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martedì 28 novembre 2023

Stili di vita

Clara E. Mattei insegna Economia alla New School for Social Research di New York ed è stata membro tra il 2018 e il 2019 della School of Social Sciences all'Institute of Advanced Studies di Princeton. Le sue ricerche sono un contributo per la storia del capitalismo e indagano a fondo il rapporto tra le idee economiche e le politiche tecnocratiche. Per Einaudi ha pubblicato -Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo (2022)-.                                                                                                                                                                        Viviamo immersi in un sistema economico che chiamiamo capitalismo. Ma è un sistema naturale? È giusto? Ed è l’unico possibile? È quanto si chiede l’economista Clara Mattei

In Italia lo 0,1 per cento più ricco detiene una ricchezza pari al 60 per cento più povero. E ancora: negli ultimi dieci anni il numero dei minori in povertà assoluta è triplicato. Nello stesso periodo, il numero dei miliardari è sestuplicato. Non c’è ovviamente nulla di «naturale» in questi numeri. 

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Cosa significano crescita, inflazione, tassi di interesse, austerità, disoccupazione? 

==stiamo attraversando un periodo di inflazione , esso è un fenomeno da cui attendersi conseguenze gravi? 


L’inflazione è da considerare il pilastro su cui si regge l’intera economia di mercato dell’Occidente ed esso è portatore di malcontento sociale. Nel 1919, portò ai saccheggi nelle strade. Ai nostri giorni spinge alla forte sindacalizzazione. Esiste una narrazione ideologica dell’inflazione secondo cui  la responsabilità sarebbe delle organizzazioni sindacali. Come si fa a frenare l’inflazione, si chiede Mattei? In due modi: alzando i tassi di interesse (come ha fatto ripetutamente di recente la Banca centrale europea) e aumentando la disoccupazione. Entrambi sono effetti collegati. 

Mattei mette in evidenza che chi aumenta i tassi di interesse, in politica nota come austerità, lo fa sapendo di provocare una recessione, un effetto voluto e non collaterale che riduce il potere d’acquisto delle masse, e riduce conseguentemente i consumi e con questi pure gli investimenti.

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