) e i whigs (liberali).
Le Trade Unions -i sindacati- unica grande organizzazione della Sinistra compresero che occorreva loro un sostegno politico all'interno del Parlamento e si attivarono quindi per la creazione di un terzo partito, il Labor Party, che nelle elezioni del 1906 ottenne ventinove deputati. Primo partito in quella circostanza furono i liberali che interruppero il lungo dominio dei conservatori. In quella prima legislatura di presenza socialista alla Camera dei Comuni furono varate, ovviamente con l'assenso della maggioranza liberale, alcune leggi di carattere sociale:
-Divieto agli imprenditori di pretendere indennizzi dai sindacati per le perdite subite nel corso degli scioperi;
-La giornata di otto ore  per i minatori;
-Limitazioni al lavoro minorile;
-Istituzione della pensione di vecchiaia per i lavoratori.

L'indirizzo in direzione delle riforme sociali (welfare state)  nel 1909 fu però sospeso nel senso che il governo liberale. col sostegno dei conservatori, decise con una riforma fiscale di tassare i piccoli redditi. Le nuove risorse servirono per il riarmo della flotta navale. A preoccupare era la corsa al riarmo della Germania.
Quale il senso di quanto sopra ?
Non è vero che Destra e Sinistra sono la stessa cosa.

martedì 24 settembre 2019

Mulini e mulinara. Alla ricerca della Sicilia pre-moderna e non ancora contemporanea

I mulini di Bagnitelle precedono o 
Macina primrdiale e
che pare sussista ancora in
alcune regioni dell'Africa
seguono la fondazione di Contessa ?

In un libro leggo che il mulino ad acqua è stato il primo motore attivato dall'essere umano. Da sempre l'umanità aveva sperato di poter disporre  di una forza, di una energia, che lo sostituisse nei lavori pesanti.

Sul finire del periodo neolitico (4000 a.C.) l'uomo era diventato sedentario. Non era più la caccia l'attività prevalente per conseguire di cosa sostentarsi bensì l'agricoltura, la produzione di cereali. 
Il problema che già allora si pose fu come poter macinare i cereali. Il primo sistema escogitato pare sia ancora in uso ai giorni nostri nell'Africa settentrionale, nella vicina Tunisia. A descrivere quel primo sistema di frantumazione dei cereali è il XX capitolo dell'Odissea "... una voce dalla casa mandò l'angella mugnaia, lì vicino, dove stavano le macine a mano, a cui faticavano dodici donne in tutto a preparare farina d'orzo e farina di grano, il midollo degli uomini ...".
Passarono secoli da quel  primo sistema di frantumazione "di pestare il grano nel ... mortaio" -come oggi descriveremo i versi di Omero- al sistema di avvalersi della forza animale. 
I romani usarono preferibilmente gli schiavi per far girare le macine, perchè il loro mantenimento era di gran lunga inferiore a quello di dover alimentare, per quella mansione, gli animali (muli, asini, bovini). 

Secondo alcuni archeologi un primo (e forse unico) mulino azionato dall'acqua sarebbe stato rinvenuto nel mondo greco antico (Ponto, Asia Minore) e sarebbe già stato attivo nel 120 a.C. 
Schema di un mulino ad acqua, alla greca
Era costituito da un asse di legno verticale, nella cui parte bassa vi era una serie di palette piatte (o anche a cucchiaia) immerse nell'acqua, in un corso d'acqua il cui flusso comunque doveva essere controllato dall'uomo  mediante una imbccatura più o meno stretta a secondo del regime delle acque acque che si intendeva ottenere.
Le palette venivano conseguentemente azionate dai getti d'acqua a forte pressione. 
Il sistema di mulino ora descritto era definito "mulino alla greca" perchè gli archeologi sostengono di avere trovato il primo esemplare nelle terre della Grecia antica. 
Il sistema con vari aggiornamenti e modifche fu definito pure "svedese" perchè solamente nel Medio Evo esso si diffnde in tutta Europa e persino nelle regioni scandinave dove, per l'abbondanza delle acque fluviali, trovò il contesto ideale. 

