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mercoledì 30 settembre 2020

Homo sapiens sapiens. Vuole significare uomo molto sapiente o uomo molto intelligente: così sarebbero gli esseri umani di oggi e di ieri: è vero? (1)

 Le sfide che ci attendono

anche dopo il coronavirus

C'è chi si interroga se esiste un domani, un futuro, per la nostra specie. L'interrogativo non è capriccioso; l'attuale generazione sta ponendo più che mai drammatiche ipoteche sul futuro non solo degli esseri viventi ma al pianeta in se stesso.

Scrive Freud nel Disagio della Civiltà:

” Esiste una tendenza nativa dell’uomo alla
cattiveria, all’aggressione, alla distruzione,
alla crudeltà. L’uomo cerca di soddisfare
il proprio bisogno di aggredire a spese del
suo prossimo, di sfruttarne la forza lavorativa
senza ricompensarlo, di servirsene sessualmente
 senza il suo consenso, di impossessarsi dei suoi
beni, di umiliarlo, di farlo soffrire, di torturarlo,
di ucciderlo” .



Ci proponiamo di leggere con senso critico sia gli aspetti positivi che quelli negativi, nocivi, per la permanenza del genere umano (e non solo esso) sul nostro mondo. 

Esistono infatti timori da parte di tantissimi scienziati e di tanti filosofi riportati su libri e riviste scientifiche e su molti giornali popolari, che declinano  in modo catastrofico oppure valutano con discreta moderazione il futuro che attende l'umanità.

Cosa alimenta le preoccupazioni degli studiosi ?

==l'evoluzione demografica degli ultimi decenni, non tanto in Occidente, quanto nel resto del mondo;

==la crescente scarsità di risorse di base (aria, acqua, suolo, vegetazione ...);

==l'accumulo di sostanze non bio-degradabili;

==il graduale restringersi dell'area della biodiversità (=la coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea l'equilibrio alla coesistenza di più specie sia animali che vegetali).

L'uomo infatti non è slegato dall'ambiente in cui vive; il che significa che ignorare questi richiami ci fa correre verso la catastrofe; e non abbiamo ricordato le catastrofi "intenzionali", quelle che lo stesso uomo, per scelta, può causare: esistono  in ogni dove del pianeta innumerevoli depositi di armi nucleari che l'inconsapevolezza umana può da un momento all'altro attivare.

Da questo sommario quadro arriva la sollecitudine degli scienziati e dei filosofi per la diffusione di un'etica allargata (= di una consapevolezza diffusa) nei confronti delle popolazioni (a cominciare dalle scuole, soprattutto). L'allarme di Hans Jonas, filosofo, è stato -rispetto all'attuale società tecnologica- di agire sempre nella direzione e secondo l'attenzione di rendere possibile il futuro dell'uomo sulla Terra.

Ciò che molti non hanno ancora capito è che, per la prima volta nella vicenda dell'uomo, a minacciarlo non sono tanto i fattori esterni, bensì comportamenti connessi al modo in cui l'uomo stesso dispone della sua presenza sul pianeta. 

(Segue: 

vogliamo scoprire chi è 

e come è l'uomo)

Una foto alla settimana: c'è un mondo che ancora subisce conseguenze da governi inumani

 


No. Non è una foto dei nostri giorni caratterizzati dalla necessità precauzionale dal coronavirus

La foto di alcuni deceni fa riprende alcuni operai della centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina) danneggiata da un gravissimo incidente, sull'autobus  che li conduce all'impianto, per immaginare di poter intraprendere la riparazione.

Tra il 25 e il 26 aprile del 1986, a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza  si verificò l'esplosione di uno dei reattori. Svariate tonnellate di materiale radioattivo si sprigionarono nell'aria, dando avvio alla più grave catastrofe  nucleare mai registrata. Mosca ancora sotto regime comunista, ovviamente come si usava fare nei regimi autoritari,  ammise l'incidente solo qualche giorno più tardi, quando in Svezia fu rilevato un livello di radioattività atmosferica altissimo, bel al di sopra dei limiti di emergenza.

I centri abitati prossimi a Chernobyl  vennero evacuati ma gli effetti delle radiazioni compromisero comunque la salute della intera popolazione ucraina, bielorussa e dei paesi europei limitrofi: diverse migliaia di persone morirono lungo il decennio successivo all'incidente a causa della contaminazione. Molti giovanissimi pazienti rimasero effetti da leucemia a causa dell'esposizione alle radiazioni. Per parecchi anni il numero dei bambini nati con malformazioni crebbe spaventosamente, al pari dell'incidenza delle malattie genetiche (cancro, leucemia ...).

30 Settembre

 30 Settembre 1439

I Turchi-Ottomani arrivano nel friulano (Italia), mentre ancora, fino al 1453, Costantinopoli assediata e isolata dal resto dei territori imperiali resiste.

Le tappe dell’espansione ottomana

 In quell'inarrestabile processo di espansione, particolarmente importanti sono i risultati conseguiti da due sultani, Maometto II il Conquistatore (1430-1481) e Solimano il Magnifico (1495-1566). 

Il primo pone fine al millenario impero bizantino, da tempo ormai l'ombra di se stesso e con un basileus (sovrano) che da decenni paga un tributo al sultano ottomano. Conquista nel 1453 Costantinopoli e ne fa la capitale dell'impero; dilaga poi nei Balcani arrivando fin quasi al Danubio e con scorrerie riesce a creare difficoltà alla Repubblica Veneziana ai confini del Friuli. Maometto II riesce a trasformare una potenza regionale in un grande impero, terrore della cristianità. 

Il secondo (Solimano) è il più famoso dei sultani ottomani, un grande conquistatore che annienta il vasto e cristiano regno di Ungheria, conquista Belgrado, Buda, assedia Vienna, sconfigge l'impero persiano e conquista Baghdad), ma anche un grande legislatore (avvia una grandiosa opera di codificazione giuridica che sarà per secoli la base del diritto ottomano). Durante il suo lungo regno, l'impero raggiunge la massima espansione e anche il vertice del suo sviluppo culturale e artistico. Costantinopoli sorprende i viaggiatori del tempo per il numero e la composizione dei suoi abitanti (quasi mezzo milione fra musulmani, cristiani ed ebrei), per il grande bazar in cui affluiscono tutti i prodotti dell'immenso impero, per gli hammam e le taverne, per il grande arsenale dove si costruiscono le galere della potente flotta ottomana, per le grandi e splendide moschee, con cortili, fontane, ricoveri per i poveri, biblioteche e scuole, ma anche per il gran numero di chiese cristiane (in maggioranza ortodosse), di conventi, di sinagoghe.

Riflessione:

Nel terzo millennio corrente il premier turco in carica, dimenticando la storia dell'Impero Ottomano, dove convissero per secoli cristiani, ebrei ed islamici fa di tutto per vitalizzare guerre di religione, ora contro i pochi cristiani che vivono ai margini di quella nazione, ora contro gli ebrei e proprio in queste ore contro i cristiani-armeni.


Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (5)

 Storia italiana per sintesi

1852:

Camillo Cavour, leader della destra liberale
 e Urbano Rattazzi, leader della sinistra
liberale.
I due politici diedero vita al  Connubio
con l'assenso dei Savoia

il Connubio
 cavouriano

fra conservatori e liberali

-- Il 4 Novembre, dopo le dimissioni del gabinetto D'Azeglio, Cavour viene chiamato a guidare il nuovo governo piemontese; rimarrà in carica (salvo una breve interruzione) per un decennio circa, a capo di una maggioranza nata dall'alleanza fra il Centro-Destra e il Centro-Sinistra (il "Connubio").

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 Novecento

La scuola del secondo dopoguerra comincia a non riguardare

solamente i benestanti (2)

Grado di istruzione sulla scorta dei censimenti 1951-1991

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Grado di                    1951             1961                  1971                 1981                 1991

Istruzione             Tot.  M  F     Tot. M   F       Tot.  M    F        Tot. M  F            Tot.  M    F 

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Laurea               1,0  1,6 0,4   1,3  2,1  0,6    1,8  2,6  1,1      2,8  3,6  2,1        3,6  4,3  3,0

Diploma             3,3  3,8 2,8   4,3  4,8  3,7    6,9  7,7  6,2    11,5 12,2 10,8     18,2 18,6  17,8

Lic. Med. Inf   5,9  7,0  4,9   9,6 11,2  8,1   14,7  16,6 12,8  23,6 26,4 21,3   30,7 34,1  27.6

L. elem-privi    76,9 77,1 76,5   76,5 75,4 77,6   71,4 69,1 73,6   58,8 55,6 61.9      45,4 41,4 49,1


Linguaggio

-Parole derivate da nomi propri-

=Atlante: raccolta di carte geografiche raffiguranti la superficie terrestre. Dalla figura mitologica  di Atlante, uno dei Titani che fu costretto da Giove  a sorrettere in eterno la terra.

=Braille. sistema di scrittura per ciechi in cui le lettere dell'alfabeto sono formate da punti in rilievo, da leggersi passando i polpastrelli sul foglio.  Da Louis Braille, maestro francese di una scuola per ciechi, che lo inventò bel 1852.

=Diesel, motore a combustionre  interna nel quale la forte pressione dell'aria determina l'accensione e la combustione del carburante presente nei cilindri. Dall'ingegnere tedesco R. Diesel  (1858-1913) che lo inventò.

=Mansarda, tipo di tetto che permette l'utilizzazione del sottotetto come abitazione. Concepito dall'architetto  Jules Hardouin Mansart bel 1650.

ubrica curata da Vincenzo

martedì 29 settembre 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

 

Detti e fatti vari

Giulia Bongiorno, parlamentare

Inviti, raccomandazioni, sollecitazioni a vaccinarsi contro influenza e quando arriva il momento ...mancano le dosi! Imperdonabile.

Ficarra e Picone, duo comico

Lo sapevate che 18 pescatori di Mazara del Vallo sono tenuti in ostaggio da oltre 27 giorni? Sapevatelo e dicetelo al governo.

Mila Spicola, Insegnante, pedagogista e scrittrice

Queste sono le mascherine per gli studenti che il commissario Arcuri sta inviando in alcune scuole.
Secondo voi, se gli diciamo che non vanno bene, ci dirà che facciamo polemiche sterili?
Per capire.

Arturo Scotto, parlamentare
Decine di interviste di potenti descrivono Italia come una Repubblica fondata sui sussidi. Eppure in giro c’è gente che lavora per salari da fame e imprenditori che fanno la cresta sulla CIG. Abbiamo classi dirigenti che conoscono il paese meno di quanto io ne capisca di cricket.

Allessandro Parodi, analista social media
Dopo Alessandro Di Battista che insegna giornalismo mi aspetto una cattedra a Lance Armstrong in "Etica nello sport".


L'Italia fascistizzata. ll razzismo emergente dai discorsi politici, mediatici e istituzionali dei nostri giorni (5)

 Il  Fascismo, oltre che la dittatura,

realizzò uno stato totalitario?

Premesse al Fascismo, per capire perchè si arrivò ad esso

L'unificazione italiana, l'abbiamo appreso dai libri scolastici, è avvenuta su iniziativa e determinazione del regno di Sardegna (o come lo denominano alcuni storici del regno del Piemonte). In una prima fase ci fu il sostegno francese all'unificazione italiana ma successivamente si ebbe un periodo di contrarietà  francese. Con Napoleone III infatti, che ritenne di avere bisogno del sostegno dei cattolici d'oltralpe, la Francia sostenne il potere temporale di Pio IX, ma dopo la sconfitta di Sedan, Roma potè senza ostacoli diventare  capitale del Regno d'Italia.

Molti problemi insorti nel dopo unità -tuttavia- lasciavano nei patrioti un grande senso di incompiutezza della stessa unificazione del Paese. Molti territori "irredenti" restavano infatti ancora fuori dai confini sotto il governo dell'Austria (il Trentino e Trieste) e tanti "nazionalisti"  ponevano pure all'attenzione del paese ciò che chiamavano mance  date a Napoleone III nel 1860 riferendosi a Nizza e Savoia. 

***

All'inizio del 1900 l'Italia, aderente alla Triplice Alleanza (Germania, Austro-Ungheria, Italia) rallentò i rapporti con questa per riavvicinarsi alla Francia e da subuto i movimenti irredentistici anti-austriaci presero vigore fino al punto che nel 1915 l'Italia, dopo una breve pausa di neutralità, entra in guerra alleandosi con i paesi dell'Intesa che le avevano promesso i territori detenuti dall'Austria.

L'Italia non era affatto unificata ancora nel 1915

In realtà l'Italia del primo Novecento non era per niente unificata. Il Mezzogiorno non era semplicemente sottosviluppato ma agli occhi di tanti era una "colonia" del Nord. Era stato il Nord a volere l'unificazione -ad esclusione di F. Crispi- e a prevalere nell'azione dei governi succedutisi erano solamente gli interessi del Nord. I giornali ancora recentemente ricordano che Cavour, padre dell'unità d'Italia, non mise mai piede nelle regioni del Sud al pari di Giolitti che fece un solo viaggio in una regione meridionale. Il Meridione, nel quadro di grande disinteresse nei suoi riguardi che ci fu dal 1860 al 1914 non potè che peggiorare le sue condizioni. Il protezionismo varato nel 1878 e l'aggravio delle tariffe del 1887, nell'interesse delle industrie del Nord, non fecero altro che impoverire  ulteriormente il Sud che non potè più esportare gran parte delle derrate agricole (olio, vino, frutta ...). Nello stesso comparto agricolo il Meridione non riuscì a reggere la concorrenza del Nord non solo per l'avversione della classe politica settentrionale ma anche per ragioni naturali connesse al sottosviluppo: scarsità di terre fertili ed irrigate, carenza di carbone e possibilità di produrre energia elettrica, lontananza dai mercati del Nord Europa. Peraltro l'assetto agricolo meridionale e soprattutto siciliano era caratterizzato dalla presenza del latifondo e dalla relativa produzione estensiva, oltre che dall'assoluta mancanza di investimenti.

