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mercoledì 31 marzo 2021

Rito bizantino. Verso la Pasqua (3)

Cosa sappiamo del Cristianesimo?

L'officiatura del Nymphios, come già riportato nei giorni scorsi sul blog- viene ripetuta il lunedì, il martedì e il mercoledì, con le varianti proprie della giornata. La sera di questi tre primi giorni della "Grande Settimana", inoltre viene celebrata la Liturgia dei Presantificati.

Da domani, giovedì, si commemora la lavanda dei piedi e l'Ultima Cena.

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Nella prima serata di oggi, giovedì, nelle Chiese di tradizione bizantina, quindi anche nella Chiesa Madre di Contessa Entellina sarà ripetuto il rito dell'unzione che rievoca ed annuncia la sepoltura di Gesù. L'episodio evangelico rievoca la peccatrice che con la unzione anticipa l'imbalsamazione del corpo del Signore. L'unzione della peccatrice sortisce appunto il significato. 

A Contessa è tradizione che in questo pomeriggio la Chiesa si riempie di tante persone che recano una sofferenza, che sia fisica o interiore, e che si fanno ungere il capo dal sacerdote.

I testi liturgici della giornata mettono a confronto il gesto della peccatrice che individua la via del "recupero" della sua vita ungendo il "bene" della vita e quindi il senso della vita ed il "tradimento" di Giuda che ragiona sull'utilità ed il possibile buon impiego del denaro speso per il bene. Un poco come il mettere sulla bilancia ... a) il salvare vite umane nel Mediterraneo, ovvero b) l'investire risorse con le multinazionali nei paesi africani per rapinare le ricchezze naturali di quelle terre, magari come si è soliti fare, corrompendo i governanti locali.

L'Isola dei furbetti. "Astuzia o scaltrezza abilmente dissimulata secondo le circostanze e gli scopi da raggiungere".

Ironia o realtà ?

 Il detto siciliano recita "Cu è fissa si sta na a so casa". Infatti le persone corrette, oneste, difficilmente nella nostra isola si spingono fino ad occuparsi di "politica". Nella generalità dei casi non capita  mai, o quasi, nella nostra terra individuare un politicante e poter dire: è una persona corretta, una persona che si occupa della gente rispettando le regole.

 Esistono da noi, in Sicilia, nei frangenti della pandemia, Sindaci, Assessore comunali e magari Consiglieri comunali (e magari ...) che si fanno vaccinare prima dei turni prescritti contro il coronavirus pur essendo giovani e magari giovanissimi. La giustificazione è sempre facile da spendere: si trattava di dosi superflue che si sarebbero dovuto buttare, pertanto ...... siccome nel quartiere prossimo al sito della vaccinazione non esisteva anima  viva, ... si procedeva con ... 

 Esistono da noi in Sicilia, nei frangenti della pandemia, Assessori regionali, Dirigenti regionali, alti funzionari regionali, che per essere iscritti nell'Albo dei "furbi", da noi attributo di grandissimo merito,  -apprendiamo dai media- hanno manomesso negli ultimi mesi i dati sul numero dei "positivi" al covid; in questa modalità di scorrettezza -agli occhi dei fessi- hanno puntato a far capire che essi erano persone imbattibili nel saper tenere sotto controllo la pandemia.  Riuscivano a tenere "buono" il covid-19. Uomini e donne della Regione Siciliana a prova di covid: il tutto ovviamente ai danni della realtà e della rallentata tensione ed attenzione da parte dei siciliani "giusti" che da quel che notiamo vanno diventando sempre meno.

 Si, noi siciliani siamo imbattibili ! Siamo riusciti a convincere la gente a ritenere che essere "furbi" o "furbetti" è preferibile che essere come quegli stupidini degli "onesti" o delle "persone corretti". Gente quest'ultima -che in Sicilia- è gente che non ci sa fare !, non capisce come deve girare la ruota della vita !. Alle prossime elezioni noi siciliani sceglieremo gente che grazie alla furbizia non deve farsi scoprire! chi si fa scoprire, in Sicilia, è un furbetto babbasuni.

  Guardiamo quei funzionari regionali! incrementavano sulla carta il numero di tamponi eseguiti (... sulla carta) per far capire che la nostra è l'isola felice, dove il coronavirus  teme di arrivare e si ferma prima dello Stretto. La loro bravura era tale -lo dice la Rai- che se i morti da covid di una località erano 30 bastava -sui documenti da inviare all'Istituto Superiore di Sanità- scrivere 24 o altro numero a casaccio. In fondo in continente non capiscono nulla del nostro modo e stile di vivere. Noi siciliani, sì che ci sappiamo fare !!!

Si, noi siciliani alle urne -da sempre- votiamo i furbi, perchè le persone corrette non ci sanno fare, appaiono ai nostri occhi, stupidini ! Gente che crede nell'onestà !!! gente da scartare!

L'Ultimo caso da "furbetti" che

diventa pure un caso politico

Qualche giornale scrive che questa Covidopoli siciliana -scoppiata nelle ultime ore- si risolverà in una bolla di sapone. E tuttavia  se la posizione di Ruggero Razza, assessore regionale alla Sanità,  dovesse chiarirsi, il giocattolo della "Sanità regionale siciliana è ormai per lui sicuramente rotto. Esiste sui nastri registrati dagli investigatori la frase dell’assessore alla dirigente arrestata, «spalmiamoli un poco», riferita al numero dei morti siciliani per Covid, nel senso non li annunciamo in blocco, ma ... diluiamoli sdu più giorni.

Nello Musumeci  a Sala d’Ercole, subito dopo aver letto le dimissioni del suo assessore, non nasconde amarezza.

Accettare dopo l'esplosione della vicenda delle comunicazioni covid taroccate la testa di Razza per Musumeci non è semplice, essendo stato l'assessore un suo fedelissimo, il suo fedelissimo in assoluto.

 Un giornale arriva a paragonare il quadro venutosi a creare come quel padre che sopravvive al figlio.  Si trattava -sembra di capire- del delfino del Presidente che adesso risulta infilzato,  un erede designato che ormai è "fuori gioco".

 Il governatore viene descritto come «distrutto e annichilito» da alcuni giornali;  avrà la capacità tecnica, e soprattutto la forza politica, di continuare a combattere il Covid senza il suo fedelissimo? 

lunedì 29 marzo 2021

Rito bizantino. Verso la Pasqua (2)

 Cosa sappiamo del Cristianesimo?

Nymphios = Ecco lo Sposo
Ecco lo Sposo viene nel mezzo della notte,
 e beato è il servo che Egli trova a vegliare e,
 invece, è indegno il servo che Egli trova
noncurante.
Guarda, dunque, anima mia,
di non lasciarti opprimere dal sonno,
per non essere consegnata alla morte
e chiusa fuori del Regno!
Ma, vegliando, grida:
Santo, Santo, Santo,
sei tu,  il nostro Dio!

La Settimana santa, nel procedere delle chiese di tradizione bizantina,  è definita "santa e grande". In questa settimana non si fa memoria dei morti ed i fedeli sono invitati a seguire con concentrazione la passione del Nazareno.

Nei primi tre giorni della settimana, lunedì-martedì-mercoledì, si assiste nelle chiese a profonde prostrazioni e si svolge l'officiatura del Nymphios con le varianti proprie.

La sera antecedente ai tre giorni viene celebrata la Liturgia dei Presantificati.

