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lunedì 28 febbraio 2022

Democrazia o autocrazia. Putin sta rivelando che il potere nel mondo... è prevalentemente in mano a tantissimi dittatori

Di Putin non c'è solo Putin.

La democrazia sul pianeta è minoritaria

 Stando ad un recente rapporto, Freedom in the World 2022 di Freedom House, riportato per stralci su più giornali, nel 2005, 83 Paesi, fra i 195 analizzati, erano diventati più democratici e 52 avevano invece fatto passi indietro. 

  Nel 2021, la proporzione si è più che invertita: 25  più democratici contro 60 più autoritari (quelli dalla posizione invariata non sono stati conteggiati). Nel 2018, 50 Paesi erano diventati più liberi, contro 68 in discesa. Poi è arrivata la pandemia, e per molti governi è stata una buona occasione per giustificare un giro di vite in senso autoritario. 

  Ai nostri giorni, 2022, soltanto una persona su cinque, nel mondo, vive in un Paese «libero» secondo i criteri di Freedom House: nel 2005, erano quasi una su due.

  Secondo il New York Times: «Putin ha passato più di due decenni a consolidare il potere, ricostruire l’esercito russo e indebolire i suoi nemici. Ha ripetutamente minato i movimenti democratici e le rivolte popolari, comprese quelle in Siria e Bielorussia. Si è intromesso nelle elezioni occidentali (in vari Paesi, Italia inclusa finanziando alcune forze politiche). Ha schierato truppe russe per far rispettare la sua volontà, anche in Georgia e in Crimea».

  Sempre secondo il rapporto di Freedom House  tutto ciò è accaduto perché i leader democratici hanno fatto troppo poco per difendersi: «La risposta del mondo all’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia non è stata, in tutta evidenza, sufficiente a dissuadere Putin dall’andare oltre. Anche le nuove sanzioni imposte alla Russia dopo il suo assalto all’Ucraina si sono, per ora, fermate prima della massima punizione, risparmiando gran parte del settore energetico russo su cui l’economia europea fa ancora affidamento». 

  Sembrerebbe comunque che le recenti misure decise da Bruxelles, Washington e Londra  stavolta stanno facendo effetto, tanto è vero che si profila il crollo del rublo ed il rischio di fallimento di diverse banche russe, dopo l’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamenti Swift e la corsa agli sportelli dei risparmiatori russi.

  Sembrerebbe ancora, si legge sul Fatto, che «i governi autocratici hanno sempre più lavorato insieme, usando il loro potere economico e politico collettivo per creare un cuscino contro le punizioni di altri governi. La Cina ha approvato le importazioni di grano russo la scorsa settimana, attenuando di fatto l’impatto delle nuove sanzioni occidentali». E si sentono ormai talmente sicuri di sé da aver «abbandonato le pretese di norme democratiche. Putin, così come i governanti in Nicaragua, Venezuela e altrove, una volta cercavano di mantenere almeno l’apparenza di elezioni libere ed eque. Ma ora incarcerano regolarmente gli oppositori politici, negando all’opposizione la possibilità di fare campagna elettorale».  
  Per contro, secondo il Corriere della Sera «le democrazie sono fragili, dubbiose, debbono porsi il tema del rispetto dei diritti, dei valori, delle libertà e della vita dei loro cittadini».  Ma il fatto che siano fragili — e che anche le più consolidate, come quella americana, abbisognino di continua cura e «manutenzione» — non significa che debbano essere necessariamente deboli. Le democrazie -non va dimenticato- hanno vinto la Guerra fredda durata decenni
 Su questi temi si è soffermato pochi minuti fa pure il programma -su La7- di Lilli Gruber. 

Economia di guerra. Cosa implica -tra tantissimi altri disagi- la guerra

  Sono iniziati i colloqui fra le delegazioni russa ed ucraina, a Gomel, nei pressi dell'ex centrale nucleare di Cernobyl; lo spettro della guerra nucleare evocata da Putin al momento resta sullo sfondo. 

 Le quotazioni del rublo stando a quanto riferiscono i media si sono svalutate di oltre il 30% e la Banca centrale russa per salvare la moneta ha alzato i tassi a un livello che in Occidente sarebbe ritenuto da "folli". Non solo: al momento in cui scriviamo questi appunti-riflessioni sul blog risulta impossibile per qualsiasi cittadino russo effettuare l’operazione bancaria che vorrebbe o di cui avesse bisogno, compresa quella di fare piccoli prelievi dal Bancomat.

Tavolo delle trattative
russo-ucraino
 E in Italia, al momento, quali sono le ripercussioni? Sappiamo tutti che da decenni noi italiani ai referendum a cui abbiamo partecipato circa la possibilità di sviluppare energia nucleare, abbiamo sempre votato NO! Oggi l’Italia per mandare avanti industrie, artigianato e qualsiasi attività produttiva dipende dalle importazioni di gas, fino alla misura superiore al 95%. Criticità questa che -nei momenti di crisi e turbolenze internazionali-  incide sulla sicurezza dell’approvvigionamento e sui sacrifici dei sovraprezzi da pagare.

