25 Settembre 1988
La mafia uccide il
magistrato Antonino Saetta e suo figlio Stefano.
Da una
lettera-ricordo del figlio Roberto estrapoliamo alcune righe.
"" ...La mafia non perdonò ad Antonino Saetta la sua fermezza e, in particolare, Totò Riina e Francesco Madonia, allora capi indiscussi della mafia palermitana, non gli perdonarono la condanna all'ergastolo degli assassini del capitano Basile, uno dei quali figlio di Francesco Madonia.
L'uccisione avvenne nei pressi di
Canicattì, con la collaborazione della mafia canicattinese, nel Settembre 1988.
Nell'agguato, morì, crivellato di colpi,
anche il figlio Stefano.
Pochissime notizie si trovano su Stefano
e, spesso, si tratta di notizie inesatte o del tutto irreali. Per esempio, nel
film, di alcuni anni fa, "Il Giudice Ragazzino", Stefano
viene, di sfuggita, raffigurato come un invalido, allo stato vegetativo, sulla
sedia a rotelle.
Nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà. ...".
Uomo equilibrato ed integerrimo pagò con la vita il rifiuto a piegarsi alle pressioni criminali che volevano ribaltare in appello un verdetto contro la mafia di Palermo. Era stato Presidente della prima sezione della Corte d'Assise d'Appello. E qui si era occupato di altri importanti processi di mafia, ed in particolare presiedette il processo relativo alla uccisione del capitano Basile, che vedeva imputati i pericolosi capi emergenti Giuseppe Puccio, Armando Bonanno, e Giuseppe Madonia. Il processo, che in primo grado si era concluso con una molto discussa assoluzione, decretò, invece, in appello, la condanna degli imputati alla massima pena.
Pochi mesi dopo la conclusione del processo, e pochi giorni dopo il deposito della motivazione della sentenza, il Presidente Antonino Saetta fu assassinato, insieme con il figlio Stefano, il 25 Settembre 1988, sulla strada Agrigento - Caltanissetta,
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