Nascita: 19 aprile 1957 a Bolzano.
Israele - Palestina
L’urgenza di una composizione del conflitto
tra Israele e Palestina - riemersa dopo la strage
del 7 ottobre e le atroci reazioni di questi giorni -
non può insomma che muoversi all’interno di questi
parametri: l’opzione due popoli e due Stati, e
il rispetto reciproco della legalità e degli accordi.
Ogni altra interpretazione, come quella tornata
rapidamente in voga, di un presunto “scontro di
civiltà” tra i valori dell’Occidente, incarnati nella sola
democrazia mediorientale, e l’Islam estremista e fanatico
è fuorviante. Non solo perché trascura un dato fattuale:
i palestinesi non sono Hamas, e non sono nemmeno
tutti musulmani praticanti. Ma soprattutto perché
il presunto scontro di civiltà è una scorciatoia del
pensiero che ha già dimostrato tutta la propria fallacia
con le guerre post 11 settembre in Afghanistan e in
Iraq. Conflitti lunghissimi, sanguinosi e, non ultimo,
impossibili da vincere. Anche quelle interminabili
campagne militari hanno riacceso negli italiani un
anti-americanismo mai del tutto sopito, che si impasta
purtroppo con lo strisciante antisemitismo che ogni
tanto ritorna a galla nel nostro Paese. Sono tutte
questioni annose e complesse da riconoscere e da
combattere per poter ragionare con onestà intellettuale
e pragmatismo sullo scenario attuale. Le cui conseguenze
sono difficili da prevedere e resteranno con noi ancora per lungo tempo.
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