Il Sud non perdette tempo, dal 1860 dell'Unità del Paese, a divenire "palla al piede" della neo-nata Italia. Nessun governo dell'Italia liberale  mai provò ad affrontare quella realtà che dall'unificazione in poi vide di anno in anno aggravarsi la situazione socio-economica. Si, qualche sparuta iniziativa fu varata: esenzioni fiscali ai latifondisti, sovvenzioni a chi intendesse impiantare industrie, piccoli sforzi per dei tratti di ferrovia. Ma il governo mai intese affrontare sul serio la condizione del Sud.

Da un volume di storia leggo che nel periodo 1862-1896 lo Stato spese in lavori idraulici: 270milioni al Nord, 187 al Centro e 3 milioni al Sud. Per le opere portuali il Nord ricevette 142 milioni ed il Sud 86 milioni. Nel periodo giolittiano furono varate tantissime leggi per sviluppare la Sicilia, la Basilicata, la Sardegna: gli effetti furono semplicissimi, quelle leggi oltre che essere pubblicate sulla gazzetta ufficiale non videro mai alcun effetto, nessuno provò ad applicarle.

Tutti ci chiediamo: "cosa fecero le classi dirigenti meridionali del dopo-unità?". In una prima fase reagirono con una ferma opposizione nei confronti del nuovo governo dell'Unità ma essendosi rivelata infruttuosa scelsero, esse che erano tutte composte da agrari latifondisti, di venire ad una intesa con la borghesia settentrionale: Investimenti e sviluppo al Nord e conservazione del potere economico nelle campagne e del potere politico locale nel Sud. Sorsè così "l'alleanza" fra gli industriali settentrionali e i latifondisti meridionali, denunciato sui libri di Gramsci che volle mettere in luce l'allargamento del fossato che separava le due Italie. Pure lo storico Sergio Romano scrisse che bisognava scegliere "fra due diverse strategie: l'accumulazione capitalistica o l'integrazione sociale. La classe dirigente scelse la prima senza esitare" consapevole degli effetti e degli squilibri socio-economici che ne sarebbero conseguiti.

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (4)

Storia Italiana per Sintesi

1851:

comincia il tempo cavouriano

--In Piemonte Cavour assume il dicastero delle Finanze e conclude una serie di trattati commerciali con Francia e Inghilterra. Viene inoltre approvata una riforma delle tariffe doganali, che sono abbassate o, per alcuni prodotti, eliminate.

--Nel Lombardo-Veneto la polizia austriaca attua una dura repressione contro gli esponenti liberali.

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 Novecento

La scuola del secondo dopoguerra comincia a non riguardare

solamente i benestanti

Tassi di scolarità sulla scorta dei censimenti 1951-1991

Anno scolastico        Elementari     Media inferiore    Media Superiore    Università

1951-52                    118,0                30,5                    10,3                        2,9

1961-62                    111,7                60,5                    21,3                        4,3

1971-72                    108,0                90,4                    44,3                        13,1

1981-82                    100,5               105,1                   51,7                        14,3

1990-91                     99.5                107,00                 67,3                        17,1

Nota: I tassi sono influenzati dai ritardi, dagli anticipi, dalle ripetenze e per queste ragioni superano in alcuni casi il 100%.

Nota 2: I tassi sugli universitari tengono conto solamente di quelli in corso (esclusi i fuori corso)


Linguaggio

-Parole derivate da nomi propri-

=Biro: la penna a sfera; piglia il nome dall'inventore ungherese L. G. Birò.

=Boicottaggio: interruzione di rapporti commerciali per motivi politici o economici. Da Charles C. Boycott, amministratore inglese delle campagne della contea di Mayo, in Irlanda, messo al bando  nel 1880 per aver rifiutato di ridurre gli affitti.

Dedalo: intrecciarsi di strade, laborioso. Da Dedalo, leggendario architetto e scultore, autore del labirinto dell'isola di Creta.

Uragano: fenomeno atmosferico tipico del Golfo del Messico. Dal dio delle tempeste Hurakan, la cui etimologia in lingua indigena è "quello con una gamba sola".

ubrica curata da Vincenzo

lunedì 28 settembre 2020

Sicilia in affanno. Le rilevazioni statistiche ci colgono in difficoltà: no opportunità di lavoro e covid-19 in ascesa

 1) Reddito di cittadinanza ?

Pare che il governo si avvii a mettere mano al reddito di cittadinanza.

I populisti al governo col Conte1 lo vollero, scartando altre possibilità più efficaci sul piano sociale, e -pare- i populisti col governo Conte2 sono pronti a toglierlo. 

Nessuno si meravigli: parliamo di populisti.

 In Sicilia, ad oggi, beneficiano del reddito di cittadinasnza 214.471 famiglie (549.240 persone). Chissà che qualcuno voglia accorgersi che l'iniziativa di estinguere quella norma rischia di avvenire proprio in un brutto momento: quando il covid minaccia nuove impennate nell'Isola e tantissime famiglie rischiano di dover ulteriormente restare a casa, prive di opportunità di lavoro, e prive di fonti di reddito. Confidiamo che alla brutta legge varata dal Conte1 subentri qualcosa di aderente alle logiche e alla realtà del sistema socio-economico.

2) Coronavirus prende vigore

In Sicilia  il numero dei nuovi casi di Covid 19, con i dati di oggi 28 Settembre, si scrive a tre cifre secondo il bollettino del ministero della Salute: 102 contagiati

Il numero dei ricoverati arriva a 294 persone, contro i 268 del giorno prima.

Cresce anche il numero dei pazienti in terapia intensiva: sono 15 (erano 14). Il bilancio di oggi mostra un altro morto (a Siracusa), che porta il numero complessivo delle vittime di coronavirus in Sicilia a 309 su 6785 casi totali dall’inizio della pandemia. 

Sono 17 le persone guarite, mentre in isolamento domiciliare vi sono attualmente 2434 persone. I tamponi effettuati sono 2414, un dato basso rispetto alla media dell’ultima settimana. 

Dei 102 nuovi casi 62 nuovi positivi sono relativi a Palermo e 12 a Catania, seguono Caltanissetta con 11, Ragusa con 11, Trapani con 5, Messina con 1, Enna, Siracusa e Agrigento con zero nuovi casi.

29 Settembre

 29 Settembre 1995

Il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ammette pubblicamente per la prima volta l’esistenza della base segreta militare denominata Area 51.

L’Area 51, inizialmente chiamata “Nevada Test Site – 51” e successivamente ribattezzata con il nome attuale, fa parte di una vasta zona militare operativa di 26 000 km² (poco più della superficie della Sardegna) situata vicino al villaggio di Rachel a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello Stato statunitense del Nevada.

Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell’Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center.

