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domenica 27 febbraio 2022

Chi è Putin? E' il patriota russo che vuole riportare il Paese a co-protagonista fra Cina ed Usa?

 Gli eventi ucraini di queste ore  mostrano un Putin deciso a scatenare l’apocalisse e di lanciare una guerra distruttiva, che probabilmente lo vedrà prevalere sulla molto più debole Ucraina; si tratterà -come spesso capita nella Storia- però di una vittoria di Pirro, che non tarderà a ritorcersi sulla Russia con conseguenze politiche, economiche e strategiche.

Putin è un russo ossessionato
dal crollo del sistema sovietico
del 1991.


Allora lavorava 
nella sezione di Dresda del KGB e
quando si accorse che il sistema
era tracollato si preoccupò di bruciare
tutte le carte di cui disponeva.
Ebbe a scrivere: "Ebbi la sensazione
che il Paese non esistesse più, che
fosse scomparso. Era evidente: l'Unione
era malata, era addirittura un
malato terminale senza speranza
di cura: la paralisi del potere"
.

 Indipendentemente dall’esito della partita ucraina nei prossimi anni una nuova linea divisoria da mare a mare, scenderà dal Baltico al Mar Nero e creerà  -di nuovo- una linea divisoria in Europa con due blocchi nemici. E alla luce della divisione post-seconda guerra mondiale la parte Occidentale del continente continuerà ad essere molto più avanzata economicamente, socialmente e culturalmente del defunto blocco sovietico. Sia pure con nuovi ed imprevisti ritardi.

 Lo scrittore russo Viktor Erofeev scrive «nella mente di Vladimir Putin si è formata chiaramente una realtà parallela, incomprensibile all’Ucraina, all’America e all’Europa». Il suo è un mondo nel quale a Kiev governa una banda di neonazisti, che si arma con il contributo americano e minaccia militarmente la Russia.  Pertanto lo scrittore aggiunge «In questa visione, l’Ucraina dev’essere demilitarizzata, il suo esercito liquidato, il Paese un po’ castrato». Erofeev aggiunge ancora su Putin quattro elementi di base della personalità: «L’infanzia povera, la gioventù da ragazzo di strada, il Kgb e l’impero sovietico».

 In Putin adesso tutto si riduce in una  battaglia da vincere e tutto grida vendetta per lo status di co-primario perduto dalla Russia a conclusione della Guerra Fredda e nell’umiliazione subita da allora. E' come se la Storia sia diventata per Putin un’ossessione.


 Non dovrà più succedere -secondo più analisi che sul personaggio abbiamo letto- che un presidente americano, come fu il caso di Barack Obama, si permetta di definire la Russia «una potenza regionale».



 Per lo storico Reinhard Krumm, «è la catarsi geopolitica per riordinare i rapporti della Russia con il mondo», e non conta il prezzo in uomini e risorse da pagare. Putin ormai da monarca assoluto identifica il destino della Russia con quello della sua persona. Egli è la Russia, come quel monarca francese che sosteneva secoli addietro "Lo Stato sono io". 
 Kurt Kister, ex direttore della Süddeutsche Zeitung  scrive che Putin «Considera la Russia come un’entità metafisica, un essere eterno che per ragioni storiche è superiore a un’entità artificiale costruita da Lenin, che è l’Ucraina». 
 Politica e metafisica non sono, però, la stessa cosa.

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