StatCounter

martedì 8 ottobre 2024

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

 Il Quadro generale 

all'alba del Novecento

 Il Rinnovamento della cultura. All'inizio del Novecento l'Italia è attraversata da nuove-diverse correnti di pensiero. La cultura, quella riconosciuta dalle Università e dalla stampa come ufficiale è dominata dalla personalità di Benedetto Croce, filosofo che punta a tracciare il percorso dell'arte italiana. Il Cattolicesimo attraversa un percorso intenso e nello stesso tempo amaro, il Modernismo, punta a conciliare la sensibilità cattolica del Paese con le nuove tendenza di vita, e da qui ogni suo sforzo di condanna di eresia (Pio X) che mira, in realtà, al tentativo di non perdere l'incontrastato dominio.

  La musica italiana si diffonde in ogni parte del mondo: la morte di Giuseppe Verdi, nel 1901, vede il rilancio delle composizioni liriche attraverso la figura di Giacomo Puccin e le arie di Enrico Caruso che si impone dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York.

  Il Paese ritiene di stare per cogliere i frutti dell'unificazione avvenuta un quarantennio prima in un mondo in accelerata evoluzione. Ma le angosce non tarderanno ad arrivare allo scoppio della Prima guerra mondiale.

  Le correnti di pensiero. In quell'inizio del Novecento, il mondo della cultura attraversò un momento di grande fioritura: 1) nel 1901 viene istituito il Premio Nobel che permette al mondo della ricerca di finanziarsi e ampliare gli studi e nello stesso tempo di comunicare con l'intero mondo culturale. 2) le grandi teorizzazioni sociali, politiche ed economiche si ritrovano nell'evoluzione della specie elaborata da Charles Darwin.

  La lotta per la sopravvivenza (che regola la vita animale) viene applicata alle dinamiche sociali e da qui il "darwinismo sociale" che vorrebbe giustificare scientificamente gli eccessi del capitalismo esasperato di quell'inizio secolo.  Marx in realtà, partendo sempre da quella speculazione darwiniana, proponeva in alternativa alla lotta tra individui per la sopravvivenza sociale, una alleanza tra gli esseri umani, uniti alla ricerca di un costante e comune miglioramento.

lunedì 7 ottobre 2024

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

 Indro Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909  Milano, 22 luglio 2001) è stato un giornalista, saggista e scrittore italiano.

Tra i più popolari giornalisti italiani del Novecento, si distinse per la limpidezza della sua scrittura. Iniziata la carriera durante il ventennio fascista, fu per oltre quarant'anni l'uomo-simbolo del principale quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera. Lasciato il Corriere per contrasti sulla nuova linea politica della testata, diresse per vent'anni un quotidiano fondato da lui stesso, il Giornale, distinguendosi come opinionista di stampo conservatore. Fu ferito alle gambe nel 1977 in un attentato organizzato dalle Brigate Rosse.

Con l'entrata in politica di Silvio Berlusconi, da lui disapprovata, lasciò il Giornale e, nel marzo 1994, fondò La Voce, un quotidiano che però chiuse l'anno seguente. Fu autore di una collana di libri di storia a carattere divulgativo, Storia d'Italia, che narrano la storia d'Italia dall'antichità alla fine del XX secolo. In ciascuna attività Montanelli seppe conquistare un largo seguito di lettori.



* *  *

Neigiorni più recenti siamo ormai alla
teorizzazione dei tempi vuoti: forse
al massimo dello smarrimento.


 A me la mancanza di fede da’ una profonda malinconia. Sento che mi manca la cosa più importante, quella che renderebbe secondarie tutte le altre, compresa la stessa vita.

 Se devo chiudere gli occhi senza avere saputo da dove vengo, dove vado e cosa sono venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli.


domenica 6 ottobre 2024

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

Eugenio Scalfari.  (1924-2022), dopo aver collaborato al «Mondo» di Pannunzio, è stato, nel 1955, tra i fondatori dell'«Espresso» che ha diretto dal 1963 al 1969. Nel 1976 ha fondato il quotidiano «la Repubblica», che ha diretto fino al 1996. 




