( insegna Economia alla New School for Social Research di New York ed è stata membro tra il 2018 e il 2019 della School of Social Sciences all'Institute of Advanced Studies di Princeton),
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Rispetto al processo inflazionistico che nel corso di questa fase storica mondiale sta falcidiando i redditi dei lavoratori dipendenti, regolarmente nei paesi ad economia di mercato, scatta la reazione delle banche centrali e degli economisti, che è quella di invocare l’austerità.
1) Austerita' monetaria (rialzo dei tassi di interesse),
2) Austerità fiscale (taglio delle spese sociali e impositive, in particolar modo sui consumi, che ovviamente colpiscono i più poveri)
3) Austerita' industriale (=privatizzazioni, che abbattono i diritti acquisiti e indeboliscono i sindacati).
Il Risultato, secondo l'analisi della Mattei è che si arriva all'assurdo che un Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del mondo, pagherà meno tasse (in relazione) della sua segretaria.
Gli obiettivi di chi auspica e pratica l’austerità, è la tesi di Mattei, sono quelli di aumentare la crescita e ridurre il debito, che però non verranno quasi mai raggiunti, come da sempre avviene in Italia. E allora perché insistere con le politiche di austerità? Perché
«Proteggono l’ordine esistente».
«Calcificano le relazioni sociali».
«Redistribuiscono il reddito verso l’alto».
Non a caso, durante i periodi di austerità, chi ne fa le spese non sono i ceti più abbienti, ma i più poveri, che si impoveriscono ulteriormente.
Riassumendo: la precarietà (raggiunta con l’austerità) significa ed implicherà più disciplina nell’assetto sociale del sistema.
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