Il 22 settembre 1943, la divisione dell'esercito italiano "Acqui" dislocata in Grecia priva di disposizioni dall'Italia ed ormai senza più approvigionamenti dalla data dell'armistizio dell'8 settembre precedente alza bandiera bianca (una tovaglia da tavola) e chiede la resa ai tedeschi.
Precedentemente il generale di diivisione, Antonio Gandin, aveva promosso un referendum tra i suoi ufficiali per decidere in proposito e all'unanimità si decise di non arrendersi. Nella battaglia che seguì si ebbe la perdita di 1250 soldati e 65 tra ufficiali e sottufficiali,.Gli italiani furono attaccati anche dal cielo dalla Luftwaffe e dopo pochi giorni fu inevitabile arrendersi.
In quel 22 settembre dalla Germania arriva l'ordina che non ci sia da accogliere alcuna resa. Gli italiani vanno considerati "traditori" e fucilati sul posto. A seguito di quell'ordine inizia il rastrellament dei soldati italiani che vengono fucilati entro il 28 di Settembre.
I superstiti alla strage vengono caricati su tre navi con destinazione Austwitz e Treblinka. Due di esse non raggiunsero mai la destinazione in quanto intercettate dagli aere alleati furono bombardate ed affondate. Gli alleati non sapevano di quel carico umano. Il costo in termini di vite pagat dalla divisione Acqui supera le 9mila unità
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