* * *



Parole che lasciano molto a riflettere, 

anche perché…  


Personalmente non credo che il ruolo della specie alla quale io appartengo sia superiore a quello delle api o delle formiche o dei passeri. 

La domenica serve anche per riflettere

 La predicazione alla comparsa

di Gesu' 

inquadratura storica

 A giudizio di più storici la comparsa nella vita pubblica e la predicazione di Gesù nell'Israele sotto l'Impero romano non presentava momenti di particolare drammaticità storica. Gesù di Nazaret (sentitosi chiamato dallo Spirito) iniziò a predicare nella regione della Galilea in un periodo storico in cui già Erode il Grande era morto da tempo, nell'anno 4 a.C., e la Palestina era stata divisa (nell'anno 6 d.C.) in Giudea e Samaria con lo stato giuridico di province romane.

 Quei provvedimenti imperiali avevano -già decenni prima- provocato rivolte sanguinose che avevano portato alla ribalta la figura di Giuda di Gamala, detto il Galileo  (=  un condottiero ebreo antico pretendente al trono d'Israele, rivendicando una discendenza dalla dinastia degli Asmonei, spodestata dalla dinastia erodiana). Lo storico romano Tacito nelle sue Storie scrive che sotto Tiberio in Palestina regnava la pace, sebbene alcuni incidenti (tenuti sotto controllo) avvennero durante la prefettura del governatore romano Ponzio Pilato (periodo 26-36 d.C.).

 Gli storici fissano l'inizio della predicazione di Gesù (verosimilmente fra l'anno 28-29), quando la vicenda di ribellione di Giuda il Galileo era trascorsa da oltre venti anni e la rivolta degli ebrei contro l'Impero (anni 66-73) era ancora da venire.

 La tradizione ed i Vangeli inquadrano la comparsa di Gesù in Galilea non soltanto guarendo malati e scacciando demoni (come altri guaritori ed esorcisti del tempo facevano), ma annunciando che la instaurazione del Regno di Dio era imminente (Mc. 1,14-15; Mt. 4,17) e presentando se stesso come il Messia di Israele (Mc. 8,27-29; Mt. 16,13-16). Però per la durata della vita pubblica di Gesù, fino alla decisione di andare a Gerusalemme, non emerge più il discorso dell'eventuale dignità messianica rispetto alla venuta del Regno di Dio.

 Nelle beatitudini e pure nelle parabole l'annuncio del regno di Dio non esiste nessun invito a prendere le armi contro i Romani, cosa che invece portò avanti Giuda il Galileo. Gesù affermava che gli oppressi che riponevano fiducia in Dio Padre avrebbero avuto riconosciuto il loro diritto di fronte agli oppressori.


Una riflessione dei nostri giorni di

 Andrea Riccardi

«Le religioni non sono fossili che la modernità e il pensare scientifico alla fine seppelliranno, come ha pure creduto buona parte del pensiero pubblico occidentale. Sono organismi vivi: raccolgono gli aneliti di comunità radicate nelle terre, vicine al dolore, alla gioia e al sudore delle persone. Restano in genere sulla terra e tra le case: la sinagoga, la chiesa, la moschea, il tempio. Ho visto la preghiera dei disperati in luoghi disumani o nei viaggi terribili dei profughi».

Chi è?

Andrea Riccardi (nt. a Roma il 16 gennaio 1950) fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è storico e ordinario di Storia Contemporanea a Roma Tre del mondo Contemporaneo e in particolare del cristianesimo. È stato Ministro per l'integrazione della Repubblica Italiana (2011-2013).

sabato 5 ottobre 2024

Riflettiamo sulla Sicilia di ieri e di oggi

La strana realtà della Mafia.

Quando storicamente ci viene detto che è in declino, è segno che... 