In questo periodo si procede anche, nei monasteri, alla lettura intera dei quattro vangeli.

Le articolate preghiere (Tropari) nel contesto delle liturgie ricordano la morte in croce del Nazareno. Più volte viene cantato Il Tropario "Ecco lo Sposo".


Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti

Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, è ormai risaputo, ha ritirato le dimissioni da Sindaco di Corleone pochi giorni fa nonostante le polemiche per la vaccinazione sua e della sua giunta saltando la fila. La vicenda è di dominio pubblico non solo a Corleone e nell'intero corleonese ma al livello nazionale dopo la trasmissione di ieri sera su La7 dove Nicolosi è stato ospite.

Vauro Senesi, vignettista
“Sono il più bischero, io ho 66 anni, nessuno mi ha vaccinato, nessuno mi chiama, ma com’è che voi invece…non vogliono vaccinarsi e li vaccinano per forza! Questa cosa qui è una meraviglia!”

Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone
 “Il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio: per questo mi sono vaccinato, avvertendo anche il presidente Musumeci”.

Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia
“Esprimo la mia amarezza per quegli amministratori e titolari di cariche pubbliche che ritengono di dovere anticipare il loro vaccino. Non ci sono scuse: siamo tutti esposti ma dobbiamo essere di esempio alla gente, c’è un protocollo e va rispettato”.

Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia 

“Parliamoci chiaro: ormai è impossibile eliminare il virus” della Covid-19, che “si è talmente radicato. Siamo riusciti finora a eliminare col vaccino un solo patogeno, il vaiolo, e siamo quasi al limite per eliminare la polio, ma ci sono voluti decenni e decenni di vaccinazioni. Quindi non è realistico pensare che questo virus lo eliminiamo”.

“L’allarme sociale della pandemia – sottolinea Crisanti – è legato al numero dei morti, quindi se si riesce a diminuire la letalità sicuramente riusciamo a riportare questa malattia in un perimetro accettabile da un punto di vista sociale”. 

Thierry Bretoncommissario Ue a capo della task force sui vaccini.

“In Europa c’è ‘la capacità di produrre e fornire le dosi del vaccino necessarie a raggiungere l’immunità collettiva per il coronavirus a metà luglio”. 

 “Si sta aprendo una nuova fase della lotta contro la pandemia”. 

domenica 28 marzo 2021

Qui Sicilia. Se chi ci amministra vuole salvarsi prima dell'ultimo suo amministrato ....

 Abbiamo seguito nella serata del 28 marzo  il servizio TV domenicale condotto da Giletti su LA7.

 Sostanzialmente la serata è stata dedicata alle disfunzioni pubbliche (della politica) sulla gestione della pandemia: dalle difficoltà di reperire i vaccini persino al livello e alle dimensione europea, alle disfunzioni nelle convocazioni per le vaccinazioni (soprattutto in Lombardia ma anche in Toscana) fino alla vicenda dei "furbetti". Furbetti distribuiti ovunque in Italia ma, a noi interessano ovviamente  quelli vicini a noi.

 Ci soffermeremo prossimamente sul blog con una ampia riflessione su quest'ultima vicenda: quella  dei furbetti.  Anche perché è  intervenuto nel programma di Giletti pure il sindaco di Corleone, il quale seppure asseriva di chiedere scusa su quanto fatto da lui e dalla sua giunta tentava -sfogliando un mazzo di fogli che teneva in mano- di addurre argomenti giustificativi fra le pungenti frecciate,  non indolori,  del conduttore e del fumettista Vauro, oltre che di altri intervenuti alla discussione, compresa l'esponente del  pd nazionale Morani.

 

Rito bizantino. Verso la Pasqua (1)

 Cosa sappiamo del Cristianesimo?

Lo ha rappresentato il Parroco nelle sue appsassionate, ma chiare, omelie domenicali, che col sabato di Lazzaro e l'arrivo del Signore a Gerusalemme -su un asinello- finisce la Quaresima e comincia la Settimana Santa.

In questo nuovo periodo dell'anno liturgico la Chiesa bizantina farà memoria, giorno dopo giorno, e in un certo senso ora dopo ora,  degli ultimi giorni e delle ultime ore della vita terrestre del Nazareno.

Nella liturgia di oggi domenica, lo ha sottolineato sempre il Parroco, si sono lette le parole ebraiche di San Paolo "Siate sempre lieti" (Fil. 4,4) e si sono ripetute più volte le parole ebraiche "osanna" (lode) per il Nazareno che entra tra la folla a Gerusalemma. 

I testi della Chiesa bizantina lungo tutta la prossima settimana svilupperanno il tema della passione. Il Cristo che entra in Gerusalemme non lo fa per essere glorificato a modo di un odierno politicante che cerca applausi, ma per patire e addirittura per morire in "croce", per un più ampio discorso di salvezza generale.

Filo conduttore delle liturgie dell'entrata a Gerusalemme è il Regno: Cristo sovrano mansueto che viene acclamato. Si parla nei testi di Re e di Regno. Ma è evidente che non di re e di regni come li conosciamo attraverso i libri di Storia si tratta. Passeranno infatti  pochi giorni e la stessa folla che lo aveva acclamato avrebbe gridato "crocifiggilo!". I testi liturgici bizantini evidenzieranno nei prossimi giorni come muteranno rapidamente gli umori della folla, non solo di quella che era presente in quella domenica delle palme, ma delle folle di tutti i secoli e di tutti i luoghi. Quanti personaggi storici sono stati esaltati e ritenuti taumaturghi sul piano sociale e politico e nel volgere di qualche tempo sono stati ritenuti da "crocifigere"? Prima acclamati e poi "bastonati" e anche peggio.

Nel caso del Nazareno, gli ebrei attendevano il Messia, un monarca, un uomo forte e potente al cui seguito affidarsi e prostrarsi. Ed invece è spuntato dinnanzi agli uomini (di allora, e di oggi per chi coglie lo spirito del cristianesimo) un uomo che spiegava come fare per essere e per diventare "uomini liberi", sia allora che nei tempi a venire. Quel nazareno ha voluto insegnare -in buona sostanza- come i figli dell'uomo, di tutti gli uomini, possono diventare figli di Dio (deificazione, secondo la cultura bizantina).

Gli ebrei non accolsero il messaggio, che oggi definiremmo pacifista, del Nazareno perchè essi volevano invece sapere quando avrebbero avuto un Regno e pertanto scacciato via i Romani dalla loro terra. Quel Messia spiegava invece che "Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione" ma in modo sommesso nell'animo di ciascuno che lo vuole e lo cerca.

Alle radici del Cristianesimo

 Domenica delle Palme nelle icone del rito bizantino

Per cambiare i presupposti interpretativi dei testi bibblici da parte degli ebrei, Gesù entra a Gerusalemme su un asinello, a voler dire «Guarda il tuo re che viene, giusto, vittorioso, umile, cavalcando un asino». 

Nulla a che fare quindi con cavallerie e schiere di militari e sudditi al seguito.

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Una domanda rivolta all'Arcivescovo Vincenzo Paglia,  consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio e presidente della Federazione Biblica cattolica internazionale, dal giornalista e scrittore Saverio Gaeta.