La base è molto nota per l’attenzione ad essa dedicata da parte di alcuni ufologi che sostengono che il governo degli Stati Uniti ha o avrebbe avuto contatti con extraterrestri, mantenuti per diverse ragioni all’oscuro dell’opinione pubblica generale. In particolare tra gli ufologi è diffusa la convinzione che dopo il cosiddetto incidente di Roswell (1947), i resti di un UFO e del suo equipaggio fossero stati trasportati all’interno della base. Teoria cospirativa sostenuta, tra gli altri, almeno in parte, anche dall’ex ministro alla difesa canadese Paul Hellyer

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (3)

Storia italiana per sintesi

1850

Il Piemonte e la visione laica

--Tra marzo e aprile il parlamento piemontese approva le leggi Siccardi (dal nome del ministro della Giustizia), destinate a sopprimere i privileggi sino ad allora goduti dalla Chiesa nel Regno di Sardegna.

--Il 12 Aprile papa Pio IX ritorna a Roma sotto la protezione delle truppe francesi.

--In Novembre entra a far parte del gabinetto D'Azeglio il Conte Camillo Benso di Cavour, come ministro dell'Agricoltura, del Commercio estero e della Marina.

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 Novecento nel mondo 

Le potenze nucleari

1945        Gli Stati Uniti effettuano 3 esplosioni nucleari;

1949        Arriva l'Unione Sovietica,

1952        Arriva la Gran Bretagna,

1960        Arriva la Francia,

1964        Arriva la Cina

1974        Arriva l'India

1998        Arriva il Pakistan

Altri arriveranno nel III millennio

Linguaggio

-Parole derivate da nomi propri-

=Bobby, così vengono chiamati, familiarmente,  i poliziotti in Gran Bretagna. Da Sir Robert Peel, lo statista che organizzò il corpo di Polizia di Londra nel 1850.

=Mentore, saggio e fedele consigliere che possiede una sorta di ruolo paterno nell'educazione di un individuo. Da Mentore, personaggio dell'Odissea, amico di Ulisse ed educatore del figlio di lui, Telemaco.

=Sciovinismo, nazionalismo eccessivo. Da Nicolas Chauvin, legendario soldato francese devoto a Napoleone di cui era proverbiale il patriottismo fanatico.

=Stacanovismo, atteggiamento di chi nel lavoro dimostra uno zelo fuori dal comune. Dal minatore russo A.G. Stachanov che nel 1935 conseguì un primato eccezionale nell'estrazione del carbone.

rubrica curata da Vincenzo

28 Settembre

 28 Settembre 1939

Seconda guerra mondiale: Germania e Unione Sovietica si accordano sulla divisione della Polonia dopo averla invasa. 

Estonia, Lettonia e Lituania sono costrette a firmare un “Patto di annessione e mutua difesa” che ammetteva l’ingresso delle truppe sovietiche sul loro territorio.

Foto Aned (Associazione nazionale ex
deportati) di militari italiani
liberati dai lager in territorio oggi
polacco.

 
Persone comuni, militari italiani,
 precipitate nel vortice degli orrori
dei lager del
 Terzo Reich
.
 Operai, contadini, mugnai, architetti,
artigiani, intellettuali, amministratori locali,
antifascisti, imprenditori, sportivi,
Tutta gente  travolta dall'abisso del
nazismo.

Sbagliano coloro che immaginano
che la questione abbia interessato
gente lontana.
No, pure contessioti passarono
attraverso le stesse peripezie.
Pochi tornarono in casa da
quell'inferno a guerra finita;
di altri, i più,
nulla si è mai saputo.


 
Nonostante combattesse tenacemente infliggendo gravi perdite ai tedeschi, l’esercito polacco venne sconfitto nel giro di qualche settimana. Dalla Prussia orientale e dalla Germania a nord e dalla Slesia e dalla Slovacchia a sud, le unità tedesche, con oltre 2.000 carri armati e oltre 1.000 aerei, avevano sfondato le difese polacche lungo il confine e avanzarono verso Varsavia, in un massiccio attacco di accerchiamento. In seguito ai pesanti bombardamenti aerei e terrestri, Varsavia si arrese ai tedeschi il 27 settembre 1939. Gran Bretagna e Francia, fedeli all’accordo a garanzia del confine polacco, avevano intanto dichiarato guerra alla Germania il 3 settembre 1939. 

L’Unione Sovietica, retta da un'analoga dittatura come quella tedesca, invase la Polonia orientale il 17 settembre 1939. Gli ultimi strascichi di resistenza termineranno il 6 ottobre. La linea di demarcazione per la spartizione della Polonia occupata dai tedeschi e dai sovietici seguiva il corso del fiume Bug.

Accadrà che la Germania nazista occuperà il resto della Polonia, quella assegnata all'Urss, mesi dopo, quando suo bersaglio sarà lo stesso suo precedente alleato sovietico, nel giugno 1941. 

La Polonia rimase sotto l’occupazione tedesca fino al gennaio 1945.

Contesa Entellina e Territorio. Cosa c'è da valorizzare (5)

Tesori ritrovati

1968-2008

Storia e Cultura Artistica

nell'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro

e nel suo territorio dal XII al XIX secolo

a cura di Mariny Guttilla

 II. Metodologia di ricerca storica e documentaria

Andrea Della Robbia,
Madonna col Bambino  (detta del cuscino),
Palermo, Galleria Regionale della
Sicilia
di Palazzo Abatellis

La ricerca dell'antico patrimonio dei beni abbaziali dispersio ha comportato, come prima si accennava, una capillare revisione storica. Il lavoro di ricerca ha preso l'avvio dalla consultazione dei fondi documentari presso l'Archivio di Stato di Palermo e l'Archivio della Curisa Arcivescovile di Monreale (Registro delle Sacre Visite, Inventari di consegna) nonchè dagli antichi fondi di inventari e cataloghi della Galleria Regionale della Sicilia di Palermo. Preziose ai fini della ricostruzione storica, se non determinanti circa la conoscenza della rifondazione olivetana della chiesa, sono state le ricerche dei fondi documentari di Sant'Agostino e di Santa Maria del Bosco, sotto titolo della Consolazione al Molo, condotte presso l'Archivio di Stato di Palermo da Angheli Zalapì, che ha elaborato con acume i dati raccolti. Le fonti storiche, manoscritte e a stampa, sono state messe a confronto con il materiale fotografico reperito presso collezioni private e gli archivi fotografici della Curia di Monreale e della Soprintendenza REgionale di Palermo. Contestualmente alla ricerca documentaria procedeva la ricognizione sul campo per giungere alla identificazione dei singoli beni storici nel territorio compreso tra Monreale, Palermo e Contessa Entellina. L'indagine a tappeto ha dato buon esito. A Monreale -oltre al già noto tondo in terracotta invetriata della Madonna del Bosco sono stati rintracciati bassorilievi, frammenti marmorei delle cappelle,  elementi dell'antica pavimentazione maiolica e un dipinto nei dipisiti del Palazzo Arcivescovile; nonchè oggetti liturgici e paramenti sacri nel Seminario. Altri arredi liturgici e oreficerie sono stati rinvenuti a Contessa Entellina, nella chiesa di Santa Maria dellre Grazie della Favara e un interessante fondo librario nella Biblioteca Comunale. A Palermo è stata intercettata una parte consistente della collezione pittorica, decorativa e libraria: dipinti e un gruppo scultoreo a villa Whitaker, sede della Prefettura; volumi e un manoscritto alla Biblioteca Centrale della Regione Sicilianas "Alberto Bombace" e alla Biblioteca Comunale; grandi pale d'altare nei depositi della Galleria Regionale della Sicilia; elementi lapidei e lignei nella chiesa della Magione. Un patrimonio eterogeneo di beni culturali che -seppure ben custodito- da quarant'anni non è visibile, ad eccezione del mosaico della Madonna con Bambino di Calatamauro e del busto marmoreo di Eleonora d'Aragona, esposti da tempo a Palazzo Abatello.