 Prima di iniziare ad occuparci del fenomeno “mafia” per  alcune pagine del blog, proveremo a cogliere, per quanto riusciamo ad esporre, e per quanto è nelle nostre possibilità di curiosi-osservatori, il taglio e l’aspetto culturale di ciò che figure come i sociologi Anton Blok o Pino Arlecchino o altri ancora ci hanno fatto apprendere in anni passati su cosa sia “mafia”.

Vi è una Sicilia babba,

cioè mite, fino a sembrare mite,

una Sicilia “sperta”, cioè furba,

dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode.

Vi è una Sicilia pigra, una frenetica;

una che si estenua nell’angoscia della roba,

una che recita la vita come un copione di carnevale:

una infine che si sporge da un crinale di vento

in accesso di abbagliato delirio

===

Gesualdo  Bufalino 

e’ stato uno scrittore poeta e aforista italiano.



La mafia siciliana è per Blok
«(...) un modus vivendi tra
le richieste 
della struttura politica formale 
da un lato e le tradizionali 

esigenze locali dall'altro
»
e il mafioso è un intermediario
politico o mediatore che detiene
il controllo dei canali che
connettono il villaggio,
l'infrastruttura, alla società più ...




****

Per quanto riguarda cosa Anton Blok leggeva sul fenomeno mafioso siciliano, e più specificatamente su quello locale di Contessa Entellina, ci piace riportare uno stralcio del pensiero di Gabriella Gribaudi  (storica dell’Universita Federico II di Napoli):

La mafia di un villaggio siciliano è il primo tra i lavori di questi studiosi ad essere tradotto in italiano e in questo senso può avere ancora oggi un particolare valore divulgativo. Anton Blok prende in esame la mafia di un villaggio siciliano dal 1860 al 1960. Il villaggio, a cui dà il nome di Genuardo, è situato nella zona del latifondo della Sicilia occidentale prevalentemente coltivata a grano. La genesi e lo sviluppo della mafia vengono inquadrate nel processo di formazione dello Stato. Una prima manifestazione del fenomeno si ebbe con il tentativo dei Borboni di attuare un maggior controllo sull'isola e ostacolare il potere dei baroni-latifondisti favorendo una relativa emancipazione dei contadini. Bande d'armati furono allora reclutate dai grandi proprietari tra le file delle classi popolari per contrastare da un lato l'opera dello Stato e dall'altro le aspirazioni dei contadini stessi, e mantenere il proprio monopolio della violenza.

L'inserimento del nuovo Stato, con un più preciso progetto unitario, favori e amplificò il ruolo di mediazione e di controllo attuato da questi gruppi di uomini con la violenza. Si allargava la configurazione delle forze in gioco, cresceva la possibilità di muoversi tra diversi ambiti e livelli di potere, si moltiplicavano i canali delle risorse, ma nello stesso tempo la società continuava ad essere segmentata, divisa; venivano confermati e si aprivano gap di comunicazione tra i vari livelli. I mafiosi si trovarono per questo in una posizione cruciale di mediazione, posizione che cercarono di legittimare e monopolizzare nel tempo. Da questa posizione poterono a loro volta controllare i canali delle nuove risorse, rispetto a cui si creò una concorrenza tanto più efferata e sanguinosa quanto più lo Stato era assente nella gestione della violenza.

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

Hans Jonas (1903-1993). E’ stato un filosofo tedesco naturalizzato statunitense di origine ebraica. L'opera di Hans Jonas è divenuta un riferimento d'obbligo per la riflessione sulla crisi del rapporto fra uomo e natura, come pure sulle sfide morali poste dalla tecnologia e dalla scienza moderna e sulla nuova etica che esse sollecitano. Fra i suoi propositi stanno alcuni fondamentali interventi su temi come il legame indissolubile tra aggressione della natura e civilizzazione umana, la determinazione delle specificità dell'organismo vivente (con le relative conseguenze sull'idea di vita e di morte), le nuove frontiere dell'etica e dell'agire umano di fronte al progresso tecnologico.