 I paesi alleati garantirebbero «un’ampia e diversificata capacità di importazione e una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto o di un terminale di rigassificazione». Così sta scritto sulla relazione annuale dell’intelligence al Parlamento.

 Eppure fino al momento in cui stiamo per pubblicare il presente testo, leggiamo su una agenzia (AdnKronos) che "Nonostante le ostilità, elevati volumi di gas naturale dalla Russia continuano a essere inviati in Europa attraverso i gasdotti che attraversano l'Ucraina. Lo conferma all'agenzia Interfax la società statale Gazprom, secondo cui oggi dovrebbero essere consegnati in Europa 105,8 milioni di metri cubi di gas".  Evidentemente fra il dire ed il fare c'è di mezzo ... il mondo degli affari. Segno che l'Italia ha ancora possibilità di godere del gas russo. ...Meglio così!

Potere e Società. Una vicenda storica per delineare la vicenda umana di più generazioni

  Non è raro che qualcuno ci chieda di poter disporre di una lettura "unica" dei tanti frammenti di "Storia locale" di Contessa E., o meglio, del territorio su cui oggi insiste la giurisdizione del Comune di Contessa Entellina. 

 In effetti sul Blog tutta la vicenda storico-territoriale di quest'angolo di Sicilia è diluita in centinaia e centinaia di pagine. Manca quella che deve essere la visione unica fondata su documentazione certa e la relativa bibliografia.

La local history in Italia possiede
ormai dignità scientifica consolidata
e tuttavia rimane in stato di minorità

  Esiste la volontà del conduttore del blog di pervenire al riordino della vasta documentazione raccolta in oltre un trentennio di frequentazione di archivi, biblioteche e centri studi palermitani. E' verosimile quindi che possa o debba  trattarsi di un lavoro di riordino che potrà esigere tempo ed impegno. Va comunque sicuramente iniziato. E non si parte da zero.

 La Storia locale è un filone culturale nobile che può avere vari approcci; ciò che sul blog ha prevalentemente trovato accoglienza finora (dal Medio Evo bizantino alla modernità siciliana feudale) è quello sociale e delle classi umane (in genere quelle subalterne). 

 La vicenda storica sviluppata non è stata mai riportata in termini di completezza; abbiamo dedicato maggiore attenzione al quadro delle aree interne dell'Isola (oggi diremmo comuni rurali) rispetto a quello delle "città", pure esse sviluppatesi in contesto feudale-baronale. 

 Tematicamente, in oltre un decennio di singole e scollegate pagine pubblicate sul blog, abbiamo affrontato la "storia locale" negli aspetti della demanialità, della feudalità e della graduale "politicizzazione" dei ceti rurali.

 E' probabilmente giunto il tempo di procedere al coordinamento logico e temporale di quello che abbiamo voluto debba essere un nuovo-diverso approccio alla "Storia locale" di come finora ci è sempre stata presentata. Nell'iniziativa confidiamo nella collaborazione sia di giovani risorse umane che di sinceri amanti della storia territoriale.

  E' evidente che il profilo che intendiamo seguire sa più di sociologia, economia, stratificazione sociale e sviluppo territoriale che di contrapposizioni di fazioni a sfondo personalistici o di gruppi. La traccia da perseguire, con ogni possibile ed utile digressione, dovrebbe essere la realtà umano-territoriale antecedente e conseguente al sorgere di quella che è adesso Contessa Entellina.

  Ci auguriamo!

E' difficile capire. Cosa vuole Putin ?

 Stando a quanto riusciamo a capire sfogliando i giornali, Putin nelle ultime ventiquattro ore ha lanciato «segnali contrastanti»: da un lato il sì ad aprire un dialogo con l’Ucraina di Volodymyr Zelensky, per via diplomatica —da affidare al  dittatore bielorusso Lukashenko — che inizieranno oggi a Chernobyl, a poca distanza dalla precedente centrale nucleare. Colloqui sui quali, in tanti presagiscono si trattati di una messa in scena, una finta. Vladimir Putin vuole infatti la resa incondizionata di Zelensky». Dall’altro lato, l'aver voluto Putin mettere in «massima allerta» il dispositivo di difesa nucleare evidenzia il suo profilo “folle”, si crede onnipotente, deciso ad accreditare la sua immagine guerresca e antagonista nei confronti dell’Occidente.

Profughi
 Alcuni giornali riportano di contro 
segnali di insofferenza tra gli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni occidentali, dalla chiusura dei cieli Ue ai voli russi, e dal crollo del rublo, che ieri ha perso un ulteriore 20% sul dollaro. Anche la minaccia nucleare potrebbe, insomma, rientrare fra le «reazioni di un leader che sente vacillare il potere».
 Ursula von der Leyen ieri ha proposto che l'Ucraina entri nell’Ue («È una di noi») ed ha lasciato intendere un via libera ad inviare armi per difendersi. L’Italia, su questo fronte, ha espresso consenso — nonostante i distinguo di Matteo Salvini-. L'Italia (Draghi) ha deciso l'invio di missili, mitragliatrici e munizioni oltre i 1.350 militari che andranno a rafforzare le difese Nato in Romania e Ungheria.

