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giovedì 16 novembre 2023

L'Albania di oggi entra nel dibattito europeo

Ismail Kadare

In questi giorni (settimane) l’Albania è tornata -sui media italiani- d’attualità occupando ampi spazi. I temi principali che hanno consentito di aprire il dibattito sul paese delle aquile sono, principalmente, tre 

1) l’accordo concluso con l’Italia sui migranti,

2) i negoziati per entrare nell’Unione Europea, 

3) l’uscita nelle librerie de Il Palazzo dei Sogni (La nave di Teseo) del grande scrittore albanese Ismail Kadare, un capolavoro scritto nel 1981 che era -allora-  un atto d’accusa contro tutti i totalitarismi che fossero della destra fascista o della sinistra comunista. Il libro valse a Kadare l’ostilità del regime di Enver Hoxha e la sua conseguente fuga in Francia. 

 La nuova pubblicazione in Italia de «Il Palazzo dei Sogni», il romanzo apparso -appunto- in Albania nel 1981, consente ai media e agli amanti della “letteratura” di ulteriormente riflettere sul  libro scritto oltre 40 anni fa, in pieno regime comunista.

Kadare in una recente intervista alla rivista “La Lettura” intrattenendosi sul libro ha, tra molto altro, chiarito:

1)  «L’Albania di allora era un Paese totalitario. Come scrittore sentivo che la dimensione del comunismo e il suo potere sull’individuo erano diventati pervasivi. L’atmosfera descritta in quest’opera non si discosta poi molto dal totalitarismo oppressivo dell’Albania di Enver Hoxha. Nel momento in cui fu scritto era dunque assolutamente attuale, come lo è ancora oggi. Dopo quarant’anni, ritengo infatti che poco o nulla sia andato perduto delle sue qualità. Lo spirito critico e contestatorio verso quel periodo, che per molti di noi è stato davvero tremendo, è valido anche per i tempi che viviamo. Aggiungo anche che sono soddisfatto di aver avuto un pensiero così radicale e netto su quanto accadeva allora, e d’altra parte devo riconoscere che questa mia severità non si è affievolita nel tempo. Allora ci furono pressioni, divieti e critiche pesanti nei confronti del libro. All’indomani della sua pubblicazione, per la prima volta pensai che mi avrebbero arrestato, poiché lo spirito antisistema contenuto in esso era abbastanza evidente. È dunque un immenso piacere per me restituire ai lettori di oggi le sensazioni di allora. La letteratura ti dà la possibilità di vivere vite che non sono la tua e in quelle condizioni non potevo fare altrimenti: il mio destino era vivere attraverso la letteratura». 

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