* * *



Jonas molto turbato dal vuoto

spirituale dell’uomo contemporaneo,

ebbe ad ammonire:


Io tremo davanti a questa situazione: oggi il massimo potere si unisce al massimo vuoto; e il massimo di capacità va insieme al minimo sapere intorno agli scopi ultimi della vita.

venerdì 4 ottobre 2024

Foto storica d’archivio

A sette anni dal terremoto ‘1968 ‘ furono ultimate 
le abitazioni dei così denominati -a Contessa Entellina-
80 alloggi

Quella del Belice fu una ricostruzione  più che lunga, lenta.
Occorsero grande impegno da parte dei sindaci della Valle, che crearono fra loro un coordinamento, ma occorsero anche tante battaglie delle popolazioni che addirittura per più decenni si tennero in stato di mobilitazione. A Contessa E. sopratutto il Sindaco Di Martino e la struttura locale della Cgil tennero desta la popolazione con frequentissime assemblee che, con massima frequenza, si tenevano nel cosiddetto “Baraccone” di via Palermo.

Il sisma del Belice fu la prima vera e grave emergenza del dopoguerra. Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio una violentissima scossa di magnitudo 6.5 colpi’ la Sicilia occidentale e, in particolare, le province di Palermo, Trapani e Agrigento. 
La Valle del Belice fu devastata. Gibellina, Montevago, Poggioreale e Salaparuta furono letteralmente rase al suolo. Gravemente danneggiate furono anche Menfi, Partanna, Camporeale, Contessa Entellina, Santa Ninfa, Salemi, Vita e Santa Margherita del Belice.

Il bilancio fu pesantissimo: 296 persone persero la vita, oltre mille restarono ferite e quasi 100mila furono i senza casa. A Contessa Entellina perse la vita Agostino Merendino.

Quel sisma costituì pure occasione per promuovere emigrazione di massa, intere famiglie rimaste senza casa, e purtroppo nella prospettiva di una lunga fase di ricostruzione non videro altra soluzione per il loro futuro che la prospettiva dell’emigrazione. Emigrazione non solo nel nord Italia, Germania e Gran Bretagna, ma anche in Australia, Venezuela e Argentina.

====

Sulla scorta delle tante fotografie (e filmati) del tempo, in gran numero opera di chi scrive queste note -allora era giovane-, proveremo a rievocare sopratutto il post-terremoto locale, di Contessa Entellina.

====



Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere


Pier Paolo Pasolini.  E’ stato un attore, regista, scrittore, sceneggiatore, co-sceneggiatore, montatore, musicista, è nato il 5 marzo 1922 a Bologna (Italia) ed è morto il 2 novembre 1975 all'età di 53 anni ad Ostia. Nel 1971 ha ricevuto il premio come orso d'argento al Festival di Berlino per il film Il Decameron. Dal 1960 al 1971 Pier Paolo Pasolini ha vinto 4 premi: Festival di Berlino (1971), Nastri d'Argento (1960, 1965, 1967).



* * *


Con Pasolini si compie persino

la profezia laica.


Oggi si riceve una educazione comune, obbligatoria e sbagliata, che ci spinge tutti dentro l’arena dell’avere a tutti i costi. In questa arena siamo spinti come una strana e cupa armata in cui qualcuno ha i cannoni e qualcuno le spranghe … Tutti sono pronti al gioco del massacro. Pur di avere! L’educazione avuta e’ stata: avere, possedere, distruggere….

Io scendo nell’Inferno. Ma state attenti; l’Inferno sta salendo da voi. Il bisogno di dare la stangata, di aggredire, di uccidere, e’ forte e generale. Non resterà per tanto tempo l’esperienza privata e rischiosa di chi ha -come dire?- toccato la “vita violenta”.

Ritagli di giornali

Debito Pubblico

 Italia (142% rispetto alla ricchezza che produciamo in un anno.)