 Finora in Ucraina si contano 352 vittime civili dall’inizio dell’invasione (14 bambini). Nella capitale Kiev il sindaco ha detto che, a causa dell’accerchiamento russo, non sarà possibile evacuare i civili. Sembrerebbe che in Ucraina ci siano ad oggi foreign fighters italiani su entrambi i fronti (60?).

Era il 28 Febbraio

 870


 Si chiude il quarto concilio ecumenico di Costantinopoli (ottavo concilio convocato dopo quello di Nicea del 325). Nonostante la mancanza di temi dogmatici tra quelli affrontati, porrà in luce un’ulteriore discrepanza tra le Chiese cristiane d’Oriente e Occidente, che raggiungerà il culmine meno di due secoli dopo con lo scisma del 1054, al punto che i suoi atti in Oriente verranno distrutti e i suoi canoni ripudiati.


L’Europa orientale è abitata soprattutto da slavi che, legati dai vincoli della comune tradizione ecclesiale ai greci, si sono storicamente contrapposti all’espansione dell’Europa occidentale (soprattutto germanica) che si è realizzata sotto il segno del cattolicesimo. Proprio in questa regione è diventata acuta la questione delle relazioni fra cattolicesimo e ortodossia.

Lo scisma dell’XI secolo ha dato vita a due Chiese cristiane, d’Occidente e d’Oriente, che rivendicano entrambe il possesso della verità assoluta. I princìpi ecclesiologici e dogmatici dell’Occidente e dell’Oriente sono stati alla base di due civiltà apparentemente diverse, che con pieno fondamento possono chiamarsi cristiane. E nonostante tutto sono civiltà diverse, i cui rappresentanti, a volte persino senza essere persone religiose, utilizzano la definizione di «ortodosso» o di «cattolico » ai fini dell’autoidentificazione. (Rivista Limes)

Piccola, grande Riflessione

La guerra

 Si inizia a sentir dire che la prima guerra mondiale è stata quella dei chimici, la seconda quella dei fisici, e la terza (Dio non voglia che accada!) sarà quella dei matematici.

Reuben HershMatematico e accademico americano1927 - 2020

domenica 27 febbraio 2022

Cosa succede. Un uomo solo al comando











 Non volevamo credere a quel che temevamo, una guerra d’invasione in un paese sovrano dell’est europeo. Disposta dall'uomo "solo" che siede al Cremlino.

 Questa volta non sono i carri armati dell’Unione sovietica che invadono la Cecoslovacchia, sono i carri armati e i missili di Putin che occupano e bombardano l’Ucraina per rovesciarne il legittimo governo e per sostituirlo con un regime controllato da Mosca, ossia da Putin.

  

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

 Detti e Fatti

L'Ucraina conferma i negoziati con la Russia al confine con la Bielorussia.

Ursula Von Der Leyenn:  "Introdurremo misure restrittive" contro "i più importanti settori" dell'economia della Bielorussia. "Stop all'export di prodotti come carburanti minerali, tabacco, legname, cemento, ferro e acciaio. E sarà esteso il divieto di scambi commerciali" per quei settori sui quali "è stata sanzionata la Russia". Sempre Ursula von der Leyen. "Saranno sanzionati tutti i bielorussi che stanno sostenendo questa guerra", definendo Minsk "l'altro aggressore".

Nello Musumeci, presidente Regione Sicilia

«Il sistema di difesa in Sicilia assume un ruolo strategico proprio per la posizione geografica, come sbocco nel Mediterraneo. Abbiamo la base Nato di Sigonella e quella di Trapani Birgi, è normale che questo sistema di difesa sia in stato di allerta già da diversi giorni».«Necessaria soluzione pacifica»

«La popolazione vive queste giornate con lo stesso stato d’animo in cui si vive in altre parti dell’Europa, non solo in quella occidentale - ha detto Musumeci, intervenuto a Omnibus su La7 - Abbiamo il dovere di sperare che la diplomazia possa risolvere il conflitto in corso. Immaginare un conflitto significa pensare ad una sorta di terza guerra mondiale, che non risparmierebbe niente e nessuno»

Gianni Riotta, giornalista

Non ci crederete, ma Cuba si schiera con Putin, contro l'Ucraina.

Gianrico Carofiglio, scrittore

In molti pensano che il dittatore di Mosca abbia fatto un errore fatale che potrebbe portare alla sua fine. Difficile dirlo. Anche se la storia della II guerra mondiale ci racconta che la resistenza sovietica più micidiale contro i nazisti fu quella Ucraina.

Russia-Ucraina comincia da una possibile buona notizia. Nella città di Gomel è arrivata una delegazione russa di altissimo livello, ne fanno parte il ministro degli esteri, quello della difesa e il capo dell'amministrazione presidenziale. Perchè in Bielorussia?

Anastasia Latini, giornalista

Putin non è filosovietico, è imperialista. Il suo regime è basato su un capitalismo oligarchico, non su un'ideologia, è appoggiato dalla Chiesa ortodossa e dalla destra (Lavrov è di un partito conservatore liberista, ad esempio). Se ci vedete il comunismo mettetevi gli occhiali.