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Chi è interessato può leggere il testo precedente su L'Abbazia pigiando: L'Abbazia

domenica 27 settembre 2020

Una riflessione la settimana: il bello della democrazia, l'elettorato è volatile

  Nel Parlamento italiano attuale oltre un terzo dei rappresentanti eletti nel 2018 sono populisti (M5S), un'altra buona porzione è sovranista. I populisti si erano convinti di essere diventati a futura memoria padroni delle intenzioni di milioni di elettori che ad essi -invece- avevano semplicemente affidato la loro rabbia e la loro indisposizione nei confronti dei partiti dello schieramento di centro-destra e centro-sinistra. Grillo e seguaci -sbagliando- ritenevano di essere ormai padroni della simpatia e dell'ammirazione di quei tanti milioni di italiani esibendo in giro solamente comicità, incompetenza e superiorità rispetto alle regole della democrazia. Come dimenticare la visita dei due uomini di punta del movimento in Francia, non per incontrare Emmanuel Macron ma i gilet gialli che bruciavano le auto della gente comune ?

Gli italiani erano -votando i comici e gli incompetenti- semplicemente scontenti negli ultimi tempi dell'assenza di politica; sia della politica riformista (o -a chi piace- socialisteggiante) che dovrebbe caratterizzare il centro-sinistra che della politica liberale (o -a chi piace- moderata) che dovrebbe caratterizzare il centro-destra. Alla lunga era ovvio che l'elettorato avrebbe evitato di affidarsi a chi ieri sosteneva "uno vale uno" o a chi diceva di voler "abolire le auto-blù" e poi invece ha preteso auto blù e mantenimento di tutti i benefici prima definiti "privilegi".

  I populisti -ovunque e ogni volta che sono stati allungo al potere- hanno sempre creato le condizioni di cambio di sistema. A pagare è sempre stata la democrazia; accadde in Germania, in Russia, in Italia.

   Cosa è la democrazia ?

   La democrazia (o la libertà) non è un insieme di regole, è una disposizione dell'anima e della testa. I partiti del centro-destra liberale e quelli del centro-sinistra a sfondo sociale che stanno tornando a recuperare i loro elettori ricordino sempre che la libertà è difficile da riconquistare e che è ancora più difficile "averne cura"

La democrazia non è licenza per distrarre risorse pubbliche, essa è responsabilità. Così insegnò nei suoi giorni Giuseppe Mazzini e così ci ricorda ancora oggi Emma Bonino: "La libertà presuppone più doveri che diritti". 

Facendo diversamente torneranno nuovamente più forti sia i sovranisti che i populisti.

I giornali di oggi

 















Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (2)

Storia italiana e non  per sintesi.

1849:

l'anno di tante sconfitte

--L'esercito piemontese viene sconfitto il 23 marzo a Novara da quello austriaco. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II e si reca in volontario esilio a Oporto, in Portogallo. 

--Il 7 maggio Massimo D'Azeglio viene nominato capo del governo piemontese.

--Il 3 luglio cade, in seguito all'intervento francese, la Repubblica Romana sorta il 9 febbraio e retta da un triunvirato (Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi); un mese dopo cade anche la Repubblica di San Marco a Venezia.

--Il 9 agosto Piemonte e Austria firmano la pace di Milano la cui approvazione sarà ostacolata dal Parlamento di Torino, sciolto da Vittorio Emanuele II il 20 Novembre.

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 Novecento

due guerre mondiali e tanti militari caduti

I paesi che hanno vinto la prima e la seconda guerra mondiale hanno avuto più perdite di militari dei paesi che le guerre le hanno perse.

Prima guerra mondiale:

Gli alleati (Belgio, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Montenegro, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Stati Uniti) hanno avuto complessivamente 5.142.631 morti e 12.800.706 feriti.

Gli Imperi Centrali (Austria-Ungheria,  Bulgaria, Germania, Impero Ottomano) hanno avuto complessivamente 3.386.200 morti e 8.388.448 feriti.

Seconda guerra mondiale:

Gli alleati (Cina, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica, Altri) hanno avuto complessivamente 8.799.041 morti e 19.513.448 feriti.

Le potenze dell'Asse (Germania, Giappone, Italia, Altri) hanno avuto 6.069.723 morti e 7.641.000 feriti.

LINGUAGGIO

-Trappole-

Cancelliere, è il capo del governo o primo ministro in Germania e in Austria.

Se col termine Cancelliere ci rivolgiamo agli spagnoli loro intendono il loro ministro degli esteri.

Nel Regno Unito, il Cancelliere dello scacchiere è il ministro delle finanze e del Tesoro,  figura di primo piano in un paese in cui l'economia è motivo di conversazione nei pub, tanto è vero che abita al numero 11 di Downing Streat,  a fianco al numero 10 del primo ministro.

rubrica curata da Vincenzo

Alle radici del Cristianesimo

 La Bellezza

"La bellezza salverà il mondo" sostiene Dostoevskij.

Quale bellezza? 

Gaetano Passarelli
è autore del libro
"Iconostasi" da cui
di seguito in questa pagina
riprendiamo il XV
capitolo.


Sicuramente quella che dà visione estetica alla vita, all'esistenza. Quella che dà visione alla capacità di superare l'esistente ed esplorare le frontiere del possibile. Con quell'espressione Dostoevskij -secondo alcuni interpreti- intende sottolineare le mostruosità e le grandi cattiverie del presente e nello stesso tempo additare (rivelare?) alcune sintesi esistenziali e persino storiche.

Ovviamente non si tratta di rifiutare l'esistenza che la storia di ciascuno porta su di sé ma di valorizzare i frammenti di bontà, di frastellanza e di bellezza che la Storia sicuramente (seppure, il più delle volte, sporadicamente) a ciascuno offre.

Per Dostoevskij, e per la religiosità cristiano-orientale, l'icona è un'opera d'arte perfetta. In essa confluisce materiale di scarso pregio, come è una tavola di legno, e nello stesso tempo messaggi di alto significato. In una immagine vengono infatti riportati significati disparati della vita dell'uomo, di ciascun uomo. Sta a ciascuno degli uomini quindi non solamente apprezzare la bellezza e lo splendore dei colori, ma saper cogliere e leggere il significato in relazione alla propria esistenza, alla propria esperienza, alla propria sensibilita'.