Domanda:

..a leggere gli Atti degli Apostoli, si scopre che alcuni discepoli interrogati da San Paolo gli risposero. "Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo". Duemila anni dopo, non sembra che fra i cattolici si sia andati molto avanti nella conoscenza della terza persona della divina Trinità. Quale identità dello Spirito Santo può renderlo più comprensibile?

Risposta:

  In effetti non sono molti i cristiani che sanno parlare di lui, e meno ancora quelli che ne fanno esperienza. Invece già nella prima pagina della Bibbia si parla dello spirito di Dio che aleggiava sulle acque (cfr. Genesi 1,2). E anche i Vangeli si aprono con l'azione dello Spirito Santo. L'angelo Gabriele, infatti, dice a Maria titubante per le parole ascoltate: "Lo Spirito Santo scenderà su di te" (Luca 1,35). E sarà lo Spirito a scendere sotto forma di colomba su Gesù mentre riceve il battesimo. Gesù stesso ne parla ai discepoli: a Nicodemo spiega che "il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito (Giovanni 3,8). E, prima di morire, promise agli apostoli che avrebbe mandato su di loro lo Spirito come consolatore, che li avrebbe guidati "alla verità tutta intera" (Giovanni 16,13).

  E' la Pentecoste però che mostra in modo esemplare l'azione dello Spirito nella comunità cristiansa. In quel giorno, infatti,  inizia il cammino della Chiesa nella storia, guidata, appunto, dallo Spirito. Si legge negli Atti degli Apostoli che un vento impetuoso scosse  la casa dove si trovavano i discepoli e lingue come di fuoco scesero su ciascuno di loro riempendoli di nuova energia. Gli Undici infatti spalancarono subito le porte e iniziarono a comunicare il Vangelo a tutti i popoli presenti davanti alla casa. Lo Spirito da quel momento, se così possiamo dire, prese la guida della Chiesa, tanto che alcuni giungono ad affermare che il tempo della Chiesa è il tempo dello Spirito. E non c'è dubbio che, attraverso i sacramenti,  l'ascolto della Parola di Dio e la vita fraterna, i discepoli di Gesù sono guidati dallo Spirito perchè collaborano con Dio per l'instaurazione del suo Regno. Tuttavia lo Spirito soffia dove vuole, anche fuori dai confini visibili della Chiesa, ed è bene che i credenti sappiano riconoscerlo. Egli opera ovunque c'è una cosa buona e bella, ovunque si opera per la pace e la giustizia, ovunque ci si impegna per l'amore e la solidarietà. C'é come una "simpatia" spirituale tra i credenti e gli uomini di buona volontà: lo Spirito li fa riconoscere, li fa incontrare, li rende alleati per il Regno di Dio.

Tempi passati. Sfogliamo un libro scritto da un siciliano (12)

  Riflessioni  di G.A. Borgese dal testo: GOLIA, marcia del Fascismo 

 LO SFONDO STORICO

Dante Leggi la pagina 1 (Tempi passati 1) Leggi la pagina 2 (Tempi passati 2) Leggi la pagina 3 (Tempi passati 3)Leggi la pagina (Tempi passati 4) 

I miti di Roma Leggi la pagina 5 (Tempi passati 5)  (Leggi la pagina 6 (Tempi passati 6) Leggi la pagina 7 (Tempi moderni 7)

  L'Italia Leggi la pagina 8 (Tempi passati 8) Leggi la pagina (Tempi passati 9) Leggi la pagina 10 (Tempi passati 10) Leggi la pagina 11 (Tempi passati 11)

Cola Di Rienzo

Leggi la pagina 12 (Tempi passati 12)

 L'eroe e il poeta avevano parlato della decadenza e della rovina della repubblica romana e dei loro piani per l'avvenire. "Oh, se potesse accadere ai miei giorni! Oh se potessi prendere parte a così grande impresa, a tanta gloria!". Entrambi volevano con animo concorde la resurrezione di Roma, e la consideravano possibile; e nell'effettuare la magica operazione, sognavano che la rinata città potesse diventare più grande  e più bella di quanto fosse mai stata nella sua prima esistenza. Roma, sacra ed eterna, doveva diventare la fonte non solo del potere terreno ma anche della verità eterna, la sede dell'Imperatore universale e del Papa universale, la città dell'Uomo e la città di Dio. Il popolo romano, chiamato ad una missione mistica di cui non era offerta alcuna spiegazione raziale, conservava nel sacrario del suo istituto teologico e storico il segreto dell'unità originale e finale.

 Anche se non avessimo alcuna documentazione della tendenza religiosa dello spirito di Cola, potremmo facilmente desumere ch'egli subì l'attrazione di una dottrina che confinava con l'eresia. Questa dottrina, che anche Dante aveva accarezzato, era stata adombrata da un meridionale del dodicesimo secolo, l'abate Gioacchino da Fiore, calabrese. Era la profezia della terza e conclusiva età della storia, dopo l'età del Padre e l'età del Figlio. La terza età sarebbe stata sotto il segno dello Spirito Santo, e doveva portare al pieno compimento. Cola di Rienzo, nel periodo passato in religiosa solitudine, meditò la profezia  e si imbeveva del suo spirito; egli agì politicamente sotto la visione combinata della nuova terra e del nuovo cielo, una perfezione imperiale e celeste sulle orme di Dante.

  Nell'anno 1347 egli era Tribuno a Roma "Nicholaus severus et clemens per grazia del nostro misericordioso Signore Gesù Cristo, tribuno di libertà, pace e giustizia, liberatore della Santa Repubblica Romana". Egli regnò per conto del popolo e per il popolo, umiliando i baroni e i grandi proprietari e inspirando nella plebe il sentimento della maestà e responsabilità collettiva. Ma fallì nel tentativo di superare le opposizioni coalizzate, e solo per un capello potè salvare la vita mediante la fuga. Egli tuttavia non si arrese, e dopo anni di peregrinazioni e meditazioni riuscì a trovare la via del ritorno; risorto. Il trionfo fu straordinario, e vasto, come era stato la prima volta; ma la seconda caduta fu mortale, e insieme lamentevole. Prima d'essere preso e trucidato, Cola aveva cercato di travestirsi da contadino e di mescolarsi tra la folla infuriata, gridando come tutti gli altri "Morte al traditore!". Umiliazione e rinuncia precedettero il sacrificio che non ebbe, almeno nei costumi e nella messa in scena, la purificazione di una grandezza tragica.

  L'elemento farsesco consiste nella sproporzione fra la statura dell'uomo e l'enormità dell'assunto, di natura palesemente donchisciottesca. Come Don Chisciotte che, dopo aver letto i romanzi cavallereschi, pretendeva che la vita fosse quale essi la descrivevano, Cola di Rienzo, incapace di fissare una linea di confine tra sogno e luce diurna, volle trasferire l'architettura della Divina Commedia e la musica del verso petrarchesco nelle cose di carne e di sangue.

  Don Chisciotte (come Dante) morì in un comodo letto, mentre Cola periva di freddo acciaio e di fuoco ardente: ma la differenza è soltanto accidentale. Dante fu fortunato abbastanza da scegliere in definitiva la missione dello scrittore, tenendosi così lontano da ogni occasione che potesse farlo cadere nelle mani dei fiorentini. E anche Don Chisciotte, se fosse stato un vero cavaliere errante nella Spagna del re Filippo, invece della marionetta immateriale creata dalla fantasia di un romanziere, sarebbe morto probabilmente di morte assai più drammatica.

