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giovedì 30 novembre 2023

Gli arbereshe nel cinquecento siciliano

 Ci intratterremo sul Blog su alcuni aspetti socio-economici della società siciliana all’alba della “modernità”, ossia nel periodo antecedente e successivo all’arrivo degli arbereshe nei domini dei Peralta-Cardona, nella Sicilia Occidentale, nell’area allora denominata “Vallo di Mazara”. Aspetti socio-economici improntati dal sistema strettamente feudale ed aspetti civici-umani caratterizzati dal sistema allora vigente e che gli storici denominano sistema baronale


Vallo di Mazara
era uno dei tre valli
 (o reali dominii al di là del Faro)
in cui era suddivisa la 
Sicilia
 dalla fine della dominazione
musulmana al periodo borbonico,
 fino al 
1818, quando fu suddiviso
in circoscrizioni minori, i distretti
.

Inquadrare quei secoli nell’ottica storica aiuta noi tutti che viviamo nel terzo millennio 

—a valutare il cammino percorso comunitariamente,

- a rivalutare la vicenda storica dei nostri antenati il cui percorso socio-storico di riscatto sociale è sempre stato occultato dalla narrazione localistica.

-ad apprezzare l’assetto democratico (comunque da rendere ancora molto più democratico) dei nostri giorni, alla luce del percorso compiuto dal pesante feudalesimo locale fino ai nostri giorni.

  Premettiamo che l’assetto feudale-baronale entro cui si insediarono i primi nuclei arbereshe nei domini del Cardona non era peggiori, e nemmeno migliore sotto l’aspetto del vivere umano, di quanto lo fosse nel resto dell’Isola. L’economia locale di Kuntisa da fine quattrocento fino a … ieri è’ sempre stata basata su pastorizia e su agricoltura, e in aggiunta, sulla monocoltura del grano. Sino alla metà del Settecento il grano proveniente dai territori dei signori Colonna veniva esportato su più porti del Nord Mediterraneo, insieme al sale. Eppure di quell’attività commerciale nessun nome di arbereshe, è mai riportato dalle cronache storiche. Il commercio, come nel resto della Sicilia Occidentale, era controllato da operatori stranieri che si coordinavano con l’apparato amministrativo-gestionale dei Baroni e in subordine con i gestori dell’Universita’ di Kuntisa, su mandato della Baronia.

 L’agricoltura come unica fonte storica, nel corso di quattro secoli, sarà il campo di indagine che ci proponiamo di studiare per allargare la vicenda socio-comunitaria della nostra Kuntisa. Ci servirà, contemporaneamente,  esplorare anche la Storia dell’Isola negli ultimi quattro/cinque secoli, sempre inseguendo il filone storico socio-economico.

Stili di vita (3)

 L'austerità secondo il pensiero dell'economista Clara E. Mattei

 (  insegna Economia alla New School for Social Research di New York ed è stata membro tra il 2018 e il 2019 della School of Social Sciences all'Institute of Advanced Studies di Princeton),

“ “ “ 

Rispetto al processo inflazionistico che nel corso di questa fase storica mondiale sta falcidiando i redditi dei lavoratori dipendenti, regolarmente nei paesi ad economia di mercato, scatta la reazione delle banche centrali e degli economisti,  che è  quella di invocare l’austerità.
1)  Austerita' monetaria (rialzo dei tassi di interesse), 
2) Austerità fiscale (taglio delle spese sociali e impositive, in particolar modo sui consumi, che ovviamente colpiscono i più poveri) 
3) Austerita' industriale (=privatizzazioni, che abbattono i diritti acquisiti e indeboliscono i sindacati). 

 Il Risultato, secondo l'analisi della Mattei è che si arriva all'assurdo che un Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del mondo, pagherà meno tasse (in relazione) della sua segretaria. 
 Gli obiettivi di chi auspica e  pratica l’austerità, è la tesi di Mattei, sono quelli di aumentare la crescita e ridurre il debito, che però non verranno quasi mai raggiunti, come da sempre avviene in Italia. E allora perché insistere con le politiche di austerità? Perché 
«Proteggono l’ordine esistente». 
«Calcificano le relazioni sociali». 
«Redistribuiscono il reddito verso l’alto». 
Non a caso, durante i periodi di austerità, chi ne fa le spese non sono i ceti più abbienti, ma i più poveri, che si impoveriscono ulteriormente.

Riassumendo: la precarietà (raggiunta con l’austerità) significa ed implicherà più disciplina nell’assetto sociale del sistema.

