Fatti e detti
Il Sindaco (sotto inchiesta con altre 22 persone) ha evidenziato ai magistrati che il suo ruolo è quello di dettare l’indirizzo politico ma non di svolgere direttamente atti di amministrazione, specie in materie così tecniche come i bilanci del Comune.
Orlando avrebbe quindi spiegato che le questioni tecnico-ragioneristiche non gli competono: lui fa solo politica.
Carlo Cottarelli, economista:
La polemica sui balneari è assurda. Com'è possibile difendere il privilegio di chi utilizza per vantaggio proprio spiagge pubbliche pagando canoni bassissimi? Si perdono soldi pubblici a spese del contribuente. Fa bene il governo Draghi ad andare avanti con la riforma del settore.
Francesca Anna Ruggiero, parlamentare ARS:
Disastro della destra in Sicilia: su 63 progetti per le risorse del Pnrr, 35 bocciati e 28 non finanziati. Bruciati 366 milioni. Ennesima prova della totale incapacità di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia a lavorare per l'interesse dei cittadini.
Chasrlotte Matteini, giornalista
Secondo uno studio di Fondazione Adapt e Unipolis, a Milano il 33% dei giovani non ha un contratto regolare, il 19,7% è impegnato a chiamata, il 15,6% a tempo determinato, il 15,4% ha una collaborazione con partita Iva e solo il 5,8% ha un tempo indeterminato.
Marco Da Milano, direttore de L'Espresso
"La Corte costituzionale si è riunita per decidere sui referendum che coinvolgono la magistratura esattamente trent’anni dopo l’inizio delle inchieste di Mani Pulite. Trenta anni sono un tempo lungo nella storia repubblicana. E poi c’è un tempo più breve, l’ultimo decennio. Dieci anni fa, nel 2012, i partiti eredi della Prima Repubblica collassarono sotto il peso di altre inchieste che riguardavano il finanziamento della politica. I partiti avevano rubato a se stessi: il tesoriere della Margherita Luigi Lusi aveva trafugato milioni di euro dalle casse del suo partito. E cominciarono a brillare le 5 Stelle di Beppe Grillo.
Oggi Grillo torna a comandare il Movimento. In seguito alla sentenza del tribunale di Napoli è già decaduta la leadership di Giuseppe Conte: per via giudiziaria. Nello stesso momento, la procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e i vertici della fondazione Open. L’ex premier ha reagito provando a ribaltare il ruolo degli accusati sui magistrati che lo indagano.
La verità che ci consegna la parabola di chi sventolava il vaffa contro il sistema e dell’ex rottamatore è la grande occasione perduta di un’intera generazione, quella che va da Renzi a Di Maio. La rivoluzione giudiziaria nel 1992-93 e la rivoluzione dei 5 Stelle e delle Leopolde negli ultimi dieci anni sono state rivoluzioni senza politica. Dalle inchieste di Mani Pulite non è nata una nuova politica: semmai una politica debole, ricattabile, una democrazia senza partiti, sostituiti da non-partiti, partitoidi, simulacri, scatole vuote, con identità e valori e alleanze interscambiabili.
Una rivoluzione politica avrebbe richiesto una nuova classe dirigente e nuovi metodi di selezione, una risposta alla domanda di rappresentanza dei cittadini. Qualcosa che riguarda le regole (le istituzioni, la legge elettorale), la persone, un sistema di pensiero, un’organizzazione sociale. E la capacità di confrontarsi con i temi globali: le disuguaglianze, i cambiamenti climatici, le migrazioni".
Nessun commento:
Posta un commento