(Segue)

 

Contessa Entellina. Quella domenica di cinquantatre anni fa

   Estratti dalla

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE 

D'INCHIESTA SULL'ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA RICOSTRUZIONE 

E LA RIPRESA SOCIO - ECONOMICA DEI TERRITORI DELLA VALLE DEL BELICE 

COLPITI DAI TERREMOTI DEL GENNAIO 1968 

(Istituita con legge 30 marzo 1978, n. 96)  

Prima parte pubblicata Pigiare qui)   Seconda parte pubblicata (Pigiare qui)   Terza parte pubblicata (Pigiare qui)   Quarta parte pubblicata (Pigiare qui)   Quinta parte pubblicata (Pigiare qui)   Sesta parte  pubblicata (Pigiare qui)   Settima parte pubblicata (Pigiare qui)   Ottava parte pubblicata (Pigiare qui)   Nona parte pubblicata (Pigiare qui) Decima parte (Pigiare qui) Undicesima parte (Pigiare qui) Dodicesima parte (Pigiare qui) Tredicesima parte (Pigiare qui)Quattordicesima parte (Pigiare qui)Quindicesima parte (Pigiare qui), Sedicesima parte (Pigiare qui),


CAPITOLO V 

LE QUESTIONI DI ORDINE GEOLOGICO 

 È interessante notare che subito dopo il terremoto furono eseguiti tre studi (1). Due di questi vennero condotti per iniziativa del Centro di studio per la geologia tecnica del Consiglio nazionale delle ricerche e resi pubblici nel corso del 1968. (Bosi, Cavallo e Manfredini: Il terremoto della Valle del Belice; gennaio 1968 - Bosi, Cavallo, Francavilla: aspetti geologici e geologico-tecnici del terremoto della Valle del Belice del 1968). La terza relazione svolge una ricerca sismologica e fu pubblicata nel giugno 1968 (De Panfilis e Mercelli: Il periodo sismico della Sicilia occir dentale iniziato il 14 gennaio 1968). 

 Dalla documentazione esistente presso la Commissione non risulta che questi studi siano stati tenuti presenti, o comunque esaminati, da coloro che hanno condotto, a diverso titolo, indagini geologiche. Per quanto si riferisce all'indagine geologica dei siti ove trasferire gli abitati danneggiati si ha il seguente quadro delle iniziative prese: 

a) per iniziativa dell'ISES, nel corso del 1968, il prof. Floridia redasse uno « Studio geologico per la scelta delle aree di trasferimento dei centri colpiti dal terremoto del 1968 nella Valle del Belice in Sicilia ». 

b) L'Ispettorato generale richiese l'intervento del servizio geologico di Stato per un controllo sulle aree precedentemente selezionate in base alla relazione Floridia. La richiesta fu evasa con una relazione dei geologi Balboni e Brugner, datata 9 dicembre 1969: « Idoneità delle zone di trasferimento degli abitati colpiti dai terremoti del gennaio 1968 ». 

c) L'ISES, per conto della Regione Sicilia, Assessorato allo sviluppo economico, nel quadro della redazione del Piano territoriale di coordinamento n. 8 commissionò uno studio geologico redatto da Ruggeri: ISES - Sicilia Occidentale, piano territoriale di coordinamento, n. 2 geologia). Questo studio, senza data, è stato redatto prima del 14 giugno 1979, data in cui il piano di coordinamento e gli allegati furono esaminati dal Comitato tecnico amministrativo del provveditorato alle opere pubbliche di Palermo. 

d) Studi parziali sulle aree. Questi studi furono compiuti dall'ISES in ossequio alla convenzione n. 6 con l'Ispettorato generale stipulata il 19 aprile 1970. 

 Queste indagini furono fatte in tempi diversi, e furono eseguite sostanzialmente con il metodo delle perforazioni. Gli studi dell'ISES furono affidati a Società di perforazioni, a centri di analisi, a geologi di Enti pubblici o privati. Dopo aver così riassunto in modo sintetico il quadro delle iniziative poste in essere, e prima di svolgere su di esse alcune osservazioni critiche, appare necessario richiamare quale dovrebbe essere, in linea logica e in linea pratica, la successione delle fasi attraverso le quali si articola l'intervento geologico di una zona terremotata. Queste fasi, ben distinte, sono tre: la prima comprende la scelta immediata di località idonee al trasferimento provvisorio degli insediamenti La seconda contempla uno studio geologico generale al fine di selezionare le aree più favorevoli per gli insediamenti definitivi. La terza prevede ricerche geologiche e geofisiche di dettaglio sulle aree precedentemente selezionate al fine di acquisire una conoscenza tale del sito da garantirlo per quanto riguarda il rischio, sia sismico che geologico (frane, alluvioni, ecc). 

Questa sequenza di operazioni è stata, ad esempio, seguita in Friuli. La stessa cosa non si può dire, alla luce della documentazione acquisita dalla Commissione, per quanto si riferisce al Belice. Infatti si possono avanzare le seguenti osservazioni: 

1) sulla scelta delle aree per gli insediamenti provvisori, manca ogni documentazione geologica che illustri i criteri seguiti. Poiché dagli organi competenti è stato comunicato che non esiste altra documentazione oltre quella inviata alla Commissione è da presumere che nessuna indagine geologica sia stata svolta per la localizzazione delle baraccopoli. 

2) Per quanto riguarda lo studio generale sulla scelta dei siti definitivi, sono disponibili due relazioni. La prima, curata dal prof. Floridia per incarico dell'ISES; in essa viene segnalata una serie di aree aventi grado diverso di idoneità ai fini della ricostruzione. Per ognuna sono suggeriti, seppure in forma generale, i principali accorgimenti da usare prima e durante la ricostruzione. E' difficile esprimere un giudizio sulla validità delle scelte fatte, essendo la relazione soltanto descrittiva ed inoltre priva di ogni documentazione che suffraghi quanto affermato. La seconda relazione, anche essa di carattere generale, è stata curata da geologi del servizio geologico di Stato, dietro richiesta dell'Ispetto^ rato generale di Palermo ed in attesa che venisse definito e approvato il piano operativo di ricostruzione. Essa si riferisce alle aree già individuate nella relazione precedente, rinunciando pertanto a prendere in esame scelte migliori, pur possibili. Inoltre, dato il poco tempo messo a disposizione, i geologi di Stato hanno eseguito un controllo soltanto su base morfologica e su conoscenze già acquisite. E' venuta quindi a mancare ogni ricerca geologica secondo un programma finalizzato che avrebbe portato a scelte più documentate, permettendo non soltanto in seguito di accelerare le operazioni di ricostruzione, ma anche di fornire maggiori garanzie per il futuro. 

Dalle due relazioni appare chiaro che la scelta delle aree è stata fatta entro limiti tracciati in precedenza, secondo un'ipotesi di assetto territoriale che l'ha condizionata. Ciò ha portato a rinunciare anche a scelte migliori per rimanere nei limiti tracciati dalle linee urbanistiche. 