Un Personaggio


Honoré de Balzac, n
ato Honoré Balzac è stato uno scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista, stampatore francese fra i maggiori della sua epoca, e inoltre il principale maestro del romanzo realista del XIX secolo.
Nascita20 maggio 1799, Tours, Francia
Morte18 agosto 1850, Parigi, Francia


L’uguaglianza
fra gli uomini



Se si raggruppano famiglie

di diverso censo in un determinato

spazio, si assisterà dappertutto alla

formazione di gironi superiori, 

quelli del patriziato, e di società di

prima, seconda e terza categoria.

L’uguaglianza sarà forse un diritto,

ma nessuna potenza umana saprà 

mai convertirlo in “fatto”.

mercoledì 29 novembre 2023

Stili di vita (2)

Cosa significano crescita, inflazione, tassi 

di interesse, austerità, disoccupazione? 

==stiamo attraversando un periodo di inflazione, esso è un fenomeno da cui non possiamo che attenderci conseguenze gravi per le famiglie e per chi vive di lavoro o pensioni.


La curva di Phillips e l’inflazione da profitti e.. non solo

 
La curva di Phillips è una relazione
inversa tra il tasso di inflazione e
il tasso di disoccupazione
.
Un
aumento della disoccupazione risulta
correlato a un relativo decremento del
saggio dei prezzi conseguente
alla contrazione della domanda
aggregata.

A proposito di disoccupazione gli economisti per darne spiegazione si rifanno a quello  che definiscono l’andamento della curva di Phillips, secondo la quale più è alto il numero di disoccupati, più bassi saranno i prezzi e quindi l’inflazione. 

 Il linguaggio tecnico lascia comunque intendere che esiste un «tasso naturale di disoccupazione» che è funzionale al sistema. Se ci sono pochi disoccupati, il valore contrattuale dei lavoratori cresce e otterranno aumenti salariali. Le aziende -conseguentemente- aumenteranno i prezzi, scaricando la perdita di profitto sui beni di consumo, sulle famiglie.

  

Esiste anche, però, una inflazione dovuta agli alti profitti delle aziende. Se il mondo delle imprese, e soprattutte delle banche centrali, puntano il dito contro i lavoratori, che lavorano poco e consumano troppo, la verità (secondo le tesi di Robert Reich, politico, economista e divulgatore scientifico statunitense, membro del Partito Democratico e Segretario del Lavoro degli Stati Uniti durante la presidenza di Bill Clinton. Nato il 24 giugno 1946 “età 77 anni”, Scranton, Pennsylvania,) è che si deve parlare di inflazione da profitti non da consumi. 


 Ad alimentare e far sviluppare l’inflazione (=aumento dei prezzi) ci sono inoltre i monopoli, il cui peso, specialmente in Italia, è rilevante. I monopoli - è noto ed è persino ovvio- limitano la concorrenza e facilitano agli imprenditori il rialzo dei prezzi, senza troppe conseguenze sulle vendite, e quindi sui profitti. 

Un Personaggio


Friedrich Engels
è stato un filosofo, sociologo, economista, giornalista, imprenditore tedesco, fondatore assieme al sodale Karl Marx del marxismo classico e del socialismo scientifico. 
Nascita28 novembre 1820, Barmen, Germania
Morte5 agosto 1895, Londra, Regno Unito


La famiglia, la proprietà 
lo Stato





Lo Stato non è quindi in nessun

modo un potere imposto dall’esterno

 alla società (…) è la confessione

che questa società si sviluppa in una

insolubile contraddizione con se stessa;

essa è divisa da antagonismi inconciliabili

che non può comporre in alcun modo.

martedì 28 novembre 2023

Stili di vita

Clara E. Mattei insegna Economia alla New School for Social Research di New York ed è stata membro tra il 2018 e il 2019 della School of Social Sciences all'Institute of Advanced Studies di Princeton. Le sue ricerche sono un contributo per la storia del capitalismo e indagano a fondo il rapporto tra le idee economiche e le politiche tecnocratiche. Per Einaudi ha pubblicato -Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo (2022)-.                                                                                                                                                                        Viviamo immersi in un sistema economico che chiamiamo capitalismo. Ma è un sistema naturale? È giusto? Ed è l’unico possibile? È quanto si chiede l’economista Clara Mattei

In Italia lo 0,1 per cento più ricco detiene una ricchezza pari al 60 per cento più povero. E ancora: negli ultimi dieci anni il numero dei minori in povertà assoluta è triplicato. Nello stesso periodo, il numero dei miliardari è sestuplicato. Non c’è ovviamente nulla di «naturale» in questi numeri. 