Oscar Giannino, giornalista

Per la 2a volta in pochi giorni Putin si rivolge a Occidente citando sua panoplia nucleare. Se pensate a crisi cubana, quando navi russe fecero dietrofront su ordine dei vertici sovietici, Putin appare privo di ogni elementare autocontrollo.

Zelensky, Presidente Ucraina

"Non credo nell'esito positivo dei negoziati con la Russia, ma lasciamoli provare, in modo che nessun cittadino ucraino dubiti che io, come presidente, ho cercato di fermare la guerra quando c'era ancora una possibilità, per quanto piccola"

Giovanni Rodriquez, giornalista

"Stiamo intensificando il nostro sostegno all'Ucraina. Per la prima volta, l'UE finanzierà l'acquisto e la consegna di armi e attrezzature a un paese sotto attacco. Stiamo anche rafforzando le nostre sanzioni contro il Cremlino"

Dalla Russia. I toni stanno andando oltre ogni ragionevolezza

Putin ordina l'allerta del sistema di deterrenza nucleare russo
Durante un incontro con il ministro della Difesa Shoigu al Cremlino, Putin ha definito le sanzioni occidentali — contro la banca centrale russa, contro alcune banche commerciali, contro alcuni oligarchi e contro lo stesso Putin — «illegittime» e ha ordinato di mettere in allerta le forze di deterrenza nucleari .

«I Paesi occidentali non stanno soltanto imponendoci sanzioni ostili, ma leader di grandi Paesi della Nato stanno facendo affermazioni aggressive nei confronti della Russia. Per questo ordino di mettere in allerta il sistema di deterrenza», ha detto il leader del Cremlino.


«Le conseguenze», ha ancora detto, «saranno come non si sono mai viste nella storia».

Gli ordini del presidente russo — secondo la Associated Press - aumentano la minaccia che le tensioni con l'Occidente dopo l'invasione russa dell'Ucraina potrebbero portare all'utilizzo degli armamenti atomici.

Putin, questa settimana, ha minacciato di vendicarsi duramente contro le nazioni che avessero deciso di intervenire direttamente nel conflitto in Ucraina.

Chi è Putin? E' il patriota russo che vuole riportare il Paese a co-protagonista fra Cina ed Usa?

 Gli eventi ucraini di queste ore  mostrano un Putin deciso a scatenare l’apocalisse e di lanciare una guerra distruttiva, che probabilmente lo vedrà prevalere sulla molto più debole Ucraina; si tratterà -come spesso capita nella Storia- però di una vittoria di Pirro, che non tarderà a ritorcersi sulla Russia con conseguenze politiche, economiche e strategiche.

Putin è un russo ossessionato
dal crollo del sistema sovietico
del 1991.


Allora lavorava 
nella sezione di Dresda del KGB e
quando si accorse che il sistema
era tracollato si preoccupò di bruciare
tutte le carte di cui disponeva.
Ebbe a scrivere: "Ebbi la sensazione
che il Paese non esistesse più, che
fosse scomparso. Era evidente: l'Unione
era malata, era addirittura un
malato terminale senza speranza
di cura: la paralisi del potere"
.

 Indipendentemente dall’esito della partita ucraina nei prossimi anni una nuova linea divisoria da mare a mare, scenderà dal Baltico al Mar Nero e creerà  -di nuovo- una linea divisoria in Europa con due blocchi nemici. E alla luce della divisione post-seconda guerra mondiale la parte Occidentale del continente continuerà ad essere molto più avanzata economicamente, socialmente e culturalmente del defunto blocco sovietico. Sia pure con nuovi ed imprevisti ritardi.

 Lo scrittore russo Viktor Erofeev scrive «nella mente di Vladimir Putin si è formata chiaramente una realtà parallela, incomprensibile all’Ucraina, all’America e all’Europa». Il suo è un mondo nel quale a Kiev governa una banda di neonazisti, che si arma con il contributo americano e minaccia militarmente la Russia.  Pertanto lo scrittore aggiunge «In questa visione, l’Ucraina dev’essere demilitarizzata, il suo esercito liquidato, il Paese un po’ castrato». Erofeev aggiunge ancora su Putin quattro elementi di base della personalità: «L’infanzia povera, la gioventù da ragazzo di strada, il Kgb e l’impero sovietico».

 In Putin adesso tutto si riduce in una  battaglia da vincere e tutto grida vendetta per lo status di co-primario perduto dalla Russia a conclusione della Guerra Fredda e nell’umiliazione subita da allora. E' come se la Storia sia diventata per Putin un’ossessione.


 Non dovrà più succedere -secondo più analisi che sul personaggio abbiamo letto- che un presidente americano, come fu il caso di Barack Obama, si permetta di definire la Russia «una potenza regionale».



 Per lo storico Reinhard Krumm, «è la catarsi geopolitica per riordinare i rapporti della Russia con il mondo», e non conta il prezzo in uomini e risorse da pagare. Putin ormai da monarca assoluto identifica il destino della Russia con quello della sua persona. Egli è la Russia, come quel monarca francese che sosteneva secoli addietro "Lo Stato sono io". 
 Kurt Kister, ex direttore della Süddeutsche Zeitung  scrive che Putin «Considera la Russia come un’entità metafisica, un essere eterno che per ragioni storiche è superiore a un’entità artificiale costruita da Lenin, che è l’Ucraina». 
 Politica e metafisica non sono, però, la stessa cosa.