3) L'esatta successione cronologica di alcune operazioni è poco chiara. Ad esempio la prima relazione generale sui siti (Floridia), dalla quale partono tutte le operazioni geologiche successive, porta la data del gennaio 1969, posteriore a quella del servizio geologico che fu commissionata dall'Ispettorato generale con lettera del 5 novembre 1968 e portata avanti in un mese (9 dicembre 1968), che pure aveva lo scopo di sottoporre a verifica le aree precedentemente selezionate proprio in base al documento Floridia. Ciò denota in ogni caso l'esistenza di uno scoordinamento di iniziative e l'assenza di direttive univoche e chiare da parte dell'Ispettorato generale. Sta di fatto che il servizio geologico di Stato — che avrebbe dovuto essere il primo interlocutore degli enti operanti per gli interventi nella Valle del Belice (Regione Sicilia, ISES, Ispettorato, Comuni ecc.) sia con la messa a disposizione di una cartografia geologica utile alla pianificazione del territorio, sia con una consulenza completa per lo studio delle aree — fu investito del problema in modo del tutto marginale, e comunque in tempi e modi fortemente condizionati da scelte precedenti. La qual cosa non gli impedì comunque di esprimere giudizi fortemente critici per le localizzazioni prescelte. 

4) Gli studi di dettaglio sulle singole aree prescelte si limitano sopratutto ad indagini geognostiche. Le indagini sono state effettuate in prevalenza avvalendosi di perforazioni. Sono stati del tutto ignorati i mezzi geofisici che pure avrebbero potuto fornire in molti casi utili, rapide e meno costose informazioni. 

5) Mancano inoltre documenti per: 

— chiarire il programma dei lavori eseguiti; 

— permettere l'accertamento che le aree utilizzate per i nuovi insediamenti sono conformi alle scelte segnalate nelle relazioni geologiche; 

— accertare che i lavori di sistemazione idraulico-forestali preventivi e quelli di contenimento nel corso delle opere di urbanizzazione sono stati eseguiti. Fin qui si è cercato di mettere in luce le incertezze, le superficialità e le omissioni che si possono registrare al momento della scelta dei siti destinati ai nuovi insediamenti abitativi. Ma questa relazione deve anche far cenno alle conseguenze che sono derivate da un simile modo di procedere. La più eclatante e grave di queste conseguenze venuta in luce fino a questo momento è l'incremento dei costi, talvolta di notevole importanza, causato da sorprese verficatosi all'atto della esecuzione delle fondazioni degli edifici, dei muri di sostegno, delle massicciate stradali. 

Dagli atti della Commissione si rileva che nella stesura dei progetti non si fa quasi mai cenno a studi geognostici compiuti prima della redazione del progetto. Per di più viene documentato un fatto grave: la maggior parte dei progetti di opere di urbanizzazione o di edilizia furono predisposti, ultimati ed approvati prima che fossero state avviate o completate le indagini geognostiche. 

Dalla documentazione relativa a 13 appalti di indagini idrogeognostiche affidati dall'ISES a ditte specializzate si rilevano a questo proposito i seguenti dati: 

— a Calatafimi le indagini geognostiche furono ultimate il 9 settembre 1975, il progetto dell'urbanizzazione era stato approvato in precedenza il 16 luglio 1974; la perizia supplettiva riguardante la maggiore spesa per fondazioni è del 16 febbraio 1976;

 — a Camporeale; le indagini terminarono il 10 febbraio 1971, tutti i progetti edilizi e di urbanizzazione furono approvati prima di tale data, salvo un piccolo lavoro stradale (cunettone); 

— a Contessa Entellina si ripete la stessa situazione; 

— a Gibellina, le indagini terminarono il 22 dicembre 1970; su 10 progetti, soltanto quattro sono anteriori a detta data; gli altri sono posteriori ma evidentemente i progettisti non tennero conto delle indagini (o non furono loro comunicate), come si evince dal fatto che sempre si resero necessarie perizie suppletive per aumento delle fondazioni; 

— a Menfi, le indagini terminarono il 14 febbraio 1970; su 6 progetti, tre furono approvati prima di tale data; 

— a Montevago, le indagini furono ultimate il 30 maggio 1970; solo quattro progetti su otto furono appaltati dopo, comunque anche per essi non si tenne conto dei risultati delle indagini; 

— a Partanna, le indagini si conclusero il 25 marzo 1971; solo 3 lavori su 9 furono approvati dopo tale data, comunque tutti comportarono perizie suppletive per le fondazioni; 

— a Poggioreale, le indagini furono ultimate il 10 novembre 1970, su quattro progetti, 1 solo venne approvato prima; 

— a Salemi, tutti i progetti furono approvati prima dell'ultimazione delle indagini avvenuta I'll ottobre 1971; 

— a Sambuca, 2 progetti su 3 vennero approvati dopo la fine dell'indagine (12 dicembre 1970); 

— a S. Margherita Belice, 4 lavori su 6 furono approvati prima dell'indagine; 

— a S. Ninfa, terminate le indagini il 16 marzo 1971, tutti i progetti furono approvati prima di tale data; 

— a Vita, terminate le indagini il 5 febbraio 1971, due soli progetti su sette vennero approvati dopo tale data. In altri casi, quando le progettazioni furono eseguite in tempi successivi alle indagini geognostiche, sembra evidente che di queste non si tenne conto. Infatti per la quasi totalità delle opere, a una certa distanza di tempo dall'avvenuto appalto dei lavori, si accertano immancabilmente sorprese circa la natura del terreno, e quindi si ravvisa la necessità di effettuare nuove previsioni e di aumentare la spesa per l'esecuzione delle fondazioni. Alla qualità pessima, e comunque non prevista, del terreno (terreni torbosi, argille rimaneggiate, oppure rocce tenere o da mina, trovanti ecc.) si aggiunge la presenza quasi costante di vene idriche più o meno profonde che rendono necessari, a parere degli esecutori, importanti lavori di drenaggio perimetrale dei fabbricati o l'aumento di previsione delle fondazioni, dei muri di sostegno e dello spessore nei corpi stradali. 

 Ne risulta un dato costante così caratterizzato: 

— che le differenze tra le situazioni previste e quelle trovate all'atto esecutivo appaiono generalizzate a tutti i lavori; 

— che l'iniziativa di variare, sempre nel senso di una maggior spesa, proviene sempre dai direttori dei lavori i quali, nelle loro relazioni, non una sola volta fanno cenno agli studi geognostici compiuti ed alle previsioni relative; 

— che le indicazioni fornite dai direttori dei lavori per la richiesta di opere suppletive sono sempre formulate in modo molto vago, senza alcuna descrizione tecnica precisa e senza mai un dato concreto numericamente espresso, desunto da esaurienti prove geotecniche o anche da più semplici e più spedite prove penetrometriche, ormai di largo e facile uso. Questi fatti, che risultano chiaramente dalla documentazione in possesso della Commissione, contrastano con quanto dichiarato nella sua audizione dall'Ispettore generale Corona, secondo il quale gli accertamenti geognostici dovevano precedere la progettazione degli edifici. Nella realtà invece risulta che la maggior parte delle approvazioni dei progetti hanno preceduto le analisi geognostiche. 

 Per concludere su questo punto, è da dire che dalla documentazione acquisita non è stato possibile quantificare il maggior costo che l'assenza o la carenza di indagini geologiche o il mancato coordinamento fra queste e la progettazione ha comportato nella esecuzione delle opere pubbliche e dell'edilizia sociale e residenziale. Inoltre è da sottolineare che questo maggior costo per le opere di fondazione si protrarrà negli anni avvenire accompagnando, come un ulteriore onere, il processo di costruzione di abitazioni ad iniziativa privata. E' questa una responsabilità che tocca in primo luogo gli organi preposto alla approvazione dei progetti ed al controllo della esecuzione di essi. In secondo luogo essa va addebitata a quella commistione di ruoli e di funzioni che ha contraddistinto fin dall'inizio il rapporto fra ISES e Ispettorato generale e che si è protratta tanto a lungo, consentendo all'ISES di muoversi con assoluta libertà di iniziativa e confusione di tempi e procedure nei distinti momenti della pianificazione, della progettazione, dell'appalto e della direzione dei lavori. 