= =

Cosa significano crescita, inflazione, tassi di interesse, austerità, disoccupazione? 

==stiamo attraversando un periodo di inflazione , esso è un fenomeno da cui attendersi conseguenze gravi? 


L’inflazione è da considerare il pilastro su cui si regge l’intera economia di mercato dell’Occidente ed esso è portatore di malcontento sociale. Nel 1919, portò ai saccheggi nelle strade. Ai nostri giorni spinge alla forte sindacalizzazione. Esiste una narrazione ideologica dell’inflazione secondo cui  la responsabilità sarebbe delle organizzazioni sindacali. Come si fa a frenare l’inflazione, si chiede Mattei? In due modi: alzando i tassi di interesse (come ha fatto ripetutamente di recente la Banca centrale europea) e aumentando la disoccupazione. Entrambi sono effetti collegati. 

Mattei mette in evidenza che chi aumenta i tassi di interesse, in politica nota come austerità, lo fa sapendo di provocare una recessione, un effetto voluto e non collaterale che riduce il potere d’acquisto delle masse, e riduce conseguentemente i consumi e con questi pure gli investimenti.

Un Personaggio

Martin Buber: è stato un filosofo, teologo e pedagogista austriaco naturalizzato israeliano. 

Nascita: 8 febbraio 1878, Vienna, Austria
Morte: 13 giugno 1965, Talbiya, Gerusalemme



Nell'universo

nessun'altro ci somiglia



Ciascuno deve sapere  e ricordare

che, nel modo in cui è fatto, è unico

al mondo, e che mai è esistito un suo

uguale, perché se ci fosse stato un 

suo uguale non gli occorrerebbe 

essere.

lunedì 27 novembre 2023

Contessa Entellina e territorio

Calatamauro

Nel periodo romano-bizantino non esistevano i “castelli” così come, noi del terzo millennio, possediamo convinzioni e cogliamo l’idea di beni  culturali, abbastanza  diffusi nei territori del nostro Paese.

 Calatamauro del periodo bizantino fu un castrum (= castra erano gli accampamenti fortificati nei quali risiedevano, in forma stabile o provvisoria, le unità dell'esercito romano-bizantino (“le legioni”). Trovavano localizzazione quasi sempre dove era possibile  articolare sistemi difensivi contro le frequenti scorrerie saracene.

 Quello che fu castrum Romano-bizantino dal cinquecento fino attorno all’anno mille (Calatamauro) diventerà castrellum e poi castello attorno all’anno mille, nel periodo feudale, caratterizzato dal sistema socio-economico introdotto dai Normanni. Fu con i normanni che Calatamauro divenne dimora fortificata (castello) con i caratteri, gli ambienti ed i contesti adatti a difendere i territori di pertinenza e a divenire sede ambita dei baroni del tempo.

  Calatamauro posizionato in un’area capace di dominare vasti territori della Sicilia occidentale, costruito su una rupe alta e scoscesa possedette tutte le caratteristiche per essere sede di dominio delle famiglie più potenti ed influenti della Sicilia medievale e quindi feudale. Ciò fu possibile fino a quando l’arma dei potenti risiedette sulle milizie e la cavalleria; l’importanza strategica di Calatamauro venne meno con l’affermarsi delle artiglierie, delle armi da fuoco.

 Ma sul blog contiamo di meglio e più ampiamente affrontare il ruolo di vita militare e civile del sito di Castello Calatamauro.

La società in cui viviamo

 Sabato scorso, nella giornata di mobilitazione contro il femminicidio tutta Italia si è commossa, nell’ascoltare le parole di Elena Cecchetin, la sorella di Giulia. Com-muoversi, -abbiamo letto da qualche parte- significa secondo la radice latina  «mettersi in movimento», dopo e oltre le emozioni.

 Elena ha saputo agganciare la disperazione dell’evento  all’azione, alla lotta, all’impegno politico per cambiare tanti modi di pensare.

  Alcuni giornali in questi giorni hanno rievocato una situazione lontana nel tempo seppure in contesti diversi, verificatasi in Sicilia, e pure essa -allora- riuscì a scuotere le coscienze.

  Nel 1965, tra Natale e Capodanno, Franca Viola accompagnata dal padre Bernardo denunciò il suo stupratore e disse «no» al matrimonio riparatore che estingueva il reato, secondo l’articolo 544 del Codice penale allora vigente. 

