Ragioni e senso della mostra
Foto di quella che fu la Chiesa di Santa Maria del Bosco. Contessa Entellina |
Andrea Della Robbia (attribuito) Madonna con Bambino, trovasi a Monreale, Palazzo Arcivescovile |
Il "recupero" è certamente temporaneo, legato al periodo espositivo, ma non per questo meno importante ai fini del significato che assume: un percorso a ritroso, volto alla rivisitazione storico delle vicende che hanno riguardato chiesa e monastero benedettino nel corso dei secoli.
Ma sarebbe riduttivo pensare che le opere siano uscite dai depositi per approdare tout court alle sale espositive, a monte c'è, infatti, un lungo lavoro di ricerca condotto secondo metodi di indagine storiografica e d'archivio, consultazione di cataloghi e vecchi inventari. A volte si è trattato di un vero e proprio lavoro di scavo e di individuazione dei singoli reperti. A questa prima fase è seguita la ricognizione nel comprensorio circostante e nelle sedi istituzionali con il recupero delle opere stesse, talvolta in frammenti o a stento leggibili, e tuttavia esistenti, anche se va detto, lo scopo finale non era solo e non tanto quello del "ritrovamento" disico, tangibile, della singola opera quanto la ricostruzione di un contesto storico e artistico di grande rilievo che aveva avuto il suo centro proprio nell'abbazia e da lì si era irradiato nel corso del tempo sul territorio. Solo così l'operazione del "ritrovamento" poteva acquistare un senso compiuto.
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Come i lettori che ci stanno seguendo sanno, stiamo proponendo la documentazione di presentazione della mostra sui beni culturali di Santa Maria del Bosco curata dalla Regione Sicilia nel 2008, che in minima parte -allora- coinvolse Contessa Entellina.
Contiamo di riflettere in prosieguo su alcune vicende storiche.
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