 Questi argomenti di giudizio circa il fatto di una scelta affrettata e indirizzata proprio verso terreni inidonei, con conseguente forte aumento dei costi di costruzione a causa delle varianti risultate necessarie per le fondazioni delle varie opere, inducono ad ulteriori considerazioni sul piano giuridico, con riferimento alla sussistenza di responsabilità per essersi proceduto alla progettazione di opere pubbliche senza approfondita conoscenza dei terreni. Si ricorda infatti che il decreto ministeriale 29 maggio 1895 sulla compilazione dei progetti (articoli 10, 15 e 23) impone la preventiva esecuzione di adeguati «assaggi» mediante trivellazioni e pozzi per l'esatta conoscenza delle strutture geologiche e la corretta impostazione delle opere. Ed il regio decreto 25 maggio 1895, n. 350, sulla direzione dei lavori impone, prima della consegna dell'opera e della stessa gara, di verificare la rispondenza del progetto con le condizioni — tra l'altro — del suolo e del sottosuolo (art. 5). Nella valutazione, peraltro, della descritta situazione dovrebbe tenersi conto delle condizioni di estrema urgenza in cui gli organi responsabili della ricostruzione si trovarono ad operare, sia per la situazione obiettiva da fronteggiare sia per le comprensibili pressioni ed istanze provenienti dalle amministrazioni locali interessate. Le disfunzioni e le anomalie riscontrate nel procedimento sono comunque tali da fare ritenere alla Commissione opportuna una attenta valutazione, da parte degli organi competenti, di ogni eventuale profilo di responsabilità.

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sabato 27 marzo 2021

Ricorrenze. 98* Anniversario di Costituzione dell'Aeronautica Militare Italiana... a cura Ing. Luigi Cannella

 Quest'anno il 28 Marzo ricorre il 98* Anniversario di Costituzione dell'Aeronautica Militare Italiana, come Forza Armata autonoma, istituita con R.D. 28 Marzo 1923, n.645. Tale evento concludeva una lunga fase iniziata con il R.D. del Gennaio 1911 che istituì il Corpo Aeronautico Militare, nell'ambito del Regio Esercito, impegnato nella guerra Italo-Turca del 1911 e nella Grande Guerra 1915-18. Alla data del 24 Maggio 1915 nell'Ordinamento del Comando Supremo del R.E. risultava inserito un Ufficio Servizi Aeronautici, alle dipendenze del Capo Reparto Operazioni, mentre dal Febbraio 1918 figurava un Comando Generale di Aeronautica, direttamente dipendente dal Capo di S.M. del Regio Esercito. Durante la Prima Guerra Mondiale  tra i tanti valorosi Assi dei Reparti di Volo ricordiamo, tra i più noti, il Magg. Francesco Baracca, i fratelli palermitani Ten. Ignazio e Ten. Manfredi Lanza Branciforti di Trabia, il Cap. Fulco Ruffo di Calabria, Ufficiali dell'Arma di Cavalleria, pluridecorati al Valor Militare. 

Nell'intervallo tra le due guerre mondiali la Regia Aeronautica si distinse in tutto il mondo soprattutto per la competizioni aeree internazionali, Primati di velocità, Coppa Schneider, Trasvolate Atlantiche, ma anche per il Centro Sperimentale di Guidonia. Carente, invece, la Linea Caccia, quasi interamente costituita dai Biplani Fiat C.R. 42, con cabina di pilotaggio scoperta, velivoli di grande manovrabilità, ma scarsamente armati e con Velocità nettamente inferiore a quella degli aerei avversari della Seconda Guerra Mondiale. Solo a guerra inoltrata entrarono in linea i moderni Macchi MC 200/202/205 e i Fiat G 55. Efficace, come Aerosilurante il Trimotore SM 79 Sparviero, vero incubo della Flotta inglese nel Mediterraneo. Unico Quadrimotore da bombardamento il Piaggio P.108 prodotto in poche unità e assegnato alla 274*Squadriglia di Decimomannu. Al solito le carenze dei mezzi furono compensate dalla perizia e dall'ardimento dei nostri Aviatori. 

Nel secondo dopoguerra l'Aeronautica Militare fu dotata, inizialmente, di velivoli inglesi come gli Spitfire e di velivoli americani come i P.38, e i Mustang P.51. Il primo Caccia a reazione fu il Vampire inglese e, dal 1952, entrarono in linea gli americani F84, F86,T33. Il primo Caccia a reazione progettato e costruito in Italia fu il Fiat G80, dell'Ing.Giuseppe Gabrielli, di Caltanissetta,  che progettò anche il bellissimo Fiat G91, Caccia tattico leggero che, nel 1958, vinse il Concorso N.A.T.O. e, dal 1963 al 1982, fu il velivolo delle Frecce Tricolori, nella versione PAN. Tra gli Intercettori ricordiamo il Lockheed F104 Starfighter, Cacciatore di Stelle, il cui primo pilota, in Italia, fu il Col. Giorgio Bertolaso della Quarta Aerobrigata di Grosseto, Veterano della Seconda Guerra Mondiale, mitico combattente con il formidabile MC 202, Folgore. Recentemente la difesa dello spazio aereo nazionale si avvale degli Eurofighter Typhoon, velivolo di quarta generazione e dei nuovissimi Caccia Multiruolo Lookhed Martin F35, di quinta generazione, alcuni dei quali, nella versione Stovl, a decollo verticale,  assegnati anche alla nostra Marina Militare sulla Portaerei Cavour.

Ora solare. Torna domani (domenica)

 Stanotte, sabato 27 marzo, bisognerà spostare in avanti le lancette dell'orologio: dormiremo di meno ma godremo di più luce diurna. 

  L’ora legale resterà in vigore fino all’ultima settimana del mese di ottobre, la notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, quando torneremo nuovamente all’ora solare. 

 Cosa si intende conseguire?

Si vogliono ridurre i consumi energetici. Nel corso dei prossimi sette mesi di ora legale, l’Italia -si calcola- risparmierà complessivamente 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie),

Corleone-Sindaco. Nicolosi ritira le dimissioni; riconosce l'errore

 Il sindaco di Corleone ha fatto retromarcia rispetto alla prima intenzione resa pubblica di volersi dimettere dalla carica. Intenzione quella scaturita  dopo che era divenuto di pubblico dominio  il caso dei "furbetti" fattisi vaccinare nei giorni di  gennaio-febbraio scorsi, scavalcando le priorità fissate dai provvedimenti governativi.

 Nicolosi dopo un periodo iniziale dalla scoperta del caso ha provato a giustificare il suo comportamento con varie motivazioni inerenti il frequente imbatto con vari cittadini nella veste di amministratore pubblico, ma successivamente ha chiesto scusa alla cittadinanza riconoscendo l'errore ed ha pure dichiarato che davanti al giudice che seguirà il caso non  attiverà alcuna giustificazione difensiva.

venerdì 26 marzo 2021

Agricoltura. È in corso il censimento delle aziende agricole

 Dal 7 gennaio 2021 e' partita la settima edizione del Censimento generale dell’Agricoltura per delineare e conoscere a fondo il settore agricolo e zootecnico del Paese.