Il nostro paese si posiziona quinto nella classifica dei paesi più indebitati. Il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo massimo storico a febbraio 2023 e, dopo la lieve discesa di agosto, è tornato a salire da settembre in poi.

 ÷÷÷=La tavola qui riportata si riferisce alla situazione dei paesi africani.


giovedì 3 ottobre 2024

Riflettiamo sulla Sicilia di ieri e di oggi

 La strana realtà della Mafia.

Quando storicamente ci viene detto che è in declino, è segno che

Sergio Mattarella:
I mafiosi non conoscono pietà né umanità.
Non hanno alcun senso dell’onore, non
del coraggio. I loro sicari colpiscono,
con viltà, persone inermi e disarmate.
Tra le vittime delle mafie non ci sono
soltanto coloro che le hanno
contrastate, consapevoli del pericolo
cui si esponevano. La mafia, le mafie,
non risparmiano nessuno. Uccidono chi
si oppone ai loro interessi criminali.
Ma non esitano a colpire chiunque
diventi un ostacolo al raggiungimento
dei loro obiettivi. 




 Su pagine precedenti ci siamo intrattenuti sulla vicenda del brigantaggio siciliano, fenomeno che caratterizzò fortemente la realtà siciliana (e contessiota) a cavallo dei decenni di “unità d’Italia”. Fenomeno fortemente presente sul territorio di Contessa che  allora aveva caratterizzato fin troppo palesemente e sopratutto il latifondismo. 

Proveremo a tratteggiare qualcosa del fenomeno, post unitario, della mafia, che ha abbondantemente caratterizzato -a sua volta-  tutto il periodo post unitario, per entrare in sonno-veglia durante il fascismo e ai nostri giorni  in attività, in forme -dicono i sociologi- giacca-gravata nella nostra Isola.

 Ogni volta che capita di leggere sui media che in Sicilia la mafia è in declino, in sonnolenza, e’ segno che essa è bene installata in gangli della società e sta tanto bene da non necessitare di manifestazioni che potrebbero crearle disagi.

 Sono tanti i sociologi e studiosi vari che denunciano le analisi e riflessioni (anche autorevoli) che nella sostanza provano a certificare se non la scomparsa almeno lo stato di sofferenza della “mafia”. Portano quali prove tanti risultati giudiziari che avrebbero disarticolato più strutture territoriali. Ed effettivamente la stagione antimafia seguita alle stragi Falcone-Borsellino ha dato la sensazione di seria lotta a quel fenomeno delinquenziale.

 Ai nostri giorni siamo davvero lontani dalla logica e da quei valori mafiosi?

Israele riconosca lo Stato Palestinese in Cisgiordania.

 L’Iran sciita e Netanyau si confrontano con le armi.

I paesi arabi sunniti hanno volontà di 

pace per i palestinesi sunniti.

All’Onu ha parlato in queste ore di guerra in Medio Oriente, fra altri, il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al-Saud. I sauditi non sono sciiti come gli iraniani, sono sunniti e non amano per nulla gli ayatollah sciiti.


Nel 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni,
Israele occupa ulteriori territori, inclusa
la Cisgiordania, che 
rimane sotto il
controllo israeliano ancora oggi, con
alcune aree autonome gestite dall'Autorità
Nazionale Palestinese
.



Il sunto del suo discorso sta tutto in questa frase, che sarebbe bene che Netanyau facesse propria. «Senza affrontare la questione della Palestina non ci sarà alcuna normalizzazione saudita».

 L’Arabia Saudita ha da tempo proposto  un suo piano di pace (il 28 marzo 2002al vertice arabo di Beirut, che è  ancora oggi condiviso da 22 capi di Stato e di governo del mondo arabo. Chiedeva e continua a chiedere:

1) «completo ritiro israeliano dai territori occupati fino ai confini del 4 giugno 1967», 


2) «una giusta soluzione del problema dei profughi palestinesi», gente espropriata delle loro case e beni,

3) « l’installazione di un Stato palestinese indipendente sui territori palestinesi occupati dal 1967 della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, con Gerusalemme Est capitale». 


