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domenica 27 febbraio 2022

Alle radici del Cristianesimo

 Vocabolario

La legislazione: .. Il codice deuteronomico (Dt 12,1-26,15) forma la parte centrale del libro del Deuteronomio, di cui abbiamo descritto sopra le caratteristiche e la storia letteraria. Riprende  una parte delle leggi del Codice dell'alleanza, ma le adatta ai cambiamenti della vita economica e sociale (per il condono dei debiti e lo statuto degli schiavi, confrontare  Dt. 15, 1-11 ed Es 23,10-11; Dt 15,12-18 ed Es 21, 2-11). Ma, sin dal suo primo precetto si oppone al Codice della alleanza su un punto importante: questo aveva legittimato la molteplicità dei santuari (Es 20,24), il Deuteronomio impone la legge dell'unità del luogo di culto (Dt 12,2-12), e questa centralizzazione comporta modifiche nelle regole antiche circa i sacrifici, le decime e le feste. Il Codice deuteronomico  contiene anche prescrizioni estranee al codice dell'alleanza e talvolta arcaiche, che provengono da fonti sconosciute. Ciò che gli resta proprio e che segna il mutare dei tempi è la preoccupazione della protezione dei deboli, il richiamo costante dei diritti di Dio sulla terra e sul suo popolo e il tono esortativo che penetra queste prescrizioni legali.

 Sebbene il Levitico abbia ricevuto la sua forma definitiva solo dopo l'esilio, contiene elementi molto antichi, così le proibizioni alimentari (c 11) o le regole di purità (cc 13- 15); il cerimoniale tardivo del grande giorno dell'espiazione (c 16) sovrappone una concezione molto elaborata del peccato ad un vecchio rito di purificazione. I cc 17-26 formano un insieme che si chiama la Legge di santità e che è esistita prima della separazione dal Pentateuco. Questa legge raggruppa elementi diversi, di cui alcuni possono risalire fino all'epoca nomadica (così il c 18); altri sono ancora preesilici e altri più più recenti. Una prima raccolta è stata costituita a Gerusalemme poco prima dell'esilio e ha potuto essere conosciuta da Ezechiele, che ha molti contatti di linguaggio e di contenuto con la Legge di santità. Ma questa è stata edita solo nel corso dell'esilio, prima di essere unita al Pentateuco dai redattori sacerdotali che la adattarono al resto del materiale da essi radunato.

(segue) Senso religioso ... (Gianfranco Ravasi, biblista italiano, teologo ed ebraista, cardinale   18-10-1942).

Un personaggio alla volta

Quando l'inquietudine  è 

spinta al cammino.

1)   Il senso della vita. (Dio nel mondo: colloquio di Joseph Ratzinger con Peter Seewald).

Come si impara ad amare

Domanda: Ma non è sorprendente che nonostante la nostalgia  dell'amore, profondamente radicata nell'animo umano, altre siano le cose che si privileggiano: successo, sesso, prestigio, denaro, potere. Impieghiamo quasi tutta la nostra energia per imparare a raggiungere questi obiettivi. E non investiamo quasi nulla per apprendere l'arte dell'amore.

Risposta:  Molte delle cose che Lei ha nominato sono scorciatoie o surrogati. Ci si prefigge così da un lato di risparmiarsi l'avventura del perdere se stessi e di raggiungere più velocemente la meta agognata. Fa inoltre parte della vocazione dell'uomo dispiegare le proprie potenzialità e adempiere alla propria missione a partire da quel tratto essenziale del proprio essere che è l'amore.

 L'uomo deve porre in atto le potenzialità riposte in lui e imparare a realizzare qualcosa di positivo nel mondo. Da questo punto di vista, apprendere un lavoro ed impegnarvisi non contraddice la missione fondamentale dell'amore ma la realizza sul piano concreto. Adempio per così dire alla mia missione di amore estrinsecando fino in fondo le mie potenzialità. Dando tutto ciò che posso dare. Aprendo nel creato e nel tessuto di relazioni umane  possibilità che ci aiutano  ad affrontare insieme la vita e a plasmare la fecondità del mondo e della vita fino a farne  un giardino dove godremo insieme di libertà e sicurezza.

 Verremo meno a questo compito fondamentale se la nostra formazione professionale si orienterà unicamente all'acquisizione di competenze; se il dominio del mondo e la capacità di accumulare ricchezze e di esercitare il potere si disgiungeranno dalla missione interiore dell'amore, dell'esistenza di ognuno messa a disposizione di tutti. Se il potere prenderà il sopravvento sul dono. Se, così facendo, l'autoaffermazione, la chiusura in se stessi, l'accumulo di cose materiali diventerà l'obiettivo primario e la capacità d'amare verrà soffocata nell'uomo. L'uomo verrà dominato dalle cose e non sarà più in grado di valutarle correttamente.

  E' importante che non svalutiamo come qualcosa di secondario le nostre capacità, la formazione professionale. Tutte le nostre capacità e competenze anche tecniche devono avere un loro spazio interiore e non possono concepirsi in maniera autonoma. Se il potere acquisisce valenza autonoma e diventa la categoria umana per eccellenza, allora diventa schiavitù e si trasforma nel polo opposto all'amore. 

(Segue)   Il senso della vita. (Dio nel mondo: colloquio di Joseph Ratzinger con Peter Seewald).

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Chiesa e rito bizantino

Schema per cogliere nascita e sviluppo
della civiltà bizantina

(segue)


Per quanto un laico dei nostri giorni possa cogliere nel linguaggio liturgico di impronta bizantina, sicuramente chiaro è l'orientamento culturale (teologico) in direzione 

--della persona (che trova il modello in quello trinitario divino),

--della chiesa (che tende a mostrare la continua epifania liturgica)

--della escatologia (destino ultimo dell'uomo perseguibile nella trasfigurazione).

Il linguaggio è sempre proiettato in una attesa della persona con altre persone per farsi chiesa e perseguire, quindi, l'escatologia.

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