Sono chiamate a parteciparvi tutte le aziende agricole presenti in Italia: circa 1,7 milioni.

Le informazioni ottenute forniranno un quadro informativo statistico sulla struttura del mondo agricolo a livello nazionale, regionale e locale; arricchiranno il patrimonio informativo già esistente e costituiranno le basi per le future politiche agricole.

Con il 7° Censimento generale dell'Agricoltura, l'ultimo a cadenza decennale, si chiude la lunga storia dei censimenti generali dell'Istat che condurrà in futuro solo censimenti attraverso l'uso integrato di dati amministrativi e indagini campionarie.

Partecipare è un obbligo di legge ma soprattutto un atto utile al mondo agricolo.

Osservare e ricordare.La generazione che ne ha viste tante

 Cittadini del mondo

Chi è nato e cresciuto nella seconda metà del Novecento, oltre che ricordare e osservare con occhio ormai via via sempre più distaccato gli avvenimenti locali, dalle vicende della terra (fase successiva alla Riforma Agraria, impegno del Sindaco Di Martino sull'enfiteusi di alcuni latifondi locali), l'emigrazione di massa degli anni '60, ad arrivare a quelli della ricostruzione post-terremoto, non può non inquadrare quel tutto localistico nel contesto politico nazionale di quegli anni andati (insediamento dei governi di centro-sinistra, crescita del movimento sindacale, istruzione media inferiore obbligatoria etc. etc).

 Esistono in verità altri grandi eventi di rilevanza mondiale che hanno inciso e contribuito a darci il modello di società entro cui oggi viviamo. Come non pensare che sull'attuale equilibrio planetario non abbiano inciso i tragici eventi dell'11 settembre 2001, la globalizzazione, l'affermarsi -almeno in Occidente- dello stato di diritto e non ultimo il consolidarsi dell'Unione Europea?

 Potremmo continuare ancora ed ancora  sulle tappe che hanno cambiato il mondo sotto lo sguardo di chi oggi è un pensionato. Saremmo forse ciò che siamo se la televisione non avesse portato in casa la visione e la panoramica del mondo intero e delle genti che lo abitano?

 L'intero percorso temporale, dalla seconda metà del Novecento ad oggi, ci ha tuttavia fatto pure conoscere involuzioni e situazioni inquietanti. Come dimenticare infatti la guerra nel Vietnam, le guerre sante dell'Islam e di altre realtà etniche integraliste, spesso fronteggiate da tantissime  campagne occidentali  contro il terrorismo? E,  come dimenticare,  gli odi religiosi ed etnici che in tante parti del pianeta persistono. 

A fronte di questi ultimi risvolti sociali ed economici, purtroppo diffusissimi nel pianeta, stanno tuttavia l'affermarsi delle grandi istituzioni, l'ONU e non solo, che puntano all'affermazione dei principi di solidarietà e di fratellanza fra i popoli.

Il mondo di oggi è migliore ? Può darsi, ma non è il mondo della meta raggiunta o da raggiungere. Troppe ingiustizie e troppi torti persistono. La stessa pace è esposta a molti rischi. Finché persistono in più punti del pianeta miseria, analfabetismo e sopprussi l'Occidente, i presunti bravi e grandi  di oggi, non possono né devono starsene tranquilli. La meta è ancora lontana finché ci sarà qualcuno che ragiona col "prima gli italiani".

Riflessioni amare. La politica e le precedenze di vaccinazione

 Tra coloro che vorrebbero essere vaccinati cresce la tensione  (quando toccherà a me ?) agevolata anche dalle incertezze nella definizione delle priorità.  Nessuno ad oggi sa a chi, come, quando toccherà il turno degli ultraottantenni.

Il piano nazionale prevedeva che, dopo i sanitari, toccasse agli ultraottantenni e ad altre categorie a rischio. Solo il Lazio li ha vaccinati tutti. La Lombardia ha iniziato dopo, in parallelo alle priorità per ragioni di salute, quelle cioè derivanti dalle funzioni svolte: insegnanti, forze armate, forze di polizia…

 Qualcuno sostiene e scrive intanto sui giornali che finora i furbetti del vaccino hanno raggiunto limiti "eccessivi" in tutta Italia.  

 Quanto è accaduto nel Corleonese è -ci viene raccontato- riconducibile alle cerchie della politica-politicante e altrove -in Sicilia- frutto delle catene dell'amicizia, quella interessata, del tipo e della logica cavernicola: "tintu cu unn'avi nutru n-paradisu" oppure "cu non è bonu pi idru, unn'è bonu pi l'autri".

 Chiediamo a quegli esperti delle 'accorciatoie' ai danni altrui:  quando arriverà il turno dei novantenni e dei centenari che non possono recarsi nei centri di vaccinazione? Lo chiediamo peraltro dal momento che l'iniziativa affidata alle diocesi siciliane è circoscritta sostanzialmente ai settantenni, e sempre che questi possano assumere AstraZenica.

Vaccinazioni e polemiche fra stato centrale e regioni. Ma in Sicilia vengono coinvolte le Parrocchie

 Draghi critica i ritardi delle regioni, 

ma queste ribaltano sullo Stato

Per il premier Draghi le regioni stanno privilegiando nella campagna di vaccinazione le categorie professionali "forti", forti in termini di influenza sul piano politico/elettorale. Su questa scia si stanno trascurando secondo Draghi le vaccinazioni per gli anziani ed i "fragili". Il premier sostiene che su oltre 8milioni di vaccini somministrati è -fino ad ora- accaduto che una su otto è andata a chi non doveva andare (trascurando quindi: personale sanitario, ospiti delle case di riposo, insegnanti e personale scolastico e forze armate. Draghi nella sua reprimenda evita di ricordare le "imprese" dei "furbetti" che in Sicilia, sembrerebbe -ma sarà la magistratura a fissare la verità- abbiano conseguito primati.

Le regioni hanno reagito fermamente accusando il governo centrale di non avere fatto arrivare i quantitativi di vaccino preventivati nel Piano di distribuzione.

Di fatto, stando al giornale La Repubblica, secondo il piano di prevenzione dovranno essere vaccinati, per poter neutralizzare il virus, poco più di 50,5 milioni di italiani over 16 anni,  ma  -ad oggi- ne restano da vaccinare oltre 48milioni. In pratica siamo appena alla fase iniziale.

 I vaccinati finora con una sola dose sono poco più di 3milioni, quelli con due dosi circa 2,7milioni.

 I punti di somministrazione gestiti dal servizio sanitario nazionali ad oggi sono su tutto il territorio nazionale  1941.

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In Sicilia coinvolte nel piano vaccinazione le Parrocchie

E' notizia di queste ore che la Regione Sicilia ha raggiunto un accordo con le diocesi siciliane perché nella vigilia di Pasqua nelle chiese dell'isola, o nei locali adiacenti, possano somministrarsi dosi di vaccino AstraZeneca agli anziani compresi nella fascia di età tra i 69 e i 79 anni.

L'accordo vale e sarà operativo in tutte le 18 diocesi siciliane. Nell'elenco e' ovviamente compresa l'eparchia di Piana degli Albanesi. 