Bellezza, per chi sa leggere le icone, è pertanto il significato ed il messaggio,  piuttosto che lo splendore dei colori. Su questa tematica esiste una vastissima, immensa, letteratura a sfondo religiosa. A noi è piaciuto estrapolare il testo che segue.

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Dal libro di Gaetano Passarelli ICONOSTASI (La teologia della bellezza e della Luce), 

XV
Discesa agli Inferi
(pag. 248)
Introduzione
"Alcuni scribi e farisei lo interrogarono: Maestro, vorremmo che ci facessi vedere un segno". Ed egli rispose: Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Come infatti, Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
  Ecco allora, che secondo la sua promessa il Re della Gloria rivestito della porpora della sua carne  ha visitato i prigionieri e ha proclamato la liberazione di coloro giacevano nelle ombre.
   Assunse la nostra carne per darci sovrabbondanti le sue grazie e il suo corpo  fu come esca gettato in braccio alla morte, affinchè, mentre il drago infernale sperava di divorarlo, dovesse invece vomitare anche coloro che aveva già divorato. Egli, infatti, precipitò la morte per sempre e asciugò da tutti gli occhi di lacrime.
   E' entrato nelle fauci della morte e, come Giona nel ventre del cetaceo, ha soggiornato tra i morti, non perchè vinto, ma per racattare la dramma perduta, la pecorella smarrita: Adamo. Fiaccola portatrice di luce, la carne di Dio, sottoterra dissipas le tenebre dell'Inferno. La luce risplende tra le tenebre.
   L'icona della Resurrezione di Cristo che vogliamo presentare è la rappresentazione iconografica di questo grande mistero: la discesa del Signore agli Inferi per liberare le anime dei giusti.
   Questo poteva farlo solo lui. Dice, infatti,  l'apostolo Paolo: "  Ascendendo in cielo ha portato con sé i prigionieri. (...) Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose: Gesù Cristo, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua eguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, accogliendo la condizione dio servo e diventando simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce".
   Nella tradizione delle Chiese bizantine, infatti, sono essenzialmente due le rappresentazioni iconografiche : la Discesa agli Inferi e le Donne recanti aromi (miròfore)  al sepolcro. Sono due modi di esprimere lo stesso concetto: "Cristo è risorto!".

L'Icona
L'icona della Discesa agli Inferi che abbiamo scelto come esempio da spiegare e meditare non differisce sostanzialmente dalle diverse varianti che si possono trovare su questo tema iconografico.
  Si può, infatti, avere il Cristo che, con il rotolo tra le mani senza la croce, o con la croce alle sue spalle sostenuta o meno da angeli, prende la mano del solo Adamo o ambedue i progenitori, collocati insieme o ai suoi due lati, o ancora una rappresentazione del mondo infernale al di sotto dei suoi piedi, più o meno popolato o scenograficamente più pittoresco.
   Tutto ciò non varia, però, né aggiunge particolari significati simbolici e teologici alla scena principale che è splendidamente rappresentata in questa icona nella sua essenzialità. L'icona appartiene alla scuola di Novgorod ed è datata aò XVI secolo (Tavola 15).

Il chirografo
Al centro vestito di vesti dorate "il Figlio eterno e ineffabile di Dio. Dio nostro egli stesso", che "vinto da tenero amore scese nel mondo per ritrovare la sua creatura smarrita,  e in modo sapiente e divino, da qual era, si mise alla ricerca. Si incarnò in una madre da lui purificata e santificata, e quando egli viene verso di noi portando la propria carne come lucerna accesa, il fuoco e l'olio della divinità a lui servono per illuminare l'universo; poichè di fuoco e di argilla è fatta la lucerna. Così dava bagliori di divinità e d'incarnazione la luce della lucerna, il Cristo che è vita e risurrezione".
   Cristo ha nella mano sinistra un rotolo: è il chirografo del peccato. Quella brutta cambiale sottoscritta dai nostri due progenitori.
   "Chi rimette i debiti a tutti gli uomini, volendo perdonare le antiche offese, spontaneamente venne presso i disertori della sua grazia e, lacerato il chirografo del peccato, guida tutti alla cognizione divina, illuminando di splendore le menti".
   Egli appare non come prigioniero, ma come vincitore, come liberatore di coloro che erano imprigionati e lo fa tendendo la mano ad Adamo. Per lui, infatti, era sceso sulla terra e, non avendolo trovato, s'é spinto fin negli Inferi per cercarlo".
   "Va a cercare il primo uomo come la pecora smarrita, Vuole visitare anche quelli che abitano nelle tenebre e nell'ombra della morte. Si, è verso Adamo prigioniero e verso Eva anche lei prigioniera che Dio si rivolge (...) per liberarli dai loro dolori".

I giusti
Sotto i piedi di Cristo stanno le porte sconquassate degli Inferi. Ai suoi due lati, in primo piano abbiamo alla sua destra Adamo e a sinistra Eva, vestita di rosso. Il rosso simboleggia l'umanità: ella è, infatti, la madre dei viventi. Ha le mani coperte in segno di adorazione.
   Romano il Melode pone in bocca al Signore queste parole: "Vieni, Adamo con Eva, venite a me, ora, senza timore per i debiti dei quali dovete rispondere, perchè tutto è stato da me saldato, da me che sono la vita e la resurrezione".
   Dietro ai progenitori fa capolino una schiera di giusti. Alcuni di loro sono riconoscibili dal modo di essere rappresentati. Alle spalle di Adamo, infatti, si riconoscono le figure di Davide, barbuto, e del figlio Salomone, rivestiti degli abiti regali. In seconda fila, Giovanni Battista e Daniele con il caratteristico copricapo. Mentre dietro Eva vi è mosè con le tavole della legge tra le mani, poi Isaia e gli altri profeti che abitavano nell'Ade con tutti i morti. Costituiscono una rappresentanza del "popolo immerso nelle tenebre"; "quelli che dimoravano in terra e ombra di morte" su cui si è levata la Luce, il Sole di Giustizia.
   L'ade si apre ai piedi del Cristo glorioso come una caverna nera del tutto simile alla grotta di Betlemme nell'icona della Natività e alle acque oscure della Teofania.
   Canta, infatti, Romano il Melode: "Noi, che siamo stati sepolti con Cristo e che per il 'Battesimo siamo stati resuscitati con lui, salmodiamo e cantiamo, dicendo: "Dov'è, o morte, la tua vittoria? Ade, dov'è il tuo pungiglione? Il Signore è, infatti, risorto; lui, la vita e la resurrezione"".
   Sullo sfondo, si innalzano le montagne che rappresentano la profondità degli Inferi.