Alle radici del Cristianesimo

 Vocabolario

La legislazione: .. Il codice deuteronomico (Dt 12,1-26,15) forma la parte centrale del libro del Deuteronomio, di cui abbiamo descritto sopra le caratteristiche e la storia letteraria. Riprende  una parte delle leggi del Codice dell'alleanza, ma le adatta ai cambiamenti della vita economica e sociale (per il condono dei debiti e lo statuto degli schiavi, confrontare  Dt. 15, 1-11 ed Es 23,10-11; Dt 15,12-18 ed Es 21, 2-11). Ma, sin dal suo primo precetto si oppone al Codice della alleanza su un punto importante: questo aveva legittimato la molteplicità dei santuari (Es 20,24), il Deuteronomio impone la legge dell'unità del luogo di culto (Dt 12,2-12), e questa centralizzazione comporta modifiche nelle regole antiche circa i sacrifici, le decime e le feste. Il Codice deuteronomico  contiene anche prescrizioni estranee al codice dell'alleanza e talvolta arcaiche, che provengono da fonti sconosciute. Ciò che gli resta proprio e che segna il mutare dei tempi è la preoccupazione della protezione dei deboli, il richiamo costante dei diritti di Dio sulla terra e sul suo popolo e il tono esortativo che penetra queste prescrizioni legali.

 Sebbene il Levitico abbia ricevuto la sua forma definitiva solo dopo l'esilio, contiene elementi molto antichi, così le proibizioni alimentari (c 11) o le regole di purità (cc 13- 15); il cerimoniale tardivo del grande giorno dell'espiazione (c 16) sovrappone una concezione molto elaborata del peccato ad un vecchio rito di purificazione. I cc 17-26 formano un insieme che si chiama la Legge di santità e che è esistita prima della separazione dal Pentateuco. Questa legge raggruppa elementi diversi, di cui alcuni possono risalire fino all'epoca nomadica (così il c 18); altri sono ancora preesilici e altri più più recenti. Una prima raccolta è stata costituita a Gerusalemme poco prima dell'esilio e ha potuto essere conosciuta da Ezechiele, che ha molti contatti di linguaggio e di contenuto con la Legge di santità. Ma questa è stata edita solo nel corso dell'esilio, prima di essere unita al Pentateuco dai redattori sacerdotali che la adattarono al resto del materiale da essi radunato.

(segue) Senso religioso ... (Gianfranco Ravasi, biblista italiano, teologo ed ebraista, cardinale   18-10-1942).

Un personaggio alla volta

Quando l'inquietudine  è 

spinta al cammino.

1)   Il senso della vita. (Dio nel mondo: colloquio di Joseph Ratzinger con Peter Seewald).

Come si impara ad amare

Domanda: Ma non è sorprendente che nonostante la nostalgia  dell'amore, profondamente radicata nell'animo umano, altre siano le cose che si privileggiano: successo, sesso, prestigio, denaro, potere. Impieghiamo quasi tutta la nostra energia per imparare a raggiungere questi obiettivi. E non investiamo quasi nulla per apprendere l'arte dell'amore.

Risposta:  Molte delle cose che Lei ha nominato sono scorciatoie o surrogati. Ci si prefigge così da un lato di risparmiarsi l'avventura del perdere se stessi e di raggiungere più velocemente la meta agognata. Fa inoltre parte della vocazione dell'uomo dispiegare le proprie potenzialità e adempiere alla propria missione a partire da quel tratto essenziale del proprio essere che è l'amore.

 L'uomo deve porre in atto le potenzialità riposte in lui e imparare a realizzare qualcosa di positivo nel mondo. Da questo punto di vista, apprendere un lavoro ed impegnarvisi non contraddice la missione fondamentale dell'amore ma la realizza sul piano concreto. Adempio per così dire alla mia missione di amore estrinsecando fino in fondo le mie potenzialità. Dando tutto ciò che posso dare. Aprendo nel creato e nel tessuto di relazioni umane  possibilità che ci aiutano  ad affrontare insieme la vita e a plasmare la fecondità del mondo e della vita fino a farne  un giardino dove godremo insieme di libertà e sicurezza.

 Verremo meno a questo compito fondamentale se la nostra formazione professionale si orienterà unicamente all'acquisizione di competenze; se il dominio del mondo e la capacità di accumulare ricchezze e di esercitare il potere si disgiungeranno dalla missione interiore dell'amore, dell'esistenza di ognuno messa a disposizione di tutti. Se il potere prenderà il sopravvento sul dono. Se, così facendo, l'autoaffermazione, la chiusura in se stessi, l'accumulo di cose materiali diventerà l'obiettivo primario e la capacità d'amare verrà soffocata nell'uomo. L'uomo verrà dominato dalle cose e non sarà più in grado di valutarle correttamente.