La premessa qui sopra riportata ci è sembrata necessaria prima di introdurci nella vicenda storica del mulino (dei mulini) di Bagnitelle.

24 Settembre

Il Soviet Supremo di quella che continuerà ancora per un breve lasso di tempo a chiamarsi Unione Sovietica delibera il 24 Settembre 1990 l'introduzione nel vastissimo paese del "libero mercato". 
Finisce dopo più di un settantenio il monopolio comunista sulla vita socio-economica del più vasto paese del pianeta. 
In realtà non finisce solamente l'ingerenza totalizzante dello Stato (del Partiito) nella sopravvivenza individuale di ciascun essere umano, quella decisione del 24 Settembre 1990 è l'attestato di fallimento di un sistema, quello comunista, che avrebbe dovuto liberare l'uomo da tante catene e invece lo aveva ridotto a meno di "cosa" in mano e sotto il volere di gruppi di "fanatici".

Firma del patto Molotov-Ribbentrop
Il 19 Settembre u.s. il Parlamento Europeo ha approvato una "risoluzione" con cui equipara l'operato storico del comunismo a quello del nazi-fascismo.

Riportiamo qui copia della risoluzione approvata con ampia maggioranza.
Il Parlamento europeo,
–  visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell'Unione europea in quanto comunità basata su valori comuni,
–  vista la dichiarazione rilasciata dal primo Vicepresidente Timmermans e dalla Commissaria Jourová il 22 agosto 2019, alla vigilia della Giornata europea di commemorazione delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari,
–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite adottata il 10 dicembre 1948,
–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2005 sul sessantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Europa, l'8 maggio 1945(1),
–  vista la risoluzione 1481 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del 26 gennaio 2006, relativa alla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi totalitari comunisti,
–  vista la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale(2),
–  vista la Dichiarazione di Praga sulla coscienza europea e il comunismo, adottata il 3 giugno 2008,
–  vista la sua dichiarazione sulla proclamazione del 23 agosto come Giornata europea di commemorazione delle vittime dello stalinismo e del nazismo, approvata il 23 settembre 2008(3),
–  vista la sua risoluzione del 2 aprile 2009 su coscienza europea e totalitarismo(4),
–  vista la relazione della Commissione del 22 dicembre 2010 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa (COM(2010)0783),
–  viste le conclusioni del Consiglio del 9-10 giugno 2011 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa,
–  vista la Dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011 sulla Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari,
–  vista la dichiarazione congiunta del 23 agosto 2018 dei rappresentanti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea per commemorare le vittime del comunismo,
–  vista la sua storica risoluzione sulla situazione in Estonia, Lettonia e Lituania, approvata il 13 gennaio 1983 in risposta al cosiddetto "appello baltico", presentato da 45 cittadini di detti paesi,
–  viste le risoluzioni e le dichiarazioni sui crimini dei regimi totalitari comunisti, adottate da vari parlamenti nazionali,
–  visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.  considerando che quest'anno si celebra l'ottantesimo anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale, che ha causato sofferenze umane fino ad allora inaudite e ha portato all'occupazione di taluni paesi europei per molti decenni a venire;
B.  considerando che ottanta anni fa, il 23 agosto 1939, l'Unione Sovietica comunista e la Germania nazista firmarono il trattato di non aggressione, noto come patto Molotov-Ribbentrop, e i suoi protocolli segreti, dividendo l'Europa e i territori di Stati indipendenti tra i due regimi totalitari e raggruppandoli in sfere di interesse, il che ha spianato la strada allo scoppio della Seconda guerra mondiale;
