(Gv 3, 13 - 17)
Non per giudicare il mondo...
E' venuto a salvarlo "purificando" il tempio, sdemonizzando
con la sua croce l'immagine diabolica che l'uomo ha di Dio.
===
CHI E' L'UOMO ?
Riflerssione di Silvano Fausti (1940-2015)
La salvezza o la perdizione non è predestinazione
divina. Dio ha creato tutto per la vita e non c'è veleno di morte nella sua
creazione, se non quello che ci siamo procurati noi, credendo alle nostre paure
invece che a lui.
Riflessione di Tomàs Spidlik ( teologo e cardinale ceco, 1919--2010):
Il termine "vita spirituale" può essere di larga interpretazione, perciò si presenta facilmente agli equivoci. La parola "spirituale" ha la stessa radice di "spirare". Finchè l'animale respira, vive. Siamo, quindi, abituati a chiamare il principio della vita "spirito".
I popoli primitivi immaginavano facilmente lo spirito come un qualcosa più o meno materiale. Al contrario, la filosofia greca arrivò alla conclusione che lo spirito, o anima, è immateriale e, quindi, differisce radicalmente dal corpo. Lo riconosciamo dalla sua azione. Noi pensiamo in termini generali ed esprimiamo delle verità che superano il tempo e la materia, che sono eterne. Perciò eterna ed immateriale deve essere anche l'anima.
L'uomo è, quindi, "spirituale e materiale". E' composto da due elementi che sembrano incoerenti e contraddittori. A Platone e agli altri filosofi questo stato sembrò, quindi, non naturale. Credettero che il vero uomo fosse rappresentato dalla sola anima. Il corpo sarebbe stato qualche cosa in aggiunta che si attaccò all'anima a causa di qualche colpa misteriosa e che la impedisce nella sua libertà: essa, quindi, alla fine, deve liberarsene. La vera filosofia, dicono i platonici, è uno "studio della morte". Vive spiritualmente, quindi, chi mortifica il corpo, le sue passioni e tendenze, chi "muore ogni giorno" e occupa la sua mente con ciò che è eterno, con la meditazione delle idee celesti e con Dio.
Questa concezione della vita spirituale piacque, talvolta, anche ai cristiani. Ispira ogni nobile umanesimo. Ci obbliga a dare la precedenza, davanti alle cose materialio, ai cosidetti valori spirituali: la scienza, l'arte, la filosofia. Questo sforzo deve, senza dubbio, essere stimolato. Un'altra questione è se questo concetto corrisponde a ciò che si chiama "vita spirituale" nel vero senso cristiano. I "padri spirituali" dei tempi antichi facevano volentieri appello ad un testo del Vangelo: "Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi" (Mt. 10,20). In questo contesto il termine "spirituale" riceve un senso speciale, differente dagli altri significati più tenui,. "Spirituale", nel senso cristiano, è colui in cui abita lo Spirito Santo. La vita spirituale è vita nello Spirito e con lo Spirito Santo, "perchè l'Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5).
Sant'Ireneo, quindi, definisce l'uomo spirituale, come quello che è composto dal corpo, dall'anima e dallo Spirito Santo. Quest'ultimo è come se fosse "l'anima della nostra anima", si unisce al nostro "io" e dà forza a tutto ciuò che in noi è umano. In maniera ingenua, non del tutto giusta, ma spettacolare cercò di esprimere questa verità uno sconosciuto monaco egiziano del IV e V secolo. Egli paragona le pecore al pastore. Il pastore possiede ciò che hanno le sue bestie, la vita animale. Le supera, però, con un grado di vita intellettiva che lo penetra interamente. Se si lascia battezzare, riceve un terzo grado di vita, lo Spirito Santo. Di conseguenza il cristiano differisce dal pastore pagano come quest'ultimo dalle sue pecore. L'ultima conclusione è, evidentemente, ingenua. Però il ragionamento dell'autore spiega bene le tre sfere della vita che sono proprie ad un cristiano.
"Il cristiano partecipa allo Spirito Santo", scrive Teofane il Recluso (+1894), "questa partecipazione è, per noi, indispensabile, perchè chi non ha lo Spirito di Cristo non è di Cristo".
"Perchè lo Spirito viene raffrontato con l'acqua?" si chiede San Cirillo di Gerusalemme. Egli stesso risponde: "Dall'acqua nasce tutto, l'acqua nutre le erbe e gli animali. Scende dal cielo come pioggia. E' una sola, ha la stessa natura, ma quanti effetti differenti produce! Una sorgente irriga tutto il giardino; la stessa pioggia cade dal cielo in tutto il mondo. Essa, però, nel giglio diventa bianca; nella rosa rossa, nel giardino purpurea. Così anche lo Spirito Santo, pur essendo uno solo e indiviso, distribuisce come vuole la sua grazia ad ognuno".
==================
Nessun commento:
Posta un commento