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martedì 22 febbraio 2022

Russia e Putin. Un uomo solo al comando

 Putin in questi giorni ed in queste ore sta sulla cresta dell'onda, riempie pagine e pagine dei giornali del pianeta. Tutti i media, soprattutto quelli occidentali, lo osservano e traggono conclusioni ora fondate ed ora no su di lui.

 Siamo nell'era della globalizzazione  e stando ai media occidentali sembrerebbe che lo Zar della nuova Russia stia puntando tutta la sua politica sull'ottocentesco "nazionalismo".

 Stando -ancora- a quanto dice l'americano Biden il capo del Cremlino sarebbe il tipo che non si pone alcuno scrupolo a far scoppiare la "terza" guerra mondiale. E però, secondo chi si intende di queste cose -gli Istituti di strategia-, l'eventuale terza guerra mondiale potrebbe essere l'ultima e definitiva guerra dell'umanità.

 Sfogliando i giornali italiani apprendiamo che all'inizio dell'era di Putin  fu impressa alla politica russa una sterzata in senso occidentale con un dialogo stretto con gli Usa e l'Europa e pare che  egli -allora- abbia addirittura ipotizzato un ingresso della Russia nella Nato. Ma già nel 2007, nel corso della Conferenza sulla Sicurezza (Monaco), avrebbe attaccato l'intero Occidente, colpevole di occuparsi dell'Iraq e di tentare di espandersi fino ai confini della Russia. Da quel 2007 Putin imprese all'interno del suo paese una svolta autoritaria e rigidamente nazionalista, rinverdendo le glorie della Grande Russia. Quello in realtà fu pure l'anno della rivoluzione arancione dell'Ucraina che vide quel paese rivolto verso l'Occidente.

Nel 2014 Putin fa annettere la penisola di Crimea (territorio ucraino) alla Russia. E' l'anno in cui egli giudica l'intero Occidente terra decadente e depravata.

Gli osservatori occidentali -di contro- giudicano il Putin più recente come un uomo sempre più solo al comando e col consenso che gli va scappando di mano. L'operazione attuale in Ucraina gli servirebbe per risvegliare all'interno della vasta Russia lo spirito nazionalista e conseguentemente di procurarsi un supposto vasto consenso popolare prima che -ormai- settantenne possa accadergli di dover lasciare il potere.

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