  E' importante che non svalutiamo come qualcosa di secondario le nostre capacità, la formazione professionale. Tutte le nostre capacità e competenze anche tecniche devono avere un loro spazio interiore e non possono concepirsi in maniera autonoma. Se il potere acquisisce valenza autonoma e diventa la categoria umana per eccellenza, allora diventa schiavitù e si trasforma nel polo opposto all'amore. 

(Segue)   Il senso della vita. (Dio nel mondo: colloquio di Joseph Ratzinger con Peter Seewald).

= = = = = = 

Chiesa e rito bizantino

Schema per cogliere nascita e sviluppo
della civiltà bizantina

(segue)


Per quanto un laico dei nostri giorni possa cogliere nel linguaggio liturgico di impronta bizantina, sicuramente chiaro è l'orientamento culturale (teologico) in direzione 

--della persona (che trova il modello in quello trinitario divino),

--della chiesa (che tende a mostrare la continua epifania liturgica)

--della escatologia (destino ultimo dell'uomo perseguibile nella trasfigurazione).

Il linguaggio è sempre proiettato in una attesa della persona con altre persone per farsi chiesa e perseguire, quindi, l'escatologia.

Era il 27 Febbraio

 274 

Nasce Costantino, imperatore romano dal 306 al 337. Sarà da imperatore fautore della conversione dell’impero alla religione cristiana e, dopo le cosiddette guerre civili romane (306-324), porrà fine al sistema tetrarchico divenendo unico imperatore.

380 

Editto di Tessalonica: il cristianesimo di credo niceno diventa l’unica religione ammessa nell’Impero romano.

1670 

L’imperatore del Sacro Romano Impero Leopoldo I d’Asburgo emana un editto di espulsione dei fedeli di religione ebraica dal territorio austriaco. L’intera comunità ebraica sarà costretta ad emigrare nei paesi limitrofi tra i quali Moravia, Boemia, Ungheria, Baviera, Brandemburgo e Polonia.


La popolazione ebraica in Europa, stimata in 1.391.100 individui nel 2015 secondo la definizione nucleo, è sempre più concentrata all’interno dell’Unione Europea. Con i suoi 28 paesi, l’Ue ha un totale stimato di 1.093.900 ebrei (il 79% del totale europeo). Le ex repubbliche sovietiche in Europa al di fuori dell’Ue ospitano in complesso 257.200 ebrei (18%). Tutti gli altri paesi europei insieme, inclusa la Turchia, hanno 40 mila ebrei (3%).
Una transizione molto significativa è avvenuta con il passaggio del baricentro della popolazione ebraica dall’Europa orientale verso l’Europa occidentale dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la conseguente emigrazione verso Israele, Stati Uniti e Germania della stragrande maggioranza degli ebrei che vivevano lì. Quella di Francia è divenuta negli ultimi anni la maggiore popolazione ebraica in Europa seguita, a distanza, da quella del Regno Unito. La Germania ha attirato una notevole quantità di ebrei dall’ex Unione Sovietica, favorita anche da generosi aiuti offerti dal governo tedesco agli immigrati. Tuttavia, con la riduzione dell’aiuto pubblico questo flusso si è ridotto a un rivolo di adulti, cui si accompagnano alcuni arrivi più giovani da Israele. Oggi circa il 45% dell’intera popolazione ebraica della Ue risiede nelle due grandi aree metropolitane di Parigi e di Londra. (Rivista Limes)

Piccola, grande Riflessione

La guerra

 E’ difficile non essere sopraffatti da un’ondata di rabbia quando si ripensa alla guerra.

  L’orribile sensazione che si prova è che la guerra non risolve niente e che vincere una guerra sia disastroso quanto perderla.

Agatha Christie
Scrittrice e drammaturga britannica
1890 - 1976


sabato 26 febbraio 2022

Il presidente Usa Biden

L'Occidente può contrastare Putin applicando dure sanzioni

«L'alternativa all'imposizione di dure sanzioni alla Russia sarebbe la terza guerra mondiale». Lo ha affermato Joe Biden in un'intervista. «Ci sono due opzioni - ha sottolineato Biden, in un'intervista al podcaster Brian Tyler Cohen - Iniziare la Terza guerra mondiale, andare alla guerra con la Russia, in sostanza. O far sì che il Paese che agisce contro la legge internazionale finisca per pagare un prezzo per quello che ha fatto».

Italia e Swift. Mario Draghi ha assicurato il presidente Zelensky che il nostro paese non si opporrà ad escludere la Russia dal sistema

  Era sembrato nei giorni scorsi che il nostro Paese avrebbe avuto difficoltà ad inimicarsi Putin e che avrebbe chiesto tempi lunghi prima di escludere la Russia dal sistema Swift. Draghi ha parlato con Zelensky e lo ha assicurato «appoggiamo in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift»

 Joe Biden Boris Johnson, da subito si dissero pronti ad adottare la misura, ritenuta da molti la più drastica ed efficace per sanzionare l’aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina.

 L'Italia e qualche altro paese avrebbero preferito aspettare e prendere altre misure, non meno dolorose, per la finanza russa, senza coinvolgere il sistema  Swift. La Francia è stato il paese più deciso e ha definito il blocco del sistema "l’arma nucleare della finanza", e la sua posizione si spiega col fatto che essa è autosufficiente in materia energetica possedendo sul proprio territorio parecchie centrali nucleari.