Discesa agli Inferi
"Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio e solitudine perchè il Re dorme.
   La terra ha tremato e si è placatra, perchè Dio si è addormentato nella carne, e ha svegliato quelli che dormono fin dalle origini. Dio è morto nella carne e il soggiorno dei morti si è messo a tremare".
   Chi ha la fortuna di poter vivere intensamente la settimana santa in una Chiesa di tradizione bizantina sente dentro di sé l'ansia della domenica, il momento in cui si può cantare insieme a tutta l'assemblea: "Cristo è risorto!".
   E' un'esperienza che la sola lettura dei testi riesce a comunicare in parte. Questi, infatti,  sono stati concepiti per essere letti o cantati in una cornice ambientale che crea la giusta atmosfera, fatta di significati,  di armonie musicali, di gestualità, di profumi  e d'incenso. In altre parole, in un ambiente e in una situazione in cui i cinque sensi vengono coinvolti per essere santificati. A tal proposito dice san Giovanni Damasceno: "Purifichiamo i nostri sensi e contempleremo con la luce inaccessibile della resurrezione Cristo sfolgorante".
   L'esperienza di Dio non riguarda solo l'intelligenza o solo lo spirito, è l'uomo nella sua totalità, nella dimensione del suo essere che si avvicina al suo Creatore. Tuttavia anche da una analisi fredda dei testi delle ufficiature che si susseguono dal sabato di Lazzaro, facilmente si evince che la Chiesa è tutta protesa all'annuncio della resurrezione. E' una notte, che attende l'alba -come ogni domenica è immagine di quella domenica-, poichè da quell'alba "tutto risplende di luce: il cielo, la terra e gli inferi".
   I riti della domenica di Pasqua, nella Chiesa bizantina, iniziano di buon'ora.
   Ricordiamo che un edificio sacro di tradizione bizantina è essenzialmente diviso in tre parti: il nartece o vestibolo, la navata, in cui stanno i fedeli, e il santuario o bema, al cui centro si trova l'altare. Il santuario è diviso dalla navata da una sorta di balaustra a cui sono sospese  le icone e perciò detta "iconostasi".
   Si sentono le voci dei cantori che guidano la veglia. Terminata questa prima parte, il celebrante principale entra nel santuario e va ad accendere la sua candela alla lampada da sempre ardente, quindi portatosi davanti all'iconostasi intona il canto invitatorio: "Venite, prendete la luce dalla Luce che non tramonta e rendete gloria a Cristo, il Risorto dai morti!".
   Dopo che tutti hanno acceso il loro cero, si forma una processione e si esce fuori dalla chiesa, mentre alle loro spalle si chiudono le porte.
   Secondo le varie usanze, o sulla soglia della chiesa o in altro luogo, viene letto il vangelo di Matteo in cui si dice che "passato il sabato, all'alba cdel primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro", seguitando con l'apparizione di Cristo Risorto.
   Terminata la lettura del Vangelo, il celebrante principale si avvicina alla porta chiusa della chiesa e bussa, battendo con la croce che reca in mano. Con tono perentorio intima: "Alzate le vostre porte, o principi, aprite le vostre porte eterne, sta per entrare il Re della gloria".
   Una persona -solitamente il sacrestano o un chierico- che era rimasta all'interno della chiesa, risponde: "Chi è questo Re della gloria?".
   Il celebrante: "Un Signore forte e potente, un Signore forte in guerra" e ripete l'intimazione "Aprite le vostre porte ...".
   L'altro dall'interno, facendo grande strepito di catenacci e ferraglia, comer volesse serrare ancor di più la porta, chiede con insistenza; "Chi è questo Re della gloria?".
   Alla terza intimazione seguita dalla medesima richiesta di identificazione, il celebrante grida: "Il Signore delle potenze, questo è il Re della gloria", e spinge i battenti che questa volta si aprono, lasciando vedere la chiesa tutta illuminata e profumata dagli incensi più preziosi e fragranti.
   Il celebrante, come un nuovo Mosé, entra per primo intonando il canone del Damasceno: "Giorno della resurrezione, risplendiamo di luce, om popoli! E' la Pasqua del Signore, Pasqua! Dalla morte alla vita, dalla terra al cielo, Cristo Dio ci ha fatto passare, cantando l'inno della vittoria!".
   Nello sfolgorio di luci, nella gloria della resurrezione il fedele ha davanti ai suoi occhi la rappresentazione iconografica della Discesa agli Inferi del Signore. Quella che anche noi, in questo momento, possiamo contemplare. E tutto sembra concorrere a illustrargliela. Ma se fino alla fine non ne avesse compreso ancora il senso, ecco venirgli in soccorso la breve omelia di san Giovanni Crisostomo (+407).
   Viene declamata dal celebrante al termine della Liturgia pasquale proprio come catechesi finale della festa: un inno alla misericordia del Signore.

   "Se vi è persona pia e amante del Signore, goda di questa lieta e luminosa festa! Ogni servitore fedele entri giulivo nel gaudio del Signore. E chi ha faticato digiunando, riceva ora la sua ricompensa. Chi ha lavorato fin dalla prima ora, riceva oggi il giusto salario. Chi è arrivato dopo la terza, sia lieto nel rendere grazie. Chi è giunto dopo la sesta, non esitio affatto: non riceverà alcun danno. Chi si è attardato fino alla nona, venga avanti, non tema. Chi è arrivato solamente all'undicesima, non si rattristi per il ritardo.
   Il Padrone, infatti, è generoso: accoglie l'ultimo così come il primo. Concede il riposo a quello dell'undicesima ora, come all'operaio che ha lavorato fin dalla prima. Ha pità dell'ultimo e premia il primo. A questi dà, a quello regala. Accetta le opere e loda l'intenzione. Apprezza l'azione e loda il buon proposito.
   Orsù, dunque, entrate tutti nella gioia del Signore nostro: primi ed ultimi, ricevete la ricompensa; ricchi e poveri, danzate insieme; temperati e spensierati, onorate questo giorno; abbiate o no digiunato, rallegratevi, oggi.
   La mensa è ricolma, gustatene tutti a sanzietà. Il vitello è abbondante, nessuno si alzi affamato. Tutti prendete parte al banchetto della fede. Godete tutti della ricchezza della bontà. Nessuno si lamenti della miseria: si è manifestato, infatti, il comune Regno.
   Nessuno pianga per i suoi peccati: il perdono si è levato dal sepolcro. Nessuno tema la morte: ci ha, infattio, liberati la morte del Salvatore; l'ha distrutta mentre era stretto da essa. Ha punito l'inferno colui che è disceso agli Inferi; l'ha amareggiato, perchè aveva toccato la sua carne. E Isaia l'aveva previsto quando gridava:  "L'Inferno fu amareggiato quando s'incontrò con te negli abissi".
   Fu amareggiato perchè fu distrutto, fu amareggiato perchè fu ingannato; fu amareggiato, pechè fu incatenato. Ha preso un corpo e s'è trovato dinnanzi un Dio, ha preso della terra e ha incontrato il Cielo, ha preso il visibile e s'è imbattuto nell'Invisibile.
   Dov'è, o morte, il tuo pungolo ? Dpv'è, o Ade, la tua Vittoria ?
   Cristo è risorto e tu sei precipitato. Cristo è risorto e i demoni sono caduti. Cristo è risorto e gli angeli si rallegrano. Cristo è risorto ed è sorta la città della vita. Cristo è risorto e nessun morto resta nel sepolcro.
   Cristo, infatti, risuscitando dai morti, è divenuto primizia di coloro che dormono nei sepolcri. A lui sia gloria e potenza nei secoli".
