C.  considerando che, come diretta conseguenza del patto Molotov-Ribbentrop, seguito dal "trattato di amicizia e di frontiera" nazi-sovietico del 28 settembre 1939, la Repubblica polacca fu invasa prima da Hitler e due settimane dopo da Stalin, eventi che privarono il paese della sua indipendenza e furono una tragedia senza precedenti per il popolo polacco; che il 30 novembre 1939 l'Unione Sovietica comunista iniziò una guerra aggressiva contro la Finlandia e nel giugno 1940 occupò e annesse parti della Romania, territori che non furono mai restituiti, e annesse le Repubbliche indipendenti di Lituania, Lettonia ed Estonia;
D.  considerando che, dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della Seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei sono riusciti a procedere alla ricostruzione e a intraprendere un processo di riconciliazione, mentre per mezzo secolo altri paesi europei sono rimasti assoggettati a dittature, alcuni dei quali direttamente occupati dall'Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, e hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico;
E.  considerando che, sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un'urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo e di altre dittature;
F.  considerando che in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste;
G.  considerando che, fin dall'inizio, l'integrazione europea è stata una risposta alle sofferenze inflitte da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista, che ha portato all'Olocausto, e all'espansione dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell'Europa centrale e orientale, nonché un mezzo per superare profonde divisioni e ostilità in Europa attraverso la cooperazione e l'integrazione, ponendo fine alle guerre e garantendo la democrazia sul continente; che per i paesi europei che hanno sofferto a causa dell'occupazione sovietica e delle dittature comuniste l'allargamento dell'UE, iniziato nel 2004, rappresenta un ritorno alla famiglia europea alla quale appartengono;
H.  considerando che occorre mantenere vivo il ricordo del tragico passato dell'Europa, onde onorare le vittime, condannare i colpevoli e gettare le basi per una riconciliazione fondata sulla verità e la memoria;
I.  considerando che la memoria delle vittime dei regimi totalitari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo, nonché la sensibilizzazione a tale riguardo, sono di vitale importanza per l'unità dell'Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne;
J.  considerando che trent'anni fa, il 23 agosto 1989, ricorreva il cinquantesimo anniversario del patto Molotov-Ribbentrop e le vittime dei regimi totalitari sono state commemorate nella Via Baltica, una manifestazione senza precedenti cui hanno partecipato due milioni di lituani, lettoni ed estoni, che si sono presi per mano per formare una catena umana da Vilnius a Tallinn, passando attraverso Riga;
K.  considerando che, nonostante il 24 dicembre 1989 il Congresso dei deputati del popolo dell'URSS abbia condannato la firma del patto Molotov-Ribbentrop, oltre ad altri accordi conclusi con la Germania nazista, nell'agosto 2019 le autorità russe hanno negato la responsabilità di tale accordo e delle sue conseguenze e promuovono attualmente l'interpretazione secondo cui la Polonia, gli Stati baltici e l'Occidente sarebbero i veri istigatori della Seconda guerra mondiale;
L.  considerando che la memoria delle vittime dei regimi totalitari e autoritari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo, nonché la sensibilizzazione a tale riguardo, sono di vitale importanza per l'unità dell'Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne;
M.  considerando che gruppi e partiti politici apertamente radicali, razzisti e xenofobi fomentano l'odio e la violenza all'interno della società, per esempio attraverso la diffusione dell'incitamento all'odio online, che spesso porta a un aumento della violenza, della xenofobia e dell'intolleranza;