In cambio, gli Stati arabi avrebbero garantito:

1): «quanto segue: considerare finito il conflitto arabo israeliano, per poi firmare un accordo di pace con Israele, garantendo sicurezza a tutti gli Stati della regione. La normalizzazione dei rapporti con Israele nel contesto di una giusta pace». 

2) Si «respingeva», invece, «l’insediamento dei profughi palestinesi nei Paesi arabi, un’eventualità che potrà causare dei conflitti». 

3) E si lanciava «l’appello al governo e al popolo israeliano per accettare questa iniziativa, per salvaguardare la pace, porre fine allo spargimento di sangue, e per far sì che gli arabi e gli israeliani possano vivere in pace, in buon vicinato per creare la sicurezza, la stabilità e il benessere per le nuove generazioni».


 ====

Se Israele non conviene su un piano ragionevole di pace con i paesi arabi moderati, e’ segno che Netanyau non intende fare gli interessi del suo Paese, ma molto probabilmente i suoi peculiari interessi, esasperando e ritardando a più non posso la data di cedere la guida del governo ad uomini di pace.

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

Albert Schweitzer. 
Teologo, storico, medico e musicologo (Kaysersberg, Alsazia, 1875 - Lambaréné, Gabon, 1965). Libero docente a Strasburgo di scienze neotestamentarie fino al 1905 ed eminente interprete di Bach (Bachkonzertendi Strasburgo, fondazione della Società bachiana di Parigi, 1906), nel 1913 si laureò in medicina e si diede da allora quasi senza interruzione all'attività missionaria e assistenziale fra i Neri; recatosi a Lambaréné (Africa Equatoriale Francese), vi fondò un lebbrosario-villaggio come simbolo concreto del suo cristianesimo. Premio Nobel 1952 per la pace, S. fu una delle più eminenti personalità della scienza e della spiritualità tedesca del suo tempo.



* * *


 Mentre l’uomo teorizza sull’ inutilità della

 sua vita e del suo tempo, cresce il bagaglio del suo potere. A fronte di questa 

situazione Albert Schweitzer, nel ricevere  

il Premio Nobel per la Pace ebbe a pronunciare


Esorto il mondo a osare di guardare in faccia la realtà. L’uomo è diventato un superuomo  riguardo al potere. Ma -ecco il fatto pericolosissimo e nefasto- più cresce il potere dell’uomo e più l’uomo diventa un pover’uomo. Le nostre coscienze  non essere scosse da questa considerazione: più cresciamo e diventiamo superuomini, più siamo disumani.

mercoledì 2 ottobre 2024

Problematiche sociali dei nostri giorni

 Denuncia l’Iss (Istituto Superiore Sanità): gli anziani italiani ad alto rischio solitudine. 

 Il 15% ovvero circa due milioni della popolazione over 65 anni vive in condizioni prossime all’isolamento sociale.

  Il presidente di Aip (Associazione  Italiana di Psicogeriatria) Diego De Leo, ha definito “una vera e propria epidemia dei Paesi occidentali: la solitudine cronica. Essa colpisce il 30% degli anziani e il 10% in forma molto severa, che porta a depressione”.

 Come ha denunciato più volte il papa i vecchi sono diventati una pietra di scarto.

Parole ricorrenti sui media

 

quint nato

Il Quint è un gruppo decisionale informale composto dagli Stati Uniti e dal G4 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito). 

Opera come una sorta di «Consiglio» finalizzato a discutere orientamenti e indirizzi e a valutare preventivamente decisioni che sono all’ordine del giorno di varie entità, dalla Nato all’Ocse

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

 Jean Rostand. Biologo e scrittore (Parigi 1894 - Ville-d'Avray, Seine-et-Oise, 1977), figlio di Edmond; ha eseguito molte ricerche biologiche (partenogenesi artificiale negli Anfibî, azione della bassa temperatura sulla mitosi, ecc.). Membro dell'Académie française dal 1959. È autore di numerosi libri di divulgazione e saggi storici, alcuni dei quali sono stati tradotti anche in italiano.



