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martedì 15 febbraio 2022

Vita da centenari. La scienza non possiede ad oggi certezze, gli anziani conoscono metodi pratici

La  letteratura scientifica dice della longevità che essa si basa:

  • per il 25% sul background genetico,
  • Per il 25% su fattori di condizionamento, che si manifestano nella prima parte della vita (stato socio-economico dei genitori, istruzione ecc..),
  • Per il 50% sulle circostanze della vita in età adulta e vecchia (compreso lo stato socio-economico e l’assistenza medica).

La possibilità di diventare centenari sembra sia correlata all’interazione stocastica tra eventi accidentali e determinati geni che hanno sicuramente un ruolo nei processi di invecchiamento e nella longevità.

Pare comunque che non esistano veri e seri studi sull’invecchiamento e sulla longevità. Qualche anno fa pure a Contessa Entellina l'Università di Palermo condusse una indagine sugli ultracentenari (allora erano in quattro nel nostro paesino) ma nessun esito e conclusione illuminante è stata mai diffusa o portata a conoscenza dei diretti interessati, nonostante le frequenti richieste di conoscere le conclusioni.

Esistono comunque  molti studi su più latitudini del pianeta sui centenari, eppure -da quanto ci è dato di appurare non è stato ancora possibile identificare le fondamenta della longevità.

 Si ipotizza di diversità genetica e/o di quella ambientale, e ciò ci fa capire che è difficile estrapolare dati da cui ricavare indicazioni utili, anche perchè i dati per costruire tabelle statistiche sono "relativamente limitati". 

  Finora in realtà si considerano più ipotesi-indicazioni che dati scientifici:

--  Nei centenari si constata una scarsa morbilità.

-- Sono in grado di riparare i danni cellulari e rispondere bene ai fattori di stress. 

-- Non hanno mai avuto a che fare con l’obesità. L'obesità è ritenuta una delle cause di invecchiamento accelerato.

Ipotesi: Secondo alcuni studi su modelli animali, pare che sia possibile rallentare l’invecchiamento: se l’invecchiamento fosse rallentato di sette anni, il rischio specifico per morte, fragilità e disabilità sarebbe ridotto di circa la metà a ogni età. Mettere in atto fin dall’infanzia corrette strategie nutrizionali e  stile di vita può avere un notevole effetto in futuro e rimane uno dei principali successi.

Oggi -anche attraverso i media- tutti veniamo a conoscenza di diversi tipi di restrizioni dietetiche che verosimilmente aiutano ad aumentare la durata della vita in condizioni di salute. Gli specialisti medici dicono che l’esercizio fisico contribuisce al controllo del peso corporeo e dei parametri ematochimici, mantenendoli nei range normali.

Il suggerimento generale di chi una avanzata anzianità l'ha già percorsa è -però- quello secondo cui  il pranzo va sempre sospeso quando si ha ancora fame. Saziarsi fa male!

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