1.  ricorda che, come sancito dall'articolo 2 TUE, l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze; rammenta che questi valori sono comuni a tutti gli Stati membri;
2.  sottolinea che la Seconda guerra mondiale, il conflitto più devastante della storia d'Europa, è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari, che avevano in comune l'obiettivo di conquistare il mondo, hanno diviso l'Europa in due zone d'influenza;
3.  ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell'umanità, e rammenta l'orrendo crimine dell'Olocausto perpetrato dal regime nazista; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l'umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari;
4.  esprime il suo profondo rispetto per ciascuna delle vittime di questi regimi totalitari e invita tutte le istituzioni e gli attori dell'UE a fare tutto il possibile per garantire che gli orribili crimini totalitari contro l'umanità e le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani siano ricordati e portati dinanzi ai tribunali, nonché per assicurare che tali crimini non si ripetano mai più; sottolinea l'importanza di mantenere vivo il ricordo del passato, in quanto non può esserci riconciliazione senza memoria, e ribadisce la sua posizione unanime contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia;
5.  invita tutti gli Stati membri dell'UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista;
6.  condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all'interno dell'Unione;
7.  condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell'UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e per il ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell'Unione europea ed è turbato dalle notizie di collusione di leader politici, partiti politici e forze dell'ordine con movimenti radicali, razzisti e xenofobi di varia denominazione politica in alcuni Stati membri; invita gli Stati membri a condannare con la massima fermezza tali accadimenti, in quanto compromettono i valori di pace, libertà e democrazia dell'UE;
8.  invita tutti gli Stati membri a celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari a livello sia nazionale che dell'UE e a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi inserendo la storia e l'analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole dell'Unione; invita gli Stati membri a promuovere la documentazione del tragico passato europeo, ad esempio attraverso la traduzione dei lavori dei processi di Norimberga in tutte le lingue dell'UE;
9.  invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell'Olocausto, compresa la banalizzazione e la minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e a prevenire la banalizzazione nei discorsi politici e mediatici;
10.  chiede l'affermazione di una cultura della memoria condivisa, che respinga i crimini dei regimi fascisti e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come modalità per promuovere la resilienza alle moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le generazioni più giovani; incoraggia gli Stati membri a promuovere l'istruzione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l'istruzione in merito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, come l'Olocausto, e alla sistematica disumanizzazione delle sue vittime nell'arco di alcuni anni;
11.  chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell'esecuzione del comandante Witold Pilecki, eroe di Auschwitz) sia proclamato "Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo", in segno di rispetto e quale tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno reso testimonianza del loro eroismo e di vero amore nei confronti dell'umanità, dando così alle future generazioni una chiara indicazione dell'atteggiamento giusto da assumere di fronte alla minaccia dell'asservimento totalitario;
12.  invita la Commissione a fornire un sostegno effettivo ai progetti di memoria e commemorazione storica negli Stati membri e alle attività della Piattaforma della memoria e della coscienza europee, nonché a stanziare risorse finanziarie adeguate nel quadro del programma "Europa per i cittadini" per sostenere la commemorazione e il ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma "Diritti e valori" 2021-2027;
13.  dichiara che l'integrazione europea, in quanto modello di pace e di riconciliazione, è il frutto di una libera scelta dei popoli europei, che hanno deciso di impegnarsi per un futuro comune, e che l'Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia e il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia all'interno che all'esterno del suo territorio;
14.  sottolinea che, alla luce della loro adesione all'UE e alla NATO, i paesi dell'Europa centrale e orientale non solo sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno anche dato prova di successo, con l'assistenza dell'UE, nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei, come previsto dall'articolo 49 TUE;
15.  sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l'élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato;
16.  è profondamente preoccupato per gli sforzi dell'attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico; considera tali sforzi una componente pericolosa della guerra di informazione condotta contro l'Europa democratica allo scopo di dividere l'Europa e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi;
17.  esprime inquietudine per l'uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l'uso di simboli sia nazisti che comunisti;
18.  osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari;
19.  condanna il fatto che forze politiche estremiste e xenofobe in Europa ricorrano con sempre maggior frequenza alla distorsione dei fatti storici e utilizzino simbologie e retoriche che richiamano aspetti della propaganda totalitaria, tra cui il razzismo, l'antisemitismo e l'odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altro tipo;
20.  esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all'odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neofascisti e neonazisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi il nazismo e il fascismo o qualsiasi altra forma di totalitarismo, rispettando nel contempo l'ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali;
21.  sottolinea che il tragico passato dell'Europa dovrebbe continuare a fungere da ispirazione morale e politica per far fronte alle sfide del mondo odierno, come la lotta per un mondo più equo e la creazione di società aperte e tolleranti e di comunità che accolgano le minoranze etniche, religiose e sessuali, facendo in modo che tutti possano riconoscersi nei valori europei;
22.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.
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