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mercoledì 16 febbraio 2022

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti

 Il sindaco Leoluca Orlando interrogato dai magistrati sui conti del Comune ha respinto le accuse di avere contribuito ai falsi in bilancio commessi, secondo la Procura, al Comune di Palermo. 

Il Sindaco (sotto inchiesta con altre 22 persone) ha evidenziato ai magistrati che il suo ruolo è quello di dettare l’indirizzo politico ma non di svolgere direttamente atti di amministrazione, specie in materie così tecniche come i bilanci del Comune. 

Orlando avrebbe quindi spiegato che le questioni tecnico-ragioneristiche  non gli competono: lui fa solo politica.

Carlo Cottarelli, economista:

 La polemica sui balneari è assurda. Com'è possibile difendere il privilegio di chi utilizza per vantaggio proprio spiagge pubbliche pagando canoni bassissimi? Si perdono soldi pubblici a spese del contribuente. Fa bene il governo Draghi ad andare avanti con la riforma del settore.

Francesca Anna Ruggiero, parlamentare ARS
Disastro della destra in Sicilia: su 63 progetti per le risorse del Pnrr, 35 bocciati e 28 non finanziati. Bruciati 366 milioni. Ennesima prova della totale incapacità di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia a lavorare per l'interesse dei cittadini.

Chasrlotte Matteini, giornalista
Secondo uno studio di Fondazione Adapt e Unipolis, a Milano il 33% dei giovani non ha un contratto regolare, il 19,7% è impegnato a chiamata, il 15,6% a tempo determinato, il 15,4% ha una collaborazione con partita Iva e solo il 5,8% ha un tempo indeterminato.

Marco Da Milano, direttore de L'Espresso
"La Corte costituzionale si è riunita per decidere sui referendum che coinvolgono la magistratura esattamente trent’anni dopo l’inizio delle inchieste di Mani Pulite. Trenta anni sono un tempo lungo nella storia repubblicana. E poi c’è un tempo più breve, l’ultimo decennio. Dieci anni fa, nel 2012, i partiti eredi della Prima Repubblica collassarono sotto il peso di altre inchieste che riguardavano il finanziamento della politica. I partiti avevano rubato a se stessi: il tesoriere della Margherita Luigi Lusi aveva trafugato milioni di euro dalle casse del suo partito. E cominciarono a brillare le 5 Stelle di Beppe Grillo.
Oggi Grillo torna a comandare il Movimento. In seguito alla sentenza del tribunale di Napoli è già decaduta la leadership di Giuseppe Conte: per via giudiziaria. Nello stesso momento, la procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e i vertici della fondazione Open. L’ex premier ha reagito provando a ribaltare il ruolo degli accusati sui magistrati che lo indagano.
La verità che ci consegna la parabola di chi sventolava il vaffa contro il sistema e dell’ex rottamatore è la grande occasione perduta di un’intera generazione, quella che va da Renzi a Di Maio. La rivoluzione giudiziaria nel 1992-93 e la rivoluzione dei 5 Stelle e delle Leopolde negli ultimi dieci anni sono state rivoluzioni senza politica. Dalle inchieste di Mani Pulite non è nata una nuova politica: semmai una politica debole, ricattabile, una democrazia senza partiti, sostituiti da non-partiti, partitoidi, simulacri, scatole vuote, con identità e valori e alleanze interscambiabili.
Una rivoluzione politica avrebbe richiesto una nuova classe dirigente e nuovi metodi di selezione, una risposta alla domanda di rappresentanza dei cittadini. Qualcosa che riguarda le regole (le istituzioni, la legge elettorale), la persone, un sistema di pensiero, un’organizzazione sociale. E la capacità di confrontarsi con i temi globali: le disuguaglianze, i cambiamenti climatici, le migrazioni".

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