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mercoledì 16 febbraio 2022

Eutanasia. La Corte Costituzionale ritiene inammissibile il quesito

  La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il quesito referendario. L’Associazione Luca Coscioni (Partito Radicale), promotrice del referendum, aveva raccolto un milione e 200 mila firme. 

Probabilmente in giornata
la Corte si pronuncerà
su altri quesiti:
cannabis legale
 e
 ab
rogazione
della legge Severino
sull'incandidabilita'
dei condannati.

 Il quesito prevedeva l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale (che disciplina il reato di omicidio del consenziente) e che avrebbe condotto all’introduzione dell’eutanasia legale

 Per Marco Cappato , dell’associazione Luca Coscioni, la decisione della Corte è «una brutta notizia» per «coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo» e «per la democrazia». 

 Secondo quanto previsto dal quesito referendario, la legalizzazione dell’eutanasia si sarebbe potuto conseguire attraverso la depenalizzazione parziale dell’omicidio del consenziente, con esclusione tuttavia dei seguenti  casi:

-da persona minore degli anni diciotto, 

-da persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, 

-per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; 

-una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione oppure carpito con inganno. 

 Tutti questi casi avrebbero -secondo il quesito proposto- continuato ad essere puniti in quanto  omicidi dolosi. 

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