Leggo in una relazione sulle condizioni del Meridione che con la crisi del 2008, quella i cui effetti li pagavamo fino a ieri con inimaginabili tagli ai servizi pubblici come per esempio la sanita', il divario fra Nord e Sud del Paese si è accresciuto molto significativamente.
Tutto ciò si è verificato, nel silenzio assoluto dei media, degli eletti e dei partiti. La diseguaglianza nel tenore di vita Nord/Sud ha fatto si che nell'Isola le condizioni sono più paragonabili alla Grecia mentre in Lombardia sotto più aspetti sono addirittura migliori della media tedesca o francese.
In pratica si è riaperta la forbice e la distanza fra Nord e Sud negli indicatori sociali, a partire dall'istruzione e dalla sanita' per arrivare al modo di intendere il senso della vita.
Viene da chiederci pero' "di chi è stato il merito -se merito sussiste- di avere subito al Sud minori danni dal coronavirus rispetto al Settentrione?".
La risposta, forse, potrebbe essere che l'ambientazione socio-individuale non coincide con i portati e gli stili di vita dell'ultima ora. Forse!
Resta da capire perché noi siciliani abbiamo sistematicamente eletto rappresentanti politici che hanno distratto immani risorse che sin dagli anni cinquanta del Novecento avrebbero dovuto servire per (1) il famoso polo industriale di Gela, per (2) migliorare la sanità del meridione. Sanità su cui ci capita di leggere che importanti primari ospedalieri del Sud quando devono farsi operare, o far operare familiari, si recano al Nord nella convinzione che solo lì possono avere maggiori speranze di guarigione.
Come spiegarci le richieste di reddito di cittadinanza di tantissimi giovani solamente nel Sud se non che nel terzo millennio qui non esistono altre forme di sostentamento ? Come ignorare che mafia e clientelismo sono capillari sopratutto nel Sud? capillari al punto che mafiosi di grosso calibro da decenni e decenni -si dice che-vengono ricercati e mai trovati. Possibile? Credibile?
Come non accorgerci della scadente qualità della classe politica? della assoluta disparità di opportunità fra chi vive al Nord e chi nel Sud.
Tutto ciò lo rileviamo e lo constatiamo ancora dopo oltre settant'anni di politica presunta meridionalista.
Quando prenderemo coscienza che la gran parte dei riferimenti e dei motivi di "valore" su cui puntiamo vanno ripensati ?
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