Chi è interessato, e non rientri nelle "fasce di popolazione più vulnerabile" per i quali il vaccino più indicato è invece Pfizer, può contattare i parroci e -ove è attiva- la struttura Caritas.

In linea di massima, secondo le disposizioni assessoriale, a ciascuna parrocchia, sono assegnate 100 flaconi di AstraZenica.

giovedì 25 marzo 2021

Corleone-Sindaco. Le dimissioni di Nicolosi potrebbero rientrare

 Ieri si è  riunito il Consiglio comunale della cittadina il cui sindaco nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni. Nicolosi ha esposto una relazione  incentrata sull'opera finora svolta da capo dell'amministrazione. 

 Nel corso del dibattito gli sono arrivate sollecitazioni a ritirare le dimissioni anche da consiglieri dell'opposizione. Solidarietà unanime gli è  giunta inoltre per essere stata diffusa la notizia di una lettera di minaccia  a lui indirizzata.

 Come si ricorderà le dimissioni discendono dalla diffusione di voci circa l'avvenuta vaccinazione anti-covid di alcuni componenti della giunta municipale di Corleone sin dalle prime settimane di avvio della campagna anti-virus.

 A Nicolosi, sempre ieri, sono pervenute segni di solidarieta anche dai sindaci del corleonese ed invito a riconsiderare l'intenzione di dimettersi anche alla luce del lavoro da impostare con i prevedibili finanziamenti europei.

Recovery Fund. Di cosa si tratta?

Semplificando il funzionamento del Recovery Fund, si può iniziando col dire che esso nasce come debito assunto non dai singoli stati  ma direttamente in capo all'Unione Europea.  Si finanzia quindi tramite l'emissione di recovery bond, con la garanzia del bilancio UE.

La  liquidità raccolta con tale meccanismo viene distribuita ai paesi membri che si trovano ad affrontare le maggiori difficoltà a causa della pandemia da Covid-19, fra cui quello che godrà di maggiore disponibilità sarà l'Italia

 Il fondo è "mirato ai settori e alle aree geografiche dell'Europa maggiormente colpite dalla pandemia e resta destinato a far fronte al superamento della crisi 

mercoledì 24 marzo 2021

Teniamoci informati. E nascono i furbetti

 


Prima i giovani. Pure Draghi si è accorto di ciò che sta accadendo con i vaccini

  Leggiamo sul Corriere della Sera: Mario Draghi striglia le Regioni. In modo duro, inedito, perché alcune differenze nell’attuazione del piano vaccinale sono «inaccettabili». Soprattutto se si scaricano sul diritto degli anziani, degli over 80, ad essere vaccinati prima degli altri.

 L’affondo del capo del governo è molto esplicito, affronta l’argomento di presunti favoritismi verso categorie che non avrebbero diritto: «Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale». 

Riflessione

Forse qualcuno ha raccontato a Draghi come si era operato con le vaccinazioni nel Corleonese. 

Forse! 

Contessa Entellina. Seduta consiliare per sistemare i conti del 2018

 Bilancio in Comune

Si è  tenuta pochi giorni fa la seduta consiliare per varare ad un anno dall'avvenuta scadenza il Conto Consuntivo 2019. Per avere idea del ritardo di cui trattiamo ricordiamo che nel prossimo aprile scade il termine per varare il consuntivo 2020.

Come abbiamo ricordato giorni fa, a convocare il Consiglio non è stato il sindaco o altro organo interno all'Amministrazione, ma un commissario appositamente  nominato dalla Regione Sicilia. La seduta, presieduta da Giusy Cannizzaro, si è svolta secondo le attualmente vigenti modalità online. 

La seduta, di cui abbiamo letto da semplici cittadini gli atti pubblicati all'albo Pretorio, è stata -riteniamo- fra le più lunghe per durata  dell'attuale mandato sindacale per l'esame di un unico atto, il Conto Consuntivo 2019. Seduta che peraltro si è  svolta senza la completa presenza dei soggetti professionali che avrebbero potuto e dovuto fornire ragioni sulla situazione contabile posta in esame e sulle ovvie osservazioni dei consiglieri di minoranza in particolare.

Come da sempre il Blog usa fare, verranno  dedicate alcune pagine finalizzate alla crescita civica  complessiva di chi lo desidera  e alla doverosa curiosità  di chi paga i tributi e vuole conoscee come viene gestito il denaro pubblico.

Per chiudere questa iniziale presentazione ricordiamo che  il Conto Consuntivo è un documento che viene redatto a chiusura dei conti di un preciso anno finanziario e  viene "valutato" dal consiglio comunale che -e' bene ricordare- è lo stesso organo che ha varato il bilancio annuale di previsione. Il Consiglio è tenuto a conoscere se le sue linee programmatiche sono state portate avanti o disattese. Tutto ciò attraverso numeri e tabelle.

Futuro sperato. Tutti ambientalisti: lo vuole l'Europai

 Amare il territorio

Eleonora d'Aragona, nipote di Federico III, re di Sicilia, visse i suoi anni nella seconda metà del trecento.  I libri di Storia collocano la sua vicenda esistenziale fra Caltabellotta e Giuliana con alcune visite -nelle vesti di benefattrice- al monastero di Santa Maria del Bosco. Di Contessa, lo sappiamo tutti, allora non esisteva nemmeno l'idea di una futura possibilità.

Il murales di Igor
Scalisi Palmintieri
In questi giorni i media hanno esaltato l'opera, il murale, di Igor Scalisi Palminteri,  commissionato dall'amministrazione Comunale di Contessa Entellina, localizzata  in uno degli ingressi del centro abitato, li dove si intersecano la via Nicolò Barbato e la via Palermo.

Il murales richiama i lineamenti del busto di Eleonora conservato a Palazzo Abatellis, ma proveniente dal Monastero di Santa Maria del Bosco, monastero che fu -come ricordato- a lei molto caro e a cui fece parecchie donazioni terriere, lei che era moglie del grande feudatario di buona parte della Valle di Mazzara, Guglielmo Peralta.

Non abbiamo interpellato nessuno dei componenti l'amministrazione comunale, soggetto committente, ma sappiamo che l'iniziativa del muralses, dovrebbe essere un tassello di richiamo rispetto al più articolato progetto curato dalla Fondazione "Le vie  dei Tesori", che associa più comuni. L'obiettivo ovviamente è la valorizzazione territoriale.

Vivere Slow e
 visitatori

  A questo punto della nostra riflessione come non collegare analoghi propositi e progetti che in altri ambiti culturali e contesti umani sta coinvolgendo l'Associazione locale, di Contessa Entellina, "Vivere Slow", alla cui guida stanno Antonino Montalbano e Anna Fucarino ?
 Appena tre giorni fa nel corso di un interessante convegno svoltosi -on line- promosso dall'Associazione, a cui hanno partecipato cattedratici e progettisti di primo piano della crescita e dello sviluppo ambientale e culturale, si è parlato di logiche e tematiche che non differiscono dalle finalità che "Le Vie dei Tesori" si propongono.

Si tratta ovviamente di sfere di interesse e di intervento differenti, e tuttavia convergenti nella valorizzazione territoriale, e più saranno gli "agenti" attivi più contiamo di vedere cambiato in termini di accresciuta vivibilità il volto della terra in cui siamo nati e vissuti.