Cos’è il sistema Swift?

Si tratta di una cooperativa fondata nel 1973 il cui nome è l’acronimo di Society for worldwide interbank financial telecommunication con sede in Belgio, e quindi sottoposto al diritto comunitario. 
Prima di allora gli ordini di pagamento e di trasferimento internazionale di denaro viaggiavano attraverso telex. Swift ha introdotto invece  un sistema di codici attraverso il quale singoli istituti impartiscono ordini di pagamento in sicurezza.

E' quindi  "trasmissione di informazioni e garanzie, senza il trasferimento fisico di valuta", ovvero un sistema secondo cui le transazioni avvengono sul sistema e la funzione di Swift garantisce che i messaggi relativi a un pagamento passino (e siano certificati) sulla rete per arrivare al creditore.

Si tratta di un sistema sicuro ed abbastanza efficiente.

Oggi circa 11 mila istituzioni finanziarie di oltre 200 Paesi diversi si servono di Swift per i loro scambi per un totale di circa 24 milioni di messaggi in un anno.

L'unica iniziativa di tagliare fuori dal sistema è avvenuta nel 2012 con l’Iran.

Come abbiamo ricordato su precedenti pagine del blog, Germania, Italia e altri paesi minori dell'UE sono oggi eccessivamente dipendenti dal gas russo, a causa di errori e di sottovalutazioni strategiche risalenti agli anni passati, quando i governi di questi paesi decisero di tagliare il ricorso sia al nucleare che estensivamente all'eolico per ragioni ecologiche. Adesso però sui paesi nelle condizioni dell'Italia pende la spada di Damocle su come poter pagare le forniture di gas a Mosca, dal momento che la si vuole sanzionare per l'invasione del paese ucraino, stato indipendente..
Il Cremlino si teme -adesso- che possa ridurre o addirittura cessare le forniture all'Occidente e Matteo Salvini, che di cose russe pare abbia consapevolezza, ha diffuso ai giornali: «Bisogna valutare tutto fino in fondo, perché se impedisci pagamenti tra banche noi non abbiamo più il gas».

Vedremo cosa succederà.
 Sicuramente il governo italiano dovrà muoversi in maniera da rendere compatibile la transizione ecologica (di cui è pieno il Pnrr) con quella di consentire i fabbisogni delle famiglie e delle aziende. 
Gli altri paesi ai rischi della geopolitica avevano pensato da anni, noi italiani confidavamo -viene da pensare- sulle amicizie di Salvini e Berlusconi con Putin. 

Ucraina. Si combatte per le strade della capitale, ma l'Italia continua a figurare come l'Italietta

 Lo Swift e il gas. L'Italia non può prendere 

distanze da Mosca, se non per finta

Per adesso, l’Europa (su esplicita necessità dell'Italia e della Germania) ha deciso di non escludere la Russia dallo Swift, quell'acronimo per effettuare con immediatezza i bonifici e che sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Si tratta di quel sistema che gestisce le transazioni finanziarie a livello mondiale.

Se dal sistema venisse esclusa la Russia si bloccherebbe l’interscambio commerciale tra tra i paesi dell'Unione Europea e la Russia, e verrebbero meno le forniture di gas. E senza gas si fermerebbero le aziende italiane, ed un pò meno quelle tedesche.

Il ministro dell’Economia Franco ha fatto sapere a chi chiedeva di tagliare le relazioni commerciali con la Russia e comunque di bloccare il sistema Swift «se una sanzione dovesse interrompere la possibilità di pagare, e quindi interrompere i flussi di gas naturale, per un Paese come l’Italia che utilizza il gas russo per circa il 43% del suo fabbisogno e circa il 15-16% del suo bisogno di energia, il venir meno subitaneo di questo tipo di forniture potrebbe essere un problema». 

Questo problema fa dell’Italia il solito Paese che frena la reazione dell’Europa nello scacchiere politico internazionale.  Ed è subito riemerso l'antico pregiudizio storico sull’Italietta, quella sempre impreparata agli appuntamenti della Storia. 

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Negli anni abbiamo in Italia sempre rifiutato di sviluppare l'energia nucleare, abbiamo creato problemi enormi per l'eolico, abbiamo detto no a tutto e adesso siamo costretti a comprare il gas di Putin per consentirgli, col nostro denaro, di fare il gradasso in Europa.

Da questa situazione Draghi ripropone il ritorno -per le aziende- al carbon fossile. Lo avevamo eliminato perchè inquinante.

Era il 26 Febbraio

 1154 

A Palermo muore Ruggero II di Sicilia primo Re di Sicilia e fondatore del Regno.

 Sul blog ci proponiamo di molto dover indagare sul regno normanno di Sicilia (Regnum Siciliae) fondato da Ruggero II. 

  Nella Corte di Ruggero II la scienza e la geografia (studio della terra) divennero politica e pure norma giuridica. Ad Edrisi, geografo mussulmano, Ruggero affidò l'incarico di compilare , su osservazione diretta dei fenomeni, un trattato su ciò che oggi chiameremmo organizzazione e funzionalità dello spazio e inquadramenti paesistici del Regno. Un trattato che era un tentativo di descrizione generale del territorio.