Il Cristo e Adamo
   Cristo è vero Dio e vero uomo: nella sua aureola si legge infatti colui che sono che indica la sua divinità, e la scritta Gesù Cristo ai lati  che specifica trattarsi della Seconda Persona della Trinità che si è incarnata.
   Le sue vesti sono giallo-oro, perchè l'oro non è l'attributo del postulante o del candidato che si avvia alla morte, ma di chi si solleva e rinasce vittorioso dalla prova. E' la veste del Re.
   Dietro le sue spalle la veste svolazza: rappresenta il movimento, la discesa.
   "In quel tempo, egli salì sulla croce, come lucerna sul lucerniere -ha cantato Romano il Melode-  e di l+ contemplava la prima creatura, Adamo, seduto nell'ombra e nelle tenebre. Subito si mise in cammino con la carne, lui, l'Inseparabile, che mai si è separato dal seno del Padre, e che riempie tutto che viene ad esistere.
   "-Venne, allora, una voce che diceva: "Aprite le porte!". Udita questa voce per la seconda volta, l'Ade rispose come se non lo conoscesse, dicendo: "Chi è questo re della gloria?". Gli angeli del padrone gli risposero: "Un Signore forte e potente, un Signore potente in guerra". A queste parole, le porte bronzee subito furono e ridotte a pezzi, le sbarre di ferro polverizzate-".
   Ai piedi di Cristo si vedono, infatti, due battenti scardinati e sparsi un pò dappertutto chiavistelli, chiodi e catene.
   "Entrò, come un uomo, il re della gloria e furono illuminate tutte le tenebre dell'Ade. (...) Il re della gloria, stese la sua mano, afferrò e drizzò il primo padre Adamo; poi si rivolse a tutti gli altri e disse: 'Dietro di me voi tutti che siete morti a causa del legno toccato da costui! Ecco, infatti, che io vi faccio risorgere tutti per mezzo del legno della croce' ".
   E' suggestivo il dialogo fra Cristo e Adamo nell'Omelia attribuita a Epifanio di Salamina di Cipro. Il santo vescovo scrive che "presolo per mano, lo scosse, dicendo: 'Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti', (...) 'IO sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio, che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati A coloro che erano morti: Risorgete!
   A te comando Svegliati!, tu che dormi! Non ti ho creato perchè rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine. Risorgi, usciamo da qui! (...)
   Per te, io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te, io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io, che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi sono diventato libero tra i morti. Per te che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai giudici e in un giardino sono stato messo in croce.
   Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.
   Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all'albero' ".

L'Ade
   Chi crede che le interviste siano un prodotto della nostra epoca si sbaglia, Romano il Melode ne fece una circa dodici secoli fa e a un personaggio non certo facile: l'Ade. Seguiamolo nella sua impresa.
   "Il tuo cammino verso l'Ade non è noto, o mio Salvatore, se non all'Ade, e a motivo di quello che ha veduto, e per quello che ha patito, egli è stato in grado di sperimentare la tua potenza. A lui dunque per primo mi propongo di chiedere che cosa sia accaduto".
   E subito spiega perchè vuole fare quell'interbista:"Pur avendo saputo dei tuoi amici come esattamente tu sia risuscitato, ho a cuore di mettere per base  alla mia fede anche le prove di quelli che ti odiano".  E' una prova della verità, perchè "chia ama, tende ad abellire, trattando del proprio amico. Chi odia, dice il vero anche senza volerlo, insegna la Scrittura: "La salvezza proviene dai nostri nemici e da quanti ci odiano?".
   Passiamo al primo quesito: "Dimmi, Ade, eterno nemico della mias razza, come hai potuto tenere nella tomba colui che ha amato la mia razza? Per chi l'avevi scambiato?".
   Risponde l'Ade: "Tu, o uomo, vuoi sapere come il mio assassino è sceso contro di me?". Sono distrutto e non ho nemmeno la forza  di ruggire contro di te. Mi sento ancora istupidito. O uomo, mi sembra ancora di guardarlo nel momento in cui compresi, vedendo che le spoglie del giacente si muovevano. E un minuto dopo, con un balzo vogoroso esse si rizzarono e con le sue mani,  che io avevo legate, quelle mani me le pose sulla gola, e tutti quelli che avevo già inghiottiti, li ho vomitati. Ma perchè rimpiangere i morti dei quali fui derubato? Su me stesso mi lamento, per il modo con cui mi hanno imbrogliato. (...)
   Tuttavia, se me lo permetti, ho da replicare ancora: Chi non si sarebbe fatto ingannare nel vederlo avviluppato nella sindone e calato nel sepolcro? Chi sarebbe stato così stupido da non capire che fosse morto, allorchè me lo portavano, dopo che lo avevano unto di mirra e di aloe? Chi avrebbe ancora negato la morte di lui nel guardare la pietra posta là dove era stato deposto?  Chi avrebbe potuto immaginare cosa simile, o chi mai avrebbe potuto attendersi che si dica oggi: "E' risorto il Signore"? (...)
   Ad alta voce, Sofonia,  gridava verso Adamo "Ecco colui che avevi atteso sino al giorno della resurrezione, come io te l'avevo predetto".
   Dopo di lui, Naum annunciava la buona novella al povero, dicendo: "E' uscito da terra soffiando sul tuo volto, e ti strappa dall'oppressione".
   E Zaccaria esultante esclamava: " Sei venuto, o Dio nostro, con i tuoi santi".
   E Davide cantava quel salmo dal chiaro significato: "Come un forte si è destato colui che dorme".
   Mentre avevo il volto schiaffeggiato da profezie, salmi e inni, anche le donne si alzarono a profetizzare e danzavano per insultarmi. (...) Ah! Di quanti mali fu madre una sola notte! Di quanti orrori fu padre un solo mattino! Una aveva generato le mie sofferenze, l'altra facendovi seguito ha dato il nome: resurrezione, essi dicono il giorno della mia caduta".
   "Questa fu la risposta dell'Ade alla mia interrogazione", da questo mentitore "ho tratto la verità. Ecco perchè ho grande gioia in me: perchè l'enigma proposto da SAnsone tanto tempo fa, io adesso ho tolto: "Dal divoratore -l'Ade-  e dal forte è uscita una sola parola di dolcezza: il Signore è risorto' ".

Conclusione
   "Il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita, Non vi fu prima il corpo spirituale; ma quello animale, e poi lo spirituale,  Il primo uomo tratto dalla terra  è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste".
   Cosicchè con una sola mente , un solo cuore, una sola voce, possiamo gridare: "Venero la tua Croce, o Cristo Dio; glorifico il tuo sepolcro, o Immortale; e festeggiando la tua resurrezione, esclamiamo: E' risorto il Signore!".