* * * 

Sulla scia del pensiero di Satre, Rostand arriva a sostenere 
l’inutilità della vita dell’uomo. E’ la convinzione principale di chi sperimenta la sensazione straziante del vuoto esistenziale, unita al peso dell’ingiustizia e a una sorta di disconnessione da ciò che li circonda.



L’uomo è un atomo ridicolo, sperduto nel cosmo inerte e smisurato; e la sua febbrile attività è soltanto un piccolo fenomeno locale, effimero, senza significato e senza scopo.

Mondo del lavoro. Trovare motivi per restare, per non emigrare

Osservando la vita dei piccoli e grandi

paesi di Sicilia 

 Lavorare in proprio, nella legislazione italiana, vuole implicare che una persona si obbliga a compiere, in cambio di un corrispettivo (monetario o altro), un’opera o un servizio senza il vincolo della dipendenza nei confronti del richiedente. 

Lavoro autonomo tipico e’ quello dei professionisti, ma anche quello degli artigiani  dei commercianti, degli agricoltori. Frequentemente il lavoratore autonomo ha l’obbligo di iscriversi al un Albo, deve dotarsi di mezzi e organizzazione propria, fissare, per precisi obblighi giuridici, una sede di lavoro e deve essere responsabile di quelli che vengono denominati rischi d’impresa e/o rischi professionali. Il lavoratore autonomo è tenuto ad aprire una partita IVA, il cui numero di riferimento deve essere sempre indicato nelle fatture che saranno emesse. Il che implica che il lavoratore autonomo, in linea generale (ma avremo tempo e modo di soffermarci sulle situazioni particolari), deve addebitare la percentuale fissata per legge di Iva (Imposta sul valore aggiunto). Possedendo la partita IVA, il lavoratore autonomo e’ autorizzato a detrarre le “spese di lavoro” ammesse per legge.

 Il reddito del lavoratore autonomo consisterà nel compenso percepito decurtato dell’aliquota Iva  (più o meno il 20%), dei costi previdenziali a carico del lavoratore e delle spese non detraibili.

  - - - - - —-

  Contiamo di poter rendere sempre più comprensibili e magari accattivanti per tutti le pagine che seguiranno soprattutto per i giovani che sempre più numerosi pigliano la via dell’emigrazione.

   In ogni caso il nostro procedere sarà calibrato sul fragile tessuto economico locale, che non evidenzia, purtroppo, i connotati di vivacità socio-economica tipici delle aree prospere.                          

    Fotograferemo ovviamente la realtà agricola locale, non solamente in ottica tributaria, ma in tutte le sfaccettature e nelle potenzialità normative di sostegno che pure esistono.

Sempre più fiamme in Medio Oriente

 180 i missili balistici lanciati dall'Iran su Israele





  • Attacco missilistico iraniano contro Israele: lanciati oltre 400 razzi balistici. Sirene d'allarme in tutto il Paese. L'Iran conferma il lancio. Esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme: due feriti lievi. 
  • Le difese aeree di Israele sono state «efficaci», ha fatto sapere  l'IDF (Israeli Defense Forces).   Anche gli Stati Uniti hanno partecipato alla difesa di Israele, sia rilevando la minaccia dell'Iran sia intercettando alcuni missili.

 Le notizie diffuse da IDF affermano che ci sono impatti «isolati» nel centro di Israele e molti altri impatti nel sud di Israele. Secondo l'esercito, l'attacco non ha danneggiato l'aeronautica militare israeliana e gli aerei. Le difese aeree e il controllo del traffico aereo non avrebbero subito danni.

 «Il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è incrollabile». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller. «Israele ha il diritto di difendersi, ovviamente devono esserci conseguenze per l'Iran. Ci coordineremo per la risposta», ha aggiunto Miller.

= = = = 

** “Razzo" si riferisce ad un sistema non guidato