 Le indicazioni di Ruggero ad Idrisi miravano a: appurare la reale situazione dei domini ed averne nozioni precise: conoscerne i confini, gli itinerari terrestri e marini, l'ubicazione di ciascuna regione con i relativi mari e golfi. E sapere, di tutti gli altri paesi e territori dei sette climi, i dati sui quali concordano gli uomini di scienza e che traduttori e compilatori registrano sulle proprie carte.

Piccola, grande Riflessione

La guerra

 Nessuno può essere così folle da preferire la guerra alla pace: con la pace i figli seppelliscono i padri, con la guerra sono i padri a seppellire i figli.

Creso
Trentesimo e ultimo sovrano della Lidia, su cui regnò dal 560/561 a.C. fino alla sconfitta subita, intorno al 546 a.C., ad opera dei Persiani

596 a.C.

venerdì 25 febbraio 2022

Sicilia e clientelismo. Azienda Siciliana Trasporti nella bufera

Aziende pubbliche e benefici privati

 Appalti assegnati ad amici, corruzione, truffe e assunzioni decise da uomini politici. E ancora undici autobus comprati di seconda mano in Israele senza un bando pubblico e per "esigenze di urgenza". C'è anche questo nell'inchiesta della Procura di Palermo sull'Ast. L’indagine della Guardia di finanza ha portato ad arresti eccellenti all’Ast, l’azienda siciliana dei trasporti. 

  Ai domiciliari il direttore generale Ugo Fiduccia. Nell’ottobre del 2020 Fiduccia scoprì che nel suo ufficio gli investigatori avevano piazzato una videocamera, si arrampicò su una sedia e mise il dispositivo fuori servizio. Nonostante la manomissione della videocamera c’erano altre cimici e così l’inchiesta si arricchì di altri particolari determinanti che oggi hanno portato il Direttore ai domiciliari.

Ucraina da sola. Putin dispiega la potenza militare, la Nato promuove sanzioni e .... nient'altro

Nel terzo millennio vale ancora la forza delle armi.

La forza della democrazia continua ad essere invisibile

 Alcuni osservatori politici descrivono questa Europa da terzo millennio, e l'intero Occidente, allo stesso modo in cui venivano giudicati i paesi democratici dell'Europa Occidentale degli anni trenta. Incapaci di assumere comportamenti confacenti contro le dittature nazi-fasciste e staliniane.

Germania e Italia dipendono in maniera
grave dall'energia che arriva dalla Russia.
E non tanto per gli usi domestici quanto per
quelli industriali.

La Nato non può evitare di considerare
il fattore energetico. Draghi, oggi alle Camere,
ha dichiarato che si affronteranno tutti i
rimedi possibili, persino il ritorno al
carbone.

 Nell'Europa del 1938 la Germania di Hitler senza molto perdere tempo invase i Sudeti, area della Cecoslovacchia. Gran Bretagna e Francia, paesi democratici protestarono, alzarono la voce e non fecero nulla per fermare le mire di Hitler pur avendo promesso che i Sudeti sarebbero dovuto tornare alla Cecoslovacchia.  Francia e Gran Bretagna per risolvere la vertenza si affidarono al giudizio di Mussolini, il quale non perse tempo per assegnare i Sudeti alla Germania.

 Nell'Europa del 2022 Putin invade l'Ucraina e l'Intero Occidente, la Nato compresa, fanno la voce grossa. Mah...mah ... mah ... non fa nulla perchè, ci fanno sapere, l'Ucraina non fa parte della Nato e perchè, ... Putin ha il controllo dei rubinetti del gas che arriva in Occidente. Quest'ultima verità non ci viene però comunicata da tutti i media,

 Francia e Gran Bretagna negli anni trenta commisero errori gravissimi nel non considerare Hitler per quello che era, un dittatore. Lo stesso Churchill scrisse che "Francia e Gran Bretagna potevano scegliere tra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore, ... ma ebbero dopo breve tempo pure la guerra". 

 Oggi l'Occidente alza la voce, ma lascia che Kiev venga invasa dai russi. L'Ucraina, leggiamo, non fa parte della Nato e perciò .... . Solamente alcuni giornali spiegano che l'Occidente, l'Italia e la Germania specialmente, non ha reale intenzione di fermare Putin nell'invasione ucraina, per la semplice ragione che egli controlla i rubinetti del gas che è fondamentale per Germania ed Italia.

 Churchill, politico inglese, scrisse sulla questione dei Sudeti: "Francia e Gran Bretagna potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore, avranno pure la guerra". Ed infatti Hitler dopo i Sudeti non perse tempo e virò verso la Francia e la Gran Bretagna. 

 Sulla questione Ucraina alcuni osservatori ritengono che se a Putin finisce bene in Ucraina le prossime vittime delle mire imperiali di Putin potrebbero essere gli ex paesi sovietici: Lettonia, Lituania ed Estonia. 

 Questi sono paesi aderenti alla Nato, però.