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martedì 14 novembre 2023

Flash sulla Storia Patria (3)

 Problemi enormi

Con una serie di brevi flash sulla vicenda storica dell’Italia unita ci proponiamo di ripercorrere oltre centosessant’anni di unità del Paese Italia, soffermandoci sulle principali vicende sociali, politiche ed economiche. 

Cosa puo' proporsi un piccolo blog con le disamine che di volta in volta va sviluppando? Semplicemente di provare a diffondere coscienza civica.

1861

I padri della Patria

Hanno fondato lo Stato Italiano
ma nessuno amava l’altro
.



L’alba del Risorgimento segna una data importante sul calendario, il 18 aprile 1861 a Torino sventolano in tutti gli edifici pubblici bandiere tricolori, con la croce dei Savoia al centro. La gente per le strade attende il passaggio della carrozza reale che porta Vittorio Emanuele II a Palazzo Carignano: è il giorno dell’inaugurazione del Primo Parlamento Italiano.

Il nuovo Stato nasce in un contesto in cui i cosiddetti “Padri della Patria” si detestato l’uno con l’altro. Garibaldi pare abbia proferito questa frase: Piuttosto che tendere la mano al conte di Cavour, giuro che me la farei tagliare”.

Vittorio Emanuele pare abbia, cinicamente, detto che “Se i Borboni avessero catturato e impiccato Garibaldi le cose si sarebbero molto semplificate”. Poi avrebbe aggiunto “Che bel monumento gli avremmo fatto innalzare”.

Cavour avrebbe riferito ad un amico: “Il re non mi ama, ed è di me geloso: mi sopporta come ministro, ma è lieto quando non mi ha a fianco”.

Mazzini è considerato sia da Vittorio Emanuele che da Cavour una specie di pericolo pubblico numero uno: su di lui vige ancora una condanna a morte. Mazzini, di contro, accusa Vittorio Emanuele di ritenere l’unificazione italiana come un semplice ampliamento del regno sabaudo.

L’occasione dell’inaugurazione del Primo Parlamento Italiano impone a tutti un atteggiamento più o meno conciliante. E Vittorio Emanuele non lesina elogi a Garibaldi (che dopo l’impresa dei Mille si è ritirato in una sdegnata solitudine a Caprera), a Cavour che è stato il vero artefice diplomatico-politico nell’indurre Napoleone III dalla parte piemontese contro l’Austria (1859) e poi a saper creare le condizioni per la spedizione dei Mille e gli eventi di adesione al Regno di Emilia e Romagna, Marche ed Umbria.

All’inizio del 1861 l’Italia effettivamente era stata fatta, restava da fare gli italiani.

*  *  *

Nota: spunti per questo testo sono stati attinti nell’opera storica di

Arrigo Petacco.

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