  Quella ragazza di Alcamo mostrò all’Italia che cosa sia davvero l’onore, la dignità: la determinazione di una diciassettenne, diede allora uno scossone all’architettura del dominio, del controllo, dell’acquiescenza come destino. 

  Adesso, nel novembre 2023, Elena Cecchettin, nel nome di Giulia e con il padre al fianco, ha chiamato la società italiana del terzo millennio a fare rumore, tanto, fino a far cadere le mura di una Città che è rimasta asimmetrica, storta, in declino accelerato.

Un Personaggio


Alessandro Barbero: è professore di Storia Medievale presso l'Università del Piemonte Orientale. È autore di studi e saggi importanti sui temi della tarda antichità, del Medio Evo e di Storia militare.
Nascita: 30 aprile 1954






La Storia


L'esigenza di capire chi siamo

e da dove veniamo è particolarmente 

sentita in questo inizio di millennio.

Mentre i confini nazionali dei paesi

europei si dissolvono sotto l'impulso

della globalizzazione e una spinta 

migratoria senza precedenti  provoca

nuovi assetti di popoli e culture, conoscere 

e comprendere la storia diventa 

sempre più importante. È infatti

in un passato condiviso che si

può trovare la risposta al nostro

bisogno di identità e si possono

scoprire i fondamenti del futuro

che ci aspetta.

domenica 26 novembre 2023

La politica, a che punto siamo ?

Secondo Giannelli




 

Parole ricorrenti sui media

 Convenzione di Istambul

È il trattato internazionale contro la violenza sulle donne e contro quella domestica, approvato dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 e aperto alla firma l’11 maggio 2011 a Istanbul.  (Riportano i giornali che la Turchia fu il primo Paese a ratificarlo ma nel 2021 Erdogan ha addirittura revocato la partecipazione del suo Paese). Il trattato vorrebbe prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime e impedire l’impunità dei colpevoli.

Il 10 maggio scorso il Parlamento europeo ha votato l’adesione dell’Ue e ci è dato leggere sui giornali di oggi che FdI e Lega si sono astenuti 

E' domenica. La/le Religioni

                                                                              Riflessioni sul

Cristianesimo

(e sulla matrice ebraica)


Ebraismo (10)

Ascolta, Israele! 

Il Signore è nostro Dio, il Signore è uno solo 

= = = Un erede alternativo: Trascorsero molti anni e Sara non aveva ancora dei figli. Ad 86 anni, Abramo ebbe un figlio dalla schiava di Sara, Agar. Questi fu chianato Ismaeleon, era questi l'erede promesso da Dio. Dio aveva promesso "Darò a te e alla discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne". Genesi 17,8.

= = = La nascita di Isacco: Abramo aveva 100 anni quando nacque Isacco. Questi era l'ertede promesso da Dio perchè rendeva possibile che Abramo sarebbe stato il padre di una grande nazione. Agar. schiava di Sara e madre del figlio di Abramo Ismaele, fu cacciata via insieme a suo figlio, una volta nato Isacco, il figlio che Sara diede ad Abramo. Dio però li protesse e Ismaele crebbe fino a diventare il padre di una grande nazione. Gli ismaeliti sono stati identificati con gli arabi. Così l'inimicizia tra ebrei ed arabi (di cui ci arriva dai media ancora ai nostri giorni eco su quanto accade nella Striscia di Gaza) ha origini legendarie.

Cristianesimo (10)

Ama il prossimo tuo come te stesso


= = = La Santa Trinità: Dio è al di là di ogni descrizione "Nessuno ha mai visto Dio" (Prima Lettera di Giovanni 4,12). Perchè allora Egli viene raffigurato generalmente nelle sembianze di un vecchio, di un bambino e di una colomba? 

-I cristiani credono che Dio si è rivelato nella creazione (come Padre e Signore); 

-nell'opera della redenzione (come Gesù, Figlio di Dio); 

-e nel continuo dono dello Spirito (come Spirito Santo). 

Questi sono i modi attraverso cui Dio in sé si fa conoscere, ma sono anche ben più di questi. Essi ci dicono chi è Dio in sé, che cosa Egli è realmente. Dio è questa triplice relazione di amore, che Egli estende alla creazione e a tutti gli uomini. Ecco perchè Dio è Uno, e tuttavia anche Tre: non si tratta di tre dei, ma dell'Unico che si manifesta con amore.

= = = Lo Spirito Santo: La colomba è un simbolo dello Spirito Santo, la terza persona della Trinità. Essa appare durante il battesimo di Gesù (Marco 1,10). Allo stesso modo in cui la colomba ritornò all'arca di Noè come un segno di pace tra l'umanità e Dio, così essa appare in tanta iconografia indicando Gesù quale nuova dichiarazione di pace.


Un Personaggio


Maria Antonietta Russo: dottore di ricerca in Storia medievale e professore a contratto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia nell’Università di Palermo. Si è prevalentemente occupata del Val di Mazara e delle famiglie del tardo Medio Evo siciliano.




Eleonora s’Aragona

Stralcio de “L’arte del governo di una donna di

alti et notabili paraiu et eccellentissimi sangui

Cosi come “la presenza femminile segna profondamente la regalità siciliana”, anche nella nobiltà si incontrano donne che marcarono con la loro impronta la vita politica economica e sociale della Sicilia: un esempio significativo è Eleonora d’Aragona, figlia di una stirpe regale, che seppe imprimere il marchio della sua intraprendenza nella famiglia d’acquisizione, quella dei Peralta, e nel territorio che si trovò a governare e, come la sua omonima Eleonora d’Aquitania, seppe tutelare l’interesse dei figli rimanendo all’ombra del marito finché egli visse.

Di bella presenza è dotata di grande sensibilità, seppe essere nel contempo energica, ambiziosa e decisa soprattutto quando fu sola ad amministrare e custodire per gli eredi un patrimonio vastissimo ambito da molti. La caparbietà e la forza di carattere sembrano fare da contraltare al ritratto che si delinea dall’immaginario scritto segreto attribuito all’infanta fantasiosamente rinvenuto nel monastero di Santa Maria del Bosco a lei tanto caro. Leggendo il testo si traccia nella mente un’immagine eterea, diafana, quasi impalpabile dettata dalla descrizione che la donna fa delle sue sensazioni, del turbamento del suo corpo, del sorprendersi per i battiti del suo cuore, della commozione dinanzi alla bellezza della natura o al cadere dei fiori appassiti, della sua partecipazione al tramonto. Si ha la sensazione di un fondersi dell’io con il tutto di un romantico panismo: “sedevo su una roccia e ne acquistavo lo spessore; mi adagiavo sui rami d’un albero: dalle mie braccia germogliavano le foglie, sul mio grembo nidificavano gli uccelli. Cercavo le concavità dei sassi e la profondità delle grotte, la solitudine è il silenzio”.

Questa, tuttavia, è l’altra faccia della ferrea Eleonora, di quell’Eleonora che emerge dai documenti, dell’infanta che aveva ereditato dal padre, il duca Giovanni, la capacità di destreggiarsi in un difficile momento politico e l’abilità che le permise, nonostante la ribellione del marito e del figlio, di ottenere il perdono del re e di mantenere intatti prerogative e privilegi.

Se Eleonora era stata valido sostegno alla politica del marito vicario del regno, il suo ruolo si accentua, nel 1398, alla morte del figlio Nicola quando, rimasta sola e nominata nutrice delle eredi minori, prende in mano le redini della gestione politico-amministrativa del territorio.

sabato 25 novembre 2023

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La società entro cui viviamo

 Nel terzo millennio accadono circostanze che, a tanti, appaiono più che assurde. Esistono uomini che arrivano ad odiare le donne. Esistono uomini che non hanno assimilato la libertà delle donne prescindendo da loro.

Le statistiche di questi giorni dicono che il primo, più grave, buco nero contro le donne lo si trova addirittura all'interno delle famiglie. In Italia su 102 donne uccise dall'inizio dell'anno, 82 sono state vittime in famiglia o all'interno della relazione sentimentale (il dato è reso noto dal Ministero degli Interni).

 I maltrattamenti in ambito familiare sono ancora più pesanti. Il 75% degli atti persecutori  e l'82% degli atti di maltrattamento  contro familiari o conviventi riguardano una donna, al pari del 92% delle violenze sessuali.

 Nell'odierna giornata, i media, i giornali spiegano in vari modi l'origine della violenza sulle donne, tutti interessanti e verosimilmente fondati. Qui sul blog riportiamo il punto di vista della prof.ssa Chiara Volpato, senior di Psicologia sociale all'Università Bicocca, riportato sulla rivista femminile  "Io":  "È ormai acclarato che la violenza sulle donne scaturisce da una doppia motivazione: proteggere anzitutto il potere degli uomini, in secondo l'identità maschile. La violenza degli uomini  si scatena, infatti, quando si sgretola la certezza del potere acquisito, quando i ruoli un tempo rigidamente definiti a favore dell'uno e a sfavore dell'altra si indeboliscono o si diversificano  e quando questa perdita di terreno innesca la seconda molla: chi ha perduto posizione sente di avere perso  si' i vantaggi insiti nel potere, ma anche il ruolo identitario, l'immagine sociale, il senso del proprio stare nel mondo. Oggi stiamo vivendo un momento marcato da questi fenomeni , dove un maschilismo obsoleto cerca di fare ferocemente i conti con donne che non stanno più alle sue regole".

Parole ricorrenti sui media

 IL NASTRO

Un nastro bianco con una macchia rossa, simbolo della lotta per contrastare la violenza sulle donne: ieri l’altro,  oltre ai parlamentari, lo hanno indossato i ministri e la premier durante lo svolgimento del question time.
Nella circostanza il Senato, sia nei componenti di maggioranza che di minoranza, ha voluto manifestare compatta volontà ed impegno di lotta contro la violenza sulle donne.

Il mondo entro cui viviamo (3)

Leggiamo sui giornali 

L’Olanda. Impressiona che un partito di estrema destra sia il primo d’Olanda, il Paese tradizionalmente più aperto e tollerante d’Europa. Sostiene Aldo Cazzullo che in Olanda si andava a stampare i libri proibiti. L’Olanda e’ il paese che accolse la famiglia dell’ebreo portoghese Spinoza. L’Olanda delle libertà e dei vizi, affascinante e inquietante, del sesso e della droga, dell’eutanasia e dei migranti venuti da ogni angolo dell’impero coloniale, dal Suriname all’Indonesia. L’Olanda meta di tanti ragazzi italiani, per i suoi atenei e per i suoi bar sempre alla ricerca di personale pagato certo più che da noi.

 Ora la paura è che Wilders pensi a un referendum per uscire dall’Unione europea. Già oggi l’Olanda fa concorrenza sleale al resto d’Europa sul fisco, ad esempio per le condizioni di favore riservate alle imprese. L’Olanda fuori dall’Ue, magari in asse con il Regno Unito, sarebbe un problema per tutti, oltre che una delusione.

Un Personaggio

Eugenio Scalfari: è stato un giornalista, scrittore e politico italiano. Considerato uno dei più grandi giornalisti italiani del XX secolo, contribuì, con altri, a fondare il settimanale l'Espresso ed è stato fondatore del quotidiano la Repubblica.

Nascita6 aprile 1924, Civitavecchia
Morte14 luglio 2022, Roma




Rapporto tra credenze

religiose e lo Stato.

Le conquiste dell’Occidente



Questo gruppo di questioni

sta all’origine della modernità 

occidentale e perfino dell’evoluzione

delle Chiese cristiane. Se infatti

il cristianesimo ha saputo e potuto

aggiornare costantemente la

propria dottrina e i canoni 

interpretativi della realtà sociale

senza rinchiudersi nelle bende del

dogma, ciò è dovuto soprattutto

al fatto della presenza  dialettica

del potere civile accanto a quello

ecclesiastico, nella reciproca 

autonomia dell’uno e dell’altro, 

alle lotte che ne sono derivate e

agli equilibri che di volta in

volta  ne sono scaturiti. Dal date

a Cesare quel che è di Cesare e a

Dio quel che è di Dio alla guerra

delle investiture sul finire dell’XI

secolo, al lungo contrasto tra 

Impero e Papato che segnò il

XIII e il XIV, fino alla nascita

dell’Umanesimo, della libera

Scienza, della Riforma, delle

monarchie nazionali, del diritto

civile accanto e al di sopra del

canone ecclesiale, questa è stata

la storia dell’Occidente europeo.

Essa ha toccato infine il suo

culmine nell’epoca dei Lumi,

dell’ egemonia della ragione e della

tolleranza, nella dichiarazione

dei diritti dell’uomo e del cittadino, 

nella guerra d’indipendenza americana

e nella grande rivoluzione

dell’Ottantanove incardinata nei 

principi tricolori di libertà,

eguaglianza, fraternità.

Se tra le grandi religioni monoteiste

il Cristianesimo è stato quello che

più e meglio ha conservato è arricchito

la sua dinamicità e se l’Occidente

euro-americano ha prodotto il

pensiero, la cultura e le istituzioni

liberali e democratiche, l’elemento

fondativo e il filo con il quale questo

percorso è stato tessuto sta 

interamente in quella dialettica

mai spenta tra lo Stato e